COMUNICATO

In tarda mattinata è proseguita la discussione con l’amministrazione circa il buono pasto al personale
in smart working. L’amministrazione, che ricordiamo ad agosto aveva disdettato unilateralmente quanto sancito nel protocollo del 22 aprile (2 buoni pasto a tutti i lavoratori in sw), in settimana aveva inviato una proposta in cui si prevedeva l’erogazione due buoni ai lavoratori considdetti “fragili” posti in sw per cinque giorni a settimana e uno a coloro i quali sono considerati meritevoli di particolari attenzioni, ai sensi del protocollo del 30 ottobre.

Come FP Cgil pur apprezzando l’avanzamento rispetto alla posizione precedente (nessun buono pasto al personale collocato in sw), abbiamo ritenuto di non accogliere la proposta perché a nostro modo di vedere differenziava i lavoratori tutti collocati obbligatoriamente, ai sensi dei DPCM del 3/11 e del 3/12, in sw. Abbiamo pertanto ribadito che a tutti i lavoratori in smart working dovessero essere erogati i due buoni pasto, così come peraltro regolato dal protocollo del 22/4 che prevedeva che “ per il solo periodo di emergenza saranno erogati a ciascun dipendente due buoni pasto a settimana”.

Continuiamo a essere convinti che il periodo di emergenza non sia mai stato dichiarato chiuso dal legislatore e che quindi ricorrano ancora le condizioni previste da quel protocollo. Dopo la pausa natalizia valuteremo se esigere tale interpretazione in sede giudiziaria.
Per quanto riguarda le PEO 2019 l’amministrazione ci ha comunicato che, finalmente, a seguito di un confronto con l’UCB tenuto in mattinata, è stata sbloccata la situazione e che presto potrà essere pubblicata la graduatoria definitiva; l’inquadramento e il pagamento degli arretrati dovrebbe avvenire
nel mese di febbraio.

Anche per il regolamento dell’incentivo sembra essere arrivata la svolta; sono state apportate le variazioni richieste dal MEF ed è stato ritrasmesso al Consiglio di Stato che dovrebbe dare una risposta nell’arco dei quindici giorni previsti. Abbiamo chiesto di emanare una nuova circolare per il periodo transitorio, antecedente alla sottoscrizione del regolamento, perché molti Provveditorati non hanno proceduto al pagamento in base alle indicazioni fornite dalla circolare emessa dal precedente Capo del personale peraltro come ribadito all’art.16 dello schema di regolamento.

Infine, l’amministrazione ci ha chiarito che la segreteria del Comitato Sussidi resta chiusa perché manca il personale e quindi, come avviene per le sedi periferiche, anche il personale in servizio presso le sedi centrali dovrà trasmettere la documentazione per posta.
Si chiude così un anno difficile, intenso ma proficuo a nostro avviso, segnato dalla pandemia da Covid
19 e dalle difficoltà che ne sono derivate, nonostante ciò il nostro lavoro ha portato alla stipula di due protocolli di sicurezza: il primo del 22 aprile precursore di tanti altri venuti successivamente nei vari Ministeri, il secondo del 30 ottobre scorso che ha sancito una serie di diritti dei lavoratori per tutelare la salute e la sicurezza del personale ma anche dei cittadini che si rivolgono alla pubblica amministrazione. Abbiamo stabilito regole condivise per lo smart working emergenziale.

Dopo circa vent’anni, siamo arrivati, non con pochi sforzi, alla pubblicazione del bando per le progressioni economiche verticali (passaggi di area) per dare risposta ai tanti lavoratori che, pur avendo i titoli per accedere all’area superiore e svolgendo mansioni superiori, sono bloccati nell’area di appartenenza.

Ci sono ancora molte cose da fare, a partire da un piano assunzionale straordinario: i nostri uffici si stanno svuotando e, in molti casi, si rischia la chiusura per mancanza di personale, in altri, i lavoratori
sono sottoposti a carichi di lavoro eccessivi, in altri ancora, è il caso delle Capitanerie di Porto, alla riduzione del personale per pensionamenti non segue alcuna assunzione ma il trasferimento delle attività a personale militare. Dobbiamo affrontare la questione relativa all’indennità di amministrazione, tra le più basse dei Ministeri, la riorganizzazione, riscrivere il contratto integrativo nazionale e tanto altro.

Per ora vi salutiamo e vi auguriamo di trascorrere un sereno Natale e che l’anno nuovo cominci con altre prospettive che ci consentano di tornare a incontrare i lavoratori di persona e non attraverso strumenti telematici, sicuramente utili e rivoluzionari per la nostra pubblica amministrazione, ma che penalizzano i rapporti umani.
Un pensiero particolare va a chi non è arrivato a fine anno.

A tutti i colleghi un augurio speciale sapendo che ciascuno potrà, in ogni caso, contare sulla nostra
organizzazione che da sempre si batte per difendere la dignità dei lavoratori e contrastare ogni forma di discriminazione nei luoghi di lavoro.

Roma 17 dicembre 2020

La Coordinatrice Fp Cgil Mit                                           p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                                Paolo Camardella

Pubblichiamo la convocazione di incontro della Ministra dell’Interno che si terrà il giorno 22.12.2020 in videoconferenza

Sistema di valutazione performance individuale 2019

Si è svolta in data 17 dicembre l’informativa in merito agli esiti della valutazione 2018 del personale delle aree e istruzioni applicative 2019. Nel merito della convocazione non potendo intervenire puntualmente rispetto alle modalità di valutazione delle performance 2018 in quanto procedimento concluso, abbiamo evidenziato al Tavolo negoziale alcune criticità contenute nelle “linee guida 2019”:

– Nei “casi particolari” al punto 1 “personale con zero presenze nel 2019” viene indicato che la valutazione non ha luogo, in quanto manca la base minima di osservabilità dei comportamenti. Ad avviso della Fp CGIL il ragionamento sul punto dovrà essere differente. Tante sono le dinamiche connesse alla valutazione delle performance e, tra queste, le progressioni economiche (che secondo l’impegno del MEF potrà essere avviato nel primo quadrimestre 2021). La scelta di non “valutare” chi, ad esempio per genitorialità, ricovero/malattia/terapie salvavita, aspettativa anche per ragioni di studio o per assistenza a un familiare in condizione di disabilità o per altre motivazioni consentite dalla Legge, non ha maturato presenze nel corso del 2019 può rappresentare una forma di discriminazione legata alle ragioni della prolungata assenza dal Servizio. Più corretto sarebbe assegnare a questi colleghi l’esito medio della valutazione della Struttura di appartenenza al fine di non generare “vuoti” valutativi nel fascicolo del collega.

– Nei “casi particolari” al punto 4 viene indicato che negli uffici di diretta collaborazione, l’acquisizione delle informazioni relative ai comportamenti è rinviata nel tempo attraverso modalità individuate ad hoc. Come FP CGIL rileviamo che il caso di non tempestività nell’acquisizione dei dati possa determinare pregiudizi alle legittime aspettative di crescita personale del collega.

– L’allegato 1 alle linee guida individua puntualmente le fattispecie di apporto partecipativo che contribuiscono a determinare l’assiduità partecipativa. Tra queste non troviamo alcune tipologie di assenze che per norma e per costante giurisprudenza sono valorizzate a “maggior tutela”: è il caso dei permessi afferenti la genitorialità, i ricoveri ospedalieri, i periodi connessi all’effettuazione di terapie salvavita. Queste a titolo esemplificativo e non esaustivo. Evidente come la FP CGIL non possa condividere questo tipo di approccio con effetti potenzialmente punitivi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori.
Complessivamente riteniamo necessario un ragionamento ulteriore in merito al sistema di valutazione a partire dalle performance 2020 collocandole nel giusto contesto: implementazione e sviluppo delle modalità di lavoro da remoto indotte dall’emergenza pandemica e attenzione/sensibilità al riconoscimento del valore sociale di precisate tipologie di assenze che contribuiscono a determinare l’assiduità partecipativa. Parte del contesto lavorativo sarà determinato, dal prossimo anno, con l’adozione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (POLA), ovvero il documento triennale da formalizzare entro il 31 gennaio di ogni anno dal 2021, che dovrà prevedere il ricorso alle modalità di Lavoro Agile per il 60% del personale impiegato nelle attività remotizzabili. La norma prevede il passaggio sindacale per la condivisione del suo contenuto, e per questa ragione, la delegazione ministeriale ha garantito la convocazione a gennaio. Sarà l’occasione, quindi, per tentare la costruzione di un percorso relazionale sui temi quali ad esempio: le attività remotizzabili, gli strumenti, le agibilità e, non da ultimo, le modalità di valutazione delle performance.

 

FP CGIL Nazionale -MEF
Daniele Gamberini

PROGRESSIONI: PESSIME NOTIZIE
E NUOVO SMVP

Si è svolto il 16 dicembre l’incontro sindacale per l’apertura del confronto sul nuovo sistema di valutazione e misurazione della performance (SMVP), sulla distribuzione degli incentivi al personale che svolge attività di vigilanza per il 2021 e per proseguire la discussione sull’ipotesi di CCNI Fondo risorse decentrate 2020.

