Care compagne e cari compagni,

Quest’anno, come sapete, le Giornate dei Servizi Pubblici si svolgeranno dal 26 al 29 settembre a Napoli, dietro le parole ‘Orientati dalla Costituzione’.
Il tema scelto è quello dell’ancoraggio del lavoro pubblico e dei servizi pubblici ai principi della Costituzione.

Promuovere il valore sociale del lavoro non può prescindere dal rivendicare con forza i principi di uguaglianza delle persone, di democraticità delle istituzioni e unità del paese.
La cultura, l’accoglienza, la protezione sociale e la salute non sono solo diritti universali, ma anche parte di un modello su cui far leva per garantire uno sviluppo del paese che sia sostenibile e in grado di governare i grandi cambiamenti demografici, ambientali, tecnologici e organizzativi.

Piano straordinario per l’occupazione e contrattazione sono le scommesse da vincere nella prossima stagione per rilanciare il lavoro in tutti i settori, pubblici e privati.
C’è bisogno di qualità delle relazioni sindacali, di capacità innovativa delle amministrazioni, soprattutto di servizi pubblici che rispondano alla necessità di benessere dei cittadini.
I tanti interlocutori che avremo nelle giornate di Napoli offriranno un’occasione utile per approfondimenti e costruzione di alleanze sulle grandi vertenze di categoria e confederazione.
Ci sarà anche una giornata dedicata ai giovani, il 26, nel monumentale complesso di Santa Chiara e avrà spazio durante tutte le giornate, dal 27 al 29, per rinsaldare una proficua collaborazione con le nuove generazioni.
Daremo vita a una serie di iniziative e dibattiti che affronteranno il tema delle disuguaglianze e della necessità di costruire reti sociali.

Durante l’apertura, venerdì 27 settembre, saremo in compagnia del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Queste giornate sono parte della nostra mobilitazione a sostegno del rilancio del lavoro pubblico, del ruolo dei servizi pubblici e della tutela dei diritti fondamentali delle persone.

Serena Sorrentino
Segretario Generale Fp Cgil

Maurizio Landini e Serena Sorrentino sono i primi firmatari

“Salvano vite ogni giorno, al servizio della collettività, vivono quotidianamente situazioni di pericolo, sono soggetti a frequenti infortuni. Eppure i Vigili del Fuoco non hanno una assicurazione per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, che devono affrontare a proprio spese”. Queste le ragioni per cui la Funzione Pubblica Cgil Vvf lancia una petizione su change.org chiedendo che venga prevista un’assicurazione Inail per gli uomini e le donne del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil, sono i primi firmatari.

Una iniziativa che la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco lega, racconta la categoria, “all’incidente di appena 8 mesi fa al distributore di carburanti lungo la via Salaria, all’altezza di Borgo Quinzio in provincia di Rieti, dove un autocisterna di Gpl esplose, causando decine di feriti e la morte di Stefano Colasanti, Vigile del Fuoco non in servizio con la squadra di soccorso intervenuta ma lì per aiutare le persone coinvolte, e un altro uomo investito dalla forte esplosione. Tra i feriti Giuseppe, Vigile del Fuoco del comando di Rieti che rimase ustionato e dopo aver subito un trapianto di pelle, appena 5 mesi dopo è rientrato in servizio senza aver ricevuto alcun rimborso o indennizzo“.

Un caso simbolo, ancora vivo nella memoria collettiva, a sostegno di questa petizione. “Crediamo – conclude Fp Cgil Vvf – che tutti dovrebbero firmare la petizione per riconoscere ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno si adoperano per il bene comune, un assicurazione contro infortuni sul lavoro e malattie professionali per impedire che vengano lasciati soli ad affrontare le spese di un lavoro svolto con efficienza e professionalità. Lo dobbiamo a Giuseppe e ai tanti colleghi feriti e non rimborsati”.

FIRMA LA PETIZIONE

Pubblichiamo il decreto  emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo la mobilità del personale Vigile del Fuoco specialista Smzt

INCONTRO CON IL NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA:

SOSPENDERE LA LEGGE 244/12 PER CONSENTIRE ASSUNZIONI IMMEDIATE!

Si è tenuto in data odierna l’incontro richiesto da FP CGIL CISL FP e UIL PA con il nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

FP Cgil Cisl Fp e Uil Pa hanno evidenziato quanto da mesi rappresentato in ogni circostanza e formalizzato nella recente audizione al Senato: siamo in presenza di una dotazione organica insufficiente, non formata ed in progressiva riduzione, condizione che, unitamente alla mancanza di investimenti per le infrastrutture, determinerà a breve il collasso del sistema compromettendo la capacità operativa della F.A.

L’Ammiraglio ha pienamente condiviso l’analisi impietosa illustrata, fra l’altro, con dovizia di particolari, dal Comandante Logistico nella sua relazione sugli Enti dell’area industriale alla Commissione Difesa del Senato, non nascondendo allarme e preoccupazione.

Le OO.SS. hanno evidenziato i timori di intere comunità, le cui economie sono dipendenti dalle attività produttive del Ministero della Difesa, ed il rischio che il fermento diffuso si trasformi presto in tensione sociale.

È la legge 244/12 il peccato originale con cui sono stati cancellati 10.000 posti di lavoro del personale civile sull’altare di un contenimento della spesa del personale che è, invece, aumentata a dismisura, ma non certo a causa dei dipendenti civili.

Prenderne consapevolezza è un obbligo morale per tutti, sospenderne gli effetti e consentire un piano straordinario di assunzioni è un atto di responsabilità che la politica si deve assumere senza indugi.

Altre vie, come le esternalizzazioni di attività, troveranno la ferma opposizione dei lavoratori e del sindacato confederale, non solo perché rivelatesi nel tempo più costose, ma perché implicano la perdita e il controllo di importanti asset strategici, nonché di conoscenze preziose, a vantaggio di terzi estranei all’ A.D.

FP Cgil Cisl Fp e Uil Pa hanno poi evidenziato che il divario economico tra personale civile e personale militare è diventato enorme ed insostenibile, rendendo indispensabile il suo ripianamento attraverso il riconoscimento dell’indennità funzionale proposta per i dipendenti civili per la quale è stato ripetutamente sollecitato il riscontro del vertice politico.

Infine, in tema di benessere del personale civile e di Organismi di Protezione Sociale, le OO.SS. hanno evidenziato il degrado dei servizi affidati a società private, anziché alle associazioni di dipendenti come previsto, che hanno privato il personale civile di prestazioni e di diritti, sferrando un altro duro colpo ad una fascia di lavoratori più deboli.

Fp Cgil  – Cisl Fp –  Uil Pa

Francesco Quinti – Roberto de Cesaris   /  Massimo Ferri – Franco Volpi  / Sandro Colombi


 

Mentre i Dirigenti pensano all’ ESTERNALIZZAZIONI …Il personale è alla ricerca di un organizzazione del lavoro e del soccorso… pubblichiamo la nota unitaria delle OO.SS. Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF

Pubblichiamo la circolare  emanata dalla DCESTA riguardo le prime linee direttive che dovranno essere tenute in considerazione per l’equipaggiamento degli automezzi di soccorso e per fronteggiare gli scenari di incendio

Pubblichiamo il resoconto del Tavolo Tecnico Formazione, tenutosi il 31 Luglio 2019 riguardante la definizione della Circolare Cinofili e le richieste di chiarimenti inoltrate al Direttore della Formazione alle quali attendiamo risposte da molto tempo

Auspicabili maggiori risorse e assunzioni nella prossima legge di Bilancio

“Siamo allarmati e preoccupati per la condizione in cui versa il nostro Servizio Sanitario nazionale: sottofinanziato, svuotato di personale e non più in grado di garantire un’assistenza di qualità ai cittadini. Per questo riteniamo necessario e non più rinviabile un incontro con il governo, in vista della prossima legge di Bilancio che potrebbe avviare un’inversione di tendenza auspicabile”. Queste le parole di Cgil Cisl e Uil, insieme alle categorie dei servizi pubblici, in una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Giulia Grillo.

Tanti gli aspetti da rivedere, secondo i sindacati. Per cominciare, “in questi anni la sanità ha subito processi di contenimento della spesa. Occorre non solo rifinanziare il Fondo Sanitario Nazionale, che deve assolutamente essere dimensionato ai reali fabbisogni di salute della cittadinanza, ma anche superare il blocco di spesa per le assunzioni del personale, che rappresenta una vera emergenza per il Paese” – spiegano i sindacati -. Le recenti riformulazioni (incremento del 5% calcolato sulle maggiori risorse del FSN 2018) non rispondo alla reale esigenza in corso. Tutte queste carenze, strutturali e ormai croniche, hanno determinato negli anni una crescita del ricorso al sistema privato, lo stesso che non rinnova da oltre 12 anni il contratto nazionale di lavoro, creando disparità e discriminazioni intollerabili verso coloro che si prendono cura dei cittadini”.

“Il diritto alla Salute non può essere negato né parziale, la Sanità è un grande settore che garantisce diritti e cura e produce ricchezza e occupazione. Chiediamo a Conte e Grillo questo confronto durante il quale non faremo mancare un contributo di proposte operative da parte nostra, nel primario interesse di garantire la promozione della Salute come bene pubblico”, concludono Cgil, Cisl e Uil.

Coordinamenti Nazionali Agenzie Entrate

PASSAGGI DI FASCIA 2019 Certificato l’accordo…ora è finalmente possibile l’inquadramento della restante parte del personale

In data 5 agosto u.s. il Dipartimento della Funzione Pubblica ha rilasciato il nulla osta sull’Ipotesi di Accordo sulla procedura di sviluppo economico 2019, sottoscritto il 16 aprile scorso.
Dopo circa quattro mesi finalmente gli Organi di vigilanza e controllo sono riusciti a “licenziare” un atto negoziale strategico per le scriventi OO.SS. e tanto importante per circa 9000 colleghi dell’Agenzia che si aggiungono finalmente ai precedenti 27000 colleghi già passati nel 2018.
Un importante risultato che ha visto impegnati tutti, nonostante le difficoltà legate al nuovo quadro normativo, con l’evidente obiettivo di “risarcire” i colleghi per l’impegno esercitato in questi anni non sempre adeguatamente remunerato, soprattutto per i vincoli generali di finanza pubblica che hanno impedito il pieno “dispiegarsi” dello schema prestazioni lavorative e controprestazioni retributive.
Nel più breve tempo possibile, la certificazione dell’accordo – quindi – permetterà la definizione delle graduatorie nonchè l’inquadramento degli aventi diritto con decorrenza 1.1.2019.
Si apre adesso una nuova fase che ci dovrà consentire di chiudere quanto prima buoni accordi per tutto il personale nonché le intese relative agli anticipi dei “front office”, il nuovo accordo per il telelavoro e nuovi criteri per il conferimento, la pesatura e la revoca per le posizioni organizzative e di responsabilità.
Ma la vera sfida la giocheremo fin dai primi giorni di settembre quando dovremo incalzare l’autorità politica e il vertice dell’Agenzia per ottenere l’immediata sottoscrizione del decreto ministeriale relativo al comma 165 anno 2018 e il confronto sulle Convenzioni 2019 al fine di definire le nuove modalità di erogazione della quota incentivante.
Problematiche che dovranno essere affrontate al fine di “accendere i riflettori” sulle Agenzie Fiscali, per ribadire la centralità delle strutture ed il loro strategico ruolo a supporto della crescita economica e sociale del Paese.

Roma 6 agosto 2019

FP CGIL  – CISL FP – UIL PA  – CONFSALUNSA – FLP
Boldorini Ciola /  Silveri / Cavallaro / Sempreboni Vitiello / Cefalo Patricelli

Pubblichiamo la nota del  Coordinamento provinciale, dove si evidenzia la continua mancanza  organizzazione e progettazione del settore della formazione a discapito del personale e della sicurezza

Napoli, un territorio difficile dove i servizi sociali svolgono un ruolo primario e piuttosto delicato. O almeno dovrebbero. Sì, perché nella realtà del Comune di Napoli il numero di assistenti sociali a disposizione dei cittadini è drasticamente ridotto e distribuito male nel territorio, tra centro e periferie dove il bisogno è alto e la povertà consistente. Per questo la Funzione Pubblica Cgil di Napoli ha indetto uno sciopero, per martedì 27 agosto, per lanciare un segnale chiaro sull’urgenza di risollevare la drammatica situazione in cui versano i servizi sociali della città: pochi e prossimi al pensionamento, con carichi di lavoro al di fuori delle loro possibilità, non valorizzati e mal distribuiti nel territorio, a scapito di lavoratori e cittadini che usufruiscono dei servizi.

 

Quanti sono gli assistenti sociali?

Per comprendere a pieno di cosa stiamo parlando, entriamo nel vivo dei numeri. La popolazione residente nella città di Napoli è attualmente composta da 972.973 persone, a fronte delle quali sono in servizio appena 126 operatori, ovvero un assistente sociale ogni 7.722 persone. Il rapporto previsto dovrebbe, al contrario, essere di 1 a 5 mila. A mancare all’appello sono 69 operatori, praticamente il 55% del personale in servizio.

 

La situazione dei quartieri di Napoli.

Ciò che emerge dalla distribuzione degli assistenti sociali in servizio sui territori è una forte penalizzazione delle periferie a vantaggio del centro città. Ma è proprio nelle periferie che si registra esserci un più forte bisogno: più casi di violenza, di dispersione scolastica e di allontanamento di minori. Ci sono realtà come quella di Secondigliano che prevedono la presenza di 2 assistenti sociali, laddove il fabbisogno è di 12 unità: ben 10 operatori in meno degli standard previsti. Stesso discorso vale per Scampia, dove ci sono attualmente 5 operatori in servizio, a fronte dei 13 previsti (8 in meno). Infine Piscinola dove ci sono 2 operatori a fronte di un’esigenza di 9 (7 in meno). Questi i casi più eclatanti di un territorio interamente problematico.

 

Conclusioni.

Una situazione drammatica che sembra considerare come unica possibilità di soluzione quella del gioco dei quattro cantoni: non assumere nuovi assistenti sociali, ma redistribuire sul territorio quelli già in servizio, trasferendoli da un quartiere all’altro. Ma una realtà già in grave carenza di organico – destinato inoltre a dimezzarsi a causa dei prossimi pensionamenti – non può risollevare la situazione esclusivamente redistribuendo gli operatori sul territorio. Né possono essere sufficienti le 40 assunzioni previste dall’Amministrazione per il 2021/22. Serve personale e serve ora. “Per queste ragioni e per dare il legittimo riconoscimento professionale ed economico ad una categoria fino ad oggi invisibile, abbiamo proclamato lo sciopero, per garantire diritti e tutele agli assistenti sociali e migliori servizi ai cittadini”, fa sapere la Fp Cgil di Napoli. Uno sciopero in una città che non è altro che lo specchio di una realtà che coinvolge tutto il Paese.

Pubblichiamo la nota del Coordinatore provinciale nella quale chiede chiarimenti sullo stato dei lavori dell’unità navale da tempo ferma e un incontro per discutere l’organizzazione del settore

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