Al Segretario generale
Cons. Franco Massi
SEDE
Al Vice Segretario generale
addetto al Personale
Cons. Saverio Galasso
SEDE
Al Cons. Sergio Gasparrini
SEDE
All’Ufficio Relazioni sindacali
SEDE
Oggetto: Contrattazione PEO 2020 – Parere unitario.
In data 31 marzo u.s. queste OO.SS., al fine di riprendere le attività di contrattazione sospese per effetto delle misure adottate dall’Istituto al fine di contrastare l’emergenza epidemiologica in corso, hanno ricevuto la richiesta da parte dell’Ufficio relazioni sindacali di esprimere un parere sulla bozza di accordo per le PEO 2020.
Dopo aver compiuto i necessari approfondimenti, con la piena consapevolezza che la contrattazione debba concludersi al più presto al fine di pianificare le necessarie attività e far sì che possano partire le procedure per proseguire con il programma di riqualificazione economica del personale avviato nel 2019, le scriventi, partendo dall’esperienza dell’accordo precedente, anche in considerazione delle mutate caratteristiche dello scenario di riferimento, intendono formulare alcune proposte che si ritengono in grado di soddisfare al meglio le aspettative dei lavoratori in un contesto generale di grande difficoltà.
E’ noto che, al fine di contrastare la crisi epidemiologica in corso, sono stati imposti comportamenti individuali e collettivi che in linea con le direttive impartite dal Governo, dall’autorità sanitaria e dalla comunità scientifica sono ritenuti fondamentali al fine di ridurre la probabilità di contagio, a tutela della salute delle persone. Alla luce di questa premessa, nel caso delle procedure PEO, ed in particolare del modello adottato presso il nostro Istituto già dal 2019, l’obbligo di evitare assembramenti – a meno che nelle prossime settimane non ci sia una incontrovertibile inversione di tendenza tale da consentire il ripristino completo di tutti i comportamenti e di tutte le nostre abitudini nella gestione dei rapporti sociali – renderebbe, ad avviso delle scriventi, difficile, se non impossibile, la previsione di una prova selettiva da eseguirsi con le modalità dell’accordo 2019, vale a dire con risposte di quiz a risposta multipla in aula, con la partecipazione di 400-500 lavoratori al giorno. Queste OO.SS., nel ritenere comunque improcrastinabile l’opportunità di proseguire con il programma di riqualificazioni del personale anche nel 2020, formulano alcune proposte al fine di trovare una soluzione a questa nonché ad altre problematiche emerse nel corso dell’esperienza del 2019.
Alle scriventi OO.SS. appare evidente che una prova selettiva incentrata sulla risposta di quiz a risposta multipla, facente parte anche della bozza di ipotesi di accordo per le PEO 2020, presenti non poche difficoltà di natura operativa ed organizzativa in questo periodo di così grave emergenza. Pertanto, in questa situazione che può definirsi comunque eccezionale, queste sigle sindacali propongono che, almeno per l’anno 2020, si valuti l’opportunità di procedere alla riqualificazione economica del personale che avendo partecipato alle procedure PEO 2019, non è risultato vincitore ma è comunque presente nelle graduatorie. In questo modo, facendo leva sull’autonomia contabile, finanziaria ed organizzativa dell’Istituto, utilizzando le graduatorie PEO 2019, si potrebbe proseguire nel programma già intrapreso l’anno precedente, con un notevole risparmio in termini di tempi e di costi (ad esempio, per l’individuazione della società chiamata a preparare le batterie di quiz) e conseguendo gli obiettivi pianificati sia in termini di tutela della salute, sia di soddisfazione delle aspettative dei lavoratori. Al personale, in questo modo, verrebbe riconosciuta, e tenuta nella giusta considerazione ai fini della formazione della graduatoria di merito 2020, la partecipazione alle prove selettive della procedura 2019, da intendersi come arricchimento formativo nonché aggiornamento professionale su tutte le funzioni dell’Istituto. Per quanto riguarda, invece, i lavoratori che nel 2020 maturano i requisiti, e che quindi non hanno preso parte alla selezione 2019, si potrebbe prevedere una selezione per una quota di posti (sul totale di quelli previsti per il 2020) da assegnare in base alla sommatoria dei punteggi attribuiti ai criteri previsti dall’accordo, ivi compresa, se ritenuta necessaria, una prova selettiva a quiz (elaborati da magistrati e dirigenti della Corte dei conti) da svolgersi con un esame a distanza (on-line), dopo adeguata formazione in house in modalità e-learning. Alla medesima selezione prenderebbero parte anche i partecipanti, non vincitori, delle procedure 2019 che, per via della risorse stanziate per il 2020, non possono acquisire la progressione economica attraverso il proposto utilizzo delle graduatorie dell’anno precedente.
