Pubblichiamo gli Accordi integrativo distribuzione fondo Dirigenti e Dirigenti Superiori
Al Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
c.a. Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Avv. Pier Luigi Petrillo
Al Sig. Ministro dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
Gen. Sergio Costa
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per la Funzione Pubblica
Cons. Maria Barilà
Al Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
c.a. Sig. Segretario Generale
dott.ssa Silvana Riccio
Al Ministero dell’Ambiente
e della Tutela del Territorio e del Mare
c.a. Sig. Direttore della Direzione Generale
degli Affari Generali e del Personale
Cons. Roberto Alesse
Ai dipendenti del Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare
OGGETTO: Concorsi Ministero dell’Ambiente.
Sig. Capo di Gabinetto,
le scriventi OO.SS., in merito alla volontà di indire concorsi pubblici presso il Ministero dell’Ambiente, in ottemperanza al dettato della legge di bilancio 2019, intendono reiterare le osservazioni formulate il 6 dicembre 2018, con la lettera che per comodità si allega.
Ci risulta, infatti, che il reclutamento di 50 unità di personale da inquadrare in II area F1, in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado, stia incontrando diversi problemi. A tale proposito, nella lettera sopra citata, i nostri rappresentanti avevano segnalato un’incongruenza, osservando che “il CCNL
normativo 2006-2009 del comparto Ministeri prevede due tipologie di accesso dall’esterno alla II area:
1. diploma di scuola secondaria di primo grado,
2. diploma di scuola secondaria di secondo grado,
che corrispondono rispettivamente alle fasce retributive F1 e F2” e che “Considerato che nel ddl si fa esplicito riferimento al diploma di scuola secondaria di secondo grado, le Scriventi ritengono opportuno che si presenti un emendamento al suddetto disegno di legge che preveda concorsi pubblici per 50 posti nella II area, con ingresso nella fascia retributiva F2”. Inoltre, abbiamo informalmente appreso che la Direzione Generale AGP sia del nostro stesso avviso.
Prof. Petrillo, a dicembre scorso era stata messa in luce questa grave criticità e, al tempo, c’erano tutti i presupposti politici e temporali per poter rimediare, evitando, tra l’altro, di replicare lo stesso errore già commesso in sede di redazione dei commi 816 e 817 dell’articolo 1 della legge n. 208/2015. È stata, quindi, data irrilevanza alla lettera delle OO.SS., anziché considerarla come uno strumento utile di collaborazione al perseguimento e adeguamento dell’azione politica. Tutto ciò è frutto di insipienza e di quella mancanza di confronto, aperto e trasparente, ad ogni livello, di cui queste OO.SS. continuano a lamentarsi. E, come di solito avviene in questi casi, si cercherà (si spera) di mettere “una pezza a colori”, stavolta giallo – verdi.
Sig. Capo di Gabinetto, siamo consapevoli (e rassegnati) dell’impossibilità di rimediare all’errore commesso. Per questo ci limitiamo a chiedere se ci siano stati dei progressi sulla questione. Fugit irreparabile tempus!
Può il Ministero dell’Ambiente permettersi di apparire all’esterno in questo modo? In questo preciso momento storico, il MATTM dovrebbe essere al centro di ogni dinamica istituzionale nazionale ed internazionale, ma viene trattato, ancora una volta, come un vaso andato in frantumi, i cui pezzi sono sparsi per terra e, quando si prova a rimetterli insieme, nessuno torna al suo posto originario, dando così un’immagine di sé come rabberciato alla bene e meglio.
Ci auguriamo che non venga riservato lo stesso trattamento in relazione alle osservazioni che verranno formulate dalle OO.SS., sulla bozza di DPCM concernente la riorganizzazione delle strutture ministeriali.
Sig. Ministro, Generale Costa, facciamo appello alla sua autorevole figura istituzionale e Le chiediamo di intervenire al più presto, affinché questo prezioso, ma fragile, vaso non si infranga nuovamente, anzi si rinforzi e torni ad occupare il posto che gli spetta, affinché ognuno degli attori sia rispettato senza sovrapposizioni e/o sostituzioni.
Tutto ciò premesso, chiediamo nuovamente un confronto stabile, trasparente e costruttivo con gli organi politici del MATTM, fino ad ora disatteso.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Florindo Oliverio Angelo Marinelli Andrea Bordini
Pubblichiamo la Circolare della Direzione Centrale Risorse Umane in merito alla ricognizione conoscitiva per l’assegnazione art 42, per il personale appartenente al ruolo Direttivi, Direttivi Speciale e Ispettori Antincendi
PRESIDENTE PENSACI TU!
Lavoratori dell’INPS:
Avete un problema da risolvere?
Un misfatto da denunciare?
La vostra sede ha problemi di sicurezza?
Tranquilli, scrivete al Presidente!
Avete problemi col dirigente?
Un utente vi ha preso a male parole?
Siete bloccati da anni in area A e B?
Tranquilli, scrivete al Presidente!
Però che siano chiari i vostri nomi e cognomi e anche le sedi dove lavorate!
La linea diretta col Presidente,come già tentata in passato da alcuni Ministri con magri risultati,appare come propaganda a basso prezzo se non il tentativo di “disintermediare” la rappresentanza. Accanto a Ministri propugnatori della tesi secondo cui i politici non servono più, non vorremmo avere qualcuno
pronto a sostenere la tesi che il sindacato non serve più ai lavoratori.
Le domande dei lavoratori sono note da tempo: maggiore considerazione del proprio lavoro anche dando seguito agli impegni presi su progressioni verticali e riqualificazioni professionali, maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro, maggiore chiarezza sulla missione verso i cittadini e le imprese, innovazioni
tecnologiche e organizzative utili a migliorare il lavoro e rilanciare l’efficacia dell’Istituto, restituire valore e dignità alle donne e agli uomini che quotidianamente fanno l’INPS con il proprio lavoro, le proprie competenze, le loro professionalità.
Presidente noi siamo pronti al confronto. Non lasciamo trascorrere altro tempo inutilmente.
FP CGIL CISL FP UIL PA
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
SMART WORKING SI PARTE
Dopo lunghi mesi di lavoro dell’Organismo Paritetico (così come previsto dal CCNL 2016/2018) 2018),
che ha visto il fond a mentale co n tr i b u to delle /dei rappre sentanti delle Organizzazioni Sindacali si è
arrivati ad un buon risultato sul lavoro agile entrando ne l la fase op e rativa.
Infatti il 29/5 u.s. nella intrane t è stato pubblicato il bando ( vedi allegato) e la relativa modulist i-
ca per poter accedere alle graduatorie.
Questa prima fase di 6 mesi sarà sperimenta le al termine della quale la FP CGIL ritiene oppo r t u-
no che l Organismo paritetico possa valutare sia l amp liamento della percentuale dei destina t a ri
che eve n tuali variazioni/ integrazioni dei punteggi e delle relative graduatorie anche i base alle
mutate o sopravvenute esigenze del personale.
Come nella contrattazione sull orario di lavoro anche l attivit à svolta da ll Organismo Paritetico sullo smart working è stat a improntat a nell ottica di dare ai lavoratori delle misure più adeguate al la
concilazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il Coordinatore nazionale FP CGIL
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
Giuseppe Palumbo
Al Direttore Generale AICS
Dott. Luca Maestripieri
Egr. Dott. Luca Maestripieri,
in previsione del prossimo incontro riteniamo opportuno, ai fini di un proficuo confronto, segnalarLe le tematiche che, in materia di relazioni sindacali, restano da tempo senza risposta :
– progressioni economiche del personale Aics : la graduatoria definitiva, pubblicata il 22.12.2018, è stata oggetto di una richiesta di chiarimenti da parte del collegio dei sindaci revisori, nonostante che questo avesse approvato la costituzione del Fondo risporse Decentrate 2018 e quindi la relativa voce di spesa. Non conosciamo se tale chiarimento sia stato prodotto, nè che esito abbia avuto.
– esercizio provvisorio di bilancio : non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito alla chiusura o al protrarsi di detto esercizio, comunicazione utile ai fini dell’attuazione di alcuni istituti del CCIE 2018.
– procedura di valutazione del personale : non risulta attivata, con riferimento all’anno 2018.
– copertura dei posti dirigenziali previsti in organico, alla luce delle recenti uscite dal servizio.
– bando per le progressioni verticali tra le Aree : dopo l’accordo sottoscritto con il precedente D.G. Dott.ssa Frigenti a marzo 2018 sia per i passaggi dalla Seconda alla Terza Area, sia per i passaggi dalla Prima alla Seconda Area, abbiamo ricevuto una bozza di bando il 12.03.2019 relativa ai soli passaggi dalla Seconda alla Terza Area ; il 21 marzo u.s. abbiamo presentato le nostre osservazioni, che non hanno ricevuto risposta.
– formazione del personale (artt. 52 e 53 CCNL Funzioni Centrali): non è mai stato trasmesso il relativo programma.
– istituzione dell’Organismo paritetico per l’innovazione (art. 6 CCNL Funzioni centrali) : da marzo 2018 non risultano ancora designati i componenti di parte pubblica.
– istituzione del Comitato Unico di Garanzia (art. 57 Dlgs.165/2001) : non risulta presente in AICS, fin dalla sua nascita (01.01.2016).
Le segnaliamo inoltre che, nel corrente mese, sono emerse criticità rispetto al pagamento dello straordinario 2018, non pienamente riconosciuto ; inoltre risultano riemessi a fine aprile i C.U. 2018 (almeno per una parte del personale AICS), a seguito della corresponsione – in ritardo – di buoni pasto relativi all’anno 2018 : di tale nuova emissione il personale si è accorto per pura casualità, non avendo ricevuto alcuna comunicazione in merito.
Chiediamo un chiarimento su questi due aspetti, nel primo caso perchè il Facente Funzione
Dott. Carmenati si era espresso nel senso del pieno pagamento, e nel secondo caso perchè sarebbe stata necessaria una tempestiva comunicazione, da parte dell’amministrazione, ai dipendenti interessati.
Si sottolinea che parte di questi dipendenti hanno già provveduto a presentare il 730 sulla base del primo C.U. 2018 emesso (dichiarando quindi a loro insaputa un reddito inferiore al percepito) e parte ha rischiato di compilarlo in maniera errata, non conoscendo la riemissione del C.U.
In attesa dell’incontro, Le inviamo cordiali saluti.
CGIL/FP CISL/FP UIL/PA UNSA FLP
G.Oberosler A. Fanfani E. M. Ponti V. Di Biasi R. Cefalo
A seguito del preannunciato stato di agitazione delle OO.SS. territoriali Fp Cgil VVF e FNS Cisl pubblichiamo il comunicato, dopo l’incontro con il Prefetto di Salerno, quest’ultimo ha dato assicurazione in merito alle richieste espresse
COMUNICATO AL PERSONALE MISE
Nella giornata odierna abbiamo incontrato il Segretario Generale per un confronto sulla proposta di
riorganizzazione del Ministero predisposta dagli Ufficio del Segretariato.
La proposta prevede la riduzione da 15 a 12 Direzioni generali con la contestuale diminuzione da 19 a 17
incarichi dirigenziali di prima fascia inoltre, gli incarichi di consulenza/studio/ricerca, ai sensi dell’art. 19 comma 10 Dlgs 165/2001, crescono da due a tre unità, mentre non variano le dotazioni organiche dei
Dirigenti di seconda fascia e del personale delle aree.
Abbiamo richiesto con forza che il tema della riorganizzazione sia adeguamene discusso tra le parti, anche in ottemperanza a quanto previsto dal vigente CCNL, che include le innovazioni organizzative tra i temi oggetto di confronto.
Si è quindi passati ad illustrare le nostre proposte in merito, inviate precedentemente con nota scritta e
allegate al presente comunicato.
Si è inoltre ribadita la situazione emergenziale di numerosi Uffici, soprattutto territoriali, che necessitano con urgenza di nuovo personale e di strutture adeguate.
Le nostre principali osservazioni sono state in merito a:
la mancanza di chiarezza sul disegno strategico e l’indirizzo politico che si intende dare al Ministero, la
proposta, infatti, appare come una semplice manutenzione dell’attuale struttura più che un progetto
innovativo;
la necessità di dare rapidità di attuazione ai numerosi adempimenti connessi alla riorganizzazione, per
evitare rallentamenti o blocchi delle attività del ministero;
l’incremento del numero di posizioni di consulenza/studio/ricerca, che appare incongruente con il taglio
delle Direzioni Generali la rivisitazione di alcune scelte in merito alle competenze e alla denominazione delle varie Direzioni Generali, in particolare, di quella dell’Istituto Superiore delle Comunicazioni (prevista peraltro da vigenti norme di legge);
l’opportunità di garantire una solidità giuridica al disegno riorganizzativo, anche tramite la richiesta di
parere al Consiglio di Stato e ad un’interlocuzione con l’Ufficio Legislativo del Ministero.
Il Segretario Generale ha assicurato che il confronto con le OO.SS. sarà adeguato e, anzi, ha ritenuto
interessanti le osservazioni effettuate, assicurando già l’accoglimento di diverse proposte.
Ha chiarito che una delle posizioni di studio sarà dedicata all’anticorruzione e sarà supportata dalla VI
Divisione del Segretariato Generale, che non avrà più alcuna competenza sulle crisi di impresa, che nel
disegno presentato viene riportata tra le attività della Direzione sulle politiche industriali.
Il Segretario ha poi precisato che le attività di vigilanza e di enti e società che faranno capo ai suoi Uffici
sono attività di macro vigilanza e di coordinamento, mentre la competenza specifica resta alle Direzioni
Generali competenti.
Ha infine assicurato che si attiverà per prendere nella prossima legge di stabilità un adeguato numero di
assunzioni straordinarie
Le parti si sono quindi aggiornate a breve per analizzare il nuovo testo modificato e integrato con le
proposte dei sindacati.
Vi terremo aggiornati sul prosieguo del confronto
Roma, 28 maggio 2019
FP CGIL CISL FP UILPA CONFSAL
Manuela Benevento Carlo Filacchioni Stefano Fricano Salvatore Miragliotta
Il nuovo inquadramento del personale del C.N.VV.F. ai sensi del decreto legislativo 6 ottobre 2018, n. 127 rischia di produrre grandi danni nei confronti del personale interessato.
Per tali ragioni crediamo indispensabile che in ambito nazionale siano individuate le norme applicative transitorie per l’assegnazione e la mobilità territoriale attualmente sancite nel DPR 64 e necessariamente da rivedere.
La Fp Cgil VVF ha fortemente contrastato talune modifiche apportate al 217/05 perché conosceva le necessità dell’Amministrazione e non intendeva risolverle a spese del personale.
I neo capo reparti passati di qualifica a ruolo aperto senza aver espresso la propria volontà, dovranno aver garantita la possibilità di continuare a lavorare nella sede attuale senza subire penalizzazioni economiche legate ad un possibile cambio di orario.
Su questo la Fp Cgil VVF ha una posizione ferma. Ad ognuno le proprie responsabilità.
A Dcru Inail
c.a. Dott. Mazzetti
A Dcod Inail
c.a Dott Tomasini
E p.c. Al DG Dott. Lucibello
Oggetto : Nuova procedura Self Service Dipendente – segnalazioni e richiesta chiarimenti
A seguito della recente attivazione della procedura in oggetto, la scrivente O.S. ha raccolto numerose segnalazioni di criticità inerenti a rallentamenti e a difficoltà di consolidamento dei dati imputati dal singolo lavoratore.
Pur mettendo in conto che un sistema, sia pur rodato, una volta rilasciato su grandi numeri presenta inevitabilmente blocchi e disservizi, sul cui superamento siamo certi che Dcod sia impegnata, dobbiamo tuttavia fin da subito sottolineare i riflessi che tali criticità potrebbero comportare sulla produzione e sulla produttività, anche rispetto al raggiungimento degli obiettivi di performance.
Se l’accentramento delle procedure di gestione del personale si basa in larga parte sull’autogestione del cartellino presenze e sulla conseguente responsabilizzazione del personale, appare necessario che l’Amministrazione debba porsi in un’ottica di buona fede e che quindi, sempre ma soprattutto in fase di avvio e di assestamento della procedura, debba prevedere una salvaguardia non solo per gli aspetti economici, ma anche per quanto concerne le disposizioni di carattere disciplinare in materia di orario di lavoro : ad es. in caso di assenza ingiustificata derivante da erroneo inserimento della causale da parte del dipendente, o da problematiche applicative legate alla fase di avvio.
Va inoltre valutato che gli stessi lavoratori che sono chiamati ad aggiornare il proprio ambito di competenza fronteggiano contemporaneamente carichi di lavoro già appesantiti dalle ultime novità legislative e procedurali.
Tutto ciò premesso, chiediamo:
– tempestività negli interventi tecnici in vista della prima chiusura di fine mese (anche in considerazione dei 2 giorni non lavorativi che seguiranno la predetta chiusura);
– il costante monitoraggio dei rallentamenti e blocchi della procedura, con quantificazione dei tempi medi necessari al lavoratore per gestire quotidianamente Agenda, ai fini di valutare l’impatto della procedura sulla produzione nonché i conseguenti riflessi sul sistema premiante;
– esonero da responsabilità disciplinare (salvo in caso di dolo o colpa grave) per la prima fase di avvio, ovvero fino alla completa fruibilità della procedura e dell’avvenuta erogazione del percorso formativo e-learning a tutti i dipendenti interessati.
In attesa di sollecito riscontro, e riservandoci di integrare la presente con successive segnalazioni
e richieste, porgiamo distinti saluti.
Il Coordinamento Nazionale Fp Cgil Inail
Diffusa presenza di rischi per la salute e la sicurezza dovuti sia all’organizzazione del lavoro, considerando il lavoro notturno e gli straordinari, sia di rischi fisici e ambientali, come quelli dovuti al sollevamento di pesi e pazienti. Questo in estrema in sintesi quanto emerge dal report ‘Le condizioni di lavoro e di salute nel settore sanitario’, a cura di Fp Cgil, Inca e Fondazione Di Vittorio (Fdv): una inchiesta che ha coinvolto oltre 900 lavoratrici e lavoratori del sistema sanitario, con un’anzianità elevata e per lo più infermieri.
In particolare, si rileva nel rapporto della Cgil, il lavoro notturno interessa attualmente circa un lavoratore su tre ma, nell’arco della complessiva storia lavorativa del campione di riferimento, ha riguardato il 76,5%. Il lavoro straordinario è, invece, svolto da poco più della metà dei rispondenti e la gran parte degli intervistati svolge mansioni che prevedono la movimentazione di pazienti o di altri pesi, anche con carrelli. Considerando l’insieme di questi fattori di rischio, gli infermieri e gli operatori socio-sanitari sono le professioni più esposte. In linea con questi risultati, a condizioni di lavoro più dure corrisponde un giudizio più negativo sul rapporto tra salute e lavoro da parte degli intervistati: difatti, si sottolinea nella ricerca Fp Cgil, Inca e Fdv, l’84,5% degli infermieri e il 79,7% degli operatori socio-sanitari dichiara che le condizioni di lavoro hanno avuto un impatto sulla propria salute.
I problemi per la salute fisici e psicologici, si legge nel rapporto, sono comunque diffusi trasversalmente tra le professioni e solo il 21,9% non ha indicato alcuna sintomatologia dolorosa a fine turno. Emerge soprattutto la rilevanza dei disturbi muscolo-scheletrici, in particolare con problemi alla schiena, alle spalle, alla testa e al collo, che sono presenti in maniera significativa tra le varie professioni, seppure con diversa intensità. Considerando la presenza di patologie di lunga durata, ovvero superiori a un anno, per l’insieme del campione, i disturbi lombo-sacrali e quelli lombari interessano rispettivamente il 18,7% e il 18,2% dei rispondenti, le cervicali il 15,9%, i dolori alle spalle l’11% circa e i dolori dorsali il 9,5%.
Nel dettaglio, considerando i disturbi di lunga durata insieme ad altri rilevati alla fine dei turni, gli infermieri e assimilati sono il gruppo professionale che dichiara più problemi muscolo-scheletrici, con un insieme differenziato di patologie: dolori dorsali, lombari e lombo-sacrali, cervicali e alle spalle. Tra le professioni ad alta specializzazione si segnala, oltre ai dolori alla schiena e alle spalle, una presenza più elevata della media per i dolori ai gomiti e alle braccia. Per gli operatori socio-sanitari, gli ausiliari e i tecnici si rilevano problemi simili, con patologie alla schiena e alle spalle, con una maggiore incidenza di problemi alle spalle per gli operatori. Il personale amministrativo registra dolori alla schiena e al collo, con una presenza più diffusa di cervicali e una incidenza elevata di casi di addormentamento delle mani. I medici sono un gruppo professionale che, pur manifestando come gli altri rischi di problemi alla schiena, registra una presenza diffusa di problematiche alle mani, con dolore ai movimenti. Considerando infine i casi denunciati e riconosciuti, dal rapporto della Cgil emerge che il 40,9% degli intervistati afferma di avere subito un infortunio e il 6,9% una malattia professionale.
“Le telecamere non sono la soluzione ai problemi che quotidianamente vivono le lavoratrici e i lavoratori impegnati nei servizi educativi, così come nelle strutture socio sanitarie e assistenziali. Si sta svilendo così la professionalità, si criminalizza il lavoro e ci si dimentica dei problemi che i lavoratori vivono tutti i giorni, dalle condizioni in cui operano alla carenza drammatica di risorse“. Così la Fp Cgil commenta il via libera dalle commissioni Lavori pubblici e Ambiente del Senato all’emendamento al decreto Sblocca Cantieri che introduce l’obbligo di installare telecamere in tutte le aule delle scuole dell’infanzia e in tutte le strutture di assistenza e cura di anziani e disabili.
Per la Funzione Pubblica Cgil, “si continua sulla strada della pura demagogia e si declinano i servizi pubblici in una chiave totalmente securitaria. L’ennesima misura di becera propaganda, che svilisce anche il ruolo e la natura delle istituzioni. Continua il processo di smantellamento dei servizi pubblici, calpestando le lavoratrici e i lavoratori che li erogano, in questa continua campagna elettorale, fatta di misure spot da dare in pasto agli elettori”, conclude.