“Da tempo denunciamo distorsioni e mancanza di personale”
Roma, 16 feb – “Più e più volte abbiamo denunciato le ‘distorsioni’ dell’Assegno di inclusione. In più, la carenza di personale a tutti i livelli, assistenti sociali, psicologi, educatori, amministrativi dedicati, spesso impedisce il dispiegarsi di quell’azione di rete che è necessaria per sostenere chi è in difficoltà. Le conseguenze dell’iniquità della misura ricadono dunque sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori, circostanza alla quale si aggiunge il peso del processo amministrativo che ha mostrato e continua a mostrare falle di sistema nel rapporto informatico tra amministrazioni”.
Lo scrive in una nota la segretaria nazionale di Fp Cgil Tatiana Cazzaniga.
“Si ascolti la voce dei professionisti che ogni giorno affrontano le conseguenze di decisioni sbagliate e, in caso si studino interventi, lo si faccia senza ulteriori aggravi burocratici”, conclude.

Al Direttore Generale

Dott. Vincenzo Caridi

Al Direttore Centrale Risorse Umane

Dott. Giuseppe Conte

per il tramite del       Dirigente Area Relazioni Sindacali

Dott. Salvatore Ponticelli

OGGETTO: Richiesta estensione lavoro agile per soggetti fragili al 30 giugno

La scadenza del 29 febbraio è alle porte e INPS, ad ora, non risulta aver rinnovato l’estensione del lavoro agile ai soggetti in condizione di fragilità.

L’evidente ritardo risulta ancor più chiaro e incomprensibile se comparato con altre realtà pubbliche, che hanno già disposto l’estensione della proroga, financo al 30 giugno. È il caso del Consiglio Nazionale delle Ricerche, laddove la scelta organizzativa non è dettata da una strategia tesa al rilancio, ma dalla consapevolezza che – per un dipendente fragile – la letalità delle infezioni virali tende ad attenuarsi nella stagione estiva.

E, del resto, la direttiva ministeriale vigente riconosce in tal senso discrezionalità alle amministrazioni. Per questa ragione sfuggire dalla logica della proroga a breve termine può essere non solo un elemento di certezza per le lavoratrici e i lavoratori interessati, ma anche un elemento di chiarezza nel quadro organizzativo dell’Istituto. Da qui la presente richiesta per un’azione in tal senso dell’INPS, per dimostrare, anche agli “utenti interni”, la tradizionale attenzione rivolta alla tutela sociale.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

A seguito dei solleciti della Fp Cgil VVF pubblichiamo la circolare applicativa del decreto legislativo n. 36/2021 ( successive modificazioni e integrazioni) emanata dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo il lavoro sportivo extraistituzionale

Pubblichiamo il decreto della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo gli scatti convenzionali per il personale del Corpo

Le Strutture territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF,Confsal VVF, Usb VVF e Conapo annunciano lo sciopero di categoria

Una delegazione della FP CGIL si è recata martedì scorso nel carcere di Teramo per una visita nei luoghi di lavoro della Polizia Penitenziaria. La delegazione era composta dal Mauro Pettinaro della Segreteria Generale FP CGIL di Teramo, da Mirko Manna Coordinatore Nazionale Comparto Sicurezza FP CGIL, Gino Ciampa Coordinatore regionale FP CGIL per la Polizia Penitenziaria d’Abruzzo e Roberto Cerquitelli delegato locale del carcere di Teramo.

Il clima lavorativo che si respira nel carcere Castrogno è di attesa di un segnale che arrivi al più presto dal Provveditorato regionale e dal DAP. Uomini, Agenti, è questo che serve nell’immediato nel carcere teramano. Con una pianta organica (quella vecchia del 2017 non ancora aggiornata) di 210 Poliziotti penitenziari previsti, la forza effettiva di cui può disporre il Comandante Dirigente di Polizia Penitenziaria Livio Recchiuti, è di sole 140 unità, sempre più affaticate e motivate solo dal proprio senso del dovere e dello Stato, sostenute solo dall’appartenenza alle Istituzioni che sentono ancora di rappresentare. Serve però un segnale immediato che assegni temporaneamente, in emergenza, dei Poliziotti che potrebbero essere impiegati su base volontaria per dare una mano al Reparto di Teramo.

Come se non bastasse, su quel poco personale da impiegare, è in corso un piano di rientro delle ferie non godute negli anni precedenti che sta forzando i Poliziotti a rimanere a casa per intere settimane. Fermo restando tutte le motivazioni amministrative-contabili e le responsabilità che ricadono sulla Direttrice del carcere la Dott.ssa Lucia Di Feliciantonio, la delegazione FP CGIL ha espresso una possibile soluzione che sollevi la Direzione dalle responsabilità contabili e dia modo di impiegare al meglio quel poco personale nella forza disponibile.

La FP CGIL Polizia Penitenziaria, già dai primi incontri informali con il Capo del Personale il Dott. Parisi, solleverà il grave problema della carenza d’organico nel carcere di Teramo, e segnalando al Vice Capo DAP, di quanto questa situazione che si protrae da mesi stia minando il morale dei Poliziotti Teramani.

Teramo, 15 febbraio 2024

Pubblichiamo il decreto del Segretario Generale sul lavoro agile e la tutela del personale fragile.

p.la FP CGIL Nazionale

Susanna Di Folco

L’informativa sulle nuove linee guida per il lavoro a distanza riporta all’ordine del giorno le sperimentazioni in atto: quella sullo Smart Friday e quella su Lavoro da remoto. La FP CGIL ha ribadito in ogni sede le proprie obiezioni di merito e di metodo.

Metodo. La sperimentazione parte da un falso assunto, ovverosia quello per cui i due istituti devono essere declinati in un senso molto più conveniente a una delle due parti contrattuali, quella datoriale. Lavoro agile e lavoro da remoto nascono, in realtà, per contemperare le esigenze di entrambi gli attori del contratto individuale: il benessere personale della lavoratrice/del lavoratore e le esigenze di servizio.

Ora, constatato l’intenso sforzo profuso dalla pandemia in avanti, esiste qualcuno oggi in Istituto che possa dire che alla maggiore autonomia concessa ai singoli sia corrisposta una riduzione della produzione? Chiaramente no. Semmai è vero il contrario. Ci saremmo aspettati, allora, una maggiore libertà organizzativa, non la volontà irrigidire la fruizione dello smart, una restrizione incomprensibile.

La FP CGIL non è sorda alla salvaguardia dell’ambiente, al risparmio energetico, ai principi della mobilità sostenibile. Solo non crede ai tentativi di far cassa utilizzando questo specchietto per le allodole. Se le strategie non sono frutto di una politica condivisa tra le parti, ma di una riflessione isolata dell’Amministrazione che avoca a sé il diritto di scegliere come e quando lo smart va adottato, abbiamo un problema. Un problema che diventa ENORME se, istituendo il lavoro da remoto, l’accesso a esso passa dallo SPID personale del dipendente (cioè dalla sua identità privata) e non dalla matricola aziendale; un problema enorme che diventa IRRISOLVIBILE se i meccanismi di verifica o attestazione della presenza diventano invasivi.

Merito. Veniamo così alle obiezioni pratiche.

  1. È stata fatta una ricognizione degli impianti energivori per capire il consumo delle singole strutture immobiliari di INPS? Non ci risulta.

  2. È stato attivato un tavolo per il riconoscimento del buono pasto in regime di lavoro agile, come da nostra richiesta stante il parere non ostativo di ARAN e la dichiarata volontà (a parole) dell’INPS di valorizzare lo smart working? Non ci risulta.

  3. È stata fornita un’indicazione precisa dei risparmi attesi e di quanto potrebbe essere riversato nelle tasche di ciascun dipendente e con quali mezzi visto il tetto al Fondo del d.l. 75/2017? Non ci risulta.

  4. È stata garantita ai lavoratori delle aziende esterne a INPS, ma operanti nelle strutture interessate dalla sperimentazione, la continuità di reddito senza riduzioni di sorta dell’attività e senza l’intaccamento delle ferie? Non ci risulta.

  5. È stata adottata una linea di flessibilità, riconoscendo il venerdì quale giorno aggiuntivo ai titolari di contratto AULA? Non ci risulta (e su questo diamo atto all’Amministrazione di aver sempre escluso tale ipotesi, malgrado le libere interpretazioni di alcune organizzazioni).

  6. È stato adottato un correttivo sul ricorso allo SPID per l’accesso al lavoro da remoto, stante i protocolli di sicurezza dell’Istituto, il cui sacro rispetto non può però diventare un elemento di pericolo o di sovraesposizione della responsabilità individuale del dipendente? Non ci risulta.

  7. È stata fornita, in vista dell’incontro, una stima rispetto ai risparmi finora ottenuti dallo Smart Friday e alle adesioni sin qui registrate al lavoro da remoto? Non ci risulta.

Sono, queste, alcune delle osservazioni preliminari che abbiamo posto e continuiamo a porre. Con insistenza, per preservare quanto stabilito nei contratti collettivi, adesione volontaria compresa: non va dimenticato, infatti, che la CGIL non sottoscrisse gli accordi sullo smart working in INPS quando l’unico intento dell’Amministrazione sembrava quello di mettere limiti e paletti.

A distanza di tempo, dopo l’esperienza COVID, speriamo in una maggiore apertura.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl,Uil Pa VVF Confsal VVF e Usb riguardo la mancata pianificazione e organizzazione per la  formazione del personale

Pubblichiamo l’informativa della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la disposizione applicata “ferie solidali”

“Ieri, nel carcere di Sulmona durante i colloqui tra i detenuti e i propri familiari, un detenuto italiano si è scagliato all’improvviso contro un Poliziotto penitenziario tentando di afferrarlo per il collo e minacciandolo di morte.”

Lo comunica Gino Ciampa, Coordinatore regionale FP CGIL per la Polizia Penitenziaria d’Abruzzo.

“I riflessi del Poliziotto e gli altri colleghi intervenuti – prosegue Ciampa – hanno scongiurato il peggio, ma l’agente è stato comunque portato al pronto soccorso per una ferita alla testa guaribile in sette giorni, causata da una caduta durante la colluttazione. Il detenuto poi ha divelto delle gambe di un tavolino e le ha utilizzate per colpire gli altri Poliziotti, per fortuna senza causare altri feriti.”

Mirko Manna, Coordinatore Nazionale Comparto Sicurezza FP CGIL: “L’aggressione di ieri è una delle decine di eventi che si susseguono ogni giorno in tutte le carceri italiana. Lanciamo un appello al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, chiedendo una  convocazione immediata di un tavolo di confronto. L’obiettivo è discutere e implementare soluzioni efficaci per prevenire futuri eventi critici, garantendo così un ambiente di lavoro sicuro per il personale, non basta un manuale se poi non si dispongono corsi di formazioni e circolari attuative. La FP CGIL Polizia Penitenziaria ribadisce l’importanza di un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni per affrontare con serietà le criticità del sistema carcerario, con la sicurezza dei lavoratori come prioritaria e non più procrastinabile.”

Sulmona, 14 febbraio 2024

OGGETTO: RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE

Gentile Ministro,

Nel corso dell’ultimo incontro, avvenuto nell’ambito della mobilitazione culminata con uno sciopero fortemente partecipato da lavoratrici e lavoratori, Lei aveva dato mandato ai suoi collaboratori e ai vertici dell’INL di trovare soluzioni per la previsione di specifici interventi normativi ed economici a favore del personale, con l’impegno che ci saremmo rivisti entro il mese di gennaio.
Gennaio è passato ma nessun incontro c’è stato, alcuna novità per il personale ci sembra essere stata intrapresa e molti dei problemi sono ancora in attesa di rapida soluzione.
Innanzitutto, evidenziamo che il salario accessorio del personale dell’INL per il 2023 subirà una prima importante riduzione, a seguito dell’ingresso di centinaia di lavoratori e del persistente tetto ai relativi Fondi (in particolare, Fondo Risorse Decentrate e Decreto incentivi al personale ispettivo).
Nonostante l’ingente disponibilità economica dell’INL se non si riuscirà a incrementare in modo consistente tali Fondi, il salario accessorio del personale sarà dimezzato e gli sforzi fatti sinora per ridare dignità a questa amministrazione saranno stati inutili, con effetti disastrosi anche sull’attività di contrasto all’illegalità e sul controllo della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro, anche in relazione all’obiettivo di incrementare il numero delle ispezioni fissato in sede di PNRR, che si rischia di non raggiungere.
Permane, quindi, la difficoltà di scorrere le graduatorie, di reclutare personale soprattutto in alcuni ambiti territoriali, aumentano i carichi di lavoro del personale in servizio a fronte di una inevitabile contrazione delle retribuzioni, continua inesorabile l’emorragia di lavoratori verso altre amministrazioni più appetibili.
Spiace purtroppo rilevare che situazione analoga, se non più grave, contraddistingue anche il Ministero da Lei diretto che, ad oggi, dispone forse probabilmente del più basso trattamento accessorio nella PA. Questo impedisce di poter valorizzare in maniera adeguata il personale, allontanando nuovi ingressi. Aggiungiamo, anche, la situazione di grave incertezza prodotta dalla riorganizzazione del Dicastero, che ancora deve essere realizzata e i gravi passi indietro dei mesi scorsi sulla regolamentazione del lavoro agile, dopo che il Ministero si era contraddistinto come una delle eccellenze, in questo ambito. Infine, nessuna novità abbiamo avuto in merito alla stabilizzazione dei precari del PNRR e del Concorso Coesione Sud, rispetto ai quali il Ministero da Lei diretto è una delle ultime Amministrazioni a non aver avviato alcuna procedura, così come sono al palo le procedure di mobilità intercompartimentale che potrebbero dare unità di personale a una Amministrazione esangue.
Mentre gran parte delle Amministrazioni del comparto sono riuscite nei mesi scorsi – attraverso specifiche disposizioni normative frutto delle pressioni dei relativi Ministri – ad aumentare in modo consistente le retribuzioni dei propri lavoratori così da renderle più attrattive, al Ministero del Lavoro e all’INL sembra che fino ad oggi nessuno si sia posto il problema. Inutile ricordare che la fuga verso altre amministrazioni è purtroppo prassi anche per il Ministero.
Abbiamo riconosciuto il lavoro fatto in merito all’ignobile discriminazione legata al problema della perequazione dell’indennità di amministrazione dell’INL, nonostante non possiamo dirci completamente soddisfatti riguardo al riconoscimento degli arretrati, ma non possiamo in alcun modo ritenere chiuse le altre questioni che hanno dato origine alla mobilitazione dei mesi passati, che dovremo riprendere, in assenza di risposte a breve.
Chiediamo pertanto un incontro urgente per avere contezza delle soluzioni e della tempistica necessaria a sanare questa paradossale situazione.
Roma, 14 febbraio 2024

FP CGIL – M.ARIANO
CISL FP – M. CAVO
UILPA – I.CASALI
FLP – A. PICCOLI
CONFINTESA – FP – N. MORGIA
CONFSAL-UNSA – V. DI BIASI
USB P.I. – G. DELL’ERBA / V. SANTURELLI

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