‘Ministro Speranza convochi soggetti coinvolti, tutti devono aiutare ma in sicurezza’

Apprendiamo con grande stupore da indiscrezioni stampa che il Ministero della Salute starebbe valutando di far fare i tamponi a medici di base e farmacisti. Tutti devono dare il proprio contributo nell’affrontare la recrudescenza dell’emergenza pandemica, ma occorre garantire ai professionisti coinvolti stessi livelli di sicurezza, a chi fa il tampone e a chi riceve quella prestazione”. Ad affermarlo sono la segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori, e le segretarie generali di Filcams e Fp Cgil, Maria Grazia Gabrielli e Serena Sorrentino.

Le farmacie e gli studi privati dei medici di medicina generale, proseguono le dirigenti sindacali, “non sono luoghi contemplati per percorsi differenziati Covid, potrebbero essere messi a rischio professionisti e pazienti, nonché coloro che si recano negli studi medici o nelle farmacie per altre evenienze. Oltretutto il negoziato con le Regioni sul tracciamento rischia di aprire differenziazioni territoriali nelle ordinanze. Avrebbe più senso chiedere a medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e a tutti i professionisti sanitari abilitati, anche privati, di dare la propria disponibilità a potenziare l’effettuazione dei test in luoghi dedicati, sanificati, protetti e, per alcune fasce orarie, dai presidi mobili agli ambulatori nelle aziende territoriali già predisposti nei dipartimenti di prevenzione insieme ad altri professionisti del SSN”.

Secondo Dettori, Gabrielli e Sorrentino, “si potrebbe così allargare anche la campagna vaccinale antinfluenzale. Il nostro intento è di estendere la rete che contrasta l’emergenza ma di farlo in sicurezza e rendendo certi i percorsi assistenziali. Occorre per questo evitare scelte azzardate che avrebbero ricadute ingovernabili, come la chiusura di studi medici per casi Covid che transitano da quegli ambienti o delle stesse farmacie: saremmo a quel punto al caos. Chiediamo al Ministro di convocare tutti i soggetti coinvolti al tavolo e trovare soluzioni condivise”, concludono.

Roma, 22/10/2020

Al Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa
Gen. Pietro Serino

– Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli

– Al Segretario Generale della Difesa
Gen. Nicolò Falsaperna

– Direzione Generale del Personale Civile
– Dott.ssa Gabriella montemagna

– Ai Capi di Stato Maggiore delle FF AA

Oggetto: Emergenza sanitaria, mense e misure contenimento contagio

Nell’ambito delle misure che tutto il paese è impegnato ad individuare per contenere, anche nei
luoghi di lavoro, il contenimento e la prevenzione del contagio, continuiamo a registrare
nell’ambito del Ministero della Difesa iniziative che appaiono non in linea con questo comune
obiettivo.
L’aumento dei casi di positivi al Covid 19 nell’Arsenale di Taranto e il contemporaneo
intendimento di riaprire, seppur gradualmente, la mensa aziendale, l’inadeguatezza dei servizi
di pulizia, sanificazione e climatizzazione di ambienti e spogliatoi delle mense dell’Arsenale di
La Spezia, i casi accertati alla mensa dell’Accademia Navale di Livorno, le problematiche dello
stesso Palazzo Marina, sono solo le punte più avanzate dei pericoli che si stanno delineando e
che, se non ascoltati per tempo, rischiano di assumere una deriva irreversibile.
E’ evidente che le mense rappresentano dei luoghi di naturale assembramento in cui è difficile
mantenere condizioni di igiene e di sicurezza e tutte le misure di prevenzione assunte risultano
non essere efficaci.
Tanto premesso, al fine di tutelare la salute e la sicurezza del personale tutto, le scriventi
OO.SS. richiedono di valutare, sino al termine dell’emergenza sanitaria, la chiusura delle mense
di servizio del personale civile in tutto il Ministero della Difesa ricorrendo sia agli istituti
normativi più recenti in tema di flessibilità oraria, sia all’attribuzione del buono pasto.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.
Distinti saluti.

FP CGIL                                      CISL FP                             UIL PA

Francesco Quinti                 Massimo Ferri                  Sandro Colombi
Roberto De Cesaris               Franco Volpi

“Prendiamo atto delle dichiarazioni della ministra De Micheli sulla riforma dell’Enac, ravvisando finalmente la volontà dì mantenere l’ente all’interno dell’art. 1 del D. Lgs. 165\2001. Coerentemente, ci attendiamo ora che avvii un confronto costruttivo e risolutivo con le rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori che lo scorso 16 settembre hanno scioperato e sono scesi in piazza a manifestare contro la trasformazione di Enac in ente pubblico economico, rimettendo al centro della discussione anche le proposte alternative avanzate dal sindacato ma con un approccio istituzionale diverso, scevro da posizioni precostituite e preconfezionate, evitando di agire qualsivoglia scadenza prima del termine del confronto”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Usb Pi e Cida.

Pubblichiamo la nota di convocazione con la quale la Direzione Centrale per la Formazione per il Tavolo Tecnicoper la Formazione sospeso per l’emergenza sanitaria in atto

Pubblichiamo il nostro resoconto della riunione tenutasi il 21 ottobre scorso con il Sottosegretario On.  Carlo Sibilia

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO UTILITALIA, FP-CGIL, FIT-CISL, Uil Trasporti, FIADEL

Si tratta di piani da 2,3 miliardi di euro su riciclo dei rifiuti e bioeconomia, e da 1,3 miliardi per l’ammodernamento delle flotte aziendali

Sostegno alla circolarità delle risorse, incentivi alla bioeconomia, sostituzione delle flotte aziendali. La presidente di Utilitalia, Michaela Castelli, ha incontrato ieri le organizzazioni di categoria FP-CGIL, FIT-CISL, Uil Trasporti e FIADEL per un confronto sui progetti inerenti il settore ambientale che la Federazione presenterà al Governo e alle istituzioni politiche per ottenere finanziamenti dalle risorse del Recovery fund. Un incontro “positivo e costruttivo”, spiegano i partecipanti, basato su “progetti che possono rilanciare un settore che, nei mesi più difficili dell’emergenza coronavirus, non si è mai fermato grazie all’impegno delle aziende e dei lavoratori. Ora intendiamo ripartire con una strategia che sia il più possibile condivisa tra la Federazione, le imprese e le organizzazioni sindacali, per rendere le aziende di igiene urbana un punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile”.

Su un totale di investimenti proposti da Utilitalia pari a 17,4 miliardi di euro, ammonta a 2,3 miliardi di euro il valore dei progetti presentati nell’ambito dell’economia circolare: si va dall’implementazione dei sistemi di raccolta differenziata all’estensione dei sistemi di tariffazione puntuale, fino alla realizzazione di nuovi impianti di riciclo e alla valorizzazione dei fanghi di depurazione. Per quanto riguarda invece la smart mobility, sono stati presentati progetti per 1,3 miliardi per la sostituzione del parco mezzi delle flotte aziendali con veicoli a carburanti alternativi (elettrico, metano, biometano e idrogeno). “La transizione verde e quella digitale – concludono i partecipanti all’incontro – vedranno protagoniste nel prossimo futuro le Utilities, che sono già pronte a sostenere la ripresa; un’accelerazione importante potrà venire dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, se si destineranno risorse a questi progetti e si faciliterà la realizzazione degli investimenti per realizzare le infrastrutture necessarie”.

NON SOLO TASSAZIONE SEPARATA!

Con il cedolino del mese corrente, già visualizzabile nell’apposita sezione della intranet dedicata al personale, l’Amministrazione, e per questo vogliamo ringraziare i colleghi della DC Risorse Umane impegnati nella lavorazione delle relative istanze, procederà all’erogazione dei contributi per asili nido, sussidi educativi, assegni di studio e contributi per soggiorni a favore dei figli del personale dell’Istituto in conto 2019, unitamente ai residui dei sussidi straordinari relativi alle cure odontoiatriche e/o ortodontiche effettuate dal personale e dai familiari a carico imputabili all’anno 2018, mentre da novembre dovrebbe iniziare l’erogazione dei sussidi straordinari per motivi di salute dei dipendenti e dei familiari a carico per oneri di competenza del 2019.
Con lo stesso cedolino di ottobre prenderà il via l’operazione di ripristino della tassazione separata sui compensi arretrati 2019 corrisposti in sede di pre-saldo a giugno 2020 ed in sede di quarto acconto dell’incentivo ordinario 2019 a marzo 2020, mentre per l’anno 2018 (compensi erogati nel corso del 2019 ed imputabili all’anno precedente) bisognerà attendere la definizione dell’interlocuzione avviata dall’Istituto con l’Agenzia delle Entrate.
L’operazione sui compensi arretrati 2019 erogati nel corso del 2020, marzo e giugno, avverrà in quattro soluzioni (ottobre, novembre e dicembre più tredicesima mensilità) con l’abbattimento dell’imponibile IRPEF assoggettato a tassazione corrente per un ammontare pari alla tranche mensile dei compensi arretrati sottoposti illo tempore a tassazione corrente e adesso evidenziati nel cedolino come compensi sottoposti a tassazione separata (codice 3R49): il risultato si traduce in un prelievo della tassazione corrente più basso di quello che sarebbe ordinariamente avvenuto (non a caso l’imponibile IRPEF corrente è più basso della normale differenza tra imponibili previdenziali e trattenute previdenziali!). Tutto ciò dimostra la validità di quanto noi abbiamo veicolato nelle scorse settimane al personale circa l’inutilità e la natura meramente strumentale dell’iniziativa di chi ha fatto sottoscrivere ai colleghi diffide e richieste di pagamenti arretrati addirittura per gli ultimi dieci anni, ignorando quanto l’Amministrazione, ed in particolare la DC Risorse Umane, stava già predisponendosi a fare. Infatti l’Istituto procede d’ufficio su tale materia, quindi non servono istanze, e non esistono arretrati al di là di quelli legati ai pagamenti del 2020 in conto 2019 e del 2019 in conto 2018: ricordiamo a qualche finto smemorato, magari oggi in pensione e con scarsa memoria delle dinamiche INPS, che fino a tutto il 2018 l’Amministrazione ha sempre assoggettato a tassazione separata i compensi arretrati riferiti ad annualità precedenti (è sufficiente consultare i cedolini degli anni pregressi, es. agosto 2018 erogazione saldo incentivo 2017, per smentire la comica tesi degli arretrati a dieci anni!).
Resta da definire, come abbiamo scritto, la partita degli arretrati 2018 erogati nel corso del 2019, mentre quella dei compensi 2019 erogati a settembre 2020 ai colleghi funzionari amministrativi addetti al contenzioso dell’invalidità civile (1.800 euro), compensi assoggettati a settembre a tassazione corrente anziché a tassazione separata, viene inserita da questo mese nel calcolo della tranche che abbatte la tassazione IRPEF corrente.

Roma, 22 ottobre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFSAL/UNSA
Francesco Viola

Come Fp Cgil continueremo a svolgere, nelle forme attualmente consentite, assemblee di informazione e consultazione sull’ipotesi di CCNL che non abbiamo sottoscritto; continueremo a fare esprimere liberamente e democraticamente le lavoratrici e i lavoratori.

Apprendiamo in queste ore di pressioni e atteggiamenti pesantemente inopportuni operati dalle parti sottoscrittrici della preintesa.

Apprendiamo anche di consultazioni “individuali” che, in contesti in cui i datori di lavoro dovessero non mantenere un approccio rispettoso nei confronti di chi ha un’opinione diversa, rischiano di produrre pericolosi fenomeni di “tracciamento” del dissenso.

In queste ore crescono le manifestazioni di dissenso, le raccolte di firme, che attestano come le nostre obiezioni alla preintesa vengano considerate giuste dalle lavoratrici e i lavoratori.

In diverse realtà le lavoratrici e i lavoratori scelgono di iscriversi alla Fp Cgil e di rivolgersi alle nostre strutture.

Per quanto ci riguarda la preintesa è sbagliata, va cambiata e non la sottoscriveremo, continuando a batterci e attivandoci in tutte le sedi, anche giudiziali, per garantire la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentiamo.

FIRMA LA PETIZIONE

NO al nuovo contratto Avis, dobbiamo migliorarlo!

 

La prossima settimana avrà luogo la settimana di mobilitazione europea per la sanità e l’assistenza, oltre la pandemia.

La Federazione Europea dei sindacati del servizio pubblico, EPSU, ha organizzato questa settimana di mobilitazione per sensibilizzare le Istituzioni Europee sulle gravi problematiche che si sono presentate e, purtroppo, continuano a verificarsi in presenza della seconda ondata e che vedono il personale sanitario e sociosanitario sotto grande stress in tutta Europa. I tre punti principali della mobilitazione sono: sicurezza sul lavoro per operatori sanitari e sociosanitari, migliori condizioni di lavoro e accesso rapido alle cure; organici sufficienti e lavoro stabile per garantire un servizio sanitario pubblico efficiente ed in grado di affrontare le emergenze; innalzamento delle retribuzioni e refforzamento della contrattazione collettiva; richiesta alla UE di riportare il finanziamento per il programma EU4health ad almeno nove miliardi di euro e di esortare tutti i paesi affinché i bilanci pubblici ripsondano in modo adeguato alle esigenze dei sistemi sanitari e socio-assistenziali.

A causa delle limitazioni dovute alla pandemia sarà una mobilitazione soprattutto social, con materiali fotografici e video; culminerà il 29 ottobre, giornata di mobilitazione sostenuta dalle federazioni e confederazioni globali (PSI e ITUC), sarà la giornata principale della settimana di azione, e ci sarà una dimostrazione simbolica a Bruxelles che condivideremo in streaming sulla nostra pagina Facebook di FPCGIL Internazionale.

In allegato l’appello prodotto da Epsu, tradotto in italiano con i punti principali.

I materiali sono inoltre scaricabili, con i banner per twitter, facebook e instagram tradotti anche in italiano, al seguente link

https://epsu.org/article/european-health-action-week.

Per seguire le azioni durante la settimana di mobilitazione su fb e instagram:

https://www.facebook.com/EPSUnions/, https://www.instagram.com/epsunions/

In questo momento difficile il coordinamento tra i sindacati europei, la sensibilizzazione delle Istituzioni  e la difesa dei sistemi pubblici in tutta Europa sono necessari ed importanti per rafforzare la nostra azione.

Buon lavoro.

 

Nicoletta Grieco

Head of International Department FPCGIL

Pa: Cgil Cisl Uil, Dadone sbaglia, servono risorse per contratti e assunzioni
Prosegue stato di agitazione, Ministra punti su contrattazione e dialogo
Roma, 22 ottobre – “La ministra Dadone sbaglia. Le mancate assunzioni e le risorse insufficienti per rinnovare i contratti limitano l’operatività e la funzionalità di servizi pubblici che sono fondamentali per le persone e la tutela della salute, della sicurezza e della legalità (anche fiscale e previdenziale) del nostro paese ”. Questa la replica di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa all’intervista rilasciata dalla titolare del dicastero della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, aggiungendo che: “Forse la ministra sottovaluta che quando parliamo di contratti, stiamo parlando anche di quei medici, infermieri, educatrici, agenti di polizia locale, assistenti sociali, amministrativi, dipendenti degli enti previdenziali, delle agenzie, degli amministrativi, dei tecnici e di tutte quelle professionalità che in questi mesi non hanno mai fatto venir meno il loro contributo al buon funzionamento e alla gestione dell’emergenza. Ci saremmo aspettati più attenzione nei confronti di chi in queste ore sta lottando per salvare il paese”.
Per le categorie di Cgil, Cisl e Uil, “abnorme casomai è la distanza tra i proclami di questi mesi e le misure che poi il governo ha messo in campo nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Non ci sono risorse per l’innovazione, per il potenziamento dei servizi, non c’è garanzia di stabilizzazione per i precari, non ci sono le condizioni per sbloccare la contrattazione decentrata. Quando la ministra afferma che nel suo Decreto ministeriale non ha interferito con la contrattazione, ma anzi ha addirittura previsto che le amministrazioni possano confrontarsi con i sindacati, commette un atto di rilegificazione di materie che oggi sono titolarità della contrattazione. Intanto con il DM  è stato superato unilateralmente il contratto individuale di smart working che era previsto dalla legge 81/17, in più si dà il potere al dirigente di decidere su materie che sono oggetto della contrattazione collettiva, come la flessibilità degli orari o il lavoro agile. Ci domandiamo, a tal proposito, con quale autorità un dirigente possa decidere quali siano i lavoratori fragili da tutelare”.
Quanto alle risorse economiche per il rinnovo dei contratti, proseguono i sindacati dei servizi pubblici, “qui siamo veramente alla farsa: la ministra dichiara che sono stati garantiti più soldi che in passato. L’errore sta nel fatto che le cifre vengono lette in valore assoluto, mentre bisogna guardare l’impatto che hanno sulle retribuzioni. La ministra, o meglio i suoi collaboratori, dovrebbero fare meglio i conti. A oggi i lavoratori pubblici percepiscono già un elemento perequativo, che è un elemento distinto della retribuzione, e l’indennità di vacanza contrattuale. Queste somme, circa 37 euro, devono essere considerate nello stanziamento e quindi non costituiscono risorse aggiuntive per il rinnovo dei contratti che, a differenza della tornata contrattuale 2016 -2018, dovranno utilizzare gran parte di quanto stanziato anche per riscrivere il sistema di classificazione e inquadramento professionale e per rifinanziare i fondi per garantire il pagamento delle indennità a chi lavora . In pratica, la media di incrementi contrattuali si aggira intorno agli 83 euro lordi, che sono al di sotto di quanto previsto dal contratto 2016-2018, ma anche molto lontani dall’aspettativa dei lavoratori. Lo dica la ministra agli infermieri e al personale sanitario che l’indennità per la terapia intensiva  rimarrà di 4,16 euro al giorno e non potrà essere incrementata né rivalutata perché lei ha deciso che le risorse che ha stanziato il governo sono congrue e sufficienti. Non saremo certo noi a dirlo ai lavoratori”.
Per queste ragioni, osservano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, “chiediamo rispetto per le lavoratrici e i lavoratori pubblici, e soprattutto chiediamo sicurezza nei luoghi di lavoro. Questi i motivi che ci portano a proclamare lo stato di agitazione. In questi mesi, al netto di qualche intervista o dichiarazione fatta, non abbiamo ravvisato quegli elementi di innovazione che dovrebbero caratterizzare questa grande stagione di emergenza ma anche di riorganizzazione della Pubblica amministrazione. Per questo, non solo confermiamo le ragioni che ci hanno portato allo stato di agitazione, ma continueremo a discutere con i lavoratori sui contratti, sulle assunzioni e sulle nuove procedure di reclutamento, che consentano al personale di arrivare in tempi celerissimi nelle amministrazioni per potenziare e migliorare i servizi ai cittadini, sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, a difesa non solo dei lavoratori stessi ma anche degli utenti che accedono ai servizi. Probabilmente la ministra Dadone dovrebbe ragionare sull’esigenza di rompere definitivamente con oltre vent’anni di delegittimazione del lavoro pubblico e soprattutto di relegazione ad un ruolo marginale della contrattazione, e pensare che le riforme e i processi di riorganizzazione, così come i contratti, si fanno con i lavoratori e con i sindacati, non contro chi rappresenta il lavoro”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa.

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore

Oggetto: EMERGENZA COVID 19 – Nuovo accordo sullo Smart Working

Le scriventi OO.SS. registrano purtroppo un aggravamento della situazione
epidemiologica di contagio del COVID 19 che colpisce in particolar modo alcune
Regioni del nostro Paese.
Dobbiamo inoltre registrare che sempre più vi sono casi di contagio all’interno
degli Uffici dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Prendendo atto positivamente della convocazione sull’argomento prevista per il 23
p.v., fermo restando la proroga dei termini di quanto stabilito già dall’accordo del
03 agosto 2020, riterremmo utile, anche alla luce dell’ultimo DM del Ministro
Dadone, inserire in una nuova intesa la possibilità da parte dei Direttori delle
Direzioni Territoriali, d’intesa con le OO.SS. regionali, di rimodulare le attività
necessarie in presenza in funzione della gravità dell’evolversi dell’emergenza che
sempre più si muove a macchia di leopardo sul territorio nazionale e di
conseguenza necessita da parte nostra di un adeguamento organizzativo e aumento
delle percentuali di SMART WORKING, riconoscendo anche alla LIUA del 13
agosto 2020 un valore indicativo di massima, per diminuire il rischio di contagio
dei colleghi, specie per quelle realtà metropolitane che sono maggiormente
sottoposte, come raccomandato del DM, a fenomeni di pendolarismo con i mezzi
pubblici.
Inoltre, come già rappresentato nella scorsa riunione, riteniamo inevitabile inserire
una clausola di salvaguardia per il personale, a prescindere dal ruolo, genitore di
figli minori di 14 anni per le problematiche connesse alla frequentazione delle
scuole comprese le circostanze di isolamento per contagio e quelle connesse alla
diversificazione nella giornata degli orari di frequentazione delle lezioni (sia in
presenza che on-line).
Considerato che ci risulta ad oggi una richiesta da parte di una sigla sindacale di
rinvio dell’incontro, vista l’urgenza sulla materia da trattare, queste OO.SS. si
rendono disponibili, qualora fosse accolta la richiesta, ad effettuare l’incontro già
Lunedì 26 ottobre 2020.
Certi di una Sua sensibilità al riguardo, si resta in attesa di cortese riscontro e si
porgono cordiali saluti.

Roma 22 ottobre 2020

FPCGIL               CISLFP                    UILPA                    CONFSAL UNSA
Iervolino               Fanfani               Procopio                       Veltri

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