TARANTO: Vigili del Fuoco. Oggi assemblea FP CGIL

 

 

 

 

 

Pubblichiamo la circolare emanata dalla Direzione  Centrale per le Risorse Umane con le relative note di riferimento, riguardo i controlli per le assenze per malattia del personale del CNVVF

Approvato dalle lavoratrici e dai lavoratori l’accordo di solidarietà relativo alla procedura di esubero aperta dalla cooperativa Medihospes impegnata nei servizi per l’immigrazione.

Un accordo – che produce una prima positiva risposta ancorché non esaustiva – che ha origine con la modifica degli standard delle prestazioni richieste per la gestione dei servizi di accoglienza a seguito dell’entrata in vigore del Decreto sicurezza. Provvedimento, quest’ultimo, che senza una reale modifica determinerà ancora il rischio reale di cancellare tutto il sistema dell’accoglienza faticosamente costruito negli anni.

Alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti e che in seguito alle consultazioni hanno dato mandato ai sindacati di sottoscrivere l’accordo di solidarietà va il nostro ringraziamento.

A seguire i verbali sull’accordo raggiunto

Pubblichiamo  gli accordi  contratto solidarietà con la Cooperativa Sociale Medihospes, 3 giugno 2019.

MOBILITA’: ATTO SECONDO

Lo scorso 31 maggio le scriventi organizzazioni sindacali, definite “incompetenti ed incapaci” da chi non partecipa al Tavolo nazionale di confronto con l’Amministrazione o addirittura qualificate come “dinosauri in via di estinzione” da chi è in pensione da anni, della serie “il bue chiama cornuto l’asino” come recita un valido proverbio quando si vogliono impartire lezioni senza averne l’autorevolezza e la dignità, hanno sottoscritto un verbale di intesa che integra di fatto gli accordi in materia di mobilità a domanda firmati l’11 febbraio ed il 18 aprile di quest’anno.
L’intesa, raggiunta dopo un confronto aspro che ha richiesto, grazie alla nostra intransigenza rispetto ad un’ipotesi presentata dalla delegazione di parte datoriale del tutto insoddisfacente, una sospensione dei lavori con successiva ripresa nel pomeriggio di venerdì scorso, prevede:
– l’indizione di un nuovo bando di mobilità che contempli un elenco di sedi carenti di personale più esaustivo di quello allegato al messaggio Hermes n.1603 del 19 aprile 2019;
–  la partecipazione al bando consentita a tutto il personale in servizio, compresi i colleghi soggetti a vincoli di permanenza sulla base delle esigenze organizzative e funzionali dell’Amministrazione, con l’eccezione dei colleghi informatici “addetti all’evoluzione e gestione del software e dei sistemi centrali”;
– la possibilità di indicare tra le destinazioni della mobilità anche quelle sedi (Verbano- Cusio-Ossola, Lodi, Rovigo, Trieste, Ascoli Piceno, L’Aquila, Benevento, Agrigento e Nuoro) non ricomprese nell’elenco allegato all’accordo, a condizione, come recita l’intesa, che si “creino vacanze in organico … nei tempi di vigenza delle graduatorie di mobilità (due anni dalla data di pubblicazione)”.
Nel corso della giornata di ieri, con messaggio Hermes n.2110, anticipando il termine del 6 giugno indicato nel verbale d’intesa del 31 maggio u.s., è stato pubblicato il nuovo bando che ricalca i contenuti dell’accordo e che fissa il termine perentorio di presentazione delle domande al 12 giugno p.v. con inoltro a decorrere da giovedì 5 giugno da parte del personale: i colleghi che hanno già presentato domanda di partecipazione al primo bando di mobilità, potranno partecipare al nuovo bando solo previa rinuncia alla sede già assegnata in esito al bando pubblicato ad aprile.

 

FP CGIL/INPS                           CISL FP/INPS                             UIL PA/INPS
Matteo ARIANO                      Paolo SCILINGUO                           Sergio CERVO

Ci siamo. Mancano pochi giorni alla grande manifestazione nazionale dei servizi pubblici che si terrà a Roma sabato 8 giugno, in piazza del Popolo. Anche le temperature della Capitale si sono unite alla causa, il cielo si è aperto e la pioggia è scomparsa. Tutto è pronto per un appuntamento che ci riguarda tutti, perché siamo tutti cittadini e lavoratori. Sabato 8 giugno scendiamo in piazza per difendere il valore dei servizi pubblici.

L’appuntamento:

Il concentramento della manifestazione ‘Il Futuro È Servizi Pubblici’ sarà alle ore 9, in piazza della Repubblica da cui partirà un corteo che sfilerà lungo via Vittorio Emanuele Orlando in direzione largo di Santa Susanna, per poi passare in piazza Barberini e risalire da via Sistina verso piazza della Trinità dei Monti, e poi riscendere fino a piazza del Popolo, dove si terranno gli interventi conclusivi. Alla manifestazione parteciperanno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, oltre che i segretari delle categorie dei servizi Pubblici, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi e Nicola Turco.

 

Ogni realtà nazionale fa perno proprio sull’efficienza dei servizi che offre ai cittadini. Senza una pubblica amministrazione di qualità, senza prendersi cura dei servizi pubblici erogati dal privato, i paesi finiscono al collasso. Ed è quello che sta succedendo in Italia, a causa di una politica che negli ultimi anni ha svilito i servizi pubblici, ha disinvestito, ha tagliato le spese, lasciando i servizi in balia del caos, a dover far fronte ad una grande richiesta da parte dei cittadini ma con le risorse e gli strumenti al minimo. Noi dobbiamo invertire questa tendenza, questa progressiva delegittimazione del valore dei servizi pubblici. Non esiste paese vivibile senza un servizio ai cittadini che si rispetti.

Ripartire non è possibile con i soli slogan elettorali. Rimettere in moto la macchina del nostro paese significa ridare dignità e qualità ai servizi che si offrono. Una causa che restituirebbe non solo orgoglio a tutte le lavoratrici e i lavoratori che si occupano della collettività, ma anche servizi efficienti sui quali si può tornare a contare come cittadini, senza doversi rassegnare a liste d’attesa lunghe mesi, a servizi scadenti e al limite delle possibilità.

La battaglia di sabato 8 giugno è una battaglia che ci riguarda tutti, la cui eco dovrà convertirsi in un cambio di rotta della politica. Assunzioni, contratti e dignità al lavoro: questi i tre grandi temi su cui verterà la nostra azione rivendicativa. Dobbiamo partire dalle assunzioni, perché avere meno personale vuol dire penalizzare la qualità e la quantità dei servizi che si offrono ai cittadini. Bisogna rinnovare tutti i contratti, e con le risorse necessarie, non al ribasso. Dobbiamo difendere il valore dei servizi pubblici garantendo investimenti adeguati.

 

I nostri obiettivi:

• lo sblocco immediato del turn-over, un Piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione di precari, perché le pubbliche amministrazioni sono al collasso ed avere meno personale significa non solo carichi di lavoro insostenibili ma anche una penalizzazione per la qualità e la quantità dei servizi che si è in grado di offrire ai cittadini
• il Rinnovo di tutti i contratti, pubblici per i quali ad oggi non ci sono risorse adeguate e privati alcuni dei quali non vengono rinnovati da più di 12 anni eppure parliamo di persone che si occupano della nostra Salute, della nostra assistenza e di quelli dei nostri cari e delle persone più fragili
• cancellare le iniquità e le disparità nel sistema previdenziale sia nel settore pubblico riguardo al trattamento di fine rapporto, sia su quota 100 e sui lavori gravosi nei nostri settori pubblici e privati
• una contrattazione piena sui processi di riorganizzazione e sulle questioni del personale per dare più valore alla contrattazione decentrata, per tutelare la dignità dei lavoratori e contro ogni forma di delegittimazione della funzione e del lavoro dei pubblici e contro ogni forma di controllo invasivo, dalle impronte alle telecamere
• rivendicare più investimenti nei servizi pubblici per il loro rafforzamento e per contrastare i processi di esternalizzazione dei servizi pubblici che determinano dumping contrattuale e mancata universalità dei diritti per i cittadini
• un taglio netto a consulenze e una revisione immediata del codice degli appalti pubblici, soprattutto per rafforzare la clausola sociale e la parità di trattamento tra lavoratori del settore pubblico e del settore privato
• l’avvio di un vero processo di razionalizzazione della spesa pubblica e di lotta agli sprechi e alla corruzione, di investimenti seri per il potenziamento dei servizi ispettivi e maggiore tutela e garanzie per la sicurezza sul lavoro e per la lotta alla illegalità
• finanziamenti adeguati per il Servizio Sanitario Nazionale, per le Politiche Sociali, per un vero investimento a sostegno dell’infanzia e della non autosufficienza.
• che il Governo e le Autonomie Locali aprano un vero confronto con i Sindacati Confederali, sia sul rinnovo dei Contratti che sul Welfare
• che le Associazioni Datoriali diano risposte sui Contratti a partire da quello della Sanità Privata

Scendiamo in Piazza perché cittadine e imprese hanno bisogno di una pubblica amministrazione efficace, di politiche che guardino alla dignità ed al benessere di tutti, perché i servizi pubblici garantiscono realmente equità nel nostro Paese se potenziati e garantiti.

Dunque, sabato 8 giugno scendiamo tutti insieme in piazza, cittadini e lavoratori, per difendere il valore del lavoro. Perché non c’è futuro senza lavoro, e non c’è uguaglianza senza servizi pubblici.

 


 

Tutti i materiali

Trattativa rinnovo CCNL UNEBA

Il 30 maggio u.s., presso la sede Uneba in Roma, è proseguita la trattativa per il rinnovo del
contratto collettivo nazionale di lavoro.
La relazione di apertura, tenuta dalla parte datoriale, ha informato i presenti il lavoro svolto
dalla commissione tecnica che ha avuto il compito di aggiornare il testo normativo alle nuove norme
che regolano il mercato del lavoro.
Al momento rimangono sospesi alcuni temi legati all’orario di lavoro e alle flessibilità che
saranno affrontate al tavolo di contrattazione nazionale.
La delegazione Uneba ha inoltre presentato alle OO.SS. ulteriore richiesta di aggiornamento
e/o modifica del contratto di lavoro unitamente ad una proposta economica di rinnovo.
Per quanto riguarda gli assetti normativi ci è stata proposta una rivisitazione dell’art. 5
(struttura della contrattazione) che permetta una maggiore valorizzazione della contrattazione di
secondo livello regionale.
La proposta economica, seppur ancora in fase di definizione, ipotizza un aumento tabellare
non del tutto in linea con gli altri contratti del terzo settore già rinnovati, peraltro con la subordinazione
di una parte delle risorse economiche sul secondo livello.
Unitariamente è stata rinnovata la richiesta di avere garanzie sulla quantificazione di aumenti
salariali che siano in linea con gli altri rinnovi e che siano sommati al tabellare nazionale, per
garantirne l’esigibilità e la piena ed omogenea applicazione per tutti i lavoratori in tutti i territori.
Oltre a quanto sopra, siamo impegnati in una contrattazione che vede ancora le richieste di
parte datoriale di procedere al congelamento degli scatti di anzianità, nonché ad un diverso utilizzo
e riduzione dei ROL.
Al fine di poter avere una proposta articolata e scritta che permetta a noi una prima
valutazione congiuntamente ai nostri dirigenti territoriali abbiamo programmato una nuova data che
diventi concludente per capire se vi siano le condizioni per chiudere il contratto in tempi brevi.
La trattativa proseguirà il prossimo 24 giugno e continueremo a tenervi aggiornati sugli
ulteriori sviluppi.

FP CGIL                   CISL FP                 FISASCAT CISL             UIL FPL              UILTUCS
M. Vannini                  F. Berardi              F. Ferrari                        B. Perna                 P. Proietti

Pubblichiamo il comunicato unitario delle OO. SS. territoriali  Fp Cgil VVF,  FNS Cisl e Confsal VVF riguardo le risposte rassicurative che le Amministrazioni interessate hanno dato, rispetto alle richieste sulle carenze degli organici

PROGRESSIONI VERTICALI: A CHE PUNTO SIAMO?

Lo scorso 15 marzo, in occasione del primo incontro tra l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali all’indomani dell’insediamento del Prof. Tridico ai vertici dell’Inps, sia pure nella veste non di Presidente, ma, come recitano le determine dell’Istituto, di “Organo munito dei poteri del Presidente”, chiedemmo al Presidente “in pectore” un impegno ben preciso sul versante delle progressioni verticali del personale attraverso la riscrittura della famigerata determina n.177/2018 che, a nostro avviso, lo abbiamo detto e scritto in più occasioni, avrebbe dovuto ricalcare, nella disciplina dei passaggi d’area del triennio 2018/2019/2020 i meccanismi e le modalità seguiti nel 2016 in occasione delle progressioni orizzontali effettuate all’interno delle aree professionali: tradotto significa eliminazione della prova orale, revisione dei punteggi legati ad alcuni titoli e pubblicazione preventiva dell’archivio dei quiz da cui saranno estratte a sorte le domande oggetto della prova scritta sulle materie riportate nella stessa determina.
Ad oggi, dopo circa tre mesi dal Suo insediamento nella veste di “Organo munito dei poteri del Presidente”, caro prof. Tridico non abbiamo avuto alcun riscontro rispetto a quella nostra richiesta nonostante l’impegno, ripetuto in più occasioni, dall’Amministrazione (Lei è Capo della delegazione
trattante di parte datoriale ai sensi della determinazione n. ) a convocare le organizzazioni sindacali per un confronto preventivo rispetto ad un tema, quello delle progressioni verticali, oggetto, Le ricordiamo, di un verbale di intesa, sottoscritto il 10 ottobre 2017 con il suo predecessore, che vincola l’Istituto, a realizzare i passaggi di area attraverso le selezioni interne, quindi senza concorso pubblico, approfittando della deroga temporale introdotta nel 2017 dall’ultimo decreto Madia (art.22, comma 15, D. Lgs. n.75/2017).
A che punto siamo? Il tempo passa prof. Tridico e non vorremmo ritrovarci a censurare nuovamente un’Amministrazione, distratta, o peggio, inadempiente rispetto agli accordi sottoscritti: pacta servanda sunt e fino ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro rispetto all’impegno preso il 15 marzo u.s. a meno che il confronto sindacale interno all’Istituto non venga sviluppato in sedi improprie, magari i convegni ai quali Lei è invitato e di cui apprendiamo i contenuti dalle cronache sindacali altrui!
Restando in tema di progressioni verticali CGIL CISL e UIL sono impegnate, nel confronto con l’ARAN, nella riscrittura dell’ordinamento professionale del personale che, tra le varie problematiche affronti e risolva la questione dei colleghi, della prima e seconda area, inquadrati sul piano giuridico in ambiti professionali che non corrispondono alle attività effettivamente svolte, tanto che una delle proposte in campo è quella di procedere ad una nuova declaratoria delle aree professionali con successiva rimessione alla contrattazione integrativa della individuazione delle attività svolte in ogni singola Amministrazione da collocare in tre distinte aree (come prevede il TU pubblico impiego, con buona pace di chi chiedeva a gran voce l’area unica, pur sapendo di non poterla avere) procedendo ad un
reinquadramento del personale in sede di prima applicazione del nuovo CCNL delle Funzioni Centrali. Ebbene su questo tema non registriamo alcun intervento da parte dell’INPS sull’ARAN per sensibilizzare l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni nella direzione da noi
propugnata: addirittura ci risulta che INAIL ed ACI abbiano recentemente invitato la nostra Amministrazione a fare fronte comune attraverso un’azione concertata di pressione sui Vertici dell’ARAN.
La risposta è stata ad oggi il silenzio!
Al di là delle dichiarazioni pubbliche caro prof. Tridico servono impegni concreti:
– attivare in tempi brevi le progressioni verticali realizzabili sulla base del quadro normativo vigente che limita l’accesso sotto il profilo dei requisiti curricolari;
– esercitare la moral suasion nei confronti del Governo, in considerazione dei rapporti che Lei vanta con il Ministro del lavoro e con il Presidente del Consiglio, per modificare la norma del D. Lgs. n.165/2001 che irrigidisce il meccanismo delle progressioni verticali (concorso pubblico con eventuale riserva e titolo di studio richiesto per l’accesso esterno all’area) ripristinando l’ottima norma che queste organizzazioni sindacali, brutte, sporche, cattive e incompetenti, come qualcuno ci ha definito, scrissero nel lontano 1999 con il CCNL 1998/2001 (se Lei vuole basta fare il copia e incolla di quel dispositivo e proporlo ai Suoi interlocutoriistituzionali).
Si tratterebbe di due atti concreti che, uniti ad una profonda revisione del sistema di rilevazione e misurazione della performance (ci vorrebbe una moratoria più che giustificata dall’enorme mole dei carichi di lavoro accompagnata quest’anno, stime dell’Amministrazione, dall’uscita di oltre 2.100 colleghi futuri pensionati) e della multicanalità della comunicazione con l’utenza esterna, troverebbero queste organizzazioni sindacali pronte al confronto.

Noi ci siamo: e Lei Professore?

 

FP CGIL/INPS                         CISL FP/INPS                              UIL PA/INPS
Matteo ARIANO                     Paolo SCILINGUO                         Sergio CERVO

Pubblichiamo la ministeriale del Ministero della Giustizia m_dg.GDAP.30/05/2019.0171871.U

inerente all’argomento in oggetto.

Art. 42 del D.P.R. 64/2012 è uno strumento, a volte clientelare, che non può sostituire la mobilità ordinaria e non può diventare l’escamotage di taluni per ritornare nella propria sede di residenza a discapito di altri.
 
Attenzione alla DCF ……. il “42” li regna 

Al MIBAC
DG Organizzazione
Sig. Direttore Generale
dr.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente Servizio II
dr. Alessandro Benzia
LORO SEDI

Oggetto: Circolare n.187/2019 – Trattamento giuridico del personale transitato in terza area per
effetto di quanto previsto dalla legge 145/2018.

Gentili Dirigenti,
Per noi è sempre un piacere apprendere da una Circolare che l’orientamento in tema di mantenimento
delle ferie pregresse per il personale che transita in terza area sia mutato, consentendo a detto personale il mantenimento delle ferie residue maturate in vigenza del precedente rapporto di lavoro. Ma riteniamo utile, ai fini di una maggiore comprensione, avere contezza del parere emesso dall’Ufficio Legislativo per valutare i fondamenti giuridici di tale orientamento in particolare per i riflessi che lo stesso ha su situazione analoghe alcune delle quali avvenute e disciplinate, con un orientamento del tutto opposto, all’interno del Ministero stesso e nella generalità delle altre Pubbliche Amministrazione.
Quanto sopra sulla base della semplice considerazione, che si basa su orientamenti giurisprudenziali consolidati, relativa al fatto che la motivazione non potrebbe essere rintracciata nella diversa
modalità di accesso alla nuova posizione giuridica con la quale un certo numero di personale è transitato in terza area per effetto del concorso esterno indetto per 500 funzionari. È del tutto pacifica, infatti, l’assimilazione delle procedure di concorso interno, ribadita in tutti gli orientamenti in materia prodotti dalla Suprema Corte di Cassazione, alle assunzioni dall’esterno e pertanto il rapporto di lavoro si novella tramite la sottoscrizione di un nuovo contratto individuale di lavoro.
Di conseguenza si deve supporre che l’orientamento di codesta Amministrazione si sia basato su una valutazione di continuità nel rapporto di lavoro tale da non inficiare la fruizione di diritti contrattuali maturati nel precedente rapporto non essendo mutata, se non nell’inquadramento giuridico, la natura del rapporto di lavoro presso il medesimo datore che regolamentava il precedente.
Almeno stante a quanto si legge nella Circolare in oggetto, dove pur riconoscendo la novazione del
rapporto di lavoro, si definisce con motivazioni a dire il vero del tutto generiche una condizione
specifica che determina il mantenimento del diritto esattamente nei termini ipotizzati nel paragrafo
precedente.
Se così fosse allora non ci spieghiamo per quale motivo tale diritto viene riconosciuto solo ai lavoratori provenienti dalla progressioni interne escludendo coloro che hanno partecipato e poi vinto al concorso esterno. Producendo una discriminazione che sta producendo sconcerto tra i lavoratori interessati, ai quali risulta di difficile comprensione questa differenza di trattamento. Così come risulta difficile anche per noi comprendere la ragione di alcune scelte che determinano divisioni tra i lavoratori delle quali non si sente alcuna necessità, sia per la parte sindacale che per quella datoriale.
Pertanto si rimane in attesa di acquisire il parere dell’Ufficio Legislativo e si chiede, nelle more, di
restituire le ferie maturate ai lavoratori ai quali, a seguito di stipula di nuovo contratto individuale di
lavoro e già dipendenti di codesta Amministrazione, sono state sottratte, riservandosi, in caso contrario, ogni utile iniziativa a tutela del personale interessato.
Nel restare in attesa di formale e urgente riscontro si porgono distinti saluti.

Fp Cgil Mibac
Claudio Meloni

« Pagina precedentePagina successiva »
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto