Pubblichiamo il CCNI 2018 – 2020 AID
RINVIATO L’INCONTRO DEL 1 MARZO 2019
Comunichiamo a tutte le colleghe ed i colleghi delle Dogane e dei Monopoli che la riunione di oggi tra Amministrazione e OO.SS. Nazionali nel corso della quale doveva essere definita una ulteriore fase di progressioni economiche con decorrenza 1 gennaio 2019 e la istituzione degli incarichi di responsabilità e di posizioni organizzative, non si è potuta tenere perché l’Agenzia è stata posta nelle condizioni di dover rinviare l’incontro ad altra data.
Dobbiamo infatti informarvi, che in avvio di seduta si è presentata una delegazione dell’USB che ha rivendicato di avere diritto alla partecipazione di propri eletti RSU alle trattative nazionali interpretando il merito di una recente sentenza relativa ad un proprio ricorso e rifiutandosi altresì di abbandonare la stanza malgrado sia stata più volte invitata a farlo al fine di consentire l’avvio della contrattazione.
La posizione delle scriventi OO.SS. sulla questione è nota ed in linea con il dettato contrattuale vigente. Nulla dunque abbiamo da aggiungere se non che questo atto violento è in realtà teso ad impedire la definizione delle tante questioni che aspettano i lavoratori dell’Agenzia a partire dalle procedure di progressione economica, dallo svuotamento della prima Area, dalle procedure di selezione tra le aree, dalla ridefinizione delle indennità, delle aliquote per i turni e dalla riorganizzazione degli orari di lavoro, tutte questioni che sono, come noto, materie del rinnovo del Contratto integrativo di Agenzia.
Auspichiamo, pertanto, che questo episodio non abbia a ripetersi e che già dal prossimo incontro l’Agenzia sia in grado di garantire il corretto svolgimento delle trattative, ponendo all’ordine del giorno gli argomenti di cui sopra.
FPCGIL CISLFP UILPA CONFSAL-UNSA
Iervolino Fanfani Procopio Eremita /Fiorentino
“Rinnovare il contratto della Sanità privata è un atto di civiltà”. In un video messaggio inviato alle lavoratrici e ai lavoratori, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, schiera la confederazione di corso d’Italia a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto della sanità privata, scaduto da oltre 12 e che interessa una platea di circa 300 mila lavoratrici e lavoratori.
Nei giorni scorsi Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno deciso di interrompere il tavolo di trattativa per il rinnovo e avviato, contestualmente, lo stato di agitazione. I sindacati puntano, infatti, il dito contro le controparti Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) e Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) perché hanno dichiarato la loro “indisponibilità a garantire le risorse economiche adeguate al rinnovo del ccnl della sanità privata, scaduto ormai da oltre 12 anni”. Contestualmente, le categorie di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, “un incontro urgente” perché “non è più sostenibile una situazione che vede l’erogazione di prestazioni che rientrano nei LEA, fatta a discapito delle professioniste e dei professionisti che quotidianamente operano nelle strutture della sanità privata”.
Mentre nei territori si intensifica la mobilitazione, il segretario della Cgil in un video sostiene la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori: “Da 12 anni nella Sanità Privata – afferma Landini nel video – non c’è più il contratto nazionale di lavoro. Questo sta peggiorando le condizioni di chi lavora e non riconosce il grande contributo che nella sanità privata le lavoratrici e i lavoratori danno nella cura delle persone e nella tutela dei diritti. Rinnovare il contratto è un atto di civiltà. Sosteniamo la rivendicazione, bisogna andare avanti perché è una battaglia di tutti”.
“Abbiamo letto con disappunto i contenuti di una dichiarazione fatta da Aiop nazionale, in merito al mancato rinnovo del Contratto Nazionale Aris-Aiop, riportati da Quotidiano Sanità. In quella dichiarazione si riafferma che il costo del rinnovo del Ccnl, scaduto da oltre dodici anni, deve essere sostenuto integralmente dal sistema delle Regioni e, quindi, che la quota di risorse che gli imprenditori della sanità privata accreditata sono disposti a stanziare per porre fine ad una vicenda indegna quale quella di cui stiamo parlando ammonta a zero euro”. È quanto affermano Michele Vannini, Marianna Ferruzzi e Mariavittoria Gobbo di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Zero euro: questo è il riconoscimento che gruppi industriali, che in base ad uno studio di Mediobanca fatturavano 3,9 miliardi di euro nel 2014, sono disponibili a corrispondere di tasca propria dopo dodici anni di stipendi bloccati a chi lavora per loro 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno. Zero euro è il valore della credibilità delle parole di Aiop quando scrive che ‘il rinnovo del contratto è una priorità’ e subordina qualsiasi incremento al fatto che lo paghino integralmente le casse pubbliche”.
Come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, proseguono, “abbiamo recentemente dichiarato ad Aiop e Aris la nostra indisponibilità ad avallare questo approccio totalmente irresponsabile alla trattativa. Ci siamo a più riprese detti pronti a sottoscrivere un avviso comune che si occupasse delle criticità del settore, ma non ad assumere posizioni congiunte che, nelle intenzioni datoriali, hanno il solo scopo di battere cassa, mentre i lavoratori non arrivano a fine mese e qualcuno gioca sulla loro pelle per aumentare i profitti. Non ci sfugge che ognuno debba fare la propria parte, anche il sistema delle regioni; ma è vergognosa questa totale deresponsabilizzazione da parte degli imprenditori del settore. Le lavoratrici e i lavoratori sono stanchi di questo disgustoso balletto: per questo, le iniziative di mobilitazione già oggi in essere in tutto il paese sono destinate ad aumentare di numero e d’intensità fino alla soluzione di una vicenda vergognosa”, concludono.
Prima dell’inizio della riunione, il Direttore Generale Barbara Luisi, su richiesta delle scriventi OO.SS., fornisce le seguenti informazioni nel merito della situazione dei buoni pasto.
Informa che sono in corso di risoluzione alcune problematiche relative all’erogazione dei buoni pasti, che saranno quindi nella disponibilità dei dipendenti nei prossimi giorni.
Per la vicenda relativa ai buoni Qui ticket afferma inoltre, che i tempi sono prossimi per una effettiva restituzione ai lavoratori dei buoni che in passato non è stato possibile spendere, avendo destinato in un apposito capitolo di spesa del Ministero, i necessari fondi.
Per la vicenda del bar nella sede di Via Molise, informa inoltre, che sono andate a buon fine le verifiche sull’offerta vincitrice.
La riunione si apre con le scriventi che ricordano al Segretario di aver chiesto mediante lettera del 30 gennaio un incontro al Ministro per discutere del riordino del ministero, in relazione soprattutto all’esigenza di assunzioni per far fronte alla carenza di personale, alla quale non è stata data risposta.
Affermano inoltre, che 102 assunzioni straordinarie sono insufficienti e che i tempi per le ordinarie rischiano di essere troppo lunghi.
Ricordano, che in altri ministeri, sono stati più propositivi con un aumento anche delle dotazioni organiche e non solo in tema di assunzioni straordinarie.
Sottolineano le difficoltà degli Ispettorati territoriali che rischiano il blocco delle attività, con situazioni al limite della chiusura
Ricordano le numerose esternalizzazioni effettuate e la presenza di personale di società
esterne che svolge da anni attività strutturali del Ministero.
Evidenziano l’esigenza di trovare riconoscimenti delle professionalità per il personale che
rimane a seguito dei numerosi pensionamenti per il sovraccarico di lavoro al quale è sottoposto.
Chiedono quindi, con chiarezza, che cosa si intende fare di questo Ministero e delle sue
funzioni strategiche, a seguito dai recenti ed allarmanti articoli usciti sui principali quotidiani.
Ricordano al Segretario Generale, che lo stesso è presente in rappresentanza del Ministro e
che la discussione dovrà essere di natura politica sul futuro del Mise, rimarcando la necessità di un
confronto con le OO.SS. sul tema, confronto peraltro previsto dal vigente CCNL. La sua assenza
configurerebbe una lesione delle prerogative sindacali.
Mentre tutte le OO.SS. in rappresentanza delle Aree e della dirigenza, dichiarano l’urgente
necessità di nuove assunzioni per far fronte alle numerose e strategiche funzioni di questo dicastero,
Confintesa sottolinea, nello stupore generale, con riferimento alle dotazioni di personale al MiSE,
che i dipendenti della Pubblica Amministrazione in Italia sono troppi. Peccato che i dati e le
statistiche europee, dicano esattamente il contrario. Basterebbe realmente documentarsi.
Abbiamo quindi ricordato la carente interlocuzione col MEF, che da tempo rifiuta di riconoscere
somme spettanti ai lavoratori MiSE, senza adeguate motivazioni. A tal proposito risulta urgente un
intervento diretto degli organi politici, anche per trovare, quanto prima, modalità per incrementare il
salario accessorio o le indennità di amministrazione. È quanto mai grave che il riallineamento delle
diverse indennità di amministrazione dei dipendenti provenienti dai Ministeri confluiti nel MiSE sia
dovuto avvenire con le risorse del FUA, destinate alla produttività dei lavoratori, a differenza di
quanto avvenuto in molte altre Amministrazioni dove le relative risorse sono state aggiuntive. In
generale si è rappresentato lo scollamento tra il peso che l’attuale ministro riveste nel Governo e lo
stato di abbandono in cui versa il Ministero e i suoi lavoratori.
Nel merito delle nostre richieste, la risposta del Segretario è stata al
momento deficitaria.
Ricordiamo i punti dallo stesso sottolineati:
– le assunzioni saranno da ponderare globalmente, considerando gli stati di fatto e le reali
esigenze. Per ora sono previste 102 assunzioni straordinarie ed un centinaio in ordinario entro
2020;
– la riorganizzazione è in una fase progettuale di studio sulle attività delle Direzioni e delle
singole divisioni, al fine di rendere più efficiente la struttura ministeriale e quindi non è stata
comunicata né ufficialmente né ai sindacati né agli organi di stampa;
– il progetto di riordino sarà pronto a giugno e per tempo sarà avviato il dovuto confronto con
le OO.SS. e che, di conseguenza, il quadro organico sulle assunzioni si avrà solo finita questa
fase di studio;
– è favorevole ad attingere da graduatorie esistenti;
– in merito all’aumento della dotazione organica prevista da altre Amministrazioni Centrali,
ritiene che ogni Ministero affronti diversamente quelle che sono le proprie esigenze;
– intende trovare le modalità per redistribuire i risparmi di gestione derivanti da
riorganizzazione, con un incremento dell’ indennità amministrativa e perequazione
collegando i risparmi di spesa con l’incremento del Fondo Risorse Decentrate (ex FUA).
Su quest’ultimo punto, gli abbiamo per l’ennesima volta ricordato che in passato siano già
avvenute delle razionalizzazioni, ma che i risparmi non siano mai transitati nelle disponibilità del
MISE, per una irragionevole opposizione del MEF. In tal senso, si è reso disponibile ad aprire un
tavolo con il MEF sul tema e su tutte le altre somme spettanti al personale MiSE ma non
riconosciute. Ha inoltre voluto condividere l’idea di voler prevedere una piccola indennità per il
personale del Segretariato, nella considerazione che lo stesso non solo svolge attività correlate alla
mission istituzionale, ma opera anche per l’attuazione di alcuni punti del contratto di governo.
Il Segretario, sul tema dei passaggi d’area, concorda con l’esigenza di effettuarne secondo i
numeri consentiti dalle attuali norme, tenendo conto dei titoli di accesso previsti per l’area, come
peraltro previsto dalla Legge.
Concorda inoltre con la possibilità di progressioni di fascia economica interne alle aree, e
per far passare il personale meritevole che non ha beneficiato di incrementi nelle ultime due
precedenti progressioni economiche.
Propone ai sindacati una soluzione condivisa sui criteri da adottare nel merito.
Sull’annosa questione della delibera CIPE 51/2017 (progetti PON/POI), afferma di essere
entrato, in qualità di rappresentante MISE, nel Comitato d’indirizzo ristretto e che nella stessa sede,
il 20 febbraio, si è provveduto a definire i criteri e i requisiti dei progetti le cui risorse possono
confluire nel Fondo dei lavoratori. Tra un mese circa si terrà la riunione per approvare i progetti
consentendo così di far confluire le risorse nel Fondo dei lavoratori MiSE e avviare la
contrattazione per la loro destinazione.
Alle 12,30 la riunione si è chiusa, con il Segretario che si è reso disponibile ad incontrare le
parti sindacali nuovamente. Incontro reso necessario dai mancati chiarimenti nel merito della
riorganizzazione e delle prospettive del MISE, cosa che se dovesse ulteriormente perdurare,
renderebbe necessario avviare tutte le azioni consentite a tutela del personale MiSE.
L’incontro si terrà nella terza settimana di marzo e per quella data ci aspettiamo di
essere informati, magari non dagli organi di stampa.
FP CGIL – MiSE CISL FP- MiSE UIL PA
Manuela Benevento Carlo Filacchioni Stefano Fricano
Pubblichiamo la nota del Coordinatore provinciale, nella quale pone l’attenzione all’Amministrazione sulla carenza di personale specialista Sommozzatore nel capoluogo Piemontese
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
On.le Luigi Di Maio
e p.c.: Al Capo di Gabinetto del Ministero de Lavoro
e delle Politiche Sociali
Avv. Vito Cozzoli
Al Segretario Generale del Ministero de Lavoro
e delle Politiche Sociali
Alla Direttrice Generale della Direzione
Generale PIOB-UPD del Ministero de Lavoro e
delle Politiche Sociali
Dott.ssa Stefania Cresti
Al Dirigente della Divisione II DGPPIOB- UPD
Dr.ssa Emanuela Cigala
Oggetto: Stato di agitazione. Richiesta incontro urgente
Il giorno 27 febbraio 2019, si è svolta un’assemblea del personale del Ministero che ha visto una forte partecipazione dei lavoratori. In chiusura di assemblea, è stata messa ai voti e approvata all’unanimità la proclamazione dello stato di agitazione del personale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
A questa decisione si è arrivati dopo la constatazione del perdurare nel tempo dell’assenza totale di relazioni sindacali da parte del vertice politico/amministrativo, nonostante le innumerevoli criticità e problematiche che caratterizzano ormai da troppo tempo la vita di questa amministrazione. La percezione dello stato di abbandono e la condizione di disagio nella quale sono costretti ad operare i lavoratori stanno togliendo man mano dignità e motivazione .
Di seguito si ribadiscono le criticità per le quali è stato proclamato lo stato di agitazione:
– Ripristino delle relazioni sindacali, in quanto di fatto sono ormai troppi mesi che il vertice politico amministrativo risulta assente al normale e dovuto confronto con i rappresentanti dei lavoratori su legittimi interessi . Ci preme rammentare all’on. Ministro l’impegno preso, di un confronto periodico, mai mantenuto. Allo stesso tempo è il caso di sottolineare che
la contrattazione con l’Amministrazione, dovere istituzionale , è praticamente scomparsa da mesi;
– Buoni pasto – La stragrande maggioranza del personale del Ministero non percepisce i buoni pasto, sostitutivi del servizio di mensa, da 9 mesi e ciò va ulteriormente ad impattare economicamente sui lavoratori costretti ad anticipare di tasca propria quello che dovrebbe essere garantito contrattualmente;
– Nuovo CCNI di Ministero – FDR (ex FUA) Orario di lavoro – progressioni economiche, fondo benessere del personale( ex sussidio) etc. In particolare sulla costituzione del Fondo per la contrattazione integrativa ,vogliamo evidenziare ancora una volta la totale mancanza di trasparenza e comunicazione da parte dell’Amministrazione. A tale riguardo si sottolinea come le Amministrazioni abbiano l’obbligo di rendere disponibile la composizione puntuale del fondo così come previsto dalla circolare 25 del 19/7/2012 del Ministero dell’Economia e Finanze – Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato. Non solo, abbiamo avuto l’amara sorpresa che nelle previsioni di bilancio triennale è prevista un’ulteriore contrazione delle risorse per un ammontare di 300.000,00, senza aver avuto ad oggi nessuna spiegazione.
– Sospensione del sistema HCM Fusion. Si chiede la sospensione immediata dell’utilizzo del sistema considerato che risulta essere una inutile duplicazione del sistema di gestione del personale. Inoltre tale applicativo non risulta aderente in molte parti sia alle norme in vigore che al dettato contrattuale, creando grossi problemi di gestione. Peraltro siamo venuti a conoscenza che L’Ispettorato Nazionale del Lavoro non ha rinnovato il contratto di licenza d’uso del predetto applicativo e che pertanto l’utilizzo è stato sospeso dal 1/3/2019.
– Smart Working. Considerato che il lavoro svolto sia dall’Amministrazione che dall’Organismo paritetico è sostanzialmente concluso, si chiede l’avvio immediato della sperimentazione del Lavoro agile, atteso da troppo tempo e da tanti lavoratori, come forma di benessere organizzativo.
– Sicurezza delle sedi. Ormai tutte le sedi del Ministero hanno necessità immediata e urgente di verifica sul rispetto di tutte le normative in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro. Vorremmo inoltre sottolineare che ormai da tempo sono tutti a conoscenza che la sede di via Fornovo dovrà essere dismessa, ma ancora non è dato sapere formalmente quale sarà la destinazione dei numerosi lavoratori e tantomeno i tempi di attuazione del trasferimento. Di fatto sembra che via Fornovo sia lasciata in uno stato di abbandono.
– Struttura organizzativa del Ministero. Ultimo in elenco ma non ultimo in importanza, è il tema della struttura organizzativa. Il primo nodo da sciogliere è sicuramente l’assenza ormai da svariati mesi della nomina del Segretario Generale, con tutto ciò che ne consegue nella gestione amministrativa quotidiana.
Alla luce di quanto sopra esposto, le RSU e le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione. Si richiede un incontro urgente entro il 7 marzo 2019, in mancanza del quale si avvieranno tutte le iniziative di mobilitazione, a partire da un’assemblea/presidio davanti alla sede di via Veneto.
Certi di un sollecito riscontro.
Distinti saluti.
RSU FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL-UNSA USB-PI
Al Capo Dipartimento A. P.
Dott. Francesco BASENTINI
Roma
E, p.c. Al Direttore dell’Ufficio Relazioni Sindacali
Roma
Oggetto: commissione ex articolo 50 D. Lgs. 443/92.
Egregio Presidente,
con la presente questo coordinamento intende metterla al corrente di una situazione non poco degna di nota riguardante i giudizi delle classifiche del personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria e la commissione in oggetto.
La commissione ex articolo 50 D. Lgs. 443/92 ha lo scopo di valutare questioni concernenti lo stato giuridico e la progressione di carriera del personale sulla base dei giudizi annuali, giudizi contro i quali il personale muove ricorsi poiché sono percepiti dagli stessi privi di motivazioni concrete. Di seguito, ciò che accade è che la maggior parte delle volte la commissione delibera di non accogliere l’azione ricorrente motivando il mancato accoglimento con frasi burocratiche.
Ciò crea demotivazione e malcontento nel personale, il quale vede la propria classifica sempre bassa nonostante l’impegno e la buona condotta (nessun rapporto disciplinare, nessuna assenza ingiustificata al lavoro ecc.).
In aggiunta, abbiamo notato che quanto sopra descritto colpisce sempre più i delegati delle varie sigle sindacali, i quali avendo un maggior confronto diretto con le direzioni dei vari istituti possono risultare malagevoli. Spesso, sembra ci sia la consuetudine ha giudicare la volontà del personale al dibattito con l’Amministrazione negativamente a prescindere dal comportamento lavorativo del collega, le due condotte vengono così sovrapposte e confuse.
Pertanto si richiede a codesta Amministrazione di attenzionare maggiormente tale situazione e iniziare un lavoro di modifica dell’impianto che non consenta che ciò si verifichi. Si resta in attesa di un cortese celere riscontro.
P.il coordinamento nazionale Fp Cgil Pol.Pen.
Stefano BRANCHI
Lunedì 25 febbraio, presso la Direzione Generale per il Personale civile, si e tenuto il tavolo tecnico sul
bando di mobilità ordinaria 2019 da noi richiesto perché, come già evidenziato nel nostro comunicato
del 13 febbraio u.s., “Ancora una volta a distanza di quasi tre anni dall’ultimo bando ci troviamo a
descrivere l’ennesimo fallimento collettivo di un amministrazione che ha troppi attori indipendenti,
tra loro non coordinati, che pare non diano conto a nessun del proprio operato”.
Nel corso della discussione è emerso con chiarezza che gli Organi programmatori, con la sola eccezione
di Stato Maggiore Difesa, hanno completamente disatteso gli accordi raggiunti nel 2018, sia per le
percentuali di scopertura che sui posti da mettere a bando, che invero avrebbero dovuto essere tutti
quelli disponibili, mentre a fronte di 6.486 vacanze organiche ne sono state rese disponibili solo 2.200.
È emersa, inoltre, anche una interpretazione distorta del cosiddetto “grado di scopertura” concordato;
infatti, quest’ultimo doveva essere usato esclusivamente per consentire l’uscita dall’Ente in cui presta
servizio l’eventuale vincitore della graduatoria.
Alla luce di quanto sopra esposto, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil PA e Confsal-Unsa hanno subito chiesto
l’emissione di un nuovo bando di mobilità al termine delle procedure di quello in corso, e per quanto
riguarda quest’ultimo hanno ribadito che tutti gli Enti che non presentano posti in entrata
dovranno essere considerati con l ’organico coperto al 100% e, pertanto, i dipendenti che vi
prestano servizio e risultano vincitori nella graduatoria finale dovranno essere trasferiti col solo
vincolo del rispetto dei gradi di scopertura concordati.
Ci siamo, inoltre, resi disponibili a proseguire i necessari incontri tecnici sull’argomento, chiedendo a
tal fine agli Organi programmatori le TT.OO. e le relative vacanze organiche di tutti gli Enti per le
verifiche del caso.
Qualora, però, non venissero subito accolte le nostre richieste, la mobilitazione dei lavoratori civili
della Difesa, in effetti, per noi mai interrotta, proseguirà con forme ulteriori e più incisive che, per
meglio dire, non sono certo quelle di chi se ne sta sempre al riparo negli uffici dei palazzi romani e se
ne infischia allegramente delle condizioni di lavoro e di vita dei propri colleghi sul territorio.
Di contro sono sempre i soliti noti che invocano poi il pieno sostegno e appoggio ad intermittenza al
susseguirsi dei cambi dei vari vertici politici del ministero, ricominciando ad illudere ed ingannare i
lavoratori, riproponendo le solite avvilenti e dannose tesi lontane dalla realtà.
Ma questo è un film visto e rivisto, e ormai la sala è rimasta vuota!
Fp Cgil Cisl Fp Uil Pa Confsal Unsa
Francesco Quinti Massimo Ferri /Franco Volpi Sandro Colombi Gianfranco Braconi
Pubblichiamo l’ accordo integrativo nazionale riguardo la distribuzione dei risparmi di gestione e risorse di cui l’Art 1 comma 1328 della legge 296/2006 affluite al fondo di produttività per il personale direttivo per l’anno 2015, emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Finanziarie
Eletta la nuova segreteria nazionale della Funzione Pubblica Cgil. L’Assemblea generale della categoria, alla presenza del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha eletto giovedì 28 febbraio la segreteria con una percentuale pari al 93,6%. Su 173 votanti, i voti a favore sono stati 162 e i contrari 11. Riconfermati i segretari uscenti Concetta Basile, Federico Bozzanca e Fabrizio Rossetti, mentre i nuovi ingressi sono Barbara Francavilla, Florindo Oliverio e Michele Vannini. Neo eletti segretari e segretarie che affiancheranno Serena Sorrentino, segretaria generale della Fp Cgil.