Pubblichiamo la bozza della Circolare  1/2011 inviata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo

Pubblichiamo l’informativa relativa agli accertamenti dell’idoneità e dei requisiti psico-fisici ed attitudinali, ed il calendario della prova di capacità operativa della procedura speciale di reclutamento

Al Segretario generale della Corte dei conti
Cons. Franco MASSI

Al Vice Segretario generale
Cons. Saverio GALASSO

Al Dirigente Generale delle Risorse Umane
Dott. Pasquale LE NOCI

All’Ufficio Relazioni Sindacali

e, p.c. A tutto il personale

Oggetto: Liquidazione trattamento accessorio e calendarizzazione urgente degli incontri di contrattazione e confronto (Fondo 2019 – PEO 2020 – Sussidi – Alte Professionalità).

Con la presente nota, le scriventi OO.SS. richiedono con urgenza l’inizio delle contrattazioni sul Fondo 2019 nonché l’avvio delle procedure negoziali per le progressioni economiche 2020 a tutela delle aspettative del restante personale risultato non vincitore al termine delle riqualificazioni 2019.
A tal fine, così come avvenuto con l’integrazione del Fondo 2019 di circa 1.800.000 euro, queste sigle chiedono che anche per il Fondo 2020 si possa arrivare a stanziare altre risorse utili a programmare la nuova sessione di riqualificazioni, tenendo in massima considerazione, nel corso delle trattative, i suggerimenti che stanno pervenendo dal personale.
In attesa della liquidazione degli istituti del Fondo 2018, per i quali era previsto entro il 31 dicembre 2019 l’inserimento ad opera delle segreterie degli uffici dei dati di propria competenza, si ritiene urgente un chiarimento, con eventuale modifica ed integrazione dell’accordo, in merito all’applicazione dell’art. 4, lett. f (Premi individuali) dell’accordo sul Fondo 2018 per evitare penalizzazioni a carico del personale in regime di part-time.
Inoltre, essendo trascorsi già due mesi dalla prova selettiva per le “Alte professionalità”, le scriventi, in attesa della graduatoria definitiva, sollecitano, a chiarimento delle modalità su cui sarà basata la fase applicativa, le linee guida attraverso la pubblicazione di una circolare esplicativa che metta la parola fine alle tante voci di corridoio che stanno accentuando la confusione e che possono generare false aspettative. Parallelamente, si chiede di portare a termine nel più breve tempo possibile il monitoraggio e la verifica dei “Progetti incentivanti” attuati per lo smaltimento dell’arretrato e l’efficientamento delle attività degli uffici (trimestre ottobre-dicembre 2019), al fine di garantire la sollecita liquidazione della relativa indennità incentivante.
In conclusione, queste OO.SS. ritengono necessaria ed urgente un’attenta riflessione ed opportune iniziative migliorative in materia di sussidi. A tale proposito, le scriventi si impegnano, ai sensi dell’art. 80 del CCNL 2016-2018, a trasmettere, nel corso di questa settimana, un documento contenente le proprie proposte di integrazione/modifica, nell’esclusivo interesse dei lavoratori dell’Istituto, ed in particolare di quelli più bisognosi.
Alla luce di quanto rappresentato, ed esprimendo il doveroso apprezzamento per le politiche incentivanti in corso di realizzazione, queste OO.SS. ribadiscono l’urgenza di portare a termine, nel più breve tempo possibile, le liquidazioni degli istituti spettanti al personale, nonché la calendarizzazione degli incontri necessari per definire al meglio la programmazione delle attività per l’anno 2020.
Cordiali saluti

S. Di Folco              F. Amidani                  U. Cafiero                      A. Benedetti

PROGRESSIONI VERTICALI E CCNI 2019

Diversi gli argomenti in discussione al tavolo negoziale del 15 gennaio.
Anzitutto, abbiamo siglato l’accordo per i passaggi economici con
decorrenza 1° gennaio 2020.
I criteri previsti sono rimasti gli stessi mentre, grazie allo stanziamento di
altri 100mila euro e ai circa 350mila euro che avanzavano dai 5 milioni
preventivati, a causa dei pensionamenti, sono stati previsti
stanziamenti per tutte le fasce, anche per quelle per cui,
precedentemente, non era previsto alcun passaggio. Sono ora
previste, quindi, 1.740 posizioni da mettere a bando.
Nelle more dell’iter di certificazione, chiediamo all’Amministrazione di
preparare da subito tutta la macchina organizzativa, così da garantire che
la procedura non subisca ulteriori intollerabili intoppi.
Si è quindi avviata la discussione sul FRD 2019, che sostanzialmente
ricalca quella degli anni precedenti con alcune novità di rilievo. In primo
luogo l’ammontare delle risorse che passa da 12.446.522,00 a circa
20.000.000.
In secondo luogo, si è finalmente aperta anche la discussione sul fondo
spese di lite vinte, che fa parte del FRD. Abbiamo ribadito che vorremmo
un sistema distributivo che sia, per quanto possibile indennitario, in
analogia con quanto abbiamo convenuto di fare per il DM incentivi.
Pertanto, abbiamo proposto di attribuire il 70 per cento della somma senza
legarlo al numero di udienze, ma al fatto di avere effettivamente svolto
l’attività. Il restante 30 per cento sarebbe attribuito secondo parametri
che tengano conto del disagio ed eventualmente del numero di udienze
effettuate.
Per quanto riguarda il Welfare integrativo, considerando che le
domande arrivate sono state 78, si è stabilito di stanziare 60mila euro per
il 2017 e 60mila per il 2018.
Infine, abbiamo esaminato la proposta di CCNI – parte normativa, considerato che la precedente ipotesi era stata bocciata dagli organi di controllo. Considerata l’esiguità della bozza presentata, composta di soli 3 articoli, abbiamo anzitutto contestato la denominazione, chiedendo che il CCNI tratti di svariati argomenti, come la trasparenza, le trasferte, il riconoscimento della missione per testimonianze e rappresentanza in giudizio, copertura assicurativa e patrocinio legale ecc. Del resto, le norme del CCNL che la proposta prende in considerazione sono per lo più auto applicanti e andrebbero inserite eventualmente in un protocollo d’intesa.
La discussione su questi argomenti proseguirà il prossimo 29 gennaio.
Nonostante le nostre reiterate richieste e le promesse della Ministra Catalfo sul tema dei finanziamenti necessari al funzionamento dell’INL, nulla si è smosso.
Noi non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci o di arretrare rispetto alle nostre giuste rivendicazioni e, pertanto, stiamo pianificando – insieme con le altre OO.SS. – una serie di iniziative di mobilitazione che diano seguito alla grande assemblea nazionale del 13 dicembre scorso.

Roma, 20 gennaio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

Vertenza tirocinanti: facciamo chiarezza
Riteniamo utile, alla luce di quanto scrive qualche collega di altra sigla in una polemica sindacale stupida quanto controproducente, informarvi sull’esito della riunione del 16 gennaio scorso, in relazione alla vertenza specifica. La riunione aveva all’ordine del giorno la calendarizzazione delle attività oggetto delle vertenza generale unitaria, i cui esiti sono richiamati nel comunicato unitario, ed ha avuto un approccio esclusivamente tecnico, in assenza della parte politica che, è bene ricordarlo, è la nostra controparte vera per quelle che riguarda questa ed altre tematiche. Di conseguenza, non possedendo la vis oratoria del nostro collega che ci critica, ci siamo limitati a chiedere informazioni sullo stato dell’arte relativo alle procedure del bando in essere per l’assunzione di 616 operatori giudiziari, in particolare rispetto all’andamento della prima selezione operata dai Centri per l’Impiego per le Regioni ove questa procedura sta giungendo a conclusione. Quindi una prima informazione parziale rispetto alla quale la controparte ha affermato, senza però offrire dati a supporto, che il bando sta ottenendo effetti positivi in alcune Regioni. Una informazione da prendere naturalmente con le molle e per questo noi abbiamo chiesto di acquisire dati ufficiali che ci dicano quanti, in relazione ai criteri individuati per questo bando, dei bacini dei tirocinanti interessati, hanno superato la prima selezione, quanti sono stati esclusi ed i motivi della esclusione. Non sfuggirà a nessuno, nemmeno al nostro valoroso collega, che questo è un passaggio molto importante in vista dell’ulteriore bando per 800 assunzioni a tempo determinato, confermato sempre nel corso della riunione: abbiamo sin dall’inizio espresso mille perplessità sull’efficacia dello strumento utilizzato, che è lo stesso allo stato previsto per il bando degli 800, qualora lo stesso confermasse la sua inefficacia è del tutto evidente che va ripensato. E va ripensato nell’ambito del confronto con la controparte politica, non con quella amministrativa, perché sarebbe di tutta evidenza l’insufficienza delle norme emanate sinora a supporto del percorso occupazionale dei tirocinanti. Questa è la situazione, quindi proprio non comprendiamo il senso di questa polemica che rischia solo di esasperare gli animi senza produrre alcun risultato.
Invece ribadiamo che è fondamentale avere dati attendibili sull’esito della prima selezione e per questo ci richiamiamo alla nota che abbiamo inviato nei giorni scorsi ai territori per chiedere una verifica sul campo.
All’esito di questa verifica convocheremo una riunione per fare il punto della situazione, e valutare, sulla base dell’esito di questa ricognizione, le ulteriori iniziative.

Felicia Russo                                                                                                 Claudio Meloni
Coordinamento Nazionale FP CGIL Giustizia                                       FP CGIL Nazionale

BANCA DELLE ORE : COESISTENZA CON ISTITU T I SIMILARI
CONVOCAZIONE SU TASSI DI INTERESSE PER MUTUI E PRESTITI

Il CCNI 2018, sottoscritto in via definitiva lo scorso 22 ottobre, nel dare attuazione al CCNL 2016/2018 del comparto Funzioni Centrali, ha regolato l’istituto della banca delle ore, fissando un limite annuo di 80 ore e stabilendo nel contempo che le ore di lavoro straordinario conferite in banca-ore, come tale autorizzate, “possono essere utilizzate entro l’anno successivo a quello di maturazione sia come assenza oraria che con giornate intere, fruibili anche consecutivamente, nel limite massimo di due giornate a settimana” compatibilmente con le esigenze di servizio.
Va da sé che tale istituto giuridico, pensato per favorire la conciliazione vita-lavoro, non determina il venir meno di istituti similari, aventi il medesimo obiettivo, che la contrattazione decentrata regionale, o di sede, ha creato negli anni all’interno dell’INPS: ci riferiamo alle prestazioni lavorative eccedenti l’orario ordinario di lavoro utilizzate dai colleghi, sulla base di accordi locali, sotto forma di riposi compensativi a giorni oppure ad ore.
Su tale ultimo aspetto abbiamo interpellato nella giornata di ieri la Direzione centrale Risorse umane che ha confermato la nostra interpretazione circa la coesistenza tra tali istituti, banca delle ore e recupero prestazioni orarie eccedenti, un’interpretazione frutto dell’applicazione di elementari canoni di buon senso alla luce dei quali ci risultano incomprensibili gli indirizzi espressi dalla dirigenza locale dell’INPS che, attraverso i diversi canali di comunicazione, ha dichiarato decaduti gli accordi locali regolanti l’utilizzo, sotto forma di riposi compensativi orari o giornalieri, delle prestazioni lavorative eccedenti l’ordinario orario di lavoro.
Alla luce delle considerazioni esposte e delle rassicurazioni avute dall’Amministrazione a livello centrale, invitiamo l’Istituto, con gli strumenti di comunicazione che riterrà opportuno utilizzare, a dare indicazioni uniformi su tutto il territorio nazionale in modo da non svilire gli accordi locali che in questi anni, su tale materia, hanno puntato a favorire quanto più possibile la conciliazione delle esigenze lavorative dei colleghi con le esigenze di vita privata e familiare.
CONVOCAZIONE 4 FEBBRAIO 2020
Nel corso della giornata di ieri abbiamo ricevuto la convocazione per un incontro con il Presidente sul tema dei tassi di interesse applicati ai mutui edilizi ed ai prestiti erogati al personale dell’Istituto: si tratta di un primo passo rispetto ad un tema, la rinegoziazione dei tassi di interesse per le operazioni in essere e la definizione di nuovi valori per le operazioni future, da noi più volte sollecitato con comunicati per iscritto e verbalmente al Tavolo nazionale di confronto/contrattazione, un Tavolo, lo ricordiamo per l’ennesima volta ai Vertici dell’Istituto, repetita iuvant, al quale sono abilitate a partecipare solo le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL.

Roma, 18 gennaio 2020

FP CGIL/INPS                    CISL FP/INPS                                UIL PA/INPS
Matteo ARIANO                    Paolo SCILINGUO                        Sergio CERVO
Antonella TREVISANI

Non è più rinviabile una riforma complessiva della gestione dell’Enpam cosi come quella degli Ordini professionali“. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, alla luce di quanto emerso sulle retribuzioni del presidente dell’Ente di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri, aggiungendo che: “Da anni chiediamo una maggiore trasparenza nel governo di enti che devono esclusivamente tutelare gli interessi dei professionisti“.

