Roma, 18 settembre 2020

Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati – D.O.G
Dott.ssa Alessandra CATALDI
Roma

Direzione generale del personale e delle risorse – D.A.P.
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, per conoscenza Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali – D.A.P.
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: Corso di formazione sulla cyber security – livello base, per il personale della Giustizia.
Come noto di recente sono state avviate le sessioni formative per il personale Giustizia in merito alle politiche della sicurezza dei sistemi informatici.
Fondamentale per l’iscrizione al corso è avere l’e-mail istituzionale che purtroppo non tutto il personale appartenente al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria possiede. Inoltre, non tutti gli istituti penitenziari hanno la possibilità di mettere a disposizione più di una postazione contemporaneamente per consentire a tutti i richiedenti di seguire il corso o ancora non tutto il personale ha a disposizione nella propria dimora un collegamento stabile per il corso.
Per ovviare a queste problematiche, la Fp Cgil, conscia dell’importanza dello sviluppo della cultura della sicurezza informatica in tutto il personale, chiede la possibilità che attraverso un solo indirizzo e-mail istituzionale, in locali messi a disposizione dalla Direzione dell’istituto, possano partecipare al corso più persone contemporaneamente. La Direzione, dal canto suo, provvederà a comunicare l’elenco nominativo dei partecipanti affinché tutti possano ricevere l’attestato di partecipazione.
Certi di un celere riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

L’INPS È UN ENTE NAZIONALE O NO?

Nonostante le disposizioni chiare emanate dall’amministrazione con il messaggio Hermes 3013 in merito ai colleghi che hanno presentato richieste di assegnazioni temporanee, registriamo comportamenti difformi di qualche direttore regionale che avanza interpretazione in contrasto con le disposizioni del capo del personale, disponendo il rientro dei colleghi nelle Sedi.
Ricordiamo che questi lavoratori sono in smart-working fino al 15 ottobre, e diffidiamo i direttori dal fare scelte non in linea con il messaggio Hermes n. 3013, chiedendo di ritirare il richiamo in servizio inviato alle lavoratrici e lavoratori in oggetto.
Nel frattempo, è urgente un intervento della Direzione Centrale Risorse Umane per garantire il rispetto delle disposizioni impartite ed evitare che queste siano vanificate da interpretazioni dei territori.
Roma, 18 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Roma 17 settembre 2020

Ieri è stata firmata la seconda integrazione al Protocollo di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19 negli ambienti di lavoro. E’ stato necessario adeguare il protocollo alle nuove norme sullo smartworking nel pubblico impiego e alle diverse disposizioni in materia di lavoro e sicurezza entrate in vigore. Fino al 31 dicembre 2020 la prestazione lavorativa per tutto il personale sarà svolta per il 50% in smartworking e per il 50% in presenza calcolata su base mese, con la possibilità di compensazione. E’, infatti, prevista la possibilità per i dipendenti che vogliono svolgere in presenza una percentuale maggiore di giornate lavorative di farne richiesta al direttore. A compensazione di queste maggiori giornate di presenza prestate , il direttore, compatibilmente con le esigenze dell’ufficio, potrà autorizzare un numero maggiore di giornate di smartworking ai dipendenti che ne facciano richiesta per motivi personali e familiari. La percentuale massima di personale che potrà essere presente in ufficio giornalmente è calcolata al 50% della dotazione complessiva dell’ufficio tolti i lavoratori “fragili”. Al numero di presenze massime così calcolate si potranno aggiungere il RUT/Vicario e i dipendenti assegnati logisticamente all’ufficio (reti, delocalizzati ecc.) E’ assicurata la tutela fino a fine dello stato di emergenza ( ad oggi 15 ottobre) per i dipendenti “fragili” così’ come previsto dalle normative in vigore, con il diritto a rimanere in smartworking al 100%. Volontariamente gli stessi possono tuttavia rientrare in presenza facendo richiesta al medico competente per l’autorizzazione. Sempre fino a fine emergenza hanno diritto a rimanere in smartworking al 100% anche i dipendenti destinatari della l. 104 art. 3 comma 3 oppure che assistono familiari appartenenti al proprio nucleo familiare (conviventi) con l.104 art. 3 comma 3 oppure immunodepressi. Anche questi dipendenti possono rientrare nelle turnazioni in presenza su base volontaria. Abbiamo mantenuto una tutela anche per i genitori con figli fino a 14 anni che potranno avere lo smartworking garantito per il periodo di eventuale chiusura della scuola o della singola classe La stessa tutela è garantita per tutti coloro che si trovassero ad avere un convivente posto in quarantena, dalle autorità sanitarie, e per tutto il periodo della stessa. La contrattazione territoriale, prevista in vari punti del protocollo, dovrà stabilire i criteri della rotazione equamente distribuita, e pertanto l’applicazione delle nuove regole partirà non appena firmati i protocolli territoriali. La contrattazione dovrà rivedere le fasce per l’accesso all’ufficio di coloro che nella giornata di lavoro agile abbiano necessità di rientrare in ufficio per proprie esigenze lavorative. La contrattazione territoriale dovrà anche stabilire le modalità di apertura degli sportelli. E’ prevista l’apertura giornaliera di 1 sportello PRA con un massimo di 5 appuntamenti per 5 giorni alla settimana, ma la contrattazione territoriale potrà definire modalità diverse, tenuto conto delle criticità dei diversi territori, o un numero maggiore di sportelli laddove possibile.
Per quanto riguarda i buoni pasto l’amministrazione ha ribadito la propria posizione e, pur mostrando una apertura, ha ricordato che la materia non è oggetto di contrattazione cosi come previsto dalle circolari ministeriali . Tuttavia ha invitato le OO.SS a presentare le proprie proposte impegnandosi a dare una risposta definitiva concordata con i Vertici dell’ente entro la fine del mese. Le scriventi OO.SS. hanno rinnovato le loro richieste in ordine ad una applicazione di tutti gli istituti contrattuali, compreso il buono pasto, al lavoro agile considerato che lo stesso per il periodo emergenziale ha costituito modalità ordinaria di lavoro esclusiva .Hanno richiesto comunque di estenderne l’erogazione , tenendo conto delle previsioni delle giornate di SW indicate dai protocolli nazionali sottoscritti nell’ente, almeno fino al 31 dicembre 2020 data che la legge prevede come termine dello smart working come modalità ordinaria di lavoro. In ordine alle proposte dell’amministrazione abbiamo fatto presente che l’erogazione dei buoni pasto dovrebbe almeno essere retroattivata alla data in cui gli uffici hanno ripristinato l’attività in presenza (metà maggio) .Inoltre, per quanto riguarda la proposta di erogazione di una indennità forfettaria per i 2 mesi precedenti , abbiamo chiesto che venga prevista una cifra tale da reintegrare almeno la parte del buono pasto che costituiva l’aumento successivo al taglio del salario accessorio del 2010. Successivamente ci si potrà confrontare sulle condizioni e modalità della verifica delle ore di lavoro prestate seppure in SW per il riconoscimento del buono pasto cosi come contrattato in altre amministrazioni. Dal primo gennaio 2021 quando le amministrazioni dovranno per legge approntare il Piano di lavoro agile ci si potrà confrontare su una più compiuta disciplina dello smartworking che riguardi tutti gli aspetti legati a questa tipologia di lavoro comprese le condizioni per il pagamento del buono pasto. Le Federazioni CGIL CISL e UIL stanno predisponendo una piattaforma di proposte che porteremo avanti in tutte le amministrazioni volta a tutelare e garantire i diritti dei lavoratori anche in questa fase che vedrà prevalere una nuova modalità di lavoro agile. Essa potrà costituire una reale innovazione e un vero avanzamento nella pubblica amministrazione solamente se adeguatamente regolamentata . Con le nostre proposte in Aci siamo riusciti a raggiungere una intesa che in termini di tutela dei lavoratori è forse una delle più avanzate in un momento nel quale altre amministrazioni che sembravano più illuminate stanno procedendo con atti unilaterali adottati senza il minimo confronto con le OO. SS. andando a rivedere, già dal 15 settembre u.s. istituti che sembravano consolidati.

FP CGIL ACI                           FP CISL ACI                               UILPA ACI ACP
D. Figliuolo                            M. Semprini                                  Paola Piccirilli

Roma, 18 settembre 2020

Al Capo di Gabinetto del Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Valeria CAPONE

p.c.

Al Segretario Generale del Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dr. Raffaele Tangorra

p.c.
Al Direttore Generale della Direzione Generale
PIOB – UPD del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dr.ssa Stefania Cresti

Oggetto:Rientro in sede del personale – richiesta incontro urgente

Gentile Capo di Gabinetto come già reso noto, con il comunicato ai lavoratori che si allega, il giorno 14 le scriventi OO.SS., hanno avuto un incontro con l’Amministrazione durante il quale non si è ravvisata da parte della stessa nessuna volontà di contrattazione con le rappresentanze sindacale. In tale occasione, l’amministrazione, si è limitata ad illustrare le decisioni prese dalla conferenza dei direttori generali, che alle rappresentanze sindacali sono risultate una imposizione inaccettabile e non condivisibile, relativamente al piano di rientro in sede del personale amministrativo. Va detto che le scriventi organizzazioni, su tali questioni, avevano già avanzato esplicita richiesta di confronto, sia durante l’ultima riunione dell’Organismo paritetico per l’innovazione, sia durante il precedente confronto sindacale tenuto in occasione della riunione sulle tipologie di orario di lavoro e sulla flessibilità. Per ragioni che sfuggono alle scriventi OO.SS. i rappresentanti dell’amministrazione si sono in seguito sottratti al confronto, decidendo di decretare unilateralmente le sorti dei suoi lavoratori Nel merito, CGIL CISL e UIL ritengono le scelte adottate pericolose e in controtendenza rispetto all’attuale contesto dove il corso dell’emergenza pandemiologica Covid-19 sta facendo registrare, già dal mese di agosto e in questa prima metà di settembre, un preoccupante aumento dei contagi che rischia di compromettere i sacrifici fatti durante il lock down.
Il rientro massivo del personale, che per taluni lavoratori sarà di 4 giorni la settimana, rischia di compromettere l’applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro così come delineate nel Protocollo sottoscritto lo scorso 30 luglio. CGIL CISL e UIL in questa amministrazione hanno costantemente incentrato la loro azione sindacale sul rafforzamento del confronto e della partecipazione su tutte le tematiche di comune interesse, nel rispetto della distinzione dei ruoli e delle responsabilità tra parte pubblica e parte sindacale. In considerazione della totale chiusura registrata nell’ultima riunione si chiede pertanto un incontro urgente con Lei, al fine di ripristinare corrette relazioni sindacali e riavviare un proficuo confronto nell’interesse della salute e sicurezza dei lavoratori. Considerata l’urgenza delle questioni poste e l’attuale situazione di emergenza, CGIL CISL e UIL comunicano sin d’ora che in caso di negativo riscontro si riterranno libere di adottare ogni ulteriore iniziativa a tutela dei lavoratori che rappresentano. Distinti saluti.

FP CGIL                                  CISL FP                                       UIL PA

Giuseppe Palumbo            Michele Cavo – Marco Sozzi            Bruno Di Cuia – Orlando Grimaldi

SMART WORKING E BUONO PASTO: DUE TERMINI CONCILIABILI!

Sul tema della compatibilità e quindi della conciliabilità del lavoro agile con l’erogazione del buono pasto siamo già intervenuti lo scorso 19 marzo, all’indomani della decretazione del lockdown da parte del Governo, chiedendo per primi che l’Amministrazione procedesse all’erogazione dei buoni pasto nei confronti del personale impegnato nell’attività lavorativa in modalità smart working. All’epoca quella nostra richiesta, motivata sulla base di un’attenta analisi della direttiva n.3/2017 del Dipartimento della Funzione Pubblica-Presidenza del Consiglio dei Ministri, direttiva che offre “copertura giuridica” alle Pubbliche Amministrazioni che erogano il buono pasto agli smart workers, fece “storcere il naso”, salvo successiva ed entusiastica adesione, a qualche nostro collega, ma indusse l’Amministrazione ad una riflessione sull’argomento, riflessione che, anche a seguito della circolare della funzione pubblica (Paragrafo 2. della Circolare n.2/2020), si concluse con l’autorizzazione ad erogare i buoni pasto sin dall’avvio dello smart working emergenziale.
Con una decisione che le scriventi organizzazioni sindacali non condividono ed hanno già contestato non solo in sede di confronto sulla bozza di messaggio Hermes n.3295, ma anche con precedenti comunicati, oggi l’Amministrazione decide che nella Fase “3” dell’emergenza sanitaria, a decorrere dal 15 settembre, il buono pasto non sia erogato ai lavoratori in smart working sulla base dell’assunto che essendo il lavoro agile volontario e non imposto dal datore di lavoro i colleghi non avrebbero diritto al buono pasto cui possono accedere seguendo la tradizionale modalità di lavoro in presenza fisica!
A parte il messaggio velatamente ricattatorio sotteso ad una simile posizione, della serie ti accordo il buono pasto se vieni in presenza fisica altrimenti perdi 140 euro mensili in termini economici (il controvalore mensile dei buoni pasto), vogliamo ricordare all’Amministrazione che lo smart working disciplinato dal legislatore con effetto 15.09.2020, come abbiamo già sostenuto in riunione senza essere smentiti, non è quello ordinario delle Leggi n.124/2015 e n.81/2017 visto che si prescinde dall’accordo individuale come recita l’art.263 della Legge n.77/2020, ma resta sempre una forma emergenziale. Queste nostre considerazioni sono avvalorate dal fatto che altre Amministrazioni, es. il Ministero del Lavoro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il Ministero della Salute e l’Agenzia delle Entrate, hanno nel caso del Ministero del Lavoro e dell’INL accordato il buono pasto agli smart-workers in questa fase, oppure, senza chiudere al confronto con le OO.SS., si sono riservate di fare degli approfondimenti, rinviando ad un separato accordo (Ministero della Salute – Protocollo del 14.09.2020) oppure ad una verifica con gli organi di controllo (Agenzia delle Entrate – Protocollo del 17.09.2020) la decisione.
Tutto ciò dimostra che se c’è la volontà non esistono preclusioni di carattere giuridico, quelle preclusioni che rischiano di vanificare l’applicazione di una nuova modalità di esecuzione della prestazione lavorativa rispetto alla quale noi abbiamo fatto il salto culturale, ma l’Amministrazione arranca: segno che c’è ancora molta strada da percorrere nonostante i proclami dei decisori politici!

Roma, 18 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

A valle del percorso negoziale concluso in data 17 settembre 2020, visto il testo
proposto alla sottoscrizione dalla Parte datoriale alle Organizzazioni sindacali, la Fp Cgil
ritiene che non sussistano motivi sufficienti a sottoscrivere l’accordo.
In particolare, il mancato recepimento da parte datoriale della proposta di
applicazione delle tutele contrattuali (giustificativi di assenza, ad esempio), delle tutele
normative (fruizione dei permessi a ore come nel caso della 104/1992) e, dopo sei mesi di
rinvii, non aver ancora riconosciuto il diritto dei lavoratori ad ottenere il rimborso dei
costi delle utenze ed il diritto alla fruizione del buono pasto quando si rende la
prestazione lavorativa in Smart Working, non consentono a questa Organizzazione di
convergere su di esso.
Con questo accordo, sulle questioni economiche in particolare, l’Agenzia ci
propone un ulteriore rinvio e ci chiede una “delega in bianco” senza fornire alcun
elemento che giustifichi tale fiducia.
Viene confermato l’orientamento dell’Agenzia di scaricare costi sui dipendenti
(anche per l’utilizzo degli strumenti e delle dotazioni informatiche personali) e
conseguire risparmi mantenendo e talora aumentando la produttività ed efficienza della
propria organizzazione.
Viene disattesa, inoltre, la possibilità che gli istituti di conciliazione rispondano ad
una più generale finalità di offrire una soluzione al divario stipendiale di genere e, non da
ultimo, che l’adozione di questi strumenti non abbiano come conseguenza, nel medio
periodo, un piano di dismissione degli spazi e di arretramento nel territorio.
Il continuo rinvio ad una ulteriore e futura sessione negoziale, per affrontare
questioni aperte e di fondamentale interesse per i lavoratori, non può e non deve
diventare la regola negoziale applicata in Agenzia delle Entrate, rappresentando un
vantaggio esclusivo a favore della parte datoriale.

18 settembre 2020

Delegazione trattante
FP CGIL Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini

Pubblichiamo la nota relativa all’autorizzazione dell’utilizzo dei buoni pasto…

COMUNICATO

Un primo risultato, il nostro lavoro su smart working e sicurezza continua

Si è tenuto nel pomeriggio di ieri l’incontro da noi richiesto a seguito dell’emanazione della circolare di regolamentazione dello smart working del 6 agosto scorso. Come tutti i lavoratori sanno, abbiamo sempre sostenuto che, su queste materie, l’amministrazione non può procedere con atti unilaterali, regolamentando alcuni istituti previsti dal CCNL come oggetto di contrattazione e confronto. Il Capo del Personale, dott. Guardabassi, che ha assunto l’incarico solo la settimana scorsa, ci ha comunicato che intende rivedere la circolare perché, a seguito di interlocuzioni informali con il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha avuto conferma che l’interpretazione data dal MIT all’art.263 della legge 77/2020 non è corretta. Infatti, come noi abbiamo sempre affermato, il 50% è una soglia minima di personale da autorizzare allo svolgimento del lavoro agile. Alla ricezione del parere dalla Funzione Pubblica saremo riconvocati per continuare la discussione per arrivare auspicabilmente a un accordo; nel frattempo si è convenuto di non sospendere la circolare in vigore, per non creare ulteriore confusione negli uffici nei quali già regna molta incertezza. In ogni caso, dall’immediato, come da noi richiesto, i lavoratori fragili saranno considerati aggiuntivi rispetto al 50%.
Inoltre, abbiamo chiesto e ottenuto, che le cosiddette attività smartabili siano individuate dai Capi Dipartimento delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, al fine di garantire omogeneità di trattamento a tutto il personale sull’intero territorio nazionale. Abbiamo affrontato,poi, la questione relativa all’erogazione del buono pasto nelle giornate di lavoro agile, già prevista dal protocollo applicativo del 22 aprile, su cui è intervenuta la circolare del 8/6/2020 che ha determinato la sospensione dello stesso: abbiamo ribadito che, a nostro modo di vedere, l’Amministrazione è tenuta a corrispondere il buono pasto avendo con noi sottoscritto un accordo che non può essere disdettato tramite una semplice circolare. Da ultimo, come previsto dal citato art.263 terzo comma, ci siamo soffermati sulla necessità che l’amministrazione assicuri adeguate forme di aggiornamento professionale ai dirigenti che dovranno gestire i lavoratori con questa nuova modalità di lavoro.
Alla fine della riunione abbiamo ricordato le questioni del Regolamento incentivi da noi già firmato nel
mese di ottobre 2018, dei bandi per i passaggi di area e degli addetti/assistenti (art.20 bis Legge 120 /2020).
Su tali questioni abbiamo sollecitato un incontro urgente da svolgersi nel più breve tempo possibile.

La Coordinatrice Fp Cgil Mit                                                    p. la Fp Cgil Nazionale
Carmen Sabbatella                                                                         Paolo Camardella

Prot. CS 123/2020

Roma, li 17 settembre 2020

Al Capo D.A.P.
pres. dott. Bernardo PETRALIA
Roma
capodipartimento.dap@giustizia.it
prot.dap@giustiziacert.it

E, per conoscenza Al Capo Ufficio Stampa
e Portavoce del Ministro della Giustizia
dott. Paolo FANTAUZZI
Roma
ufficio.stampa@giustizia.it

Oggetto: immagine del Corpo di Polizia Penitenziaria. Richiesta intervento.

Pregiatissimo Presidente,
nell’apprendere da alcune testate giornalistiche, di rilievo territoriale e nazionale, circa l’imponente indagine giudiziaria che ha portato l’arresto di alcuni poliziotti penitenziari, e non solo, per presunti favoreggiamenti ai detenuti, vedendo coinvolto l’Istituto romano di Rebibbia, la FP CGIL non può esimersi dall’evidenziare alcuni discutibili tratti esposti nelle diffusioni mediatiche che, inequivocabilmente, vanno a ledere l’indiscussa e nitida immagine del nostro prestigioso Corpo: donne ed uomini che offrono quotidianamente il loro encomiabile servizio a salvaguardia delle istituzioni; a giusto corollario, basti far luce sulle recenti operazioni condotte dalla Polizia Penitenziaria all’interno e all’esterno degli Istituti della Repubblica, ciò che anche Ella ha potuto constatare sin dall’inizio del mandato istituzionale.
La nostra realtà è circoscritta da fedeltà e senso del dovere, senza tralasciare i negativi casi isolati che meritano le relative conseguenze.
Non intendiamo, pertanto, intervenire con disadorne retoriche che, in qualche modo potrebbero apparire futili e fuori luogo, ma ci preme distanziarci su alcune esternazioni quali leve di strumentalizzazioni ed enfatizzazioni sociali.
Nell’affidarci agli scrupolosi accertamenti ed approfondimenti investigativi, nonché al lavoro di tutta la Magistratura competente, con la presente al fine di chiederLe opportuni interventi con l’Ufficio Stampa del sig. Ministro, che legge per conoscenza, affinché venga reso pubblico il “nobile e silenzioso” operato delle nostre lavoratrici e dei nostri lavoratori.
Con sensi di stima.

IL COORDINATORE NAZIONALE
Stefano BRANCHI

Pubblichiamo la nota di sollecito riguardo l’inquadramento del personale SAF 2B nel ruolo di specialità di Elisoccorritore . l’Abbiamo chiesto su tutti i tavoli, ma in molti non hanno volute sentire le richieste dei lavoratori, ora è giunto il momento che l’Amministrazione si assuma le proprie responsabilità

 

Pubblichiamo la Circolare a firma del Capo Dipartimento, riguardo la ricognizione per gli Organi Costituzionali

[Da Cgil.it] – ‘Ripartire dal Lavoro’, con queste parole prosegue la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil, dopo ‘La notte del Lavoro’ del 29 luglio scorso. Le tre confederazioni organizzano per il 18 settembre una giornata di mobilitazione nazionale con iniziative regionali per rilanciare il protagonismo sociale e rappresentativo del sindacato confederale, avanzare proposte e partecipare attivamente alla costruzione del futuro del Paese che deve, appunto, ripartire dal lavoro.

Tante le questioni che verranno portate in piazza: la proroga degli ammortizzatori sociali e le vertenze aperte; la riforma fiscale e la lotta all’evasione; il rinnovo dei contratti nazionali pubblici e privati che riguarda oltre dieci milioni di lavoratori; il diritto all’istruzione e ad una scuola sicura; sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, conoscenza e cultura; investimenti, politiche industriali, digitalizzazione, lavoro stabile e sostenibile, mezzogiorno; legge per la non autosufficienza, previdenza e inclusione sociale.

“La proroga degli ammortizzatori e del blocco dei licenziamenti – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil – non produrranno gli effetti desiderati se il Paese non sarà in grado di ripartire attraverso una progettualità e una visione che concentri la propria azione sul lavoro, sulla persona e di conseguenza sulle necessarie riforme, a partire da quella  fiscale”. Oggi, spiegano, “siamo in un contesto sociale difficile, condizionato da un immobilismo politico che non lascia intravedere un impegno concreto rispetto alla necessità di operare scelte condivise in grado di cogliere le opportunità che le risorse europee, Recovery Fund e lo stesso MES, sarebbero in grado di realizzare”.

Per le tre confederazioni “servono nuove risposte in particolare per giovani, donne e pensionati che in questi mesi hanno pagato, più di altri, la mancata pianificazione di misure in grado di garantire un supporto concreto. Il Paese – aggiungono – ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale che l’emergenza Covid ha messo e sta mettendo tutt’ora a dura prova, a partire dal sistema sanitario”.

Per questo Cgil, Cisl e Uil invitano alla mobilitazione del 18 settembre, “perché si deve ripartire dal lavoro, dal buon lavoro, in cui si opera in sicurezza e in cui si rinnovano i contratti sia pubblici che privati, condizione indispensabile per dare valore e dignità alle persone”.

In tutte le regioni le iniziative vedranno la presenza di un segretario confederale, per la Cgil: il segretario generale Maurizio Landini sarà a Napoli in Piazza Dante, ore 9.30; la vicesegretaria generale Gianna Fracassi a Firenze, Piazza Ognissanti, ore 10.00; Roberto Ghiselli a Trieste, Molo IV, sala 3, ore 9.30; Tania Scacchetti a Terni, Hotel Garden, ore 9.30; Giuseppe Massafra a Potenza, Piazza Mario Pagano ore 10.00; Emilio Miceli a Cagliari, Piazza del Carmine, ore 9.30.

Il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri sarà in Piazza del Popolo a Roma, mentre la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan sarà a Milano in Piazza del Duomo.

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