Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione in merito all’emergenza sanitaria in atto riguardo l’organizzazione e l’ autorizzazione all’esecuzione del tampone antigenico rapido (TAR) su base volontaria per il personale in servizio nei compendi di Capannelle, Montelibretti e dell’Istituto Superiore Antincendi.
Pubblichiamo il protocollo di intesa tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e il Dipartimento della Pubblica Sicurezza in materia di collaborazione tra nelle emergenze di Protezione civile
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito al termine delle candidature per le benemerenze degli eventi 2018
Al Segretario generale
Al Vice Segretario generale
Al Cons. Sergio Gasparrini
Al Dirigente generale Risorse Umane
LORO SEDI
e, p.c.
Al Servizio Relazioni Sindacali
Al Personale della Corte dei conti
Oggetto: Richiesta incontro urgente PEO 2020, a seguito del dPCM 3
novembre 2020.
A seguito della recrudescenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e all’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 novembre 2020, recante all’art. 1 “Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, ed in particolare alla misura prevista dal
comma 9, lettera z) “è sospeso lo svolgimento delle prove selettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione dall’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui
la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, …” le scriventi OO.SS.
chiedono
un incontro urgente al fine di salvaguardare le procedure per le PEO 2020, disciplinate dall’Accordo sottoscritto definitivamente in data 24 settembre 2020.
A tal riguardo, queste OO.SS. chiedono che la prova automatizzata, di cui all’art. 5 del citato Accordo, sia espletata da remoto in modalità telematica. Tale soluzione, prettamente tecnologica, consentirebbe di
garantire la partecipazione a tutto il personale, avente fatto istanza, compreso chi, per ragioni di pandemia, fosse posto in misura di isolamento o di quarantena, e di rispettare pedissequamente i termini dell’Accordo.
Inoltre, così si darebbe certezza di partecipazione anche a tutto il personale ”Fragile”, il quale non sarebbe più obbligato a dotarsi di certificazione medica, rilasciata dal proprio medico di base, per svolgere la prova di esame in presenza, come prevede la circolare n. 30 del 9 ottobre 2020.
Altre soluzioni, tra cui quella basata esclusivamente su basi curriculari, sarebbe possibile da realizzare, solo laddove non venisse messo in discussione l’espletamento delle Progressioni Economiche Orizzontali per l’anno 2020.
Riguardo ad altre criticità che attanagliano le PEO 2020, troviamo certamente la mancata attribuzione del punteggio di valutazione per coloro che prestino servizio presso altre amministrazioni in cui non è prevista la valutazione. Per questa tipologia di personale si ritiene congruo che siano considerati i periodi di valutazione disponibili fino a concorrenza del periodo necessario, alla stregua di quanto già stabilito dall’Amministrazione per il personale non valutato per l’assenza prolungata dal servizio (vedi FAQ n. 4 – PEO 2020).
Inoltre, queste OO.SS. ritengono inaccettabile quanto imposto dall’Amministrazione, alla contrattazione di raccordo per il personale del ruolo locale della Corte dei conti di Bolzano (vedi allegato), di escludere dalla riqualificazione l’unico dipendente di Area III, per il solo scopo di applicare il limite del 50% degli aventi diritto. Un limite già frutto di meri orientamenti del Dipartimento della Funzione Pubblica e della Ragioneria generale dello Stato, volti a salvaguardare un principio generale della norma, ma certamente non di perpetrare un accanimento nei confronti di un lavoratore, che ha “l’unica colpa” di essere l’unico di Area III a concorrere per la riqualificazione. Buon senso avrebbe voluto far concorrere tutto il personale avente diritto di Bolzano, sia di Area II, che di Area III, per le n. 2 progressioni economiche disponibili, attribuendo la fascia superiore a quel personale che, a seguito delle procedure di selezione, avesse acquisito il maggior punteggio complessivo, sulla base dei criteri stabiliti dall’art. 5 dell’Accordo PEO 2020 del 24 settembre 2020.
Infine, il personale è in attesa del tanto auspicato “simulatore” della prova pratica, valido strumento di esercitazione, su cui l’Amministrazione ha dato certezza, ma che ancora non risulta pubblicato sulla Intranet.
In attesa di una urgente convocazione, si inviano cordiali saluti.
Roma, 5 Novembre 2020
Susanna Di Folco Alessandro Guarente Fernanda Amidani
Capo dipartimento DAG
Direttore generale
Cons. Valeria Vaccaro
Dirigente DP
Dott.ssa Monica Perrella
p.c.
Ufficio Relazioni sindacali
Dott. Michele Nardone
Oggetto: Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 3 Novembre – Azioni conseguenti
– richiesta convocazione
Nell’ambito delle misure volte a contenere il rischio contagio, con il DPCM recentemente
firmato, vengono raccomandate “le percentuali più elevate possibili di lavoro agile,
compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato”.
Al fine di contestualizzare quanto sopra richiamato nel più largo schema di raccomandazioni
generali, siamo a chiedere a codesto Ente di convocare le organizzazioni sindacali
per definire congiuntamente le modalità di adeguamento al citato DPCM attraverso
il più ampio ricorso al lavoro agile fino alla completa remotizzazione delle attività ammini –
strative individuando, inoltre, ulteriori e più puntuali garanzie a favore dei dipendenti oltre a
quelle convenute nel corso degli ultimi incontri sindacali.
FP CGIL Nazionale
Americo Fimiani
Daniele Gamberini
PRESTITI AL PERSONALE EX ART. 59 DPR 509/1979: A QUANDO
L’AMPLIAMENTO DEL PIANO DI AMMORTAMENTO?
In occasione di una delle ultime riunioni in presenza fisica del Tavolo nazionale di confronto Amministrazione/Organizzazioni sindacali, esattamente il 4 febbraio scorso, riunione convocata dal Presidente per comunicazioni sull’argomento della revisione della disciplina dei mutui e dei prestiti erogati al personale dell’Istituto ai sensi dell’art.59 del DPR n.509/1979, sollevammo il tema, per noi cruciale, dell’ampliamento, da 120 a 180 rate, del piano di ammortamento dei prestiti.
All’epoca, pur apprezzando la revisione del regolamento sui prestiti con la riduzione dei relativi tassi di interesse, l’introduzione di nuove ipotesi di sospensione del pagamento delle rate del piano di ammortamento e l’abbassamento da due anni ad un anno dell’anzianità nei ruoli INPS per accedere a tale prestazione, operazione quest’ultima che ha consentito un parziale allineamento della disciplina dei prestiti rispetto a quella dei mutui edilizi, rappresentammo l’esigenza di realizzare un robusto intervento sul versante del piano di ammortamento dei prestiti, evidenziando come fosse quest’ultimo l’intervento con l’impatto più favorevole al personale, al di là della riduzione dei tassi di interesse che si traduce di fatto in un risparmio mensile medio che va da 2 € a 7 € ! Ampliare il piano di ammortamento da 120 a 180 rate, lasciando inalterati i tassi di interesse attuali, consentirebbe di incrementare del 50% l’ammontare del prestito erogabile visto che il capitale mutuabile a prestito è pari al quinto cedibile moltiplicato il numero delle rate.
Nel Verbale d’intesa in materia di prestiti al personale dell’INPS ex art.59 del DPR 16 ottobre 1979, n.509, sottoscritto lo scorso 31 marzo, su nostra richiesta fu inserita una dichiarazione programmatica con la quale l’Amministrazione si impegnava, all’esito delle necessarie verifiche tecniche, a convocare le organizzazioni sindacali per realizzare l’auspicata estensione del numero di rate del piano di ammortamento dei prestiti: da allora sono trascorsi più di sei mesi e chiediamo su questo tema, nel pieno rispetto dell’impegno programmatico reciprocamente assunto, la convocazione del Tavolo nazionale a “chiusura del cerchio” delle modifiche regolamentari in materia di mutui e prestiti condivise dalle parti e recepite nelle determinazioni “presidenziali” n.54 e 55 dell’8 aprile 2020.
Roma, 05 novembre 2020
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISLFP
Paolo Scilinguo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali regionali riguardo la richiesta di screening e l’organizzazione del lavoro per il personale, vista la situazione emergenziale sanitaria in atto
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF in merito all’organizzazione del personale e allo screening per l’emergenza sanitaria in atto
SOTTOSCRITTO ACCORDO PER IL LAVORO AGILE EMERGENZIALE PER I DIPENDENTI DEL DAP E DEL DGMC
Si è tenuto sino alle 20.00 di stasera l’ultimo incontro previsto con i due Dipartimenti (DAP e DGMC) sul delicato tema del lavoro agile emergenziale.
Per le Amministrazioni erano presenti i Direttori Generali, dott. Parisi e dott.ssa Castellano.
CGIL, CISL UIL hanno rappresentato con forti e valide argomentazioni tutte le necessità di modifiche perseguite sia negli incontri precedenti che nelle interlocuzioni epistolari con le Amministrazioni.
Il confronto è stato fortemente animato ma costruttivo, perché proteso a rendere esigibile l’accordo e ad evitate le tante distorsioni registrate sul territorio in materia di lavoro agile, proprio adesso che la curva dei contagi sta drammaticamente risalendo e si avverte ancor più stringente la necessità di proteggere il personale, facendo proseguire le attività.
Le proposte di integrazione avanzate da CGIL, CISL, UIL sono state accolte in larghissima parte, soprattutto per quel che riguarda l’ampliamento degli istituti contrattuali e la chiarezza dell’articolato, nonché la necessità che si avvii da subito il confronto sul territorio per la rapida applicazione dell’accordo.
CGIL, CISL, UIL, nel rimandare all’articolato che sarà oggetto di successiva comunicazione, esprimono forte soddisfazione per l’importante risultato raggiunto, che certamente pone le basi per la prosecuzione del lavoro agile ordinario, quando l’emergenza sarà finita, e ristabilisce un principio fondamentale, ossia che la regolamentazione del lavoro agile va concertata a livello centrale e periferico e non può essere calata dall’alto con una norma.
Saremo fermamente vigili affinché l’accordo sia correttamente e puntualmente applicato sui luoghi di lavoro.
Roma, 4 novembre 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA
Prestini Marra Amoroso
“La ministra Dadone avvii il negoziato per la stipula del primo contratto collettivo di lavoro per gli oltre 400 dirigenti penitenziari che aspettano da 15 anni”. A chiederlo è la Funzione Pubblica Cgil, aggiungendo che: “L’avvio della trattativa per il rinnovo del contratto per il personale direttivo dei corpi di polizia a ordinamento civile è una buona notizia che va completata avviando le trattative anche per il contratto dei dirigenti penitenziari”.
La legge delega 154 del 2005, ricorda il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, “per la disciplina dell’ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria ha stabilito che bisognava dare a questi lavoratori, precedentemente inquadrati nelle qualifiche apicali del comparto ministeri svolgendo le funzioni di direttori di istituti penitenziari, di direttori degli uffici delle esecuzioni penali esterne, all’epoca anche di dirigenti medici di sanità penitenziaria, poi passata al servizio sanitario nazionale, un contratto collettivo nazionale di lavoro ancorché di diritto pubblico. Il decreto legislativo 63 del 2006 ha stabilito materie, procedure, soggetti del negoziato, nonché trattamento economico”.
Ora, prosegue il dirigente sindacale, “serve un contratto vero, articolato in un sistema di relazioni sindacali. Un contratto con una parte normativa, che individui obblighi e diritti propri della funzione dirigenziale e coerente con le norme di legge vigenti, e una parte economica che ridefinisca la struttura della retribuzione secondo voci più tipiche della funzione gestionale. Indicazioni già fornite dalla legislazione e che il negoziato dovrà opportunamente declinare. Se ne avvantaggerebbe il sistema penitenziario nella sua interezza non solo quei lavoratori”. Per questo, continua, “rivolgiamo un appello alla ministra della Pa Dadone e al ministro della Giustizia Bonafede perché si convochino al più presto le organizzazioni sindacali certificate rappresentative per l’avvio delle procedure per dare finalmente il primo contratto di lavoro alla dirigenza penitenziaria nel rispetto della legge e per dare valore a una funzione per il sistema penitenziario”, conclude Oliverio.
Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali in merito alla richiesta dello screening l’emergenza sanitaria in atto per le lavoratrici e i lavoratori delle strutture della Direzione Centrale per la Formazione e la Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica