OPI: FORMAZIONE E INFORMATICA

L’amministrazione ha presentato un documento in merito a “La funzione Formazione e sviluppo risorse umane” che mira a adeguare la circolare n. 143 del 2002 alla luce dell’evoluzione intercorsa in questi anni in diversi ambiti: normativo, mondo del lavoro, tecnologia e modelli organizzativi.
Inoltre, con il CCNL 2016/2018 la formazione assume un ruolo strategico anche per i percorsi professionali e di carriera delle lavoratrici e dei lavoratori, per questo abbiamo chiesto innanzitutto la declinazione delle pari opportunità all’accesso alla formazione a garanzia di tutti i dipendenti. Consapevoli dell’importanza della formazione anche per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali e per il benessere organizzativo, abbiamo sottolineato l’importanza dalla rilevazione dei fabbisogni, la necessità di affiancare la mappatura delle competenze con la mappatura dei processi e prevedere una verifica sull’efficacia della formazione.
In questo periodo di emergenza, la formazione si è svolta con modalità nuove raggiungendo un numero consistente di personale; questa esperienza significativa ha orientato l’amministrazione ad abbandonare il ricorso ai referenti territoriali per la cosiddetta formazione a cascata, per arrivare direttamente ai discenti con la formazione a distanza, che comporta di per sé la riduzione degli ambiti per la formazione d’aula. Noi abbiamo chiesto di prevedere tale modalità per la formazione al ruolo e di non escluderla totalmente per le necessità formative in merito alle attività lavorative. Inoltre, abbiamo chiesto di prevedere l’indennità di docenza per la formazione on the job, richiesta su cui l’amministrazione si è riservata una verifica.
In relazione all’informativa sull’istituzione di nuovi n. 8 Progetti ad alto contenuto tecnologico nella DCTII, consapevoli dell’importanza fondamentale dell’informatica quale strumento centrale dei processi di lavoro dell’Istituto e per le sfide innovative da affrontare, prendendo atto altresì che finalmente l’Istituto si muove nell’ottica di riappropriarsi della totale gestione dell’informatica, ed essendo l’OPI un tavolo tecnico, ci saremmo aspettati un documento più articolato e dettagliato sui singoli progetti per poter discutere nel merito e non solo del numero dei progetti. Quindi non avendo alcuna preclusione sull’argomento, abbiamo chiesto un approfondimento nel merito dei progetti, e di non anticipare discussioni sulla rivisitazione delle P.O., con impegni di spesa importanti a carico del Fondo di Ente, e non ancora condivisi dal tavolo politico.

FP CGIL
Antonella Trevisani  Matteo Ariano

AL MIBACT

Sig. Capo di Gabinetto
dr. Lorenzo Casini

Sig. Segretario Generale
Dr. Salvo Nastasi

Sig. D.G. Organizzazione
Dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente
Servizio II Relazioni Sindacali

Dr. ssa Sara Conversano

Loro sedi

Oggetto: Osservazioni agli schemi di rimodulazione assegnazione degli organici a parziale
modifica del DM 2016.

Con riferimento all’oggetto la FP CGIL, nel prendere atto della proposta di modifica avanzata dall’amministrazione, che interviene unicamente sulle strutture oggetto di nuova istituzione o che hanno avuto un ampliamento delle competenze, esprime le seguenti considerazioni:
L’ipotesi di revisione presentata si presenta sostanzialmente come un restyling del DM 2016 e non incide sulla generale esigenza di una rimodulazione complessiva dei fabbisogni professionali. Tale scelta, che sembra imposta dalle necessità imposte dalla ristrettezza dei tempi e dai ritardi che ha registrato la trattazione di questa delicata materia, rappresenta, a parere della scrivente O.S., una occasione persa, tenendo conto delle necessità organizzative che l’istituzione di nuove autonomie museali e la complessizzazione delle competenze attribuite alle altre, sia per effetto degli scorpori delle SABAP operate sul territorio che a seguito della previsione di nuovi carichi di lavoro per alcune strutture centrali e nuovi Istituti a rilevanza nazionale.
Dal punto di vista del metodo adottato dalla Commissione allo scopo istituita si è apprezzata l’operazione di revisione delle dotazioni organiche che ha modificato gli equilibri numerici all’interno delle aree, incrementando la previsione delle aree seconda e terza senza determinare soprannumeri nell’area prima. Si ritiene al riguardo che occorre procedere in questa direzione rispetto all’ineludibile revisione del fabbisogno professionale complessivo in un contesto funzionale che preveda la revisione dei profili professionali e la riqualificazione dei lavoratori attualmente presenti negli organici tramite i passaggi orizzontali e verticali.
Si è molto meno apprezzato il mancato coinvolgimento preventivo alla formulazione della proposta dei Dirigenti nei territori interessati direttamente dai processi di riorganizzazione e questo si è riverberato molto nei casi di scorporo dei vecchi Uffici, come è avvenuto per alcune SABAP, dove arrivano segnalazioni di ripartizioni che non rispetterebbero gli effettivi carichi di lavoro che andranno a ricadere sulle strutture neo istituite. A tal fine, in allegato queste osservazioni, si produrranno delle proposte di modifica che riguardano alcune delle strutture interessate e che si è ritenuto di mantenere il più possibile nell’ambito dei vincoli numerici dati a livello complessivo.
Pertanto, in conclusione, non si può che ribadire il giudizio critico su una riorganizzazione complessiva del Ministero sempre più orientata sui processi di valorizzazione a discapito di quelli che riguardano la tutela e la conservazione del nostro patrimonio culturale. In riferimento ai vincoli relativi al contenimento del costo del lavoro entro i limiti definiti dal DPCM 171/2014 si ritiene che gli stessi andrebbero superati con una norma che recuperi almeno parte delle posizioni in organico perse in quella occasione, senza alcun beneficio per le casse dello stato in quanto posti vacanti, al fine di corrispondere effettivamente al fabbisogno professionale derivante dalla proliferazione di Uffici la cui strutturazione è particolarmente complessa.
Distinti saluti

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Dott. Alessandro Leopizzi
Direttore Generale del personale e della formazione

p.c.

Dott. Raffaele Piccirillo
Capo di Gabinetto

p.c. Dott.ssa Barbara Fabbrini
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria

Il 15 luglio scorso le scriventi organizzazioni sindacali hanno sottoscritto con codesta Amministrazione un importante accordo recante i nuovi criteri di mobilità del personale giudiziario.
Tra le principali novità dell’accordo vi è la nuova disciplina dell’istituto dell’applicazione contenuta negli articoli 20 e 21 dell’accordo. La ratio di tali norme, ed in particolare dell’art 20 (“Applicazione temporanea disposta dall’Amministrazione”), è quella di consentire la mobilità temporanea distrettuale evitando gli abusi posti in essere in passato dai Capi di Corte. Tale finalità è perseguita in particolare attraverso il coinvolgimento nella procedura sia delle organizzazioni sindacali, specie a livello territoriale, sia dell’Amministrazione Centrale chiamata ad assumersi la responsabilità di rilasciare il nulla osta alle applicazioni previa verifica della sussistenza dei presupposti previsti dalla norma: scopertura di organico superiore al 35% ovvero casi eccezionali debitamente documentati tali da cagionare gravissimo pregiudizio allo svolgimento dell’attività giudiziaria in virtù della pendenza di uno o più procedimenti, la cui natura straordinaria è riconosciuta dalla Direzione Generale del personale e della formazione.
Orbene, nonostante le cautele previste dalla norma, le scriventi organizzazioni sindacali devono purtroppo riscontrare reiterate violazioni della disciplina in materia di applicazione giusta segnalazioni pervenute dalle proprie federazioni territoriali.
Poiché la materia riveste una rilevanza particolare sia perché la stessa coinvolge il diritto alla sede dei lavoratori sia perché, in tempo di Covid-19, i lavoratori applicati sono esposti ad un maggiore rischio di contagio, soprattutto se utilizzano il mezzo pubblico per spostarsi, CGIL CISL e UIL chiedono sin d’ora l’apertura di un confronto ex art. 20 comma 13 dell’accordo (“le Parti convengono di riunirsi con cadenza semestrale, al fine di monitorare e verificare l’applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo, previa completa informazione sul punto alle Organizzazioni Sindacali”).
CGIL CISL e UIL, inoltre, per ragioni di sicurezza chiedono il blocco delle applicazioni per tutta la durata della pandemia ed il ricorso al Co-working per sopperire alle esigenze degli uffici che
presentano gravi scoperture di personale. Per gli stessi motivi chiedono altresì la proroga dei distacchi in atto, disposti dall’amministrazione centrale, per tutta la durata della pandemia, nonchè la immediata pubblicazione degli interpelli di assestamento, degli interpelli ordinari nazionali e dell’interpello straordinario riservato ai distaccati ex art. 23 dell’accordo.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti.

Roma, 26 novembre 2020

FP CGIL                            CISL FP                                UIL PA
Russo                                  Marra                                   Amoroso

BUONI PASTO: IL CORAGGIO DI OSARE

Questa mattina sul quotidiano “La Repubblica” è apparso un interessante articolo dal titolo significativo: ”La babele dei buoni pasto. Negli uffici pubblici c’è chi li toglie e chi no”. Nel pezzo, la giornalista fa il punto della situazione sulle varie Amministrazioni che stanno erogando i buoni pasto in questo periodo e il quadro è di totale confusione tra Amministrazioni che li erogano, come l’Agenzia delle Dogane e Monopoli e Amministrazioni che non li erogano più, come l’INPS.

Questa confusione nasce da un parere del Dipartimento della Funzione Pubblica che, in data 28 agosto scorso, risponde espressamente, a una Amministrazione ce chiedeva lumi sul riconoscimento dei buoni pasto che: ”Il riconoscimento dei buoni pasto, in assenza di specifiche previsioni ostative rinvenibili nella disciplina normativa e contrattuale vigente, rappresenta una decisione rimessa esclusivamente alle autonome scelte organizzative e gestionali di ciascuna amministrazione ed alle conseguenti misure intraprese per garantirne l’osservanza”.

In sostanza, il Dipartimento della Funzione Pubblica lascia all’autonomia delle singole Amministrazioni la scelta se riconoscere o meno i buoni pasto ai propri dipendenti. Proprio alla luce di questo, torniamo a chiedere all’Amministrazione di valersi di questa autonomia, facendosi forza di questo autorevole parere, e tornare a riconoscere i buoni pasto ai propri dipendenti, in un momento in cui i lavoratori sono sostanzialmente costretti a lavorare da remoto per ragioni di salute pubblica.

Roma, 26 novembre 2020

FP CGIL
Matteo ARIANO
Antonella TREVISANI

CISL FP
Paolo SCILINGUO

CONFSAL-UNSA
Franco VIOLA

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo con la quale definisce la percentuale spettante per il limite massimo del personale da assegnare ai Comandi/Direzioni in extra,  organico come accordo integrativo 2016 Art 3

Pubblichiamo le informative della Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso tecnico e l’Antincendio Boschivo, in merito alla ricerca a persona

OPI AREA MEDICO-LEGALE: LUCI E OMBRE

Lunedì 23 novembre u.s. siamo stati convocati per discutere l’ennesima riorganizzazione dell’Area
Medico Legale dell’Istituto. Rispetto alla precedente, piccoli aggiustamenti, alcuni condivisibili, altri
meno. Per quanto ci riguarda, avevamo chiesto nel precedente tavolo l’istituzione di almeno un
responsabile UOC coadiuvato da un responsabile UOS per ogni provincia (salvaguardando
ovviamente le grandi città, dove il carico di lavoro è decisamente elevato). Riteniamo ancora
insufficiente il numero (97) di UOC previste dall’attuale pianta organica in considerazione
dell’enorme mole di lavoro incombente sui Centri Medico Legali.

Siamo invece soddisfatti, e di questo diamo atto al Presidente Tridico (rispetto ai suoi “illustri ed
inconcludenti” predecessori), della proposta presentata nella legge di stabilità, relativa al concorso
per medici di I livello, ritenendo da sempre l’assunzione di nuovi colleghi dipendenti l’unica strada
percorribile per ridare forza e slancio al corpo sanitario.

Ci sono state date, poi, rassicurazioni circa l’effettuazione a breve termine del concorso per medici
di II livello, ma non sulla modalità di espletamento. Sull’argomento riteniamo che non si possa
trascinare una procedura concorsuale all’infinito, non chiarendone i motivi del ritardo.

Rimanendo in tema di personale, sembra finalmente in via di definizione la Convenzione per ridare
dignità e giusto riconoscimento ai numerosi medici convenzionati. Anche su questo, riteniamo che
l’Istituto debba agire con urgenza, non potendosi più in alcun modo accettare forme contrattuali
prive di qualsiasi garanzia.

Ci è stato poi fatto cenno a un possibile nuovo regolamento sui criteri di selezione per l’attribuzione
delle funzioni di Coordinamento alla luce del nuovo CCNL; sul punto, crediamo che i nuovi
regolamenti debbano valere per i nuovi incarichi.

L’emergenza sanitaria che ha coinvolto anche il nostro Paese ha dimostrato che, un oculato
investimento nella sanità pubblica – sia in termini di uomini che di mezzi – permette di dare risposte
pronte e valide alle giuste aspettative della popolazione e che, anche l’INPS come le Regioni,
dotato da decenni di una valida struttura sanitaria, deve essere messo nelle condizioni di operare
al meglio. Per questo, ribadiamo l’urgenza di dar seguito a tutte le possibili azioni di arruolamento
di personale medico e al conferimento degli incarichi vacanti ancora disponibili.

 

FP CGIL
Francesco Reali    Antonella Trevisani
Matteo Ariano

“Bene proposta Upi ma fare di più per garantire servizi”

“Una richiesta più che legittima ma si può fare di più. Gli enti locali, e tra questi Province e Città metropolitane, hanno subito negli anni una profonda emorragia occupazionale: quasi 100 mila addetti scomparsi negli ultimi dieci anni. E tanti andranno via nei prossimi, anche in ragione di un’età media molto molto alta”. Così la Fp Cgil commenta la proposta avanzata dall’Upi in audizione sulla manovra relativa al bisogno di un piano straordinario per la rapida immissione di almeno 500 unita’ di personale specializzato nelle Province e Città metropolitane.

La proposta del presidente De Pascale, prosegue la categoria della Cgil, “è giusta ma non basta. Province e Città Metropolitane, martoriate negli anni tra tagli e prelievi, versano in condizioni gravissime, che vanno tamponate in fretta perché ci sia continuità nell’offerta di servizi ai cittadini. Garantire assunzioni nelle pubbliche amministrazione, rivendicazione base dello sciopero proclamato per il prossimo 9 dicembre, in numero adeguato, anche in ragione delle sfide che avremo di fronte con gli investimenti nazionali ed europei, diventa cruciale per cogliere le opportunità che abbiamo davanti e per determinare quella necessaria innovazione nelle pubbliche amministrazioni. Per questo sosteniamo la proposta dell’Upi ma rilanciamo sostenendo il bisogno di un maggior incremento occupazionale nelle Provincie e nelle Città metropolitane per garantire la continuità e il miglioramento dei servizi offerti”, conclude.

Pubblichiamo la nota di chiarimento dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale in merito all’albo dei medici certificatori

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Vice Capo D.A.P.
cons. Roberto TARTAGLIA Roma
Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: emergenza sanitaria COVID-19 – Attivazione dall’art. 26 del D.P.R. 395/95 (commissioni regionali per la salubrità delle mense e degli spacci).

Egregi,
ai fini della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Sars Cov2 si chiede di sensibilizzare i Provveditorati affinchè a livello territoriale venga attivata la commissione in oggetto al fine di garantire ogni procedura necessaria a garantire la fruizione del pasto nel rispetto dei comportamenti atti a limitare quanto più possibile il contaggio da Covid-19.
In aggiunta, si rende necessario, per lo stesso fine, di interloquire con le ditte appaltatrici che prestano servizio nelle mense ordinarie di servizio al fine di aggiornare il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza) in relazione all’attuale emergenza sanitaria, uniformandolo alle previsioni normative in materia di ristorazione.
Certi di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Coordinatore nazionale
Fp CGIL Polizia penitenziaria
Stefano Branchi

Al Ministro della Difesa
On.le Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario alla Difesa
On.le Angelo Tofalo

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. Pietro Serino

Alla Direzione Generale del Personale Civile
Dott.ssa G. Montemagno

Allo Stato Maggiore Difesa

A Stato Maggiore Aereonautica

Oggetto: Mancata stabilizzazione personale precario del Campalgenio. Sollecito intervento.

Le scriventi OO.SS. rilevano che la previsione di cui dall’art 36 del Dl 14 agosto n 104,
volta a stabilizzare il personale precario dei reparti del Genio Campale dell’A.M. risulta
completamente disattesa a causa della individuazione da parte dell’A.D. di una pluralità di sedi
di assegnazione, di tutte le FF.AA. e in tutto il paese, che non rende possibile raggiungere gli
obiettivi che la norma si proponeva di conseguire.
In proposito, si reputa utile evidenziare che la relazione illustrativa di accompagnamento
del provvedimento normativo che ne ha giustificato l’adozione sottolineava che:
“La disposizione è volta ad assicurare la prosecuzione degli interventi edili, elettrici e
meccanici attraverso l’inquadramento, a esaurimento, di personale qualificato negli specifici profili
professionali della seconda Area funzionale, fascia retributiva F1, con decorrenza dal 1°gennaio
2021, allo scopo di garantire il conseguimento dell’efficienza della Forza armata presso cui lo
stesso è impiegato. Tale personale è risultato di particolare pregio per le sue connaturate
attitudini professionali durante il periodo emergenziale, avendo assicurato la piena funzionalità
delle strutture operative della Forza armata impegnate nell’attività di contrasto alla pandemia da
COVID 19, specialmente durante l’approntamento delle piste dedicate ai voli per il trasporto in
biocontenimento.”
L’aver invece individuato come sedi di assegnazione di quel personale non la Forza
Armata (SMA) ove è attualmente impiegato, ma una pluralità di sedi in tutto il paese, significa
vanificare ovvero non rendere possibile il processo di stabilizzazione previsto dalla norma,
snaturandola, a meno che non si voglia credere che le famiglie di quei lavoratori intendano
spostarsi anche a mille chilometri di distanza, circostanza che integrerebbe non una
stabilizzazione ma una vera e propria deportazione.
Tanto permesso le scriventi organizzazioni sindacali confederali Le chiedono di
intervenire, sig. Ministro, anche considerata la determinazione con la quale si è prodigato per
realizzare la norma volta a superare il precariato alla Difesa, affinché con la medesima
ragionevolezza conferisca agli organismi tecnici e amministrativi delle FF.AA. e alla Direzione
generale del personale civile le disposizioni necessarie a determinare il rispetto dei contenuti
della norma in argomento, individuando come sedi di assegnazione gli enti ove quei lavoratori
sono attualmente impiegati, o quelli comunque più vicini alle loro attuali residenze.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Con viva cordialità

FP CGIL                                                      CISL FP                                        UIL PA
Francesco Quinti Massimo                   Ferri Sandro                                  Colombi
Roberto De Cesaris                                 Franco Volpi

Pubblicate le graduatorie preliminari per il concorso a 1000 operatori a tempo determinato

Sono state pubblicate, in tempi rapidi, le graduatorie preliminari relative ai candidati ammessi alla
prova di idoneità e l’elenco in ordine alfabetico degli stessi con la data di convocazione per lo svolgimento degli esami che partirà dal 15 dicembre e terminerà il 2 febbraio 2021.
Le informazioni necessarie le trovate al seguente link della pagina istituzionale del Ministero della
Giustizia:
https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_6_1.page?contentId=SCE291744&previsiousPage=homepage
pagina all’interno della quale è possibile rintracciare i contenuti previsti per la prova di esame.
Vi invitiamo pertanto a dare ogni supporto ai lavoratori interessati.
Ci sono ulteriori novità in arrivo nel disegno di legge Stabilità per il 2021 sulle quali ci riserviamo
una valutazione specifica alla vertenza tirocinanti, per quel che riguarda le ulteriori assunzioni a
tempo determinato previste dal Decreto Sicurezza, nell’ambito della valutazione più generale delle
misure straordinarie previste per il Ministero.
Noi restiamo a disposizione per ogni utile chiarimento.

 

Coordinamento Nazionale FP CGIL Giustizia                    FP CGIL Nazionale
Felicia Russo                                                                Claudio Meloni

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