Secondo il dirigente sindacale, “in un momento di grande sofferenza della categoria, colpita anch’essa dalla crisi di questi anni e costretta a fare i conti con questione salariale, cattiva occupazione e sacche di precariato sempre più ampie, è necessario avviare un percorso di revisione complessiva delle retribuzioni degli enti ma soprattutto della loro organizzazione generale.”

Tra i tanti, prosegue Filippi, “segnaliamo un problema di sovrapposizioni nella gestione di Ordini, Enti Previdenziali Professionali ed ambiti prettamente sindacali. È necessaria evidentemente una revisione dell’incompatibilità delle cariche. Proponiamo un tavolo di confronto presso il Ministero della Salute per fare luce sulle criticità che di fatto, minando i principi di neutralità, indeboliscono le prerogative sindacali e quindi le rappresentanze dei professionisti. Per tutelare l’etica e la deontologia professionale e per consolidare l’alleanza con la cittadinanza è necessario avviare un percorso aperto e partecipato sui ruoli e sui compiti istituzionali dei protagonisti della governance”, conclude.

Pubblichiamo la nota del Coordinamento Provinciale Fp Cgil VVF Roma, nella quale richiede un urgente intervento risolutivo, riguardo la bonifica dei DPI utilizzati in scenari di intervento, con sospetta presenza di materiali contenenti MCA

AL MIBACT
Sig. Capo di Gabinetto
dr. Lorenzo Casini

Sig. Segretario Generale
Dr. Salvo Nastasi

Sig. D.G. Organizzazione
Dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente
Servizio II – Relazioni Sindacali

Dr. Alessandro Benzia
Loro sedi

Oggetto: Osservazioni agli schemi dei DD.MM 15 gennaio 2020 – articolazione degli Uffici e
modifiche al DM Musei

