Al Segretario Generale della Corte dei conti – Cons.
Franco MASSI
ROMA
franco.massi@corteconti.it

Al Vice Segretario Generale della Corte di conti – Cons.
Saverio GALASSO
ROMA
saverio.galasso@corteconti.it

Al Dirigente Generale delle Risorse Umane della Corte
dei conti – Dott. Pasquale LE NOCI
ROMA
pasquale.lenoci@corteconti.it

Al Servizio Relazioni Sindacali della Corte dei conti
ROMA
ufficio.relazioni.sindacali@corteconti.it

Oggetto: Polizza Sanitaria ASDEP. Diffida.

L’art. 80 del CCNL 2016-2018 delle Funzioni Centrali prevede, tra l’altro, polizze integrative delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.
Lo stesso articolo recita al comma 1, che le Amministrazioni disciplinano, in sede di contrattazione integrativa di cui all’art. 7, comma 6, la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale a favore dei propri dipendenti.
In data 20 febbraio u.s. codesta Amministrazione comunicava a tutto il personale tramite e-mail, il
passaggio, tramite adesione, alla ASDEP con decorrenza 1° marzo 2020.
Come già sopra evidenziato, la materia è oggetto di contrattazione integrativa mentre codesta Amministrazione non ha fin qui convocato le Organizzazioni Sindacali firmatarie del CCNL, al fine di definire “i criteri generali per l’attivazione di piani di welfare integrativo” (cfr. art. 7, comma 6, lettera g, CCNL), le “misure di welfare integrativo in favore del personale secondo la disciplina di cui all’art. 80, nonché eventuali integrazioni alle disponibilità già previste da precedenti CCNL per tali finalità” (cfr. art. 77, comma 2, lettera h, CCNL);la disciplina delle “polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale” (cfr. art. 80, comma 1, lettera e, CCNL).
Pertanto, la scrivente Organizzazione Sindacale, DIFFIDA la Corte dei Conti, nella persona del Consigliere Franco Massi, Segretario generale e rappresentante pro tempore del personale, a sottoscrivere l’adesione alla nuova Polizza Sanitaria, ovvero non prima di aver convocato le OO.SS. per le procedure di contrattazione integrativa qui richiamate.
Cordiali saluti

La Coordinatrice nazionale                    Il Segretario nazionale
Susanna Di Folco                                 Florindo Oliverio

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Fp Cgil VVF territoriale nella quale a seguito del diniego da parte dell’Amministrazione  alla richiesta d’incontro evidenzia il comportamento antisindacale

Al Presidente e Amministratore Delegato
Sport Salute S.p.A.
Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Oggetto: richiesta di incontro con l‘Amministrazione.

In ragione delle disposizioni emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal
Ministero della salute, a cui hanno fatto seguito tra l’altro i primi provvedimenti di annullamento
delle manifestazioni sportive in diverse regioni Italiane, si chiede a codesta amministrazione (CONI
Ente, Sport e Salute S.p.A. e Federazioni Sportive Nazionali) di diramare le necessarie direttive
volte a fornire le prime indispensabili indicazioni ritenute utili al personale che si trova nelle aree
del Paese interessate dai provvedimenti governativi, come pure i provvedimenti ritenuti necessari a
tutelare l’occupazione, la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, anche con riguardo
alle coperture delle sospensioni dal lavoro.
In tal senso, le scriventi OO.SS. chiedono a codesta Amministrazione di organizzare,
quanto prima, un tavolo di incontro dedicato a questi specifici temi.
Rimanendo in attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

Roma, 24 febbraio 2020

FP CGIL                        CISL FP                         UIL PA                 CISAL-FIALP
Francesco Quinti            Alessandro Bruni           Paolo Liberati           Dino Carola

CORONA VIRUS:
SI PUO’ FARE DI PIU’ A DIFESA DEI LAVORATORI

Nel pomeriggio del 24 febbraio è stato convocato un incontro urgente
per fare il punto della situazione sul virus “COVID-19”.
Ci è stata presentata una bozza di messaggio “Hermes” –
successivamente trasfusa con alcune modifiche nel Msg. 714/2020,
emanato ieri sera – in cui sono individuate zone rosse (i Comuni
interessati dalle Ordinanze del Ministero della Salute d’intesa con i
Presidenti delle Regioni Lombardia e Veneto) e zone gialle (strutture Inps
rientranti nei territori di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-
Romagna).
Nel primo caso, i dipendenti dovranno rimanere a casa e la relativa
assenza sarà imputata a un apposito giustificativo, “CNAT”. A tal
proposito, chiediamo sin da subito che questi dipendenti non subiscano
alcuna decurtazione alla propria retribuzione.
Nel secondo caso, si fa un’ulteriore distinzione tra la Lombardia (in cui
Direttore Regionale e di Coordinamento Metropolitano possono
concordare con le Autorità competenti l’eventuale sospensione dei servizi
al front-end fisico) e le altre tre Regioni, in cui l’Istituto intende
sospendere gli sportelli di linea e la consulenza su appuntamento,
privilegiando altre modalità di contatto con il pubblico (come il canale
telematico o telefonico). Per quanto ci riguarda, non condividiamo che
nella cosiddetta zona gialla si continui ostinatamente a voler garantire lo
sportello veloce, trattandosi di servizio a libero accesso all’utenza. Ci
sembra, infatti, contraddittorio continuare a garantire un servizio che dà
accesso libero, senza chiarire neppure come sarà gestito l’eventuale
contingentamento. Il nostro intento, sia chiaro, non è quello di
alimentare paure, ma garantire che le lavoratrici e i lavoratori
dell’Istituto siano messi nelle condizioni di prestare il servizio lavorando
in protezione, utilizzando tutte le accortezze del caso. Per questo,
abbiamo proposto di introdurre il servizio di prenotazione anche per
questo tipo di servizio, così da poter monitorare costantemente gli
accessi ed evitare eccessiva concentrazione di persone all’interno delle
sedi.
Riguardo ai Dispositivi di Protezione Individuale, l’Amministrazione
ci ha comunicato che sono state acquistate 6,000 mascherine; abbiamo
fatto presente che, finora, nemmeno una è stata ancora distribuita alle
sedi ed è urgente farlo, unitamente alla distribuzione di gel disinfettante
a base alcolica, per garantire la salute dei dipendenti. Nonostante le
rassicurazioni ricevute ieri al tavolo, di tutto questo non troviamo traccia
nel messaggio emanato. In assenza delle misure individuate dalla stessa
Amministrazione a tutela dei lavoratori, nelle Regioni del contagio non
sussistono, a nostro parere, le condizioni per aprire gli sportelli veloci.
Questa situazione sta rendendo di stretta attualità quanto noi chiediamo
da tempo: la sicurezza dei lavoratori dell’Istituto e un migliore e
rinnovato rapporto con l’utenza. Quanto al primo punto, bene che si
proceda all’acquisto di pannelli divisori in plexiglass per le sedi della zona
gialla, sebbene si tratti di una misura non attuabile nell’immediatezza. A
nostro avviso si dovrà procedere alla loro installazione senza indugio in
tutte le sedi, visto che gli stessi pannelli possono prevenire sia il rischio
sanitario che le aggressioni. Rispetto al rapporto con l’utenza, sta
chiaramente emergendo la necessità di intervenire con urgenza e
rapidità sulla struttura informatica e tecnologica dell’Inps, così da
razionalizzare il numero di accessi nelle varie sedi. In altri termini, se ad
esempio avessimo un sito Internet maggiormente fruibile e se
riducessimo o razionalizzassimo i canali di accesso all’Istituto, diversi
cittadini che oggi si recano nelle sedi non avrebbero più bisogno di farlo.
Considerando che la situazione è in continua evoluzione, anche il
contenuto del messaggio Hermes dovrà esserlo, così da fotografare in
tempo reale la situazione. Proprio per questo, chiediamo che l’Istituto sia
pronto ad allargare immediatamente le misure di tutela dei lavoratori
anche agli altri territori ad oggi non interessati dal fenomeno, ove questo
si renda necessario. La salute è un bene primario, costituzionalmente
tutelato, che va garantito, per poter erogare i servizi alla cittadinanza.

FP CGIL
Antonella Trevisani/Matteo Ariano

Roma, 24 febbraio 2020

Al Capo D.G.M.C.
pres. Gemma TUCCILLO
Roma
prot.dgmc@giustiziacert.it

Alla Direzione Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile – Ufficio I
dott.ssa Silvia MEI
Roma
prot.dgmc@giustiziacert.it
silvia.mei@giustizia.it

E, p.c. : Alla Dirigente C.G.M. – L.A.M.
dott.ssa Fiammetta TRISI
Roma
prot.cgm.roma@giustiziacert.it

Al Dirigente C.G.M. Veneto, FVG, pv aut. Trento e Bolzano
dott. Paolo ATTARDO
Venezia
prot.cgm.venezia@giustiziacert.it

Oggetto: trasferimento detenuto da I.P.M. Treviso verso I.P.M. Roma

RICHIESTA CHIARIMENTI ED INTERVENTO URGENTE
Egregie,
corre il doveroso obbligo, da parte di questo Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria, dell’Organizzazione Sindacale in intestazione, rappresentarVi quanto in oggetto.
Nella fattispecie, in data odierna, un detenuto veniva regolarmente tradotto dall’Istituto trevigiano verso quello romano, con relativo impiego di mezzo e scorta.
Orbene, appare del tutto discutibile la non applicazione di quanto disposto da Codesto Dipartimento, in considerazione del fenomeno epidemiologico c.d. “CoronaVirus – Covid 19”, ove veniva definito:
“le richieste di trasferimento dei detenuti in entrata o in uscita dagli II.PP.MM. di Torino,
Milano, Treviso, BoIogna, Pontremoli e Firenze dovranno essere limitate ai casi di necessità ed urgenza, ivi inclusa l’ipotesi di sovraffollamento”.
Pur non entrando nel merito di scelta, rispetto alla movimentazione in discussione, si ritiene doveroso stigmatizzare la siffatta vicenda, con probabile rischio di eventuale contagio, alla luce della nota emergenza nazionale.
Inoltre, sembrerebbe che, a corroborare l’argomento, vi sia stato anche un parere negativo di un organo sanitario competente (in capo all’ASL Roma 1), per quanto concerne il trasferimento del detenuto in discussione.
Pertanto, Voglia la S.V. attivare ogni accertamento del caso e riscontrare a questa Sigla le utili chiarificazioni a tal riguardo, con rassicurazioni in termini di eventuale esposizione degli operatori addetti ai lavori.
Si confida in prossima dettagliata sensibilizzazione alle Direzioni degli Istituti, onde evitare ogni reiterazione.
Distinti saluti.

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

Prot. m_dg.DGMC.22/02/2020.0011215.U

Affrontare emergenza: da dispositivi sicurezza a assunzioni. Premiare impegno di chi opera nel ‘focolaio’. Serve coordinamento, noi pronti a dare contributo.

“In queste ore il paese sta toccando con mano il valore indispensabile del lavoro pubblico, ora è tempo che a questi lavoratori e a queste lavoratrici vada riconosciuto il giusto merito”. Ad affermarlo è il segretario generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, aggiungendo che: “Sanità, sicurezza e soccorso stanno lavorando con grande sacrificio, insieme ai lavoratori del sistema dello stato e delle autonomie, per far fronte all’emergenza Covid-19”.

Ieri, fa sapere la dirigente sindacale, “abbiamo portato le nostre richieste al ministro della Pubblica Amministrazione Dadone, mentre in queste stesse ore tante istituzioni, da sindaci ai presidenti di Regione, passando per esponenti del Governo e della politica, stanno riconoscendo merito a questo lavoratori. Ci sono però alcune emergenze da affrontare. La prima: il bisogno assoluto che siano garantite ai lavoratori adeguate scorte di dispositivi di protezione individuale, su tutto il territorio e in tutte le amministrazioni pubbliche. Vanno assicurati i servizi ai cittadini nel rispetto delle regole indicate dal Ministero della Salute, per queste ragioni su dpi e sanificazione va fatto lo sforzo massimo. Ad oggi, infatti, i lavoratori di tanti territori stanno facendo collette per comprare i disinfettanti mentre ci segnalano che anche nelle zone focolaio mancano le scorte di dpi. Questa è la prima cosa da affrontare”.

Seconda emergenza – prosegue -: assumere personale. Era da affrontare già prima, lo è adesso ancor di più adesso, soprattutto in sanità dove c’è personale che è in turno oltre il limite del sopportabile pur di garantire assistenza. Così come il Governo si sta occupando di garantire la copertura della sospensione dall’attività lavorativa nel settore privato con gli ammortizzatori sociali, per quelle aree sottoposte ad ordinanza, ieri il Ministro Dadone ci ha rassicurato sul fatto che un provvedimento sarà rivolto anche al lavoro pubblico, superando i limiti normativi che risalgono alle leggi punitive di brunetta”.

Inoltre, continua Sorrentino, “è una buona notizia mettere in sicurezza il lavoro pubblico ma anche quello privato, occorre però fare una riflessione: chi è costretto ad astenersi dal lavoro per ordinanza non va giustamente penalizzato e si sta lavorando in tal senso, ma chi in queste ore è in frontiera e garantisce la sicurezza e la salute di tutti va premiato. Chiediamo a Governo e regioni di inserire nei provvedimenti delle prossime ore fondi aggiuntivi da dedicare al personale sanitario, dello stato, della sicurezza, degli enti locali che in tutto questo periodo ha lavorato nelle zone ‘focolaio’. Queste lavoratrici e questi lavoratori hanno messo a rischio anche se stessi per il bene pubblico, ora riteniamo giusto che a loro si riconosca la professionalità e lo spirito di servizio”.

Per il segretario della Fp Cgil, “l’emergenza sanitaria è sicuramente gestibile e affrontabile, come ci dice la comunità scientifica, la cosa più complessa è la gestione del disagio sociale e delle paure. Il servizio pubblico, il sistema produttivo privato, le organizzazioni e le istituzioni possono cooperare per normalizzare una situazione che da emergenza deve rientrare in tempi celeri in ordinarietà. Né banalizzare né drammatizzare, ma rispondere all’appello del Presidente della Repubblica. Lavorare in sicurezza, assistere i cittadini, riportare sotto controllo la gestione della circolazione del Covid-19, lo chiediamo anche alle Istituzioni locali: serve coordinamento nazionale e territoriale, troppe indicazioni difformi da amministrazione a amministrazione, da regione a regione, alimentano incertezze e divisioni. Il Ministro Dadone ieri e il Presidente del Consiglio Conte oggi assicurano un presidio di coordinamento attento, noi diamo la nostra disponibilità a lavorare come sempre per tutti e tutti giorni”, conclude Sorrentino.

Nota della Funzione Pubblica Cgil per incontro con Ministro Funzione Pubblica

Emergenza Covid -19 Roma 24 Febbraio 2020

Le lavoratrici ed i lavoratori delle pubbliche Amministrazioni da oltre un mese sono impegnati costantemente nella gestione dell’emergenza Covid-2019.

Con il profilarsi del passaggio dalla fase del contagio a quella della circolazione, l’aumento della certificazione dei casi, prevedibile in coerenza con il periodo di incubazione, ha necessitato di una risposta di tutte le Istituzioni ed Amministrazioni.

Il personale coinvolto nella catena dell’emergenza, con straordinario spirito di servizio pubblico, non si è risparmiato nel primario interesse di dare risposte alla cittadinanza.

Per queste ragioni riteniamo indispensabile ed improrogabile, oltre le opportune ed utili indicazioni dei ministeri competenti ed in particolare del Ministero della Salute, attenzionare alcuni provvedimenti di carattere d’urgenza e indispensabili alla garanzia della sicurezza degli operatori nonché alla continuità dei servizi.

Personale di tutte le Pubbliche Amministrazioni:

DPI e Sicurezza dei Lavoratori

Nella circolare del ministero della Salute allegata alla nota in oggetto e precisamente nelle indicazioni operative si evidenzia che agli operatori dei servizi a contatto con il pubblico “…ai sensi della normativa vigente (D. Lgl. 81/2008), la responsabilità di tutelarli dal rischio biologico è in capo al datore di lavoro, con la collaborazione del medico competente.
rileviamo che i Dpi non sono disponibili nella stragrande maggioranza delle amministrazioni. La situazione è ancor più grave in sanità e in tutte le attività di front office che richiedono non solo relazione con il pubblico ma si svolgono spesso in ambienti che non consento di rispettare le distanze tra utente/lavoratore e utente/utente predisposte nelle linee guida del Ministero della Salute.
Sul loro utilizzo, sulla tipologia di DPI, le amministrazioni stanno dando indicazioni diverse, sarebbe opportuno invece avere indicazioni analoghe. In molti casi le attività di accoglienza si svolgono in ambienti non predisposti al filtro ( vetri di protezione, box di accoglienza ) e sguarniti di sanitizzazione (locali di accoglienza e ambienti di lavoro opportunamente disinfettati come le stesse linee guida richiamano nelle responsabilità dei datori di lavoro). Analoghi provvedimenti devono essere predisposti dai soggetti privati che operano in convenzione, in concessione, in accreditamento con il servizio pubblico (aziende partecipate, cooperative, strutture del privato accreditato).

Organici

Si registra in alcuni settori in particolare in sanità, nei PS e nelle terapie intensive preesistenti e neocostituite, un aggravamento della già complessa carenza di personale.
In particolare nelle zone sottoposte ad ordinanza il personale dei presidi è sotto stress sia per i carichi di lavoro, che per la necessaria misura di osservazione alla quale si devono sottoporre. Chiediamo pertanto di:
* prorogare i contratti a termini in scadenza
* assumere in via straordinaria personale a tempo determinato anche operante in altre strutture pubbliche e private
* gestire le turnazioni dei PS, della continuità assistenziale e degli ambulatori territoriale in maniera integrata e in raccordo con le rappresentanze sindacali territoriali di modo da gestire: orari, pronte disponibilità, prestazioni aggiuntive, in modo congruo.

Sospensione di Servizi

Nelle amministrazioni nelle quali per ordinanza o decisione dell’amministrazione vi è la sospensione di attività chiediamo :

* di avere uniformità nelle indicazioni che attengono servizi/uffici/amministrazioni differenti operanti nella stessa sede o territorio ( se l’azienda vigilata dal ministero da indicazione di astensione dal lavoro quella delle funzioni locali collegata allo stesso servizio non può dare indicazioni difformi, stesso vale per i servizi comunali e quelli gestiti dalle aziende partecipate, come ad esempio nel settore dell’igiene ambientale, etc…);

* per le giornate di astensione dal servizio: coperte da ordinanza, non coperte da ordinanza, relative ad una disposizione dell’amministrazione o altro che, al fine di prevenire incertezze interpretative si adotti la stessa interpretazione sul trattamento economico-normativo da garantire al personale :

1. garanzia del trattamento fondamentale (tabellare e indennità di amministrazione, comparto o professionale) in analogia con il settore privato che vede coperte quelle giornate con provvedimenti quali la cassa integrazione onde evitare l’insorgere di una disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e lavoratori privati;
2. estensione degli ammortizzatori a quelle tipologie di personale con impieghi flessibili, in regime autonomo ( ad esempio : medici fiscali) o in appalto che non beneficia di strumenti ordinari in termini di ammortizzatori sociali;

Questioni specifiche aggiuntive per il Settore Sanità

Necessario vigilare che le aziende diano piena attuazione alle Direttive dei Ministeri competenti per garantire gli operatori sanitari:

• Intensificazione dell’informativa che previene l’accesso negli Ospedali di casi a rischio;
• Dotazioni dei presidi di profilassi in tutti gli Ospedali.
• Individuazione in tutti gli Ospedali di percorsi e procedure idonee al tempestivo isolamento dei casi a rischio ( vanno predisposte aree dedicate al trattamento di persone sintomatiche che evitino la compresenza con la normale utenza dei presidi ai fini della prevenzione dell’eventuale contagio; analogamente come sta succedendo nelle zone cd “focolaio” i presidi devono predisporre per tempo aree predisposte all’isolamento e alla terapia intensiva, prevedendo l’adeguata dotazione di personale) .

Per ciò che attiene le attività territoriali:
* Vanno predisposte misure specifiche per gli operatori che operano in Assistenza Domiciliare ( infermieri, oss, terapisti, riabilitatori, assistenti sociali, educatori, medici etc);
* Vanno equiparate le disposizioni previste per le strutture ospedaliere e per le strutture residenziali e semi-residenziali nonché di posti letto per le cure intermedie pubbliche e private; in particolare va regolamentato in modo univoco l’accesso di familiari;
* Medici di medicina generale oltre la normale predisposizione dei DPI, in considerazione dell’invito alla cittadinanza di non recarsi ai PS, va garantito che l’abilitazione al colloquio telefonico non comporti poi che in ogni caso di sospetto si rinvii al sistema dell’emergenza creando analogo sovraffollamento. Il percorso dedicato va garantito sia per le cure primarie che per i PS.

Questioni specifiche aggiuntive per il Settore Funzioni Locali

* Personale Educativo-Scolastico: va previsto come trattare il periodo di sospensione ai fini della certificazione del calendario scolastico, inoltre pur prevedendo alcune disposizioni comunali la sospensione delle attività didattiche per i bambini, le educatrici-educatori e gli insegnati sono comunque chiamati in servizio in difformità con quanto accade per la scuola statale;

* il personale degli enti locali si sta auto-munendo di alcol, guanti, e fotocopiando le istruzioni operative del Ministero della Salute per distribuirlo ai cittadini, riteniamo che tale compito debba essere esercitato dal Governo che debba dotare tutte le amministrazioni dei materiali informativi e dei DPI necessari, non solo nelle zone focolaio ma in tutto il paese ai fini del contenimento e della prevenzione;

* in quei casi in cui le ordinanze chiudono solo alcune attività ( vedi ad esempio le scuole), va rassicurato il personale che opera nei restanti servizi che la scelta operata risponde al carattere di prevenzione e non rischio, tale per cui gli altri servizi possono continuare ad operare in via ordinaria, è importante che il Ministero dia indicazioni di istituire tavoli permanenti con le OO.SS. ;

* per il personale che presta attività domiciliare o di sportello al pubblico come educatori, assistenti sociali, personale dei servizi demografici etc.. vanno predisposte misure specifiche e garantiti i DPI;

* garantire il ricorso allo smartworking e/o telelavoro per i servizi ove questo è possibile;

* garantire misure specifiche di salvaguardia e DPI anche al personale di polizia locale che presta servizio esterno.

Questioni specifiche aggiuntive per il Settore Funzioni Centrali

* per tutto il personale che opera in attività di front office va garantita sicurezza e sanitizzazione degli ambienti e distribuzione dei DPI

* per il personale del sistema Giustizia Minorile ed Esecuzione Penale Esterna che presta attività domiciliare come educatori, assistenti sociali, etc.. vanno predisposte misure specifiche e garantiti i DPI;

* per il personale dell’amministrazione penitenziaria vanno predisposte misure precauzionali sugli ingressi che quotidianamente e a vario titolo si verificano nelle carceri, va garantito, altresì, il raccordo con il sistema sanitario date le recenti riforme che hanno attraversato la sanità penitenziaria e le indicazioni date dall’amministrazione sulle traduzioni;

* per il personale dei Beni Culturali vanno predisposte misure specifiche data l’alta affluenza che in giornate topiche si registra in alcuni luoghi di interesse culturale del nostro Paese, a tal fine si richiede di insediare un tavolo di monitoraggio in sede ministeriale che possa valutare la mappatura dei siti ad alta densità turistica nelle quali regolamentare gli accessi anche oltre le zone sottoposte ad ordinanza;
* chiediamo a tutte le Amministrazioni di posticipare le giornate nazionali di formazione, aggiornamento, le attività convegnistiche che coinvolgono i dipendenti fino a nuove indicazioni del Ministero della Salute;

* Smartworking, lavoro agile, telelavoro e altre forme di lavoro da remoto vanno potenziate e diffuse come da decreto attuativo n.6 del 23/02/20 ma ciò è possibile solo nelle amministrazioni che avevano già predisposto le relative piattaforme per gli accessi del personale da casa; siamo disponibili nelle prossime ore a procedere agli accordi che colmino le carenze di quelle amministrazioni che non hanno ancora provveduto a regolamentarlo ed attivare le piattaforme.

Pubblichiamo la Circolare n. 6/2020 del Segretariato Generale che fornisce le indicazioni ai fini della prevenzione dal rischio ‘Coronavirus’. Sempre con preghiera di vigilare attivamente affinché le disposizioni vengano scrupolosamente applicate, a tutela della salute di lavoratori e cittadini. Restiamo a disposizione per ogni opportuno chiarimento. Cari saluti
Claudio Meloni
FO CGIL Nazionale

Roma, 24 febbraio 2020

Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Al Sottosegretario di Stato alla Difesa
On. Angelo Tofalo

Al Capo di Stato Maggiore Difesa
Gen. Enzo Vecciarelli

Al Direttore Generale del Personale civile Difesa
Dott.ssa Gabriella Montemagno

Al Direttore generale di AID
Ing. Giancarlo Anselmino

Oggetto: Emergenza Coronavirus – Misure di prevenzione personale civile
della Difesa.

Egregio Ministro,
come certo saprà di recente il Ministero della Salute ha, con l’Ordinanza n.3/2020,
inteso dettare le precauzioni da adottare in tutti i luoghi di lavoro per contrastare la
diffusione da contagio del coronavirus e, contestualmente, da un lato riaffermato
l’attribuzione di responsabilità in capo al datore di lavoro – in collaborazione con il medico
del lavoro competente – per quanto attiene alla tutela della salute e della sicurezza delle
lavoratrici e dei lavoratori dipendenti e, dall’altro, stimolato l’immediata attivazione dello
smart-working e del telelavoro, strumenti che consentono la prosecuzione delle attività
lavorative riducendo fortemente il rischio di contagio.
In ragione di quanto sopra esposto, atteso che sul tema a tutt’oggi non si ha ancora
notizia di atti di indirizzo generale o circolari dispositive emesse dall’A.D. a tutela del
personale civile, si chiede di far conoscere alle scriventi OO.SS. quali sono state le misure
adottate per tutelare i lavoratori civili impiegati negli Enti militari delle Regioni Piemonte,
Veneto e Lombardia in particolare (risulta un caso di contagio accertato su Milano in
queste ore), e quali e quando saranno rese pubbliche le indicazioni eventualmente dettate
sul tema per questi e per tutte gli altri Enti delle FF.AA. dell’intero territorio nazionale.
Con riferimento alla Regione Lombardia, è appena il caso di far notare che il
Direttore del Centro Ospedaliero Militare di Milano ha emesso in data odierna una
disposizione di servizio con la quale ordina – giustamente a parere delle scriventi – che il
personale dipendente “proveniente/residente/domiciliato ovvero transitato nelle ultime
due settimane nei comuni delle Regioni Veneto e Lombardia citati nel Decreto Emergenza
Covid-19. Decreto PCM del 23 Febbraio 2020 non si rechi sul proprio luogo di
lavoro/servizio fino a nuova comunicazione a riguardo”.
Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

FP CGIL                                             CISL FP                                            UIL PA
Francesco Quinti                    Massimo Ferri/Franco Volpi                  Sandro Colombi

Al Direttore Generale del Personale
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Capo Dipartimento per i trasporti,
navigazione, gli affari generali ed il personale

Ministero Infrastrutture e Trasporti
Al Capo Dipartimento per le Infrastrutture,
i Sistemi Informativi e
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Direttore Generale del Nord Est
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Direttore Generale del Nord Ovest
Ministero Infrastrutture e Trasporti

Al Provveditore Interregionale per la Valle
D’Aosta, il Piemonte e la Liguria

Al Provveditore Interregionale per il Veneto, il
Trentino e il Friuli Venezia Giulia

Al Provveditore Interregionale per la Lombardia
e l’Emilia Romagna

e p.c. Al Capo di Gabinetto
Dott. Alberto Stancanelli

Oggetto: Misure di prevenzione Uffici Periferici MIT

Viste le ordinanze emesse dal Ministro della Salute d’intesa con i presidenti della Regioni che dispongono misure straordinarie per evitare il diffondersi del COVID-19, le misure adottate dal Consiglio dei Ministri nel corso della riunione del 22 febbraio, le risultanze della riunione tenuta ieri da CGIL, CISL e UIL con il Ministro del Lavoro, si chiede di adoperare ogni ulteriore precauzione per tutelare la salute dei lavoratori degli uffici delle sedi periferiche del Ministero, in particolare delle Motorizzazioni Civili delle regioni interessate, nelle quali non è stata disposta la sospensione degli esami di guida ne’ l’attività di sportello, in quanto attività che prevedono l’afflusso e il contatto con un pubblico eterogeneo e numeroso.
Si chiede, altresì, l’immediato coinvolgimento su tutto il territorio nazionale dei medici competenti, perché possano introdurre misure idonee a garantire la salute dei lavoratori che hanno contatto con il pubblico, mettendo a disposizione i dispositivi previsti e tutto il materiale utile per prevenire il rischio di diffusione del COVID -19.

FP CGIL                                   CISL FP                                    UIL PA
Camardella                           De Vivo                                    Lichinchi
Sabbatella                          Casamassima                                Carino

Pubblichiamo la nota unitaria Confederale nella quale si chiede di sapere quali misure precauzionali intenda adottare l’Amministrazione soprattutto a tutela di coloro i quali attualmente partecipano alle attività formative e quali procedure intende adottare nelle fasi operative per tutto il personale che opera sul territorio nazionale.

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