La trattativa per il rinnovo del contratto, che interessa una platea stimata pari a circa 150 mila lavoratrici e lavoratori, “procede troppo lentamente e va sbloccata, datori di lavoro e istituzioni facciano finalmente la loro parte: la pazienza è finita”, scrivono le categorie di Cgil, Cisl e Uil in un volantino unitario.
Nel mirino dei sindacati ci sono le controparti, Aiop e Aris, alle quali chiedono una svolta per imprimere un’accelerata alla trattativa. Ed è proprio con questo obiettivo che il presidio di martedì 25 settembre si terrà nei pressi della sede di Aris, in Largo della Sanità Militare 60 dalle 9.30 alle 14, in concomitanza con un nuovo appuntamento del confronto per il rinnovo del contratto.
PROGRESSIONI VERTICALI – NOI CI SIAMO
In vista dell’incontro in cui avvieremo la contrattazione sul CCNI 2018 e, si spera, anche sulle progressioni verticali, ci teniamo a precisare la nostra posizione su quest’ultimo punto e a fare il riassunto delle puntate precedenti.
Esattamente un anno fa, come FP CGIL decidemmo di non firmare l’accordo sulle progressioni, perché
l’Amministrazione non volle vincolarsi, non inserendo alcuna specificazione sul numero dei beneficiari e
restando vaga anche sulla decorrenza dell’accordo. In tutti questi mesi non ci sembra che le cose siano
affatto cambiate.
Qualora il numero dei destinatari per quest’anno sia limitato a qualche decina di persone, considerando che la platea dei lavoratori interessati è ben più ampia, noi chiediamo di attuare – mediante specifico accordo una programmazione triennale nell’arco temporale previsto dal Decreto Madia (2018-2020), così da consentire quanti più passaggi possibili, prevedendo passaggi sia dall’area B verso l’area C, ma anche dall’area A verso l’area B.
Quanto ai criteri, ferma restando la necessità di una selettività, noi riteniamo che essi debbano essere ampi, posto che si rivolgono a persone che svolgono la loro attività lavorativa da moltissimi anni.
Questo vuol dire, per noi, ad esempio, no alla certificazione dell’inglese – neppure come titolo che dà
punteggio, perché scatenerebbe comunque una corsa all’acquisto del titolo, pur di accaparrarsi un posto no all’esclusione delle lauree triennali; previsione di quiz su materie relative all’attività dell’istituto.
In questo modo, avremo una graduatoria selettiva basata su titoli e sulle capacità.
Noi ci siamo e siamo pronti a sottoscrivere accordi, a condizione che siano precisi ed esigibili.
Roma, 20 settembre 2018
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INPS
Matteo Ariano
LA FIRMA TECNICA E’ UNA INVENZIONE
NON PREVISTA DA NIENTE E NESSUNO
Finite le elezioni per le RSU, sconfitta in ogni contenzioso giudiziario e fallito anche il tentativo di convincere il Ministro Bongiorno a modificare il decreto leg.vo 165/01, sapevamo che FLP avrebbe firmato il CCNL per il semplice motivo che un Sindacato che non contratta non ha proprio ragione di essere.
Ciò che è francamente demagogico e propagandistico, peraltro singolarmente in linea con questa stagione politica, è la motivazione della firma.
Da un lato FLP dichiara di aver apposto solo una “firma tecnica”…istituto assolutamente inesistente, in sostanza una vera e propria “pagliacciata” a danno dei lavoratori, dall’altro la stessa FLP vestendo i panni del “salvatore della Patria”, sostiene che senza il suo apporto ai tavoli nazionali appare evidente “l’incapacità dei sindacati casta di definire accordi dignitosi”.
Se le scriventi prendessero sul serio quanto dichiarato, ci sarebbero anche gli estremi per una querela, in realtà trattasi di mera e patetica divulgazione pubblicitaria e propagandistica di basso spessore.
Proviamo sentimenti di “pena” per il travaglio che deve aver accompagnato una scelta “tanto difficile”… si sono sacrificati per i lavoratori….che buffonata!
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni
Iervolino Fanfani Procopio Vitiello/Veltri
LETTERA APERTA AL DIRETTORE DEL GIORNALE LIBERO
dr.VITTORIO FELTRI
CHI ATTACCA I LAVORATORI DEL FISCO COMMETTE UN ATTO IRRESPONSABILE
Otre 120 miliardi di euro…..queste sono le cifre da “mal di testa”sulle quali si attesta l’evasione fiscale in Italia.
A causa di questo malcostume molto italiano, le entrate tributarie – quelle cioè necessarie alla sussistenza del sistema Paese – gravano per l’80% sulle spalle ormai “indebolite”deilavoratori dipendenti e dei pensionati.
Per questo è inaccettabile, se non irresponsabile, che un quotidiano come “Libero”, con l’articolo comparso oggi in prima pagina, pur in presenza di situazioni “corruttive di alcune mele marce”,
si presti all’ignobile, quanto purtroppo molto praticato sport di “sparare nel mucchio”.
E’ irresponsabile il maldestro tentativo di delegittimazione dell’intera categoria dei funzionari del fisco e dei loro dirigenti che – nella stragrande maggioranza dei casi – svolgono attività altamente
professionalizzate, assolutamente ingrate ma indispensabili e strategiche per gli interessi di tutta la Nazione.
I farabutti, coloro che hanno tradito il giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana, devono essere licenziati e il Sindacato non intende assolutamente difenderli ma fare di tutta “l’erba un fascio”non Le fa onore.
Per questo chiediamo una rettifica dell’articolo che restituisca dignità, decoro e considerazione a uomini e donne che lavorano duramente per gli interessi della nostra Nazione.
Grazie
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni
CRITERI DI RIPARTIZIONE DEL FUA 2017
Dopo lunghe discussioni e confronto al tavolo, abbiamo ritenuto di firmare l’accordo che prevede i
nuovi criteri di ripartizione del FUA, per l’anno 2017.
I criteri proposti dall’Amministrazione sono tre: si considera, anzitutto, il personale effettivamente
presente presso ciascuna sede e non più quello solo “virtualmente” in servizio (ad es., i colleghi
distaccati presso altro ufficio sono conteggiati presso l’ufficio in cui svolgono la propria attività).
A questo criterio si affianca quello degli obiettivi assegnati al singolo Ufficio; si tratta di un parametro che si inserisce nella costruzione del nuovo modello organizzativo dell’INL, teso all’inserimento del lavoro di gruppo – da tempo proposto dalla nostra sigla –, con l’obiettivo finale di responsabilizzare tutto il personale – compresi i dirigenti – al raggiungimento degli obiettivi. Il mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati alla singola ITL determina delle penalizzazioni, nel senso di una riduzione proporzionale del FUA assegnato all’Ufficio. Sul punto, l’Amministrazione ci aveva proposto tre fasce, con tre relativi parametri di riduzione (-5%, -10%, -15%) che, assieme alle altre sigle, siamo riusciti a modificare (-3%, -6%, -9%), così da avere il minor scostamento possibile, considerando che si tratta di attività svolte nel 2017 e che siamo solo in fase di prima applicazione.
Il terzo e ultimo indice presente, infine, definito “indice di pressione aziendale” si riferisce al rapporto tra numero di ispettori effettivamente operanti presso la singola ITL e numero di aziende presenti nella Provincia – come risultanti dalla Camera di Commercio. Si tratta di un criterio necessario a riconoscere che in quelle Sedi in cui ci sono pochi ispettori, a fronte di molte aziende presenti sul territorio, c’è più lavoro da fare e quindi si determina un leggero aumento delle somme assegnate all’Ufficio, pari al 5%.
Come FP Cgil abbiamo espresso posizione favorevole all’assegnazione di obiettivi alla singola ITL, se questo serve a corresponsabilizzare tutti i lavoratori e a costruire il lavoro per processi e in team. Considerato che si tratta di un accordo di prima applicazione, peraltro, ne vaglieremo bene l’effetto pratico, intervenendo con gli opportuni correttivi che si dovessero rendere necessari.
Il prossimo passo, per noi, è quello di inserire nella struttura organizzativa di ogni ufficio figure
professionali che monitorino costantemente l’andamento della sede, così da capirne le motivazioni
e consentire eventuali aggiustamenti in corso d’opera, per evitare spiacevoli sorprese.
Inoltre, su richiesta nostra e di altre sigle abbiamo avuto chiarimenti rispetto alla situazione del personale ispettivo in formazione presso l’INAIL: considerato che la formazione di questi lavoratori prosegue tuttora – ad es. mediante l’accesso agli applicativi informatici di quell’Istituto o con l’affiancamento al collega dell’Ente, con cui si condivide l’assegnazione della pratica – si rende
necessaria la messa a disposizione di postazioni di lavoro da parte dell’INAIL in favore dei dipendenti dell’INL. Tutto ciò nello spirito di collaborazione della Circolare INL 2/2017, che prevedeva comunque che la sede – e il datore – di lavoro dei dipendenti INL restasse l’INL. Infine, l’Amministrazione ci ha comunicato che ulteriori appuntamenti formativi – in materia assicurativa e previdenziale – sono già in programmazione (il prossimo già a ottobre) e che resta fermo l’obiettivo di garantire la formazione in materia a tutto il personale ispettivo.
Al termine della discussione, l’Amministrazione ci ha comunicato che sono in corso gli aggiustamenti tecnici finali prima di poter avviare la discussione sindacale sulla stabilizzazione dei distaccati, così da poter sanare situazioni insostenibili che si protraggono ormai da anni.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS e INL
Matteo Ariano
“La Fp Cgil Nazionale esprime tutta la propria vicinanza e solidarietà alle famiglie dei lavoratori morti sul lavoro nell’Archivio di stato di Arezzo. Quanto alle cause che hanno determinato questo gravissimo episodio e alle eventuali responsabilità aspettiamo gli accertamenti della Magistratura, ma c’è un problema di sicurezza che ormai avvolge da troppo tempo i luoghi della cultura”. È quanto si legge in una nota della Funzione Pubblica Cgil Nazionale.
Un problema di sicurezza, aggiunge la categoria della Cgil, “derivante dai mancati investimenti, dai tagli ai bilanci che hanno inciso sulle spese di manutenzione ordinaria e dalla insostenibile leggerezza con la quale si bypassano le misure di sicurezza in nome delle politiche di valorizzazione”. Come Fp Cgil, aggiunge, “abbiamo denunciato, inascoltati, gli effetti di politiche che hanno fortemente indebolito i cicli di tutela e manutenzione del nostro patrimonio culturale, non dobbiamo aspettare i morti sul lavoro perché questo tema diventi centrale nella coscienza collettiva”.
Per la Funzione Pubblica Cgil “serve da subito un piano straordinario di messa in sicurezza del patrimonio, dei lavoratori e dei cittadini che ne fruiscono e serve una riflessione profonda sugli effetti di politiche che hanno inciso in maniera negativa anche sulla percezione collettiva, inducendo a pensare che le misure di tutela e conservazione fossero un freno alla valorizzazione dei nostri luoghi della cultura. Non è così e la vicenda drammatica e profondamente triste che ha colpito i lavoratori dei Beni culturali evidenzia un declino apparentemente inarrestabile che interessa il settore degli Archivi di Stato, fondamento della memoria storica del nostro paese ma poco appetibile al mercato della valorizzazione”, conclude.
È la riprova che avevamo visto giusto. Nel corso della campagna elettorale per le RSU hanno raccontato falsità ai lavoratori pur di guadagnare voti. Hanno giurato e spergiurato che mai avrebbero firmato un contratto capestro e antidemocratico. E ora, passate le elezioni, finalmente gettano la maschera!
È un film già visto e oggi appare del tutto evidente la strumentalità delle critiche al Ccnl alla disperata ricerca di facili consensi in campagna elettorale.
Per giustificare il voltafaccia si parla di firma tecnica: ci si vuole cosi, con questo espediente, sedere al tavolo dei firmatari che, con senso di responsabilità, hanno messo fine al lungo blocco contrattuale e creato le premesse per il miglioramento delle tutele normative ed economiche e per la riforma del sistema di classificazione professionale e dell’ordinamento.
Per quanto riguarda il prossimo contratto – 2019/2021, dal Governo ci aspettiamo, ora, risposte chiare e in tempi rapidi perché il Ccnl possa vedere la sua piena efficacia e il suo naturale completamento con il rinnovo.
Per questo continuiamo a rivendicare risorse e stanziamenti necessari a proseguire il percorso di valorizzazione delle retribuzioni solo avviato dal Ccnl 2016/2018.
È questo che intendiamo fare con determinazione e convinzione, proprio come abbiamo fatto negli otto lunghi anni di blocco precedente, sapendo di avere al nostro fianco i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo.
“No a scappatoie e a capri espiatori, al sistema carcerario servono cambiamenti necessari”. Ad affermarlo è la Fp Cgil Nazionale, che aggiunge: “A meno di 24 ore dalla tragedia al carcere femminile di Rebibbia, a poche ore dalla terribile morte di due bambini per mano della madre, ancor prima di conoscere fatti, circostanze, responsabilità, il Ministro della Giustizia Bonafede e il Capo del Dipartimento Penitenziario Basentini hanno stabilito colpe e sanzioni, a carico di direttore vicedirettore e vice comandante della Polizia Penitenziaria”.
Il tutto, aggiunge la Funzione Pubblica Cgil, “senza interrogarsi sul perché, ad oggi, la Magistratura possa ancora ordinare di rinchiudere in carcere mamme con bambini piccolissimi, e sul perché non si rispetti una legge che tale circostanza vuole evitare. Il Ministro e il Capo del Dap pensano di assolvere ai loro doveri punendo funzionari e dirigenti, con motivazioni ancora in queste ore sconosciute ai più”. Per la Fp Cgil, “la morte così terribile di due bambini deve portare immediatamente ad altre decisioni: il rafforzamento, anche con decreto d’urgenza, della legge 62 del 2011 che impedisce la reclusione negli istituti di pena di donne con prole in tenera età; una accurata e tempestiva indagine sull’operato dei magistrati; un provvedimento immediato che realizzi case protette per questi casi, con sorveglianza speciale in ambiente adatto a rimuovere ogni causa di disagio per i bambini coinvolti, che non devono e non possono pagare per le colpe delle loro madri; un intervento a tutela degli operatori tutti, dai poliziotti penitenziari alle educatrici ed educatori, a tutto il personale che quotidianamente svolge il proprio lavoro con competenza e professionalità; e, infine, un potenziamento dei servizi sanitari, soprattutto di supporto e assistenza psicologica e psichiatrica“.
Secondo il sindacato di categoria della Cgil, “dopo aver, come primo atto di governo, rimosso dal tavolo la riforma dell’Ordinamento Penitenziario e avere abbandonato, alla ricerca del facile consenso, qualsiasi ipotesi di trattamenti alternativi al carcere e di riordino dei regolamenti che sovrintendono all’esecuzione penale, il Ministro della Giustizia non può sfuggire comunque alla necessità che si metta mano da subito ai cambiamenti necessari attraverso leggi e regolamenti che siano in grado di coniugare il dovere ad eseguire le pene e i trattamenti di sicurezza con la dignità di chi vive e lavora in carcere“. Infine, “noi abbiamo ancora forte nel cuore il dolore per la tragedia di Rebibbia femminile, per la sua violenza e per la sua assurdità, e l’amaro senso di sconfitta dello Stato, ma vorremmo diffidare chi è responsabile di governo e di gestione dal praticare scappatoie e dal dedicarsi al gioco del trovare subito capri espiatori. Alle dirigenti e funzionarie punite con solerzia e senza motivazioni conosciute rivolgiamo la nostra solidarietà e la nostra disponibilità a tutelarle anche per via legale in qualsivoglia loro istanza contro un provvedimento disciplinare così grave”, conclude la Fp Cgil.
SULLA NOSTRA PELLE
Colleghe e colleghi, venerdì 14 settembre c’è stato l’incontro con l’Amministrazione e le Organizzazioni Sindacali di cui all’art. 7 del CCNL 2016-2018.
La convocazione è stata inviata a meno di 24 ore dall’appuntamento e per questo abbiamo contestato vivacemente il metodo con una nota unitaria, CGIL CISL e UIL, in allegato.
L’amministrazione si è scusata giustificando la repentina convocazione, per motivi di celerità.
FONDO RISORSE DECENTRATE 2018
Ci è stato consegnato uno schema di ripartizione del Fondo 2018 IDENTICO a quello degli anni precedenti.
La disponibilità del Fondo consta di 4.532.736€ con un incremento di 229.455€ che permetterebbe agevolmente di iniziare a procedere, almeno in parte, con le riqualificazioni.
Secondo l’Amministrazione, eventuali procedure di Progressioni Economiche, riguarderebbero solo una minima parte del personale (15-20%); ipotesi che abbiamo respinto con forza.
BUONI PASTO
Premesso che la società Qui Group ha subìto la dichiarazione di procedura fallimentare, sono stati individuati i seguenti gestori:
SODEXO CARTACEO: Lotti 1 – 3 – 6
(Val D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Lazio, Calabria, Sicilia, Sardegna e Basilicata)
REPAS CARTACEO: Lotti 4 – 5
(Umbria, Abruzzo, Marche, Puglia, Campania e Molise)
E’ in via di conclusione la procedura per ripristinare la normale erogazione dei buoni pasto maturati dal mese di luglio; gli stessi verranno emessi dai gestori suindicati e, presumibilmente, saranno consegnati al personale tra il mese di ottobre e il mese di novembre.
Per il recupero dei buoni pasto non usufruiti emessi dalla Società Qui Group, l’Istituto è in stretto contatto con la Consip e l’Avvocatura dello Stato si è in attesa di un disegno di legge che sani la complessa situazione.
DOTAZIONI ORGANICHE
Stante il decreto sulle dotazioni organiche, i bandi di mobilità e le procedure di trasferimenti interni all’Istituto, abbiamo chiesto un incontro ad hoc su tali argomenti per avere tutte le informazioni. Inoltre abbiamo chiesto se era stata data attuazione al Decreto del Ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione, pubblicato sulla G.U. il 27 luglio 2018, riguardante le linee guide per la predisposizione dei piani dei fabbisogni di personale da parte delle amministrazioni pubbliche.
L’Amministrazione ha risposto in senso positivo.
SUSSIDI
Abbiamo chiesto un’accelerazione dei tempi di verifica dell’accordo da parte degli organi preposti per poter dare presto attuazione alla pubblicazione del bando.
LIQUIDAZIONI FUA 2016 – 2017
Abbiamo ulteriormente sollecitato le liquidazioni dei residui Fua e dei Risparmi di Spesa del 2016, nonché dellle spettanze del Fua 2017.
L’incontro si è concluso con l’impegno di una calendarizzazione su tutte le tematiche su esposte.
La Coordinatrice Nazionale
FP CGIL Corte dei conti.
Il 24 settembre, alle ore 15.00, presso la sede della CISL FP Nazionale, in via Lancisi, 25, Roma è indetto un Coordinamento unitario per la presentazione della piattaforma programmatica relativa alla figura dell’Ufficiale Giudiziario. Una piattaforma che è il frutto di un lungo lavoro comune e che si propone di identificare nuove modalità di articolazione di questo importante servizio ai cittadini, legate ai processi di innovazione tecnologica, con riferimento allo sviluppo professionale di questa centrale figura professionale.
La riunione è aperta ai nostri iscritti e sarà un utile momento di confronto rispetto alle proposte
contenute nella piattaforma che saranno illustrate dai lavoratori che hanno contribuito alla sua predisposizione.
Per motivi meramente organizzativi la UIL ci ha comunicato che non potrà essere presente alla riunione, pur confermando l’adesione al documento unitario.
Vi alleghiamo pertanto la piattaforma e restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale
Nella riunione di oggi, accogliendo precise richieste avanzate da molti colleghi delle regioni del nord, abbiamo provveduto a modificare, relativamente all’accordo siglato lo scorso luglio, il punto “C” laddove prevedeva: “Il personale decaduto dal diritto al trasferimento non potrà partecipare alle due successive procedure di mobilità nazionale…” sostituendolo con “Il personale decaduto dal diritto al
trasferimento non potrà partecipare alla successiva procedura di mobilità nazionale…”.
Con l’occasione sono anche stati aumentati i posti disponibili “in entrata” e “in uscita” dalle regioni, come segue:
– Posti in uscita da 300 a 350;
– Posti in entrata da 366 a 444.
Roma, 18 settembre 2018
FP CGIL CISL FP UIL PA CONFSAL/UNSA
Boldorini Silveri Cavallaro Sempreboni
Al Direttore Generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott. Giovanni Di Monde
Al Direttore Centrale Patrimonio e Archivi
Dott. Giorgio Fiorino
Al Dirigente Area Relazioni Sindacali
Dott. Leonardo Aquino
Oggetto: richiesta sospensione procedure di recupero avviate nei confronti dei CRAL
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in vista della riunione programmata per giorno 27 settembre 2018 presso la Direzione Generale dell’Istituto con all’ordine del giorno le problematiche relative ai locali in uso ai CRAL – nella quale si augurano di ricevere finalmente il prospetto riepilogativo più volte richiesto – chiedono che siano sospese le procedure già avviate da alcune Direzioni regionali per la percezione di canoni ed utenze legati all’utilizzo di locali dell’INPS: la richiesta, ispirata ad elementari principi di buon senso, è motivata dall’esigenza, più volte manifestata per iscritto e verbalmente all’Amministrazione, di avere un quadro complessivo su tutto il territorio nazionale dello stato del “contenzioso” onde poter concordare soluzioni condivise e non “divisive” che rischierebbero di arrecare un danno irreversibile non solo ai CRAL, quali libere associazioni aventi finalità ricreative e culturali a supporto dei colleghi, ma soprattutto al personale che si vedrebbe di fatto privato di un soggetto fondamentale per il benessere lavorativo e le condizioni ambientali di chi opera nel nostro Ente.
Si resta in attesa di un sollecito riscontro.
FP CGIL/INPS CISL FP/INPS UILPA/INPS
Matteo ARIANO Paolo SCILINGUO Sergio CERVO