Con riferimento all’oggetto la FP CGIL, nel richiamarsi alle osservazioni già prodotte sul DPCM di
modifica del DPCM 76/19, prende preliminarmente atto che nessuna delle proposte avanzate dalla
scrivente sono state prese in considerazione. In particolare si era evidenziato le seguenti
necessità:
Nella istituzione di nuovi Uffici s si era chiesto di valutare l’impatto che l’operazione avrebbe
potuto determinare in territori già oggetto di interventi pesanti di riorganizzazione nelle
precedenti fasi. In particolare in territori strategici, oggetto di proliferazione di nuovi istituti,
prevalentemente indirizzati ai circuiti museali, la maggior parte dei quali ancora nella fase di
ricostruzione dei propri tessuti organizzativi. Da questo punto di vista quanto previsto dal
DPCM e poi ricompreso negli schemi dei DD. MM. proposti, relativamente ai territori del
Lazio e della Campania, non può non suscitare profonde perplessità sia sulla funzionalità di
alcune scelte che prevedono nel Lazio la creazione di un ulteriore Musei autonomo,
l’istituzione di una nuova Soprintendenza e lo spacchettamento dell’ex Polo Regionale e in
Campania la creazione di due Musei autonomi, di cui uno nella forma ibrida con le funzioni
bibliotecarie. Ma anche nei restanti territori periferici, in relazione ai gravi e strutturali
problemi determinati dalle note carenze sia degli organici effettivi che di quelli previsionali.
Veramente non riusciamo a comprendere dal punto di vista della funzionalità organizzativa,
ma anche in relazione allo stesso disegno strategico proposto, l’istituzione dei Musei
autonomi del Vittoriano e Palazzo Venezia, di Palazzo Reale, lo spacchettamento del Polo
Regionale laziale, l’istituzione di una nuova Soprintendenza per l’Etruria Meridionale che si
assomma alla reintroduzione del Museo Nazionale di Villa Giulia, contenitore naturale di
quel territorio, andando a stravolgere gli assetti faticosamente raggiunti a seguito del
precedente e recente riassetto delle stesse Soprintendenze uniche. A tal riguardo la
creazione di nuove Soprintendenze, che potrebbe essere di per sé un fatto positivo,
determina generalmente un appesantimento delle condizioni logistico-organizzative di
organici depauperati fino all’osso e certamente non in grado di supportarne la funzionalità
condannando questi nuovi uffici, come è avvenuto per altri, ad una fase interminabile di
costruzione del relativo organigramma.
Avevamo chiesto, come segnale per i settori degli Archivi e delle Biblioteche, un
rafforzamento della previsione di funzioni dirigenziali, almeno ripristinando una dirigenza
per l’Archivio di Stato di Palermo e una attenzione specifica per l’inestimabile patrimonio
rappresentato dalle Biblioteche storiche. E di evitare l’assoggettamento gerarchico degli
Archivi alle Soprintendenze di settore. Non vediamo segnali significativi in queste direzioni,
ancora una volta si ripropone il mantenimento di Biblioteche nei circuiti di valorizzazione e
l’unica motivazione rimane la loro allocazione logistica e non la necessità di rilancio dei
servizi. Per quanto riguarda la Biasa in particolare rimane una fortissima preoccupazione
per il destino di questa importantissima Biblioteca pubblica sia in riferimento al riassetto
logistico di Palazzo Venezia che alla costituenda Fondazione che dovrà assumerne la
gestione. Non è un problema ideologico di privatizzazione o meno, anche se la Fondazione
resta pur sempre un soggetto giuridicamente privato, ma di funzionalità del servizio e
quella, ci si permette di osservare, non si risolve con le soluzioni politico istituzionali. Per
quanto riguarda la creazione dell’autonomia speciale per la Biblioteca dei Girolamini, pur
apprezzandone il gesto simbolico, non possiamo non esprimere perplessità sulle finalità di
questa operazione, ovvero in quali modalità si integreranno le funzioni di servizio della
Biblioteca con quelle di valorizzazione del sito.
A corredo di queste osservazioni di carattere generale, che non possono che prendere atto di
scelte definite de facto che si inquadrano coerentemente in un disegno strategico definito nei
suoi principi nel DPCM 171/2014, rispetto al quale non si possono che ribadire le obiezioni
critiche più volte avanzate nel corso di questi anni e purtroppo non ascoltate dalla parte
politica, esiste una valutazione imprescindibile che non può essere disgiunta dalle osservazioni
di sistema sopra evidenziate, e che riguarda la valutazione sullo stato delle organizzazioni dei
lavori, sui fattori di loro decadimento strutturale, e sulle conseguenze che un ulteriore
investimento organizzativo determinato dalla proliferazione di strutture complesse può
determinare in situazioni ormai oltre i limiti minimi che garantiscono la funzionalità dei servizi.
Ci si riferisce naturalmente alla situazione degli organici, con carenze che, malgrado le recenti
assunzioni, ormai superano le 4mila unità, alla questione logistica, alla oramai ineludibile
revisione dei fabbisogni professionali ed alla necessità di ampliamento dello stesso organico
previsionale. Nessuna riforma è a costo zero ed in questo caso la complessità del disegno
organizzativo dovrebbe essere accompagnata da adeguati investimenti organizzativi, in termini
di risorse umane, economiche e strumentali. Accanto a questo si segnala un crescente stato di
esasperazione nei lavoratori continuamente coinvolti in processi di riorganizzazione che ne
rimodulano allocazioni e competenze. Una situazione che, unitamente ai fattori di degrado
organizzativo noti, rischia di essere insostenibile e che certamente apre di nuovo una lunga
fase di riassetto di strutture appena rinnovate. Per tale motivo è per noi fondamentale la
modalità di gestione delle relazioni sindacali e sempre per tale motivo abbiamo chiesto di
attivare da subito modalità di confronto relative alla rideterminazione dei fabbisogni
professionali in vista del DM sulla rimodulazione degli organici ed in riferimento alle allocazioni
logistiche degli Uffici di nuova costituzione, partendo dalle condizioni di garanzia per i lavoratori
che hanno uniformato i precedenti processi. Accanto a questo appare necessario un confronto
immediato sul piano assunzioni, per il quale occorre uno sforzo aggiuntivo finalizzato alla
copertura completa dell’organico previsionale nel medio periodo. Infine ribadiamo che è
responsabilità politica il rientro al taglio del costo del lavoro operato con il DPCM 174: un
rientro che consentirebbe una adeguata copertura dei fabbisogni professionali determinati dal
riassetto generale ed una programmazione a più ampio respiro sul piano assunzioni,
attualmente insufficiente a garantire la piena copertura anche dell’attuale organico. Sulla base
della disponibilità a questi percorsi di confronto, allo stato non espressa, valuteremo la qualità
delle relazioni tra le parti conseguenti.
Distinti saluti

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Pubblichiamo il Decreto  conferma in ruolo e assegnazioni sedi Vice Direttori X° corso di formazione emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane

Pubblichiamo l’accordo con le oo.ss. sulla stabilizzazione del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria.

“PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ DELLE POLITICHE PER IL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA”
I RISULTATI DELLA RIUNIONE IN SEDE DI TAVOLO TECNICO
DEL 16 GENNAIO 2020

Si è svolto in data odierna la programmata riunione in sede di tavolo tecnico su “Programmazione delle attività delle politiche per il personale dell’amministrazione giudiziaria”. Per la delegazione di parte pubblica hanno partecipato il capo dipartimento Fabbrini ed il direttore generale del personale Leopizzi.
All’inizio della riunione la parte pubblica ha affermato la volontà di procedere allo scorrimento della graduatoria ex art. 21 quater per funzionario giudiziario ma solo gradualmente, in rapporto alle assunzioni previste per tale figura professionale e senza alcun riferimento a numeri e tempi. La stessa ha poi affermato la volontà di attivare le procedure per il passaggio degli assistenti giudiziari nella figura del cancelliere esperto e degli operatori giudiziari nella figura dell’assistente giudiziario subito dopo la firma dell’accordo di mobilità ma senza specificare i numeri.
In merito agli altri aspetti dell’accordo del 26 aprile 2017 non si registrano sostanziali aperture se non la volontà della parte pubblica di addivenire alla sottoscrizione di un nuovo accordo col quale definire una nuova tempistica di adempimento di quanto già a suo tempo convenuto. In particolare non si registra alcuna apertura per lo scorrimento della graduatoria ex art. 21 quater verso la figura del funzionario UNEP.
La parte pubblica, nel ribadire l’intenzione di procedere a breve all’assunzione di 800 operatori giudiziari a tempo determinato, in applicazione di quanto previsto dal decreto sicurezza bis, nonché all’assunzione di (400) direttori e cancellieri esperti, ha precisato che le assunzioni dei 616 operatori giudiziari avverranno, verosimilmente nei prossimi mesi, man mano che le regioni interessate concluderanno le procedure previste dal bando. La stessa inoltre ha rappresentato la volontà di aderire alle richieste di CGIL CISL e UIL di procedere alla definizione di un accordo quadro sullo smart working e di definire i nuovi fabbisogni di personale attraverso una rivisitazione di dotazioni organiche e piante organiche. Con riferimento a tale ultimo argomento l’amministrazione ha già convocato le organizzazioni sindacali per il prossimo 19 febbraio. L’amministrazione, infine, aderendo a quanto auspicato da CGIL CISL e UIL si è dichiarata favorevole ad una rapida conclusione delle trattative in tema di criteri di mobilità al fine di pubblicare in tempi brevi gli interpelli.
CGIL CISL e UIL, fermo restando quanto rappresentato dall’amministrazione, soprattutto in tema di passaggi giuridici nell’area seconda (cambi di profilo), hanno chiesto di riportare sul tavolo politico le questioni inerenti il passaggio degli ausiliari in area seconda, la pubblicazione dei bandi ex art. 21 quater per contabili, assistenti informatici e linguistici, i passaggi giuridici in area terza (cambi di profilo), lo scorrimento integrale della graduatorie ex art. 21 quater verso la figura del funzionario giudiziario e del funzionario unep. CGIL CISL e UIL hanno inoltre chiesto il rifinanziamento del
FUA, la rapida convocazione del tavolo per la definizione dei criteri di pagamento del FUA 2019 e dei criteri per la nuova procedura di progressione economica.
Particolarmente allarmante e delicata è la questione UNEP. In particolare la mancata attuazione dell’art.492 bis CPC e la mancata programmazione di assunzioni nella figura del funzionario NEP mettono a rischio la stessa funzionalità degli uffici NEP, già in grave sofferenza per carenza di personale, sì certificando la volontà dell’amministrazione di chiudere l’UNEP per passare ad altre modalità organizzative del processo di esecuzione. Per CGIL CISL e UIL ciò è inaccettabile e per tale motivo si sono riservate di adottare ogni ulteriore iniziativa a difesa della professionalità degli ufficiali giudiziari.
Vi terremo informati sugli sviluppi.

Roma, 16 gennaio 2020

 

FP CGIL                                 CISL FP                                          UIL PA
Russo                                      Marra                                              Amoroso

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