Per quanto riguarda i criteri su cui basare la selezione (art. 5 – Modalità di selezione), si propongono alcune modifiche/integrazioni, ritenute in grado di risolvere alcune problematiche manifestatesi in occasione della precedente esperienza. Pertanto, anche al fine di garantire il rispetto del principio enunciato sempre all’art. 5, vale a dire che “Le prove selettive sono strutturate in funzione delle diverse professionalità in maniera tale da consentire la possibilità di successo a tutte le categorie di dipendenti”, si propone quanto segue:
– per il criterio di valutazione dell’esperienza professionale (art. 5, lett. c), si propone di aumentare il tetto massimo a 35 punti (dagli attuali 30 punti), al fine di non arrecare penalizzazioni al personale che opera presso la Corte dei conti, e in generale presso la PA, da più tempo, sottostimandone l’anzianità di servizio.
– parallelamente, per garantire le medesime possibilità di successo a tutte le categorie di dipendenti, in riferimento al criterio di valutazione dei titoli di studio, culturali e professionali (art. 5, lett. a) si propone di aumentare il tetto massimo a 35 punti (dagli attuali 30 punti), con la necessità di apportare alcune
modifiche anche alla tabella dei punteggi attribuiti ai titoli, al fine di eliminare alcune distorsioni manifestatesi in occasione delle procedure 2019. Il riferimento va ad esempio, per l’Area III, all’eccessivo divario in termini di punteggio tra il diploma di istruzione secondaria e il diploma di laurea (7 punti) nonché all’attribuzione del medesimo punteggio (1,5 punti) tanto ad una seconda laurea quanto, ad esempio, ad un master.
– per risolvere le criticità manifestatesi in merito alla valutazione (art. 5, lett. b) nell’ambito della procedura PEO 2019, con particolare riferimento al personale comandato out, si propone, al fine di evitare penalizzazioni al momento del calcolo della media del triennio, che, per detto personale valutato comunque positivamente ma con punteggi di differente entità rispetto a quelli in uso presso la Corte dei conti, si proceda all’omologazione di detti punteggi attraverso un criterio di equiparazione rispetto a quelli del personale in servizio. Allo stesso modo, per i lavoratori in comando out che hanno ricevuto una valutazione positiva ma priva di punteggio o recante l’indicazione di un giudizio (ad esempio, buono, ottimo, eccellente, ecc.), si chiede che il punteggio sia pari almeno al tetto massimo della seconda fascia, vale a dire 89,99.
– sia introdotto un ulteriore criterio di selezione rispetto a quelli previsti, che attribuisca, quale riconoscimento dell’impegno profuso, un punteggio aggiuntivo di 5 punti per tutto il personale appartenente a tutte le Aree, partecipante e collocato utilmente nelle graduatorie, ma non vincitore alle procedure PEO 2019.
Infine, alla luce dell’esperienza del 2019, le scriventi ritengono necessario prestare la massima attenzione al personale con disabilità, valutando come un importante segnale di sensibilità, in particolare al personale diversamente abile che manifesta problematiche psichiche, l’attivazione di un percorso che preveda il supporto per detti lavoratori, svantaggiati rispetto a tutti gli altri in una procedura selettiva, tanto nel corso della fase formativa quanto in occasione della prova di esame.
Con l’auspicio che le proposte appena formulate possano essere attentamente valutate circa la loro fattibilità e con la disponibilità ad approfondirle al tavolo negoziale per trovare opportune soluzioni alle problematiche rappresentate, si saluta cordialmente.
S. Di Folco F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti
Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini
Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo
Al Capo di Gabinetto
Gen. Di Corpo d’Armata Pietro Serino
Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli
Al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica
Gen. di Squadra Aerea Alberto Rosso
Al Segretariato generale della Difesa
Direzione nazionale Armamenti
Gen. di Corpo d’Armata Nicolò Falsaperna
Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno
Oggetto: Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze.
Violazione protocollo sulla sicurezza e lavoro agile.
Le scriventi organizzazioni sindacali, tempestivamente informate dalla R.S.U. locale,
denunciano quanto accaduto presso l’Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze, fatto
che costituisce una inaccettabile violazione della normativa ordinaria e speciale, e delle direttive e
circolari emanate per contrastare l’emergenza epidemiologica determinata dal COVID-19, sulle
modalità di svolgimento del lavoro agile o smart working, da ultimo trattato anche nel protocollo
firmato tra il Ministro della Funzione Pubblica e i Segretari Generali di CGIL – CISL e UIL lo scorso 3
aprile.
L’aver quella Direzione disposto controlli nei confronti del personale civile, senza alcuna
preventiva comunicazione agli interessati, alle OO.SS. e alle R.S.U., presso le residenze dei
lavoratori con personale dell’Arma dei Carabinieri al fine di verificare lo svolgimento del lavoro
agile, è inaccettabile e contrario alle stesse finalità che persegue l’organizzazione dell’attività in
questione, che si basa proprio sulla volontà di conciliare i tempi di vita e di lavoro, su un
aumentato rapporto di fiducia tra il datore di lavoro e i dipendenti, che poggia comunque sulla
verifica del lavoro affidato, e su una maggiore responsabilizzazione dei lavoratori che NON
POSSONO ESSERE DISCRIMINATI.
Giova al riguardo ricordare che prima dell’emanazione dei Decreti legge, Dpcm, direttive e
circolari sull’emergenza epidemiologica la disciplina del Lavoro agile o del tele lavoro era ancorata
alle previsioni contenute negli art. 18-24 della legge 81/2020. Quest’ultima rinvia alla stipula di un
accordo individuale che doveva disciplinare “l’esecuzione della prestazione lavorativa svolta
all’esterno dei locali aziendali, anche con riguardo alle forme di esercizio del potere direttivo del
datore di lavoro ed agli strumenti utilizzati dal lavoratore.”
Anche volendo considerare questo quadro normativo ormai superato – e non lo è – non
risulta alle scriventi OO.SS. vi fosse nel c.d. “contratto individuale” dei dipendenti dell’Istituto di
Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze la previsione di un controllo da parte di forze dell’ordine.
Ora, per effetto del comma 1 dell’art. 87 del D.L. 17 Aprile 2020 n.18, la prestazione
lavorativa del lavoratore pubblico deve essere ordinariamente resa in modalità di lavoro agile e
prescinde dall’adesione volontaria del singolo dipendente.
Inoltre l’attivazione di questa modalità fa sì che le amministrazioni “prescindono dagli
accordi individuali e dagli obblighi informativi previsti dagli articoli da 18 a 23 della legge 22
maggio 2017, n. 81.” Pertanto, di fronte al venire meno dell’accordo individuale e a fronte
dell’obbligatorietà della prestazione in modalità remota, la contrattazione collettiva nazionale non
può che essere il riferimento primario per quanto attiene la disciplina del rapporto di lavoro.
La necessità di controllo del lavoro, inoltre, si basa sul monitoraggio e sulla verifica del
raggiungimento degli obiettivi/compiti assegnati, nel rispetto dell’orario complessivo previsto dal
CCNL, attraverso strumenti telematici e fasce di reperibilità preventivamente individuati e non con
metodi coercitivi o intimidatori.
La stessa nota del 15 aprile u.s. con cui l’istituto in argomento tenta di attribuire una
cornice di legittimità al suo comportamento, ne delinea invece un ulteriore grave limite, non solo
perché deliberatamente ignora quanto disposto da Persociv il 10/4 in tema di ferie pregresse, ma
addirittura ponendosi al di là del dettato costituzionale, disponendo che le ferie non consumate
entro il 30 aprile non saranno più concedibili.
Riservandosi di segnalare tale episodio all’Ispettorato della Funzione Pubblica e non
escludendo a priori l’eventuale richiesta di valutazione dell’accaduto ai propri uffici legali, FP CGIL,
CISL FP e UIL PA per gli eventuali provvedimenti del caso, invitano le SS.VV. ad intervenire nei
confronti del Direttore dell’Istituto di Scienze Militari e Aeronautiche di Firenze per evitare la
reiterazione di disposizioni illegittime lesive della privacy e della dignità dei dipendenti civili della
Difesa.
Cordialmente.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Sandro Colombi
Roberto De Cesaris Franco Volpi
Vertenza Tirocinanti Giustizia
Comunicato Riunione Ministero Giustizia 17 Aprile 2020
Ad integrazione del comunicato unitario relativo alla riunione di ieri vi informiamo che abbiamo chiesto, nel corso della riunione, una valutazione urgente sulla ripresa del piano assunzioni, con particolare riferimento ai processi in corso di scorrimento delle graduatorie di idonei e per il bando in corso e quello in via di emanazione per gli operatori giudiziari. Rappresentando anche le condizioni in cui si trovano i lavoratori tirocinanti, il cui tirocinio è stato interrotto senza la possibilità di ricorrere alle forme di integrazione al reddito previsto per i lavoratori dipendenti.
L’attuazione di un piano serio di assunzioni è ormai una esigenza ineludibile alla luce del rallentamento delle già farraginose procedure causato dalla situazione di emergenza che stiamo vivendo. Per questo riteniamo che il piano attualmente previsto debba essere semplificato nelle procedure ed incrementato nei numeri alla luce del trend impressionante di cessazioni che si stanno registrando.
In questo contesto ci sono cose che si possono fare subito ed altre che si devono programmare con celerità, se si vuole evitare il collasso degli Uffici nella delicatissima fase di ripresa delle attività. Attuando gli accordi interni relativi alla riqualificazione del personale e contemporaneamente procedendo celermente all’attuazione del piano assunzioni previsto. Un piano che può avere da subito opportune integrazioni dei suoi numeri recuperando le risorse derivanti dalle uscite per quota 100, che ancora risultano non conteggiate.
Rispetto alle priorità segnalate l’Amministrazione ci ha comunicato che la questione è nella sua valutazione , paventando ulteriori soluzioni normative già a partire dal prossimo Decreto legge che riguarderà le ulteriori misure di sostegno socio-economico che il governo adotterà per fronteggiare la crisi. Analoga rassicurazione ci è pervenuta dal Direttore Generale nella nota di risposta alle lettere di FP CGIL e CISL FP sulla vertenza tirocinanti.
Noi, pur giudicando importante queste risposte, abbiamo la necessità di comprendere quali misure saranno prese per poterne valutare impatto e incidenza rispetto alla platea dei tirocinanti e poi sarà importante, compatibilmente con i tempi della ripresa delle attività, sollecitare una rapida attuazione delle procedure previste, anche con riferimento allo scorrimento delle graduatorie vigenti di idonei ai concorsi esterni.
Infine a noi fa piacere riscontrare che su questa vertenza si sta ampliando l’interesse di altre sigle sindacali, anche se purtroppo non tutte, e con questo la consapevolezza che occorre dare risposte alle istanze alla sua base, ma, a differenza di qualche collega autonomo, non riteniamo che le caratteristiche di questa vicenda
consentano a noi e ad altri di utilizzarle ai fini di facile propaganda. Noi continuiamo nell’impegno che ci ha sempre contraddistinto e valuteremo meriti e demeriti solo quando la vertenza si sarà finalmente conclusa, ci auguriamo il più presto ed il più felicemente possibile.
Vi terremo tempestivamente informati sugli sviluppi.
Fp Cgil
Russo- Meloni
“INFORMATIVA SULLA SITUAZIONE ORGANIZZATIVA DEGLI UFFICI GIUDIZIARI
IN VISTA DELLA DATA DELL’11 MAGGIO E DELLA GESTIONE EMERGENZA COVID-19”
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI
Si è svolto, in data odierna, il previsto incontro in conference call sul tema: informativa sulla situazione organizzativa degli uffici giudiziari in vista della data dell’11 maggio e della gestione emergenza COVID-19”.
Alla riunione hanno partecipato il Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria Fabbrini, il Direttore Generale del personale, Leopizzi, ed il Direttore Generale del bilancio e della contabilità, Bedetta.
Il Capo Dipartimento ha proposto la sottoscrizione, all’esito di una valutazione della situazione epidemiologica ed in vista di un progressivo ritorno alla normalità, di un accordo sulla ripartenza ossia sulla gestione della fase due dell’emergenza sia sul piano organizzativo degli uffici sia sul piano della messa in sicurezza di lavoratori ed ambienti di lavoro. Con riferimento a quest’ultimo punto il Capo Dipartimento ha precisato che gli uffici hanno avuto i finanziamenti e la libertà di spesa per l’acquisto dei DPI (dispositivi di protezione individuali) e che la difficoltà di approvvigionamento è stata determinata dalla indisponibilità dei prodotti sul mercato. In merito alla ripresa delle relazioni sindacali il Capo Dipartimento ha dichiarato la disponibilità dell’amministrazione a riaprire i tavoli negoziali, a livello nazionale ed a livello locale, a partire dalla definizione dei criteri di pagamento del FUA anno 2019 e della terza procedura di progressione economica.
CGIL CISL e UIL in coerenza con le richieste unitarie inoltrate all’amministrazione hanno ribadito la necessità:
– di conseguire la piena applicazione della normativa emergenziale in tema di formazione dei presidi e di applicazione dello Smart Working in tutti gli uffici giudiziari. Tra le criticità CGIL CISL e UIL hanno menzionato: la Procura della Repubblica di Padova e quella di Vicenza; il Tribunale e l’UNEP di Verona; i Tribunali egli Uffici di Sorveglianza che sono in sofferenza non solo per i ridotti organici ma anche e soprattutto per le accresciute attività da rendere in ufficio per via dei benefici della detenzione domiciliare per chi è in fine pena (ultimi 18 mesi di detenzione).
– di garantire la sicurezza di lavoratori ed ambienti di lavoro attraverso, tra l’altro, la distribuzione capillare di DPI (dispositivi di protezione individuale) e la sanificazione periodica dei locali, e, più in generale, attraverso l’applicazione puntuale in tutti gli uffici del protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “covid-19”, sottoscritto il 4 aprile scorso da CGIL CISL e UIL in
quanto organizzazioni sindacali di gran lunga più rappresentative nelle pubbliche amministrazioni.
– di coinvolgere il sindacato anche a livello territoriale nell’applicazione di normativa emergenziale e messa in sicurezza di lavoratori e ambienti di lavoro secondo quanto stabilito dal protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “covid-19”.
– di definire in anticipo e di concerto con le organizzazioni sindacali la disciplina della cosiddetta fase due dell’emergenza ossia se ci sarà un rientro scaglionato ovvero orari di lavoro diversificati (mattina/pomeriggio; giorni alterni per tutti), se si proseguirà con lo Smart Working, quale sarà la gestione delle udienze civili e penali ecc.
– di agevolare il più possibile la ricezione degli atti per via telematica anche per quei settori che non hanno ancora avuto una piena digitalizzazione dei servizi.
– di consentire l’accesso da remoto a tutti gli applicativi informatici attraverso la consegna ai lavoratori di smart card e, se del caso, di pc portatili.
– di riprendere progressivamente attraverso la modalità della conference call le relazioni sindacali al fine di: definire gli accordi relativi al pagamento del Fondo di Sede FUA 2018; avviare le trattative per la definizione dei criteri di pagamento del FUA 2019; di attivare la procedura per lo scorrimento ulteriore delle graduatorie ex art. 21 quater L.132/2015 relative al passaggio di cancellieri esperti ed ufficiali giudiziari rispettivamente nelle figure del funzionario giudiziario ed in quella del funzionario NEP; di avviare la procedura di passaggio tra le aree per gli ausiliari e per contabili, assistenti informatici ed assistenti linguistici; di avviare la procedura di passaggio all’interno delle aree da un profilo all’altro (cd flessibilità); di operare un ulteriore scorrimento della graduatoria degli idonei all’ultimo concorso per assistenti giudiziari; di definire i nuovi criteri di mobilità interna e lo sblocco della mobilità attraverso la pubblicazione di interpelli ordinari; di effettuare il pagamento delle differenze retributive in favore dei lavoratori che sono risultati utilmente collocati nelle graduatorie relative alle progressioni economiche anno 2018 (decorrenza 1.1.2019).
– di consentire un accesso agevolato alla piattaforma e-learning attraverso l’utilizzo delle credenziali di accesso di ciascun lavoratore superando il principio della raccolta da parte degli uffici delle candidature da inviare all’ufficio II formazione del Ministero.
– di garantire la parità di trattamento giuridico-economico del personale in Smart Working rispetto al personale che lavora in sede.
Per il personale UNEP, CGIL CISL e UIL hanno chiesto, previo confronto con le organizzazioni sindacali in attuazione delle previsioni del protocollo di accordo per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “covid-19”, di: agevolare il più possibile la ricezione degli atti per via telematica, compresi i titoli esecutivi, con pagamento on line dei diritti (a tal fine è opportuno prevedere un collegamento telematico con le cancellerie per le verifiche del caso); dotare i lavoratori, prima della ripresa delle attività, dei DPI (dispositivi di protezione individuale) prescritti dalla normativa vigente; al fine di consentire agli ufficiali giudiziari di operare in condizioni di maggiore sicurezza attuare la riforma di cui all’art. 492 bis cpc per le ricerche telematiche dei beni del debitore e realizzare il Progetto Tablet per l’inserimento pieno del processo lavorativo dell’ufficiale giudiziario all’interno del Processo Civile Telematico.
Al termine della riunione il Capo Dipartimento ha esposto la necessità di concludere in tempi rapidi l’accordo sulla gestione della fase due dell’emergenza e per tale motivo ha preannunciato l’invio alle organizzazioni sindacali di una proposta di accordo da parte del Dipartimento. Il
Capo Dipartimento ha poi precisato che: dopo le prime settimane di emergenza in futuro ci sarà un flusso costante verso gli uffici di DPI ed in particolare di mascherine ma fondamentale sarà il distanziamento dei lavoratori e la igienizzazione delle mani; i DPI dovranno essere distribuiti con precedenza ai lavoratori che svolgono attività di front office. In merito alle relazioni sindacali il Capo Dipartimento, accogliendo le richieste di CGIL CISL e UIL, ha affermato che le stesse saranno tenute anche a livello locale in modalità conference call e che per tale motivo uffici (e lavoratori) sono stati dotati del programma Teams per le videoconferenze. Con riferimento all’UNEP il Capo Dipartimento ha precisato che in merito all’attuazione dell’art.492 bis CPC sono state superate le criticità riscontrate con il MEF e che pertanto la DGSIA sta operando per realizzare necessari collegamenti telematici.
I lavori sono stati aggiornati ad una prossima riunione che si terrà al massimo entro fine mese.
Vi terremo informati sugli sviluppi.
Roma, 17 aprile 2020
FP CGIL CISL FP UIL PA
Russo Marra Amoroso
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF riguardo la richiesta di applicazione corretta delle vigenti disposizioni in materia di dispensa temporanea dal servizio in merito all’emeregnza epidemiologica in atto
Pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Fp Cgil VVF e Fns Cisl regionali e territoriali, in merito alla situazione del parco automezzi presso il Comando di Bat, dove la carenza e l’inedeguatezza ne compromette la sicurezza e l’operatività del soccorso
Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo in merito ai chiarimenti relativi la bonifica dei filtri FFP3 ed il relativo manuale per la semimaschera con filtro FFP3
Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF e Uil Pa VVF riguardo l’ assegnazione e custodia delle mascherine chirurgiche per il personale in merito all’emergenza epidemiologica COVID 19
Pubblichiamo la posizione della FP CGIL VVF inviata al segretario della FNS CISL e della UIL PA VVF che, a seguito di proposte più o meno legittime, atteggiamenti scorretti e demagogici, riteniamo possa essere l’unico punto di partenza per addivenire ad una piattaforma rivendicativa UNITARIA in grado di rispondere concretamente alle necessità e alle aspettative del personale.
Come è nostra consuetudine, nella correttezza delle modalità che ci ha sempre contraddistinto, pubblichiamo anche le note inviateci dalle altre Organizzazioni Sindacali Confederali.
“Non possiamo che apprezzare l’iniziativa assunta da alcune regioni, tra cui l’Emilia Romagna e l’Abruzzo, di sottoporre a screening sierologico o a tamponi gli operatori penitenziari. Intervento ancor più apprezzabile da parte nostra perché da tempo chiediamo, inascoltati, all’amministrazione penitenziaria, nella sua responsabilità di datore di lavoro, di garantire la sicurezza in tutte le carceri e al suo personale. Ora tali iniziative devono essere estese a tutto il territorio nazionale”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale.
Da tempo, prosegue, “stiamo sollecitando l’Amministrazione Penitenziaria, a livello centrale e periferico, a operare per tutelare tutti coloro che lavorano in carcere, un’istituzione chiusa dove è difficile mantenere la distanza di sicurezza e un eventuale contagio sarebbe difficile da contenere, anche a causa del sovraffollamento dei detenuti. Ora finalmente alcune regioni cominciano a seguire la strada da noi tracciata, ma le responsabilità dell’amministrazione Penitenziaria sulla mancata tutela della salute del personale restano inalterate”.
“L’unico modo – aggiunge il sindacato – per tracciare gli asintomatici ed evitare che possano accedere in carcere, è quello di effettuare test al personale della polizia penitenziaria e a quello del comparto ministeri dell’amministrazione penitenziaria e della giustizia minorile, oltre ovviamente a quello sanitario. Purtroppo, malgrado le nostre diffide, solo in poche regioni ci sono iniziative in tal senso. Siamo già in ritardo e non ci resta molto tempo per evitare che i contagi si moltiplichino, quindi chiediamo ancora una volta l’intervento del Ministro della Giustizia Bonafede affinché tale iniziativa sia estesa a tutto il territorio nazionale”, conclude la Fp Cgil.
Pubblichiamo il comunicato del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF nel quale descrive le attività che l’organizzazione sindacale sta svolgendo su tutta la regione con l’interessamento del Governatore della Regione Puglia a tutela del personale riguardo la salvaguardia sanitaria