Preliminarmente, abbiamo chiesto notizie sull’iter della procedura per le progressioni economiche. L’amministrazione ci ha fatto presente che, oltre alle previste criticità dovute alla verifica dei singoli titoli di studio che già avevano seriamente compromesso la decorrenza, la commissione ha comunicato che più di 350 colleghi non hanno completato la procedura di conferma della domanda e che pertanto, le stesse, rischiano di non essere accolte. Sul punto, abbiamo chiesto di trovare una soluzione per risolvere questo problema evitando l’esclusione di questi colleghi e/o eventuali ricorsi che possano bloccare le procedure. Nonostante tutti i nostri sforzi e anche a causa di questa nuova ed inaspettata situazione, diventa sempre più difficile la conclusione delle procedure entro il 31 dicembre e con molta amarezza dobbiamo constatare che diventa molto probabile lo slittamento della decorrenza al 1° gennaio 2021. Abbiamo comunque chiesto all’Amministrazione di chiudere la procedura il più in fretta possibile, perché il ritardo è veramente intollerabile.

Dopo nostre pressioni ed insistenze ieri sono stati pubblicati bandi per le progressioni verticali: si potranno inoltrare le domande entro il 15 gennaio 2021. Ci auguriamo questa volta che l’Amministrazione si dia tempi celeri di attivazione delle procedure di selezione.

Si è quindi aperto il confronto su una parte del nuovo SMVP, più precisamente solo sulla performance individuale, mentre la discussione dovrà estendersi anche a quella organizzativa. In attesa di ricevere la documentazione, abbiamo fatto alcune osservazioni preliminari, riservandoci di farne altre, nel prosieguo della discussione. Ad esempio, l’individuazione delle eccellenze ci sembra fissata in modo aprioristico – 10% per ogni ufficio – e questo non ci pare condivisibile, così come non condividiamo che chi non raggiunga un certo livello riguardo ai comportamenti professionali non riceva il salario accessorio. Non è ancora chiaro, inoltre, come il nuovo SMVP vada a incastrarsi con il Piano Organizzativo del lavoro Agile (POLA), considerando che lo sviluppo del lavoro agile non potrà non avere riflessi anche sulla performance, organizzativa e individuale.

Riguardo al lavoro agile, abbiamo preso finalmente atto che da qualche giorno è operativo da remoto l’applicativo “Folium”, per il protocollo informatico; l’Amministrazione ha aggiunto che a breve sarà disponibile anche “GLPers”, per la gestione del personale. Resta il problema della fornitura dei personal computer a tutto personale, considerando che il personale amministrativo ne è ancora privo. Sul punto, l’Amministrazione ha comunicato che ci sono dei ritardi da parte della società affidataria, che ha fatto sapere che la consegna dovrebbe avvenire da gennaio 2021. Finalmente è stata accolta la richiesta di affidare ad una società esterna la gestione dell’help-desk, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane e che dovrebbe consentire di liberare risorse preziose per concentrare queste professionalità in attività fondamentali per l’informatizzazione e la crescita dell’INL.

Il prossimo incontro è previsto per il 12 gennaio, per proseguire la discussione sul FRD 2020 e sul DM incentivi, sul quale abbiamo chiesto di avere un riscontro sulla ripartizione degli ultimi incentivi al personale ispettivo.

Roma, 17 dicembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Pubblichiamo il resoconto dell’incontro del Tavolo Tecnico per la Formazione tenutosi in data 14 Dicembre 2020,  riguardo la discussione dell’Albo Formatori, estensione ADR e modulo formativo CFBT

A seguito della scarna risposta della Direzione Centrale per le Risorse Logistico Strumentali alla richiesta di incontro inviata dalla struttura Regionale di Fp Cgil sull’emergenza sanitaria in atto che interessa  gli Uffici Centrali dei Via Cavour,  pubblichiamo la nota inviata alla Direzione Centrale dalla struttura nazionale

Pubblichiamo la nota degli Uffici di staff del Capo Dipartimento VVF  sul regolamento recante modalità di accesso, mediante concorso interno per titoli e superamento di un successivo corso di formazione professionale, alla qualifica di capo squadra nel ruolo dei capi squadra e dei capi reparto del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, ai sensi dell’articolo 12, comma 7, del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217.

Pubblichiamo l’informativa inviata dalla Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali con la quale definisce la procedura per la restituzione all’Amministrazione dei buoni pasto scaduti

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Ente Assistenza
Sezione II – Attività Sociali
dott.ssa Paola PAGLIANI
Roma

E, p.c. Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: Sussidio per gli appartenenti al Corpo di Polizia penitenziaria e per il personale dell’Amministrazione penitenziaria che hanno contratto il virus COVID-19.

Egregi,
con la nota in oggetto, è stato previsto un sussidio per coloro che sono risultati positivi al COVOD-19. Nello specifico, al fine di ottenere il sussidio, il dipende deve allegare alla richiesta l’esito del tampone nasofaringeo e la certificazione con la quale l’operatore sanitario ha provveduto a metterlo in isolamento.
Fino ad ora, sembrerebbe che siano stati presi in considerazione solo i certificati rilasciati dalla Asl competente e non quelli rilasciati dal proprio medico di base.
Spesso è stata riscontrata non poca difficoltà dei dipendenti nel mettersi in contatto con le ASL, sempre più oberate di lavoro e quasi al collasso, per il rilascio del certificato che attesti l’inizio e la fine dell’isolamento.
Per tali motivazioni, chiediamo che ai fini del sussidio venga accettato anche il certificato redatto dal medico curante che attesti la malattia e lo stato di quarantena.
Certi di un cortese cenno di riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Obiettivo raggiunto!

Stabilizzati tutti i lavoratori del Genio Campale

Si è conclusa stamane, con la definizione delle procedure necessarie all’attribuzione delle sedi desiderate, la stabilizzazione dei lavoratori civili del Genio Campale dell’Aeronautica militare che, finalmente, dopo anni di incertezze e precariato, dal 1° gennaio 2021 potranno assumere servizio nelle proprie sedi avvalendosi del contratto a tempo indeterminato.

Verranno ora avviate dalla direzione generale del personale civile tutte le procedure telematiche previste per consentire ai lavoratori in possesso dei necessari requisiti di avanzare le proprie domande, di seguito alle quali saranno poi definiti i relativi inquadramenti funzionali, diversi a seconda del titolo di studio posseduto e con un livello giuridico ed economico superiore per coloro che hanno il diploma, che possono ancora contare sui circa 20 posti rimasti inoccupati di seguito all’aumento delle iniziali disponibilità.

Sarà in seguito nostra cura indicare ai lavoratori interessati, non appena l’amministrazione ci trasmetterà le informazioni richieste nel corso dell’odierna riunione, le procedure telematiche cui adempiere, offrendo anche la necessaria assistenza per la compilazione delle domande.

Esprimiamo grande soddisfazione per il non facile risultato raggiunto insieme alle categorie degli edili di CGIL CISL e UIL, che giunge dopo ben tre anni dall’inizio del tortuoso percorso e a cui siamo in fine arrivati dopo aver in ultimo contrastato e superato anche gli ostacoli sorti sull’assegnazione delle sedi ai lavoratori.

Restiamo a disposizione per le eventuali esigenze del caso.

FP CGIL                              CISL FP                             UIL PA

            Francesco Quinti             Massimo Ferri               Carmela Cilento
          Roberto De Cesaris              Franco Volpi

Al Direttore generale del personale e delle Risorse

Dott. Massimo Parisi

Epc

Al Direttore dell’Ufficio IV Relazioni Sindacali

Dott.ssa Ida del Grosso

Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria

Oggetto: procedure di conferimento degli incarichi superiori ai dirigenti penitenziari – Riscontro Sua Prot. n. 0436727.U del 03.12.2020.

Ci troviamo costretti a tornare nuovamente sull’argomento in oggetto, considerato il generico contenuto della Sua nota emarginata in oggetto, inoltrata alla scrivente O.S. quale riscontro della richiesta di informazioni in ordine ai criteri utilizzati nelle procedure per il conferimento degli incarichi superiori.

Preliminarmente, a fronte di quanto si legge, è necessario fare chiarezza.

L’art. 10 del D. Lgs. 63/2006 individua i criteri di conferimento degli incarichi ai dirigenti penitenziari. La stessa disposizione, al comma 6, stabilisce testualmente, che <<Gli incarichi ai dirigenti penitenziari sono conferiti, con provvedimento del direttore generale del personale e della formazione, su proposta del titolare dell’ufficio di livello generale al quale i funzionari sono assegnati. Il conferimento degli incarichi superiori è effettuato ai sensi dell’articolo 7, comma 3.>> (enfasi di chi scrive). Di tal che, è alla norma da ultimo richiamata, e cioè all’art. 7, comma 3, che occorre fare riferimento per il conferimento degli incarichi superiori e non all’art. 10.

L’art. 7 citato – appunto destinato a disciplinare il <<Conferimento degli incarichi superiori>> stabilisce che:

Il conferimento degli incarichi superiori avviene mediante valutazione comparativa;

– Possono essere valutati i dirigenti penitenziari con almeno nove anni e sei mesi di effettivo servizio senza demerito dall’ingresso in carriera;

– <<Con decreto del Ministro, su proposta del Capo del Dipartimento, sono determinati con cadenza triennale, in conformità a quanto previsto dall’articolo 1, comma 1, lettera e) della legge, le categorie dei titoli di servizio ammesse a valutazione con riferimento agli incarichi espletati, alle responsabilità assunte, nonchè ai percorsi formativi seguiti, i punteggi da attribuire alle stesse, il periodo temporale di riferimento per la valutabilità dei titoli, nonchè il coefficiente minimo di idoneità all’incarico che comunque non può essere fissato in misura inferiore alla metà del punteggio complessivo massimo previsto per tutte le categorie dei titoli…>>, con la ulteriore precisazione che la valutazione è affidata alla <<commissione prevista dall’articolo 14>> che <<sulla base dei criteri determinati ai sensi del comma 2, individua i funzionari idonei al conferimento degli incarichi superiori ed informa il direttore generale del personale e della formazione per l’emissione del provvedimento di conferimento dell’incarico.>>.

Alla luce della disposizione testé richiamata, va da sé che la valutazione comparativa per il conferimento degli incarichi superiori deve essere effettuata in conformità delle disposizioni del richiamato Decreto del Capo del Dipartimento, in abbinamento all’art. 7 che precede, esulando l’art. 10 dal conferimento degli incarichi superiori. Con la conseguenza che si appalesa improprio il richiamo all’art. 10 contenuto nella Sua nota.

In ogni caso, in disparte l’applicabilità o meno dell’art. 10, è imprescindibile – ai fini del legittimo conferimento degli incarichi superiori – la preventiva adozione di un Decreto da parte del Ministro su proposta del Capo del Dipartimento, che tuttavia è di limitata efficacia triennale.

Ciò premesso rileva la circostanza che il D.M. del 28 settembre 2016 ha esaurito la propria efficacia al termine del triennio, in applicazione non solo della regola generale di efficacia del medesimo contenuta nell’art. 7 cit. ma dell’art. 15 del medesimo D.M. che correttamente stabilisce che << Il presente decreto ha efficacia per un triennio a decorrere dalla sua adozione>>. Poiché il Decreto risulta adottato il 28 settembre 2016, da tempo non è più efficace e non può costituire fonte delle norme da applicare nel conferimento degli incarichi in discussione.

Per i motivi che precedono – operatività dell’art. 7 D.Lgs. 63/2006, cessazione dell’efficacia del D.M. richiamato, mancata adozione di altro D.M. ex art. 7 – è legittimo da parte della scrivente O.S. volere conoscere le valutazioni e le relative determinazioni che sono alla base della decisione di procedere alla proroga di alcuni degli incarichi venuti a scadere e di procedere con interpello per l’attribuzione di altri e, con specifico riferimento a questi ultimi, è interesse conoscere con quali criteri e modalità si è proceduto al conferimento degli incarichi superiori.

In altre e più chiare parole, questa O.S. – sulla base delle premesse che precedono:

  1. Con riferimento alla proroga di alcuni incarichi a favore dei dirigenti già degli stessi titolari ed alla diversa determinazione di procedere con interpello rispetto ad altri posti di funzione, chiede di rendere note le determinazioni alla base della scelta che precede, e cioè la determinazione recante la valutazione ed i motivi per i quali si è ritenuto di dovere e potere confermare alcuni incarichi e di sottoporre il conferimento di altri a valutazione comparativa;

  1. Con riferimento agli incarichi oggetto d’interpello, a fronte dell’art. 7 citato e della mancata adozione del D.M. come imposto dalla medesima disposizione, chiede di conoscere le modalità ed i criteri in applicazione dei quali si opera la valutazione comparativa e conseguenzialmente la scelta del dirigente al quale conferire l’incarico.

 Con la presente nota, questo Coordinamento è certo di avere chiarito il perimetro delle informazioni richieste nell’interesse dei dirigenti penitenziari che hanno tutto il diritto di essere resi edotti e per tempo dei criteri adottati dall’Amministrazione nelle procedure di conferimento degli incarichi.

Con viva cordialità

La coordinatrice nazionale Fp Cgil

     Carla Ciavarella

Corona virus

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito le certificazioni che gli AA.VV.F dovranno consegnare a seguito della convocazione presso il polo didattico delle Scuole Centrali Antincendi

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