Presentato documento di proposta di proposta di definizione del profilo professionale, con relative clausole di salvaguardia per il personale non in possesso di titoli o qualifiche che opera nei servizi

Nella giornata del 29 gennaio 2020 si è svolto presso la sede dell’ANCI l’incontro richiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL alla Conferenza Unificata per avviare il percorso finalizzato alla definizione del profilo unico nazionale del personale impiegato nei servizi di inclusione scolastica.

Nel corso dell’incontro è stato presentato dalle Organizzazioni Sindacali un documento contenente la proposta di definizione del profilo professionale, individuato in quello dell’educatore, con relative clausole di salvaguardia per il personale non in possesso di titoli o qualifiche che opera nei servizi. Tale proposta si inserisce nel percorso normativo avviato con il D.lgs 66/2017 poi corretto dal D.lgs 96/2019 che tra le altre disposizioni in materia ha rimesso alla Conferenza Unificata Regioni e Comuni la definizione di un profilo unico a livello nazionale.

Le OO.SS. hanno rimarcato durante il confronto la improrogabile necessità di individuare un percorso che porti alla unificazione del profilo attraverso una piena valorizzazione della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori operanti nei servizi di inclusione che sono in costante crescita nel numero, ma allo stesso tempo anche in crescente precarietà lavorativa e con inquadramenti diversi in tutto il territorio nazionale.

La delegazione della Conferenza Unificata ha condiviso la proposta di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL di avviare il percorso di unificazione del profilo da concretizzare gradualmente, gestendo l’eventuale fase transitoria nella salvaguardia il personale eventualmente non in possesso dei titoli.

Tuttavia permanendo diverse problematicità relativamente a competenze istituzionali e definizione delle mansioni da svolgere nello svolgimento dei servizi, è stato stabilito di proseguire il confronto coinvolgendo anche i livelli ministeriali. Nell’ambito di questo processo di condivisione continueremo la nostra azione per giungere ad una complessiva omogeneità delle figure professionali tentando di stilare un cronoprogramma con i livelli istituzionali competenti.

Stefano Sabato
FP CGIL

Massimiliano Marzoli
Cisl Fp

Bartolomeo Perna
Uil Fpl

Si è svolto a Milano, nella giornata di Sabato 18 Gennaio, il terzo incontro con la delegazione Avis per il rinnovo del CCNL 2017/19. Dopo una prima discussione, ripresa dal punto in cui si era interrotta nel mese di Novembre e cioè le declaratorie e i profili professioni e in particolare l’Area F, le controparti hanno convenuto, su nostra proposta, di lasciare invariata l’attuale suddivisione per categorie (ricordiamo che la proposta di Avis era di eliminare la categoria F e riportare tutti coloro attualmente lì inquadrati in categoria E con salvaguardia retributiva e corresponsione di una indennità variabile).

Abbiamo inoltre sospeso, per ora, il lavoro di revisione delle declaratorie e dei profili, su nostra richiesta, ponendo come condizione per il prosieguo del confronto l’esplicitazione di una proposta economica sul triennio in questione. Dopo un confronto tra le parti, la delegazione Avis si è attestata su una proposta di incremento dei tabellari per il triennio 2017/19 che, pur prevedendo un’unica ed immediata decorrenza (1/1/20) ed un’una tantum nettamente superiore a quella erogata per gli altri rinnovi contrattuali del Terzo Settore, non è in linea con le nostre richieste e giunge a contratto sostanzialmente già scaduto.

Restano, inoltre, diversi temi contrattuali per i quali abbiamo già esplicitato la necessità di andare ad una loro revisione in senso migliorativo, quali le progressioni economiche all’interno dell’area, il sistema indennitario, le maggiorazioni delle quote orarie per i part time. Per quanto riguarda le richieste di modifica del mercato del lavoro, in particolare l’inserimento del contratto a chiamata, non trova l’accordo tra le parti. Ci siamo riaggiornati con una prossima convocazione, già prevista per il 21 e 22 Febbraio prossimi, sui cui esiti vi terremo puntualmente informati.

Simona Ricci
Fp Cgil
Franco Berardi
Cisl Fp
Bartolomeo Perna
Uil Fpl

Si è tenuto ieri un nuovo incontro in Aran per il rinnovo del CCNL 2016/2018 per il personale del Comparto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Aran ha presentato un nuovo testo riguardante il sistema di relazioni sindacali, una prima parte normativa su orario di lavoro, congedi, permessi e ferie, il codice disciplinare e una parte economica con il primo impianto relativo a costituzione e ripartizione dei fondi di contrattazione integrativa. Mancano ancora le parti relative agli istituti normativi con effetti economici, i rapporti di lavoro flessibile, la parte relativa a sistema di classificazione e passaggi economici nelle aree.

Come FP CGIL abbiamo ribadito la necessità di migliorare il sistema di relazioni sindacali, aumentando le materie disponibili alla contrattazione integrativa ma prevedendo anche una maggiore articolazione della contrattazione integrativa tra il livello nazionale e più livelli, magari di livello dipartimentale, assicurando maggiore titolarità negoziale alle RSU.

Sulla parte normativa abbiamo ribadito la necessità di non peggiorare le condizioni e i diritti di lavoratrici e lavoratori rispetto ai CCNL precedentemente vigenti e anzi di migliorarle con la previsione di nuovi istituti (ad esempio introducendo la “pronta disponibilità” per il Dipartimento di Protezione Civile). Così come la necessità di introdurre anche per il personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri la previdenza complementare e il welfare integrativo. Sulla parte economica abbiamo posto il tema della riconversione di quote di salario accessorio verso la retribuzione tabellare (fondamentale, fissa e continuativa).

In conclusione il presidente di Aran ha ribadito, rispondendo in particolare agli interventi dI altre OO. SS., la necessità di comprendere se c’è la volontà di arrivare a stipulare il CCNL o se si continua a porre questioni di titolarità negoziali, che finora hanno impedito di fare una vera trattativa sulle singole parti contrattuali.

Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito la volontà di dare in tempi rapidi il nuovo CCNL ai circa 2.000 lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che soli nell’ambito di tutti i comparti pubblici non hanno ancora visto gli incrementi contrattuali per il triennio 2016/2018.
Vi terremo aggiornati su ulteriori incontri.

Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio

Insieme a Coordinamento Nazionale settore del 27 gennaio

II giorno seguente il nostro Coordinamento Nazionale svoltosi a Roma lo scorso 27 gennaio, dove si sono analizzati e discussi alcuni aspetti della piattaforma sindacale presentata alle Associazioni datoriali, abbiamo incontrato in forma ristretta tutte le Associazioni datoriali stipulanti i CCNL del settore per avviare concretamente il rinnovo del CCNL.

Come Segreterie Nazionali, in premessa all’incontro, abbiamo ribadito che è indispensabile arrivare al CCNL unico di settore ma, preso atto della loro decisione di volere procedere con un unico tavolo di trattativa, abbiamo ancora una volta evidenziato la necessità di chiudere definitivamente ogni piccola differenza normativa tra i due CCNL, anche in considerazione che la parte economica è assolutamente allineabile in un’unica tabella di riferimento.

Il confronto, con un lungo e interessante dibattito sulla situazione del settore, si è incentrato soprattutto sulle criticità del settore stesso, sull’assenza di una normativa certa e sull’assenza di una strategia nazionale sui rifiuti in particolar modo sugli impianti e sulle tutele per gli operatori; in sintesi abbiamo convenuto – senza entrare nel merito dei singoli argomenti della piattaforma – che occorre veicolare la “politica” con delle proposte da tutti noi condivise e aprire immediatamente nei contenuti la trattativa per il rinnovo del CCNL. E’ utile anche sottolineare che abbiamo più volte ribadito che le criticità concernenti la salute e la sicurezza degli operatori sono divenute gravi anche dal punto di vista sociale.

I lavori si sono conclusi condividendo un percorso che, alternando riunioni ristrette a riunioni in plenaria, possa far lavorare il tavolo del confronto in maniera proficua.
Nel dettaglio abbiamo convenuto:
il 18 febbraio p.v. alle ore 10.30 (seduta plenaria) c/o la sede di Fise/Assoambiente, Via del Poggio Laurentino 11;
il 12 marzo p.v. alle ore 10.00 (seduta ristretta) all’o.d.g. “Salute e Sicurezza” c/o la sede di Utilitalia;
il 26 marzo p.v. alle ore 10.00 (seduta ristretta) all’o.d.g. “Area speciale Impianti e logistica” c/o la sede di Utilitalia.

Ovviamente, l’ordine del giorno delle riunioni del 12 e del 26 marzo sarà trattato diffusamente anche in forma plenaria (date da concordare il giorno 18 febbraio). A tal proposito, nelle prossime ore concorderemo con le altre Organizzazioni sindacali delle specifiche riunioni tecniche utili a strutturare una nostra proposta da presentare al tavolo del confronto. Di certo, possiamo dire che i primi argomenti da trattare vanno nella giusta direzione e, comunque, nel verso del rafforzamento dell’impianto contrattuale.

In ultimo, vi informiamo che nel corso del Coordinamento, come Segreteria Nazionale, abbiamo comunicato l’avvio del percorso che ci porterà per la fine di quest’anno al voto per il rinnovo delle RSU e dei RLSSA. Conseguentemente, nelle prossime settimane metteremo nel calendario delle nostra organizzazione più date, utili per arrivare all’appuntamento elettorale nelle migliori condizioni politiche e organizzative.

Fraterni saluti

Il Capo Area igiene ambientale FP/CGIL
Massimo Cenciotti
Il Segretario Nazionale FP/CGIL
Federico Bozzanca

Si è svolto in data 28 gennaio 2020 il quarto incontro del tavolo di trattativa per il rinnovo 2019-2021 del CCNL Federcasa. La parte datoriale ha aperto l’incontro illustrando una bozza di testo del CCNL contenente alcune possibili proposte di modifica del CCNL su cui , a parere della controparte, vi era un assenso di massima della parte sindacale.

Ad una prima ricognizione, le OO.SS. hanno però dovuto constatare che solo alcune delle questioni sollevate dalla piattaforma erano state affrontate e, per di più, non sempre nel senso auspicato. In merito poi alla parte economica, delegazione di parte datoriale ha ipotizzato un livello di aumenti decisamente inadeguato al di sotto dell’ultimo rinnovo.

Dopo un lungo confronto, controparte ha chiarito la natura non definitiva delle dimensioni economiche ipotizzate collegandone l’eventuale sviluppo all’esito della discussione sui tavoli. Pertanto, dopo un ulteriore confronto, le parti hanno deciso, come già proposto in un precedente incontro, di attivare una commissione paritetica per la scrittura del CCNL con un massimo di tre componenti per sigla.

La controparte invierà pertanto un ulteriore testo integrando, con proprie ulteriori proposte, la bozza presentata all’apertura del tavolo. La bozza verrà a sua volta integrata dalla proposte delle OO.SS. per essere poi oggetto di confronto in commissione. Appena inviato l’ulteriore documento, le parti individueranno la data per la prima riunione della
commissione paritetica.

Fp Cgil
Federico Bozzanca
Cisl Fp
Luigi Caracausi
Uil Fpl
Daniele Ilari

Al Capo del Dipartimento A.P.
Pres. Francecso BASENTINI
Roma

Al Direttore generale del Personale
e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. : Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: scrutini per la nomina alle qualifiche di agente scelto, assistente ed assistente ca-po del Corpo di Polizia Penitenziaria.

Con la presente questo Coordinamento, come già precedentemente domandato con nota CS 163/2019 del 30 ottobre 2019, torna a chiedere a codesta Amministrazione qua-li sono le problematiche che impediscono alla commissione di riunirsi periodicamente per consentire al personale in servizio di avanzare al proprio grado in tempi brevi. Di fatto, l’ultima commissione si è riunita l’ultima volta esattamente un anno fa e da allora sono numerosi gli operatori di polizia penitenziaria che attendono di avanzare al proprio grado, attesa ingiusta e priva di spiegazioni. Pertanto, chiediamo che ci vengano fornite le dovute motivazioni a tale mancan-za e che l’Amministrazione si adoperi quanto prima per consentire alla Commissione di riunirsi. In attesa di un celere riscontro, si porgono cordiali saluti.

Il coordinatore nazionale
Fp Cgil Polizia penitenziaria
Stefano BRANCHI

In audizione alla Camera – presso le commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali – sulle proposte di legge legge, approvate dal Senato, in tema di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni.

Ecco il nostro intervento:

 

Al Capo del Dipartimento A.P.
Pres. Francecso BASENTINI
Roma

Al Direttore generale del Personale
e delle Risorse
Dott. Massimo PARISI
Roma

E, p.c. : Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto: nomina vice presidente e presidente del Comitato per le Pari Opportunità.

Questo Coordinamento nazionale con la presente sollecita, con cortese urgenza,
codesta Amministrazione alla nomina del Vice presidente e del Presidente del Comitato
per le Pari Opportunità, al fine di riavviare al più presto le attività di pertinenza che ormai
da troppo tempo sono state trascurate.
Certi di un cortese cenno di riscontro, si porgono cordiali saluti.

Coordinatrice Nazionale FP CGIL                                       Coordinatore Nazionale FP CGIL

Donne Polizia Penitenziaria                                                             Polizia Penitenziaria
Filomena ROTA                                                                                Stefano BRANCHI

Dopo aver sollecitato più volte l’Amministrazione, ce l’abbiamo fatta; pubblichiamo la circolare di mobilità Capo squadra e Capo reparto del personale specialista. #LaLottaPaga

#UniciNellaTutela

 

CHIARIMENTI SU LIQUIDAZIONE FRD 2018 (ex FUA)
L’ESITO DELLA RIUNIONE DEL 23 GENNAIO U.S.

Si è svolto il 23 gennaio 2020 il programmato incontro con la Direzione Generale per le politiche del personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in ordine alle presunte incongruenze riscontrate nel pagamento della produttività (ex FUA) dell’anno 2018.
Preliminarmente CGIL CISL e UIL hanno stigmatizzato l’atteggiamento posto in essere dall’amministrazione in ordine alla mancata comunicazione alle parti sindacali firmatarie dell’accordo e, quindi ai lavoratori, dell’errore commesso sulle schede inviate ai lavoratori. Infatti, l’accordo prevedeva che l’Amministrazione sulle schede individuali comunicasse ai lavoratori, come da sempre avviene, la cifra lordo dipendente. Invece, pur lasciando la dicitura degli anni scorsi il totale comunicato era lordo amministrazione. Questo ha fatto si che nessuno, fino alla comparsa del cedolino, si rendesse conto delle forti differenze rispetto al 2017, nonostante la cifra iniziale da ripartire fosse sostanzialmente la stessa. Si sottolinea che l’Amministrazione ha tenuto solo ad avvertire i singoli CDR con una mail del 16/10/219, che la stragrande maggioranza del personale non ha avuto modo di conoscere, dimostrando una mancanza di rispetto nei confronti del tavolo di contrattazione dove sono presenti le rappresentanze dei lavoratori.
Successivamente l’amministrazione ha consegnato alle OO.SS. un documento (cfr. allegato) sulla costituzione del Fondo attribuendo sostanzialmente la causa della riduzione degli importi liquidati per l’anno 2018 all’aumento, rispetto al 2017, delle giornate complessivamente lavorate e quindi da liquidare in virtù dell’aumento dell’organico dell’amministrazione:
Anno 2017 => 688 unità presenti giornate di presenza da liquidare => 115.440
Anno 2018 => 724 unità presenti giornate di presenza da liquidare => 129.173
CGIL, CISL e UIL riservandosi di effettuare ulteriori approfondimenti sulla costituzione del Fondo e, in particolare, sugli incrementi che lo stesso avrebbe potuto avere in virtù delle cessazioni e delle nuove assunzioni, ritenendo in ogni caso che le stesse quote possano essere passibili di errore, anche rispetto ai numeri indicati nel documento di cui sopra, hanno invitato l’Amministrazione ad effettuare un ricalcolo delle stesse.
CGIL CISL e UIL ritengono inaccettabile la circostanza per la quale a fronte di nuove assunzioni possa verificarsi una sistematica riduzione delle quote pro capite da destinare alla produttività nonché di quelle da destinare alle progressioni economiche poiché ciò rappresenterebbe la negazione di tutte le rivendicazioni avanzate dal sindacato confederale in ogni occasione e da ultimo anche al Ministro Nunzia Catalfo durante l’incontro del 18 novembre 2019 dove per altro la stessa assunse l’impegno politico per reintegrare le risorse del Fondo.
CGIL CISL e UIL ritengono altresì indispensabile effettuare ulteriori verifiche in ordine alle integrazioni del 2017, ottenute a titolo di parziale risarcimento del taglio avvenuto nel 2016, poiché le stesse sarebbero state considerate quale integrazione una tantum, mentre nella lettera dell’ex Ministro Poletti inviata al Ministro dell’Economia tale integrazione era da considerarsi, ad avviso delle OO.SS, parte strutturale del Fondo.
Ciò premesso, CGIL CISL e UIL ritengono assolutamente indispensabile l’avvio di un confronto politico con i vertici politico/amministrativi affinché il fondo da destinare al salario accessorio e agli sviluppi professionali (progressioni economiche) del personale possa essere reintegrato già nel corso del corrente anno, come per altro avvenuto in altri Ministeri.
Vi informeremo sugli ulteriori sviluppi

FP CGIL
Giuseppe Palumbo/Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo/Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia/Orlando Grimaldi

Pubblichiamo la nota inviata dal Capo del Corpo riguardo la riconvocazione per le modifiche al  DPR 23.12.2002 n° 314 ai sensi art 18 del D. Lgs. 29 .05.2017 n° 97

fuori a metà

Teresa, Sonia e Giuseppe si occupano di dare a chi commette un reato una possibilità di riscatto. Sono le lavoratrici e i lavoratori dell’esecuzione penale esterna: assistenti sociali e poliziotti penitenziari. 1.300 con 94 mila soggetti a carico. Una situazione ai margini del possibile che hanno voluto raccontarci.

 

L’esecuzione penale esterna è quel segmento che offre, per i reati minori, un’alternativa al carcere e che mira, attraverso il controllo e l’assistenza, alla rieducazione al reinserimento del reo nella società. Una misura in aumento, passando da 32 mila persone nel 2015 a oltre 55 mila nel 2019, a fronte di appena 1.299 lavoratori del settore. Un bilancio destinato a peggiorare a causa dei prossimi pensionamenti dovuti all’età media elevata nei servizi sociali e a Quota 100. Una situazione grave cui si prova a sopperire ricorrendo al volontariato. Teresa, Sonia e Giuseppe sono tre lavoratori che si occupano di esecuzione penale esterna e che hanno voluto raccontarci la loro professione.

 

“Mi ha fatto riflettere accorgermi che i figli erano diventati come i padri”
Teresa, assistente sociale del Centro di Giustizia Minorile di Napoli

“Ho lavorato per più di 30 anni presso l’Uepe di Napoli e da circa tre settimane sono al Centro di Giustizia Minorile. Questo cambiamento è stato per me motivo di grande riflessione, per una ragione: aprendo i fascicoli dei minori mi sono accorta che quei minori fossero i figli di giovani donne e uomini che avevo seguito 25 anni prima. I padri una volta erano i figli, e i figli erano diventati come i padri.

Questo rende chiara una consapevolezza: non si può pensare di intervenire in modo frammentato sul degrado sociale e familiare di alcune realtà. Per rovesciare davvero il destino scritto di queste famiglie ci vorrebbe un intervento a 360 gradi di tutte le istituzioni, di tutta la società civile.
Se quei ragazzi che avevo conosciuto 25 anni fa fossero stati presi in carico da tutta la società civile, forse oggi quei figli non avrebbero seguito le stesse orme dei genitori.
Un detenuto costa circa 200 euro al giorno, un minore in comunità tra i 92 e i 108 euro. Con queste cifre, quante cose si potrebbero fare nella prevenzione? Quanto benessere si potrebbe garantire?

Io credo che il nostro sia un lavoro bellissimo nel quale bisogna dare senza riserva. Ma i numeri dell’Esecuzione Penale Esterna sono tali che ciò è reso impossibile. Non solo come personale, ma anche come carichi e condizioni di lavoro: uffici fatiscenti, strumenti obsoleti, servizi igienici malfunzionanti. Non si può approfittare dell’attaccamento al proprio compito istituzionale; occorre dare dignità al lavoro di tutti”.

Teresa - Fuori a metà

“Convincere le persone a venire da noi e a raccontare la propria storia personale, è complicato. Ci vivono come persone che si intrufolano in maniera prepotente nella loro vita”
Sonia, assistente sociale dell’Uepe di Roma

“Il nostro è un mestiere difficile, usurante. Un mestiere in cui ogni giorno assisti alla visione di vite sprecate, di storie terribili. E devi comunque saper conservare quella visione ottimistica e di fiducia nella capacità degli uomini di fare scelte di senso, di riprendere in mano la propria vita e di cambiarla. Una missione, molto più che un mestiere. Per fare questo lavoro devi crederci davvero, devi credere davvero che la pena non sia pura afflizione ma un’occasione per riqualificarsi.

I fascicoli delle persone che seguiamo sono messi in ordine di priorità. Ma nel nostro lavoro la persona umana conta più delle carte. Se ho un ragazzo in carcere che fa sciopero della fame perché non può seguire la scuola io devo poter intervenire, al di là dell’ordine dei miei fascicoli. Con gli adulti poi è ancora più difficile. Convincerli a venire da noi, a raccontare la propria storia personale, è molto complicato. Va fatto in maniera delicata. Ci vivono come persone che si intrufolano in maniera prepotente nella loro vita.

Ma ci troviamo ogni giorno costretti a combattere con condizioni di lavoro difficili. Siamo pochi e con carichi di lavoro pesanti: il numero di utenti aumenta e anche le misure di cui ci dobbiamo occupare. Se vogliamo davvero perseguire gli obiettivi tipici del nostro lavoro, ci va restituita una dignità professionale”.

Sonia - Fuori a metà

 

“Assistenti sociali e poliziotti penitenziari, la nostra è una sinergica azione con un unico grande obiettivo comune: il reinserimento della persona”
Giuseppe, Poliziotto Penitenziario, Centro di Giustizia Minorile dell’Aquila

Giuseppe - Fuori a metà“La creazione di un unico Dipartimento ha aperto la strada alla costruzione di un percorso di inclusione sociale per adulti e minorenni, coinvolgendo diverse figure professionali: esperti in materie psicologiche e sociali, nonché la Polizia Penitenziaria. Una sinergica integrazione di tutti gli interventi, senza dover snaturare le competenze di ognuno di noi, fino al raggiungimento di un unico grande obiettivo comune: il reinserimento e il controllo sociale dell’affidato.

Il poliziotto penitenziaria non dovrà più essere visto come mero custode della struttura che garantisce sicurezza interna, ma come un vero e proprio protagonista del sistema, che partecipa attivamente a tutte le fasi che accompagnano l’affidato nella sua misura.

Sento doveroso lanciare un appello affinché tanto il Governo quanto la nostra Amministrazione diano la giusta forza di investimento per garantire questo rinnovamento, con una linfa nuova, che dia spessore al lavoro in questo settore”.

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