COMUNICATO ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DEL MIC
Il 6 dicembre si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione del Mic e le OO.SS. per la sottoscrizione dell’accordo per la ripartizione di parte delle risorse decentrate A.F. 2023 e quelle non utilizzate nell’anno 2022. L’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso settembre ha ottenuto la certificazione el Dipartimento della Funzione Pubblica e della Ragioneria Generale dello Stato.
Più specificamente le parti hanno convenuto di sottoscrivere in via definitiva l’accordo per lo stanziamento di 249.920,00 euro per il Progetto finalizzato all’ottimizzazione delle attività amministrative correlate alla digitalizzazione e riorganizzazione del Ministero presentato dalle Dir. Generali Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Creatività Contemporanea e Sicurezza del Patrimonio Culturale e che coinvolgeranno 142 unità di personale.
La partecipazione ai progetti – che dureranno almeno tre mesi – è volontaria, ed il compenso corrisposto sarà in linea con i criteri stabiliti per i progetti realizzati negli altri Istituti.
A latere degli argomenti principali le scriventi Organizzazioni hanno richiesto informazioni all’Amministrazione in merito alla volontà politica di rinnovare i contratti di collaborazione degli esperti in scadenza al 31 dicembre; al momento non ci sono le condizioni per pensare a una proroga, o almeno non c’è nessun percorso politico definito. Altro tema affrontato è stato il rinnovo di tutti gli accordi individuali dello smart working in scadenza alla fine dell’anno.
Per entrambi i temi attendiamo quindi un riscontro che ci auspichiamo arrivi a breve.
L’incontro tra le parti è poi proseguito con il tavolo tecnico sulle famiglie professionali Tecnico- Specialistica per la tutela e la valorizzazione del Patrimonio Culturale.
La FP CGIL e la UIL PA hanno presentato il proprio contributo, a seguito del confronto con le lavoratrici e lavoratori, per il Funzionario Architetto, il Funzionario tecnico per le strutture, l’impiantistica e la sicurezza ed il Funzionario Ingegnere relativamente ai requisiti di accesso e precisando la necessità di intervenire nel testo sulle mansioni e conoscenze specifiche.
Il tavolo si è aggiornato al 20 dicembre per proseguire la discussione sui restanti profili.
FP CGIL MIC
V. Giunta
UILPA MIC
F. Trastulli
Nella giornata del 6 dicembre 2023 si è tenuta l’Assemblea di tutto il personale delle Sedi centrali e regionali della Corte dei conti, sia in presenza che in streaming, per approfondire le proposte di queste OO.SS. riguardanti le seguenti materie del CCNL F.C. 2019-2021:
1) Contratto Collettivo Nazionale Integrativo Corte dei conti – Triennio 2022-2024:
• Nuovo Ordinamento Professionale Corte dei conti;
• Nuove Progressioni Economiche Orizzontali;
2) Progressioni tra le Aree in deroga al titolo di studio. L’Assemblea ha registrato l’ampia partecipazione del personale, arricchita da numerosi interventi di lavoratrici e lavoratori, grazie ai quali le scriventi OO.SS. hanno potuto illustrare tutti gli aspetti più significativi delle proposte sindacali, evidenziando le differenze con quelle prospettate dall’Amministrazione. A tal riguardo, come preannunciato in Assemblea, si allegano le seguenti proposte aggiornate delle scriventi OO.SS., nonché quelle presentate dall’Amministrazione, al fine di dare una giusta informativa a tutti i dipendenti della Corte dei conti:
• OO.SS. – Proposta Ipotesi CCNI 2022-24 – 27 Novembre 2023;
• OO.SS. – Proposta Confronto Progressioni Aree – 9 Giugno 2023;
• Amministrazione – Ipotesi CCNI 2022-24 – 4 Ottobre 2023;
• Amministrazione – Confronto Progressioni Aree – 7 Agosto 2023; Vi terremo aggiornati sui prossimi incontri di Contrattazione e di Confronto, già richiesti, in data odierna, da queste OO.SS..
S. Di Folco A. Guarente F. Amidani U. Cafiero C. Visca M. Centorbi
Alla Prefettura di …
OGGETTO: RICHIESTA DI INCONTRO URGENTE
Con la presente, la scrivente RSU e le scriventi OO.SS. rappresentano al sig. Prefetto la situazione riguardante l’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Nonostante potrebbe esservi arrivata, nelle scorse settimane, una nota dall’itl con cui si precisava che erano state fornite ampie rassicurazioni dalla sig.ra Ministra sulla risoluzione delle questioni alla base della mobilitazione, dobbiamo con la presente smentire tali affermazioni.
Ad oggi, infatti, gli arretrati della perequazione sono riconosciuti solo parzialmente, con un emendamento governativo al cosiddetto DL Anticipi che scomputa dagli arretrati l’indennità una tantum riconosciuta dal precedente Governo ad altro titolo.
Nessuna risposta è arrivata, dal Governo, rispetto alla riduzione del salario accessorio del personale, prodotta dalla concomitanza di due fattori: aumento del personale per effetto delle assunzioni e presenza di tetti normativi al salario accessorio, in particolare al Fondo Risorse Decentrate e al Decreto Incentivi per il personale ispettivo.
Nessuna risposta è arrivata, né dal Governo né dall’INL, sull’impiego di fondi del bilancio dell’INL per l’acquisizione di dotazioni strumentali al personale, di accesso pieno a banche dati, di software funzionanti. Ad oggi, tutto il personale dell’INL, compresi gli ispettori del lavoro, è costretto a utilizzare il proprio cellulare personale, ad esempio, e questo non è più tollerabile, vista la cospicua disponibilità di fondi nel bilancio.
Per tutto quanto sopra, Le chiediamo un incontro urgente, per rappresentare al Governo e, in particolare alla Presidente del Consiglio dei Ministri, la situazione vissuta dal personale di questo Ente.
Sen. Francesco Paolo Sisto
Viceministro della Giustizia
Dott. Alberto Rizzo
Capo di Gabinetto
Dott. Gaetano Campo
Capo Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria
Dott.ssa Mariaisabella Gandini
Direttore Generale del personale e della formazione
Dott. Lucio Bedetta
Direttore Generale del bilancio e della contabilità
Dott. Giovanni Russo
Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria
Dott. Massimo Parisi
Direttore Generale del personale
Dott. Antonio Sangermano
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità
Dott. Giuseppe Cacciapuoti
Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile
Dott. Renato Romano
Direttore Generale degli Archivi Notarili
Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in data 30 maggio 2023, hanno sottoscritto la ipotesi di accordo relativa ai criteri di pagamento del Fondo Risorse Decentrate – anno 2022. Da allora non si sono avute più notizie in merito alla certificazione della predetta ipotesi di accordo da parte degli organi di controllo (Funzione Pubblica e Ragioneria Generale dello Stato) e, quindi, in merito alla sottoscrizione definitiva dell’accordo.
Tenuto conto del tempo trascorso, della circostanza che le somme da pagare andranno a retribuire prestazioni rese nell’anno 2022 e, quindi, della necessità di evitare ulteriori ingiustificati ritardi nel pagamento del dovuto ai lavoratori, CGIL CISL e UIL chiedono che si proceda senza indugio ad acquisire la prescritta certificazione ed a convocare con la massima urgenza un incontro per la definitiva sottoscrizione dell’accordo di cui in premessa.
CGIL CISL e UIL chiedono, altresì che in quella sede, si apra da subito la discussione per la definizione di criteri pagamento del Fondo Risorse Decentrate relativo all’anno 2023.
CGIL CISL e UIL confidano in un positivo riscontro e porgono distinti saluti
FP CGIL
Russo
CISL FP
Marra
UIL PA
Amoroso
Roma, 6 dic – “Sono tanti gli ostacoli che le donne del Corpo dei Vigili del fuoco si trovano davanti nel poter scegliere o meno di avvalersi di un percorso di sviluppo in carriera o quando, causa una applicazione sbagliata o male interpretata dalla stessa Amministrazione, sono costrette a subire restrizioni legate ai legittimi percorsi di reinserimento al rientro della maternità e di supporto nel periodo successivo all’allattamento e cura dei figli. In attesa dell’istituzione formale di uno specifico Osservatorio sulle Politiche di Genere, ribadiamo la necessità di avviare urgentemente un tavolo nazionale sulle Politiche di genere nel Corpo”.
Lo scrive la Funzione pubblica Cgil in una nota inviata ai vertici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e al governo.
“Il Corpo dei Vigili del Fuoco, storicamente e tradizionalmente, nella sua componente operativa si è sempre caratterizzato per una presenza maggioritaria maschile, se non addirittura esclusiva. La questione di genere quindi, nell’ambito del Dipartimento dei Vigili del Fuoco – si osserva – non è mai stata affrontata e trattata adeguatamente, trascurando temi di assoluta importanza che necessiterebbero, al contrario, di una vera presa di coscienza per migliorare i diritti e le forme di tutela delle lavoratrici. Esistono infatti alcuni aspetti culturali e pratici che andrebbero analizzati e indirizzati al meglio per recuperare quel vuoto normativo creatosi in questi lunghi anni di assordante silenzio”.
“Riteniamo indispensabile che, per evitare l’abitudinario involontario e inconsapevole comportamento discriminatorio e sessista, quali ad esempio commenti ironici e mascherati da ironia generalizzata che rientrano in una vecchia logica patriarcale, vengano organizzati corsi di formazione e comunicazione verbale e non verbale sensibilizzando il personale del Corpo e creare una nuova cultura del rispetto tra le persone. Una azione, questa – prosegue la lettera -, che per essere efficace e generare il necessario cambiamento culturale deve partire dagli uomini del Corpo e che deve avere come primi protagonisti i livelli apicali, i responsabili intermedi e poi ogni singolo dipendente. Da parte nostra, ogni altra tipologia di tutela che possa supportare il lavoro delle donne nelle dinamiche lavorative sarà oggetto di una particolare attenzione”, conclude Fp Cgil.
Pubblichiamo la nota di chiarimenti del Dipartimento riguardo l’assegnazione del secondo buono pasto
Pubblichiamo il bollettino della Direzione Centrale per l’Amministrazione Generale riguardo il concorso interno per 89 osti per il ruolo Ispettore Logistico gestionale
Pubblichiamo il Decreto del concorso pubblico per 189 posti per Ispettore Logistico Gestionale
Pubblichiamo la nota dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale riguardo la sorveglianza sanitaria del personale del C.N.VV.F. e le prescrizione di accertamenti sanitari “extra protocollo”.
Si è svolto oggi pomeriggio il terzo confronto tra le organizzazioni sindacali e l’Amministrazione in tema di misurazione e valutazione della performance. All’ordine del giorno, in particolare, quella individuale.
Come FP CGIL abbiamo, ancora una volta, chiesto all’Amministrazione una maggiore attenzione sulla trasmissione della documentazione attinente l’ordine del giorno: se inviata a ridosso della riunione il confronto rischia di diventare sterile.
Quanto al merito abbiamo constatato come il documento trasmesso manchi, in realtà, di alcuni significativi passaggi presenti nella Direttiva: in primis la parte attinente la valutazione dell’operato dei dirigenti, una valutazione che dovrebbe essere “a 360°” (cit.) passando quindi per il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori in una logica bottom/up.
Questa richiesta è precisamente quella che abbiamo avanzato già in occasione del primo incontro e conferma un orientamento della Funzione Pubblica risalente almeno al 2019. Peraltro la direttiva del 28 novembre si spinge fino a declinare gli elementi di possibile valutazione, spaziando dalla flessibilità all’assunzione del rischio, dalla capacità di ascolto allo spirito di squadra, fino all’orientamento allo sviluppo delle risorse e all’etica professionale. Tutti elementi utili. Nell’attesa di capire come INPS intenda declinare questi principi, abbiamo constatato la necessità di una revisione in tale direzione.
Quanto agli elementi più corposi attinenti il personale, abbiamo condiviso la premessa: “il sistema funziona se è in grado di restituire una rappresentazione veritiera del contributo fornito dai singoli ai risultati dell’organizzazione”. Un elemento oggi totalmente assente, essendo la valutazione individuale – come abbiamo già scritto – estremamente arbitraria. Per questo abbiamo constatato come malgrado le premesse, l’azione dell’INPS sembra essere orientata a un’estensione dell’arbitrio: non si spiega altrimenti la riduzione dell’ancoraggio ai risultati della performance di gruppo.
Abbassare il peso degli obiettivi di gruppo dal 40% al 10% è il colpo fatale dopo la riduzione – già registrata l’anno passato – della stessa dimensione dal 60 al 40%. In uno spazio temporale estremamente ridotto, INPS punta a superare l’unica dimensione di fatto parametrabile, senza aver nel frattempo immaginato, definito o delineato un processo che dia significato e valore al contributo individuale e alle abilità, sulle quali permane invece il parere umorale del dirigente.
Questo non è un modello funzionale all’ente e non è soprattutto un modello adatto alla misurazione del merito.
Non ci convince neppure la decisione di vagliare differentemente la scala di giudizio, passando da quella numerica (da 1 a 7) a quella valoriale (inadeguato, poco adeguato, adeguato, ottimo, eccellente): sono cinque parametri che assottigliano le differenze (siamo sicuri che ciò ridurrà la conflittualità?) e schiacciano l’attività su un giudizio anche terminologicamente impietoso. La leva motivazionale non va sottovalutata: in un ente che eroga oltre 400 prestazioni e servizi con meno di 30 mila dipendenti tutte le professionalità sono “adeguate”. Quale stimolo potrebbe avere al miglioramento una definizione così tagliente?
Con altrettanta fermezza respingiamo al mittente l’idea che gli adempimenti dei dirigenti attinenti la valutazione individuale diventino un onere per i titolari di posizione organizzativa, già gravati da compiti di estremo rilievo specie in rapporto all’apprezzamento economico riconosciuto.
Ci convince, invece, l’idea di attivare il ciclo di valutazione della performance con un incontro preliminare per avere un orizzonte orientativo, così come ci sembra appropriata l’idea di un colloquio intermedio in caso di valutazione negativa. Su quest’ultimo punto, semmai, crediamo che la data limite del 30 settembre sia già tardiva: sarebbe meglio anticiparla al 30 giugno nel quadro delle valutazioni intermedie.
Non troviamo utile, ma non contestiamo, invece l’autovalutazione: ci sembra un adempimento aggiuntivo, ridondante e poco utile, che in teoria dovrebbe dar senso alla partecipazione dei soggetti valutati ma che rischia di diventare uno sterile adempimento che rallenta ulteriormente il processo.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
36 GIORNI DI SILENZIO E…
L’EMENDAMENTO TRUFFA VA AVANTI
Sono trascorsi 36 giorni dallo sciopero del personale dell’Ispettorato e 42 giorni dall’ultimo incontro con il vertice politico del Ministero e il vertice dell’INL.
L’emendamento truffa è stato approvato, venerdì scorso, in Commissione Bilancio al Senato. Lo riportiamo in allegato per come risulta dal sito internet del Senato della Repubblica.
Ribadiamo, quindi, quello che il Governo vorrebbe far accadere, se non li proviamo a fermare: con una mano dicono di voler riconoscere gli arretrati della perequazione per il triennio 2020-22, con l’altra vi sottraggono oltre 10 milioni di euro dall’annualità 2022.
I 10 milioni di euro che vi toglieranno, care lavoratrici e cari lavoratori dell’INL, sono i soldi dell’una tantum riconosciuta dal precedente Governo, che non riguardano la perequazione – leggendo il testo della norma di cui all’art. 32-bis del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 – ma le attività svolte dall’INL nell’ambito del PNRR.
Inoltre, la beffa non finisce qui, perché vi stanno fregando anche sulla prossima perequazione, quella per cui erano stati stanziati altri 55 milioni di euro per i dipendenti dell’ex comparto Ministeri. Infatti, i soldi per pagarvi gli arretrati della perequazione, li stanno togliendo da quel fondo.
Ora, per noi tutto questo non è strumentalizzazione ideologica, ma fatti.
A noi non sta bene e lo diciamo e lo scriviamo e chiediamo il rispetto degli accordi presi al tavolo sindacale con tutte le sigle, che prevedevano il riconoscimento pieno degli arretrati della perequazione, dal 2020 al 2022. Non eravamo soli, a quel tavolo.
Allo stesso modo non ci sta bene che già dal 2023 lavoratrici e lavoratori dell’INL vedranno il proprio salario accessorio ridotto. Spieghiamo meglio: considerato che sono arrivati centinaia di nuovi funzionari (tra ispettori del lavoro, ispettori tecnici e funzionari amministrativi), sarebbe necessario che anche l’FRD e il Decreto Poletti aumentino in maniera corrispondente.
Tuttavia, questo non è possibile. L’FRD non può aumentare perché a livello normativo è previsto un tetto e lo stesso vale per il Decreto Poletti. Questo comporta che, pur aumentando il numero dei lavoratori che dovranno dividersi “la torta”, le “fettine di quella torta” si assottiglieranno e potranno finanche dimezzarsi. Quindi, vuol dire un FRD e un Decreto Poletti più bassi, pro-capite.
Anche questo, a noi non sta bene, perché non va nella direzione di rendere l’INL un Ente appetibile, a discapito delle essenziali funzioni svolte. Anche su questo il tavolo sindacale aveva chiesto degli impegni.
Nessuna novità neppure sulle dotazioni strumentali e quindi, come al solito, ci si deve arrangiare.
Finora, dunque, gli unici emendamenti che sono passati per INL sono quelli che prevedono il raddoppio delle poltrone dirigenziali. Nonostante l’enorme avanzo di bilancio, resti bloccato.
Nessuna novità abbiamo sul fronte interