Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Strumentali e Logistiche riguardo l’aggiornamento procedura “SIPEC” riguardo il computo ferie
Pubblichiamo la nota del Coordinatore Provinciale riguardo il mancato rispetto degli accordi presi sulla mobilità interna
Pubblichiamo la nota inviata all’Amministrazione sulla mancata assegnazione del secondo capo antifiamma.
L’Autonomia Regolamentare della Corte dei conti, prevista dall’art. 4 della legge 14 gennaio 1994, n. 20, si applica anche alle Lavoratrici e ai Lavoratori della Corte.
E’ di ieri, infatti, il messaggio pervenutoci dal Segretario generale che ci informa dell’approvazione da parte del Consiglio di Presidenza, in prima lettura, dello schema che riconosce a tutto il Personale Amministrativo della Corte dei conti “specifici trattamenti economici”, ai sensi del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018 Funzioni centrali.
A tal riguardo, riportiamo il contenuto del suddetto messaggio:
“Il Consiglio di presidenza, nell’adunanza odierna, ha approvato – in prima lettura – lo schema di una revisione del vigente regolamento autonomo di amministrazione e contabilità, introducendo nuove norme che riconoscono al personale amministrativo della Corte dei conti operante presso tutti gli uffici, centrali e territoriali, “specifici trattamenti economici” ai sensi dell’art. 76, comma 4, lettera c), e dell’art. 77, comma 2, lettera i), del vigente C.C.N.L. Funzioni centrali.
Il Segretario generale ha espresso sentimenti di sincero ringraziamento al Consiglio di presidenza, innanzitutto al suo Presidente, per la particolare sensibilità dimostrata verso il personale amministrativo della Corte, indirizzando l’esercizio del potere di autonomia regolamentare – per la prima volta dall’entrata in vigore dell’art. 4 della legge n. 20/1994 – anche nell’interesse dell’intera area di supporto alle “funzioni finali” costituzionalmente intestate alla Magistratura contabile.”
Sarà cura delle scriventi OO.SS. seguire con estrema attenzione l’intero iter di approvazione delle suddette norme, da sempre auspicate dalle Rappresentanze Sindacali, ed oggi volute dal Presidente, dal Segretario generale e dal Consiglio di Presidenza del nostro Istituto, al fine di realizzare concretamente le legittime aspettative di una crescita economica e professionale di tutto il Personale Amministrativo dell’Organo a rilevanza costituzionale, qual è la Corte dei conti.
Domani, all’incontro previsto di contrattazione, parleremo anche di questo con i Vertici dell’Istituto, oltre alle Progressioni Economiche, Fondi 2018 e 2019, Progetti di produttività e Risparmi di spesa.
S. Di Folco A. Guarente F. Amidani U. Cafiero A. Benedetti F. Stefanangeli
A seguito di rilievi sul testo della precedente Ipotesi di CCNI, si è riaperto il confronto che ha portato, il 4 febbraio 2019, alla sottoscrizione di un nuovo testo, che soddisfa le richieste Fp Cgil in materia di percentuali di ripartizione del salario accessorio relativo alla performce indiduale e collettiva.
“Una tragedia immane, che ci lascia sgomenti, generata da un incidente sul lavoro gravissimo. Due cantonieri della Città Metropolitana di Torino sono stati travolti e uccisi mentre erano a lavoro lungo un tratto di strada provinciale nel torinese”. È quanto si legge in una nota della Funzione Pubblica Cgi Nazionale in merito all’incidente registrato oggi a Villareggia con due operai investiti e uccisi mentre stavano lavorando sulla Provinciale 595.
“Morti che ci lasciano senza parole – scrive la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil -. Vogliamo esprimere tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, ai cari e ai colleghi di questi due lavoratori. Morire di lavoro è inaccettabile. Aspetteremo il lavoro della Magistratura ma l’impegno per tutti deve essere quello di non abbassare mai la guardia sul tema della salute e della sicurezza. C’è bisogno di un impegno straordinario, di tutte e tutti, per mettere un punto alla piaga dei morti sul lavoro, una vera e propria emergenza nazionale. È ora di dire basta: non si può, non si deve, morire di lavoro”, conclude la Fp Cgil.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano
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Pubblichiamo il vademecum sulle pensioni, sicuri possa essere un utile strumento informativo per tutte le lavoratrici e ai lavoratori
Pubblichiamo il comunicato unitario incontro con il Ministro Trenta – Idee confuse e ancora nessuna soluzione.
Per effetto del prossimo conguaglio fiscale centinaia di lavoratori civili del Ministero della Difesa subiranno una pesantissima decurtazione dello stipendio di febbraio, arrivando a percepire metà o addirittura un terzo della propria retribuzione. Lo denunciano i sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa e Confsal che ieri, nel corso di un incontro col Ministro Trenta, hanno appreso che nulla potrà essere fatto per dilazionare la quota che sarà trattenuta sulla mensilità di febbraio.
“Pur riconoscendo la legittimità del conguaglio fiscale imposto alle retribuzioni, evidenziamo l’inaccettabile situazione venutasi a creare a danno dei lavoratori – specificano le quattro sigle sindacali -, peraltro evitabile se solo fosse stata ascoltata la voce delle rappresentanze sindacali (che da anni denunciano invano i continui problemi nelle buste paga dei dipendenti a causa delle deleterie procedure informatiche centralizzate utilizzate dai diversi organismi preposti). L’Amministrazione della Difesa non solo non ha saputo monitorare quanto stava accadendo per tempo, ma nemmeno si è posta il problema di favorire la rateizzazione delle somme da restituire (che nello specifico ammontano in media a circa 600 euro procapite solo per la mensilità di febbraio, e a cui si aggiungono ulteriori 400 euro per quella di marzo, cifre che finiranno per pesare enormemente sui bilanci familiari dei lavoratori, considerato che si tratta di dipendenti con stipendi che a fatica superano i 1.200/1.300 euro mensili)”.
“Adesso basta, è ora di finirla di giocare sulla pelle di lavoratori che quotidianamente assicurano la funzionalità dei delicatissimi servizi richiesti dalle Forze armate della Difesa senza che i vertici politici del Dicastero, evidentemente troppo distratti da altre questioni, mostrassero un minimo di sensibilità istituzionale” denunciano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil pa e Confsal.
Pubblichiamo la nota del Coordinatore territoriale sulle problematiche della mensa, che affliggono il Comando da tempo.
“Dopo l’allarme lanciato dal Garante della Privacy, in linea con quanto da noi sempre sostenuto, il governo deve convocarci con urgenza per rivedere il provvedimento concretezza, così come riflettere sul provvedimento che mira a introdurre strumenti di video sorveglianza negli asili e nelle case di cura“. Ad affermarlo è la Funzione Pubblica Cgil in merito alle parole pronunciate oggi dal presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, in audizione alla Camera in merito al ddl concretezza, nel sostenere che: “Si sta costruendo un clima di sospetto che mette all’indice i dipendenti pubblici, come se fossero una categoria pericolosa. È una grave responsabilità, quella di chi ha responsabilità di governo e che mira a criminalizzare le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici”.
“Abbiamo sempre sostenuto – prosegue – come le misure di controllo contenute nel disegno di legge concretezza, così come le previsioni sulla video sorveglianza, fossero in contrasto con le norme sulla privacy. Le parole del Garante Soro dimostrano come l’impostazione sia totalmente errata e incompatibile con le norme europee, nonché contraddittorie. Il nostro obiettivo, che è quello di tutelare i diritti di chi lavora e di chi usufruisce del servizio, insieme all’esigenza di premiare adeguatamente chi fa il proprio dovere per contrastare abusi e furbetti, deve passare attraverso la responsabilizzazione dei dirigenti che devono sovrintendere i controlli. Questa la sola impostazione percorribile. Ed è per questo che rivendichiamo al ministro Bongiorno una immediata convocazione per affrontare la questione, a partire dalla centralità delle lavoratrici e dei lavoratori“, conclude la Fp Cgil.