Pubblichiamo la nota inviata al Direttore della DCF dove si chiede l’ennesimo incontro per stabilire e condividere le regole per la partecipazione all’attività formativa del CNVVF
Al Presidente dell’INPS
Prof. Tito Boeri
Al Direttore Generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giovanni Di Monde
per il tramite del Dott. Aldo Falzone
Dirigente Area Relazioni Sindacali
Oggetto: convocazione del 16 gennaio 2019 con all’ordine del giorno “Determinazione presidenziale n.153 del 30/11/2018 sul Piano dei fabbisogni del personale per il triennio 2018/2020”
In riscontro alla convocazione in oggetto, trasmessa in data odierna dall’Area Relazioni Sindacali della D.C. Risorse Umane, le scriventi organizzazioni sindacali, come già anticipato verbalmente alla delegazione di parte datoriale nel corso degli ultimi incontri, ribadiscono la propria indisponibilità a partecipare alla riunione del 16 gennaio p.v. in assenza del ritiro della determinazione n. 153 del
30/11/2018.
Come già evidenziato agli organi di controllo con nota del 17/12/2018, l’atto è stato adottato in palese violazione delle norme contrattuali vigenti sia per la mancata informazione preventiva sugli andamenti occupazionali (vedi articolo 6, comma 5, CCNL Funzioni Centrali 2016/2018) sia per la palese violazione dell’articolo 12 CCNL biennio economico 2008-2009 Area VI della Dirigenza degli Enti pubblici non economici sottoscritto il 21/7/2010.
Le ragioni del ritiro della determinazione n.153 del 30/11/2018 sono ulteriormente rafforzate dal preannunciato mutamento del quadro normativo in materia sociale e previdenziale che avrà, per la parte relativa al nostro Istituto, effetti sulla definizione delle risorse finanziarie disponibili per l’assunzione di nuovo personale.
Si resta in attesa di un sollecito riscontro.
FP CGIL
Matteo ARIANO
CISL FP
Paolo SCILINGUO
UIL PA
Sergio CERVO
CONFINTESA
Francesco VIOLA
CONFSALUNSA
Piergiuseppe CIARALDI
CIDA
Lucio PALADINO
Pubblichiamo il comunicato del personale dirigente e direttivo della Fp Cgil VVF dove si evidenziano una delle motivazione che hanno portato alla stato di agitazione.
Sentenze TAR che sanciscono l’illegittimità dell’aggiunta dei costi assicurativi a quelli diiscrizione agli albi dei TSRM
Con due diverse sentenze (n. 15 e 16 del 2019), pubblicate pochi giorni fa, il TAR del Piemonte ha accolto il ricorso di lavoratrici e lavoratori, alcuni patrocinati da Fp Cgil Torino, per l’annullamento della delibera del Collegio Professionale Interprovinciale Tecnici Sanitari di Radiologia Medica di Torino-Aosta-Alessandria-Asti (oggi ordine) nella parte in cui disponeva, per tutti gli iscritti, l’obbligo di contrarre la polizzaassicurativa collettiva stipulata dalla Federazione Nazionale dei collegi TSRM (oggi ordini) con oneri a lorocarico in aggiunta alla quota annua di iscrizione all’ALBO.
Come ricorderete, alla fine del 2017, la loro Federazione Nazionale ha deliberato di introdurre l’obbligatorietà a contrarre la loro polizza e noi l’abbiamo contestata a più riprese, con diffide dirette alla stessa Federazione e diffide individuali promosse dai nostri iscritti nei confronti del collegi/ordini.
Da subito, abbiamo evidenziato l’illegittimità di tale imposizione che è lesiva della libertà di scelta del professionista nell’adempiere all’obbligo assicurativo previsto dalla legge Gelli (Legge 24/2017).
Inoltre, come sapete, la FP CGIL, da due anni, offre la polizza RC colpa grave sanitaria gratuitamente a
tutti gli iscritti, adeguata ai requisiti di Legge.
Riteniamo opportuno informare i professionisti interessati, nostri iscritti, circa l’opportunità di comunicare al proprio Ordine TSRM e PSTRP l’intenzione di non volersi avvalere della loro copertura e di chiedere di non dover, conseguentemente, corrispondere il relativo premio incluso nel valore della tassa di iscrizione annuale.
Durante l’ultimo incontro del 17 ottobre 2018, in modo deciso, abbiamo fatto presente alla Federazione Nazionale l’illegittimità della delibera ed abbiamo chiesto di modificare la loro impostazione.
La loro risposta è sempre stata negativa e la giustificazione che è stata portata, immediatamente contestata e respinta da noi, era che in questo modo potevano controllare agevolmente che tutti i loro iscritti avessero una polizza assicurativa rispettosa dei parametri previsti legge Gelli (che non sono però ancora fissati inequivocabilmente, in quanto il decreto ministeriale attuativo che doveva disciplinare le caratteristiche minime delle polizze idonee non è ancora stato emesso).
Le sentenze del TAR confermano quanto sempre sostenuto da noi sull’illegittimità di essere sottoposti all’obbligo di pagamento di una polizza contratta da altri, mentre, ovviamente, conferma l’obbligo di attivazione di una polizza assicurativa in capo a tutte le professioni sanitarie.
Il TAR ribadisce che la scelta del singolo di aderire, esplicita o tacita, non può essere mai bypassata, specialmente se è il singolo a dover pagare i costi di questa non scelta.
Riteniamo che gli ordini non possano più assommare in un unico MAV di pagamento i due distinti costi (tassa iscrizione agli albi e assicurazione), ma dovranno sdoppiarli in due distinti MAV, senza negare la possibilità di scelta ai professionisti se aderire anche alla polizza assicurativa o meno.
Vi invitiamo a prestare assistenza e supporto alle lavoratrici ed ai lavoratori iscritti, informandoli che, se non vogliono avvalersi di tale copertura, dovranno segnalarlo agli ordini provinciali di appartenenza.
Vi alleghiamo un nostro volantino ed un fax simile di comunicazione che può essere adattato ed utilizzato allo scopo.
Per il Comparto Sanità/SSAEP Il Capo Area Sanità/SSAEP
Fp Cgil Nazionale Fp Cgil Nazionale
Gianluca Mezzadri Michele Vannini
“Il governo sblocchi il contratto!”. Con queste rivendicazioni la Fp Cgil Medici promuoverà un sit in, giovedì 17 gennaio alle ore 11, di fronte al Ministero della Pubblica Amministrazione.
CRITERI PERFORMANCE E LINEE TELEFONICHE
Facendo seguito all’informativa dello scorso 17 dicembre ed alla successiva richiesta di confronto, inoltrata lo stesso giorno dalle scriventi organizzazioni sindacali, sul tema dell’aggiornamento dei criteri di misurazione e valutazione della performance per l’anno 2019, si è svolta ieri la riunione del Tavolo nazionale nel corso della quale sono stati affrontati, unitamente all’argomento principale, anche altri temi di stringente attualità.
In ordine al primo tema vi è stata un’illustrazione di sintesi da parte dell’Amministrazione dei contenuti dei criteri di misurazione e valutazione della performance per l’anno 2019: si tratta, in parte, di indirizzi già applicati sul 2018 (Miglioramento continuo, Efficienza nell’impiego delle risorse, Collegamento con il ciclo del bilancio e dimensione economico-finanziaria, Convergenza degli obiettivi dei dirigenti e del personale, Convergenza degli obiettivi del territorio e delle strutture centrali, Separatezza degli obiettivi dei professionisti e Sistema lineare di liquidazione) e sui quali spicca l’idea, da noi apprezzata e propugnata per anni, prima che diventasse patrimonio condiviso anche da parte della tecnostruttura, di mitigare l’applicazione del principio del miglioramento continuo delle sedi, un principio che obbliga le strutture territoriali a migliorare, rispetto agli obiettivi qualitativi, il dato dell’anno precedente oppure, in determinate condizioni legate al mancato raggiungimento del risultato pieno, a migliorare il dato medio del cluster di riferimento. Un meccanismo diabolico che viene attenuato attraverso l’introduzione di fasce di tolleranza la cui applicazione dovrebbe già scattare sul consuntivo dei dati relativi al 2018. Proprio per superare le storture esistenti e nell’ottica di una collaborazione reciproca, siamo tornati a chiedere per l’ennesima volta l’apertura immediata di un tavolo tecnico, anche rispetto alla più volte promessa revisione del sistema di valutazione dei professionisti dell’Istituto. Vedremo se la disponibilità dataci dall’Amministrazione su un coinvolgimento, sia pure informale, resterà sulla carta o se alle promesse seguiranno i fatti.
Abbiamo poi chiesto chiarimenti sulla questione delle linee telefoniche interrotte in tutta Italia, vista l’urgenza e l’importanza del tema. Da alcuni giorni, infatti, e non si sa ancora per quanto, l’Istituto si trova privo del sistema più elementare di comunicazione – il telefono – con ripercussioni gravissime sia nei confronti dell’utenza che per la gestione delle attività quotidiane, compromesse dall’impossibilità di collegamento tra sedi o perfino nella stessa sede, nei moltissimi casi di dislocazione in più stabili.
Al netto delle problematiche probabilmente insorte con il gestore dell’appalto del nuovo sistema telefonico, in particolare per il mancato rispetto dei termini e dei tempi contrattuali – rispetto al quale registriamo comunque che si verificheranno eventuali azioni legali da intraprendere –, è incomprensibile e inaccettabile che l’Istituto non abbia messo in campo quelle misure volte ad evitare una falla organizzativa di queste dimensioni. Ci aspettavamo almeno una comunicazione interna, per preavvertire le sedi del blocco, così da mettere tutti nelle condizioni di informare l’utenza del disagio.
Che il cambio di piattaforma avrebbe potuto ingenerare problemi, del resto, lo si è capito già dalla scelta dei dispositivi forniti al personale: alcune sedi hanno ricevuto le cuffie, altre i telefoni, altri cuffie e telefoni. A quest’ultimo proposito, registriamo comprensibili rimostranze da parte del personale, per le difficoltà ad usare un dispositivo – le cuffie – non propriamente idoneo al tipo di attività svolta nelle nostre sedi. Senza entrare nel merito dei 70 € detratti in caso di smarrimento o furto della cuffia (richiesti solo in alcuni territori): siamo sicuri che tutto il personale sia messo in condizioni di poter custodire adeguatamente il dispositivo assegnato?
Tutto questo ci sembra, ancora una volta, espressione di un Istituto in declino ed allo sbando, che non percepisce la necessità di interloquire con le rappresentanze del personale e sembra vivere quest’esigenza come un fastidioso adempimento.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UIL PA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO
Roma, 10 gennaio 2019
A tutti i lavoratori
LORO SEDI
Cara/o collega,
di seguito il resoconto della riunione del 9 gennaio tra Amministrazione e OO.SS.
TAVOLO TECNICO SUL CONTRATTO INTEGRATIVO
Abbiamo ripreso il lavoro di stesura del nuovo Contratto Integrativo, andando a definire alcuni principi
importanti relativi al tema della formazione, in particolare per garantire maggiore accesso ai percorsi
formativi proposti dal MiBAC, quali opportunità di crescita professionale, nel rispetto di un principio di
equità e rotazione del personale. Abbiamo inoltre espresso la necessità di poter comprendere in
maniera chiara e dettagliata le risorse che, nel rispetto delle previsioni del Contratto collettivo,
possono essere destinate per finanziare attività di formazione, così da implementare le proposta
formativa stessa.
A margine del tavolo tecnico abbiamo poi richiesto informazioni in merito ai seguenti temi:
SVILUPPI ECONOMICI 2018
Come sapete lo scorso 28 dicembre sono state pubblicate le graduatorie degli Sviluppi Economici
2018. Nelle prossime settimane continueranno i controlli alla luce delle numerose richieste di
correzione pervenute e di quelle da voi segnalateci e che abbiamo prontamente portato all’attenzione
dell’Amministrazione. Attendiamo il lavoro delle commissioni per avere la graduatoria definitiva.
ASSUNZIONI ALLA LUCE DELLA LEGGE DI BILANCIO
La legge di Bilancio 2019 per il MIBAC ha previsto:
– assunzioni 500+500 sulle facoltà degli anni 2020 e 2021
– incremento del fondo di 10 mln dal 2020
– norma per lo scorrimento delle procedure interne di passaggio alla II e III area (funzionari ombra)
– assunzione degli idonei del concorso del 2016
– proroga al 31 dicembre 2019 dei contratti a tempo determinato
Un’altra norma nella stessa legge però posticipa la possibilità di fare assunzioni, a gravare sulla
facoltà del 2019, solo dopo il 15 novembre di questo anno.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di chiarire che impatto ha quest’ultima norma rispetto a quanto
previsto dalla stessa Legge (Idonei del concorso del 2016 e Funzionari ombra) e sulle situazioni in
sospeso (Assunzioni Assistenti giudiziari). Ci è stato risposto che si attende un chiarimento dalla
Funzione Pubblica che però non dovrebbe avere impatti negativi per le situazioni descritte, così come
ci è stato confermato che non c’è nessun blocco per lo svolgimento di concorsi nel 2019 e che
pertanto il concorso per 500 unità di II area si farà nel 2019. Attendiamo però le risposte formali per
poter chiudere quanto prima queste situazioni molto importanti.
Distinti saluti.
FP CGIL CISL FP UIL PA
C. Meloni G. Nolè/ V. Di Stefano F. Trastulli
AGGIUNTO UN ALTRO TASSELLO ALLE PROGRESSIONI
Il 2019 è iniziato con la firma dell’accordo sulle Progressioni economiche 2018 che coinvolgerà altri 8.136 dipendenti del Ministero della Giustizia e che si aggiungono alle progressioni le cui procedure si sono completate nel 2018.
Un buon modo per iniziare un anno!
Ricordiamo che le progressioni sono state previste nell’accordo sottoscritto il 26 aprile 2017, sia pur con una tempistica più celere di quanto siano state finora realizzate.
Alla procedura, il cui bando è previsto già nel prossimo mese di febbraio, potranno partecipare tutti i dipendenti in servizio al 01/01/2018 che, come prevede il CCNI, abbiano maturato almeno due anni di anzianità nella fascia economica di appartenenza.
La valutazione delle prestazioni del personale farà riferimento agli anni 2014, 2015 e 2016, come richiesto dall’organo di controllo, mentre sono stati confermati i criteri selettivi della scorsa procedura.
Le scriventi organizzazioni sindacali anche questa volta, come in occasione della firma dell’accordo sulle progressioni economiche anno 2017, hanno evidenziato come tra i criteri non sia prevista, tra l’altro, la valutazione dei titoli post laurea e la valutazione dei diplomi triennali.
L’incontro è proseguito con una relazione sulle disponibilità dei fondi del FUA 2018 e l’Amministrazione sembra essere pronta alla discussione. Attendiamo!
Noi OO.SS. abbiamo chiesto di avviare, contestualmente all’esame del FUA 2018 anche la discussione del FUA 2019 perché, solo in questo modo, l’Amministrazione attuerà un vero cambio di passo rispetto a quanto avvenuto finora.
Nel corso dell’incontro l’Amministrazione ha confermato l’avvio (a breve) delle procedure di interpello per gli Assistenti Giudiziari che, pare, vadano in parallelo con le nuove 200 assunzioni previste per il mese di febbraio.
Confsal- Unsa FPCGIL CISL FP UILPA Confintesa FP
Battaglia Meloni Marra Amoroso Ratti
“Il governo chiuda subito il contratto di tutti i Dirigenti del Servizio sanitario nazionale”. A chiederlo è la Fp Cgil Nazionale in un Ordine del giorno approvato oggi all’unanimità dal Comitato direttivo che fa chiarezza sull’emendamento 687 della legge di Bilancio che modifica l’accordo quadro del 2016 sulle aree contrattali del pubblico impiego e soprattutto richiama il governo alle sue responsabilità.
“Siamo preoccupati – si legge nell’Ordine del giorno – per quanto accaduto con l’inserimento nella legge di Bilancio del comma 687, che di fatto modifica unilateralmente l’accordo quadro sottoscritto nel 2016 dalle Organizzazioni sindacali confederali per la definizione delle aree contrattuali del pubblico impiego. Una norma irrispettosa delle prerogative sindacali che, inoltre, rischia di far retrocedere al punto di partenza la contrattazione faticosamente portata avanti in questi mesi dai sindacati dei medici e dei dirigenti sanitari, annullando di colpo i sacrifici di centinaia di migliaia di professionisti che da mesi protestano contro l’ingiustificato blocco contrattuale che si perpetua da 11 anni”.
“Pur guardando con favore al reinserimento della Dirigenza Tpa nel contratto della Dirigenza Medica e Sanitaria – prosegue l’Odg della Fp Cgil -, ribadiamo come questo non debba in alcun modo determinare un ulteriore rallentamento nelle trattative che dopo tre scioperi e numerosi sit-in in tutti i territori avevano finalmente registrato un’apertura delle Regioni volta a chiudere rapidamente anche questo contratto. Una soluzione è a portata di mano: il Ministro della Funzione Pubblica dia mandato ad Aran per convocare rapidamente le parti e procedere ad un’immediata e puntuale integrazione dell’attuale accordo quadro, consentendo per questa via la rapida conclusione del confronto per il rinnovo del Contratto della Dirigenza del Ssn, un accordo che per noi deve essere in grado di cogliere e valorizzare tutte le diverse specificità professionali ricomprese in quest’area contrattuale. Per tutti questi motivi sosteniamo lo sciopero del prossimo 25 gennaio, impegnando tutte le strutture al massimo sforzo per la riuscita della mobilitazione unitaria”, conclude.
Ministro in meno di 24 ore smentisce se stesso su interessi liquidazione anticipata
“Quindi il ministro ancora una volta, in questo caso a distanza di meno di 24 ore, smentisce se stesso dichiarando apertamente che si metteranno le mani nelle tasche dei lavoratori pubblici“. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta le parole del ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che oggi, a differenza di quanto affermato ieri, sostiene che solo una parte degli interessi per avere subito la buonuscita sarà a carico dello Stato.
“È un problema del governo – prosegue – aver determinato una disparità di trattamento tra lavoratori pubblici e lavoratori privati e una penalizzazione per i dipendenti pubblici e ora, addirittura, dovrebbero pagare in parte il percepimento anticipato del Tfr/Tfs che è, ricordiamolo, accantonamento di parte di salario. Non ci stiamo, contrasteremo questa ingiustizia“, conclude Sorrentino.
Leggi anche “Pensioni: Fp Cgil, con quota 100 disparità intollerabile tra pubblico e privato”
Ai lavoratori delle Dogane e dei Monopoli
Abbiamo rappresentato al Direttore dell’Agenzia, con la nota dello scorso 28 dicembre,
la richiesta di una iniziativa urgente per recuperare il taglio delle risorse che, da anni,
riduce e depaupera il salario accessorio del personale, considerando grave la non
approvazione di un emendamento in tal senso nella legge di Stabilità.
Abbiamo anche, nella stessa nota, rivendicato la assoluta urgenza della apertura di un
confronto finalizzato all’immediata adozione di provvedimenti per la copertura delle
gravissime carenze di organico – oramai intorno alle 2000 unità – che provocano un
aumento dei carichi di lavoro del personale ed impediscono di organizzare i servizi e le
turnazioni rispettando il CCNL.
E abbiamo ricordato che CGIL-CISL-UIL e UNSA hanno chiesto, da mesi, l’avvio delle
trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo.
Ciò posto ribadiamo oggi con forza che alle nostre richieste l’Agenzia deve dare
immediato riscontro.
Anche perché è ormai chiaro a tutti che un ulteriore rinvio delle trattative avrebbe
pesanti riflessi sul processo di riorganizzazione in atto (le cui ricadute sulle strutture al
momento della loro attivazione devono essere approfondite), sui rapporti di lavoro, sulla
valorizzazione del personale e sulle scelte per l’accesso alla dirigenza.
Aggiungiamo inoltre che è del tutto evidente – come nel caso della istituzione e del
Bando di selezione delle Poer – che il mancato rispetto del confronto tra le parti ed il
prevalere di scelte di scarso respiro, non potrà che avere sbocchi critici ed esiti divisivi tra il
personale. Perché non ipotizzare di rivedere i criteri e le previsioni del Bando,
recuperando il rispetto di quanto convenuto nel corso del confronto?
Abbiamo dimostrato sin qui chiara e piena disponibilità al dialogo ed al confronto,
perché crediamo in relazioni sindacali stabili e partecipative.
Ma, di fronte allo stallo involutivo che rischia di produrre demotivazione e disaffezione
tra i lavoratori, è nostro dovere presentare un pacchetto di rivendicazioni sulle quali
chiediamo all’Agenzia la apertura di un immediato confronto.
Copertura delle carenze: chiediamo, sulla base di quanto previsto dalla
Convenzione, procedure concorsuali (già autorizzate) con la riserva del 20% prevista per
il personale interno e, nelle more di dette procedure, l’attivazione di comandi da altre
amministrazioni e di seguito ingressi programmati tramite mobilità intercompartimentale.
Contratto Integrativo. Chiediamo che entro il mese di gennaio vengano sottoscritti,
anche a stralcio, accordi su:
● attivazione di una ulteriore fase di progressioni economiche dentro le aree
con decorrenza 2019;
● individuazione di incarichi di responsabilità ai quali attribuire indennità di
posizione e di risultato direttamente rapportate a quelle delle Poer;
● Attivazione di una procedura di mobilità volontaria nazionale tra gli Uffici
dell’Agenzia;
● omogeneizzazione del sistema delle indennità individuali tra tutto il
personale dell’Agenzia e rivalutazione economica delle stesse sulla base di
quanto disposto dal CCNL ;
● costituzione di un tavolo di approfondimento preventivo su tutte le materie
oggetto del rapporto di lavoro del personale;
● definizione di criteri omogenei per la gestione dei servizi e degli orari,
con particolare riferimento alle turnazioni del personale negli uffici portuali ed
aeroportuali.
Fondo risorse decentrate. Chiediamo la sottoscrizione dell’accordo definitivo
per il Fondo anno 2017 e, a stralcio, l’Accordo per l’anticipo del Fondo anno 2018.
Su questa piattaforma irrinunciabile se non saremo
immediatamente convocati chiameremo tutto il personale alla
mobilitazione.
Roma 9 gennaio 2019
FPCGIL CISLFP UILPA UNSA/Salfi
Iervolino Fanfani Procopio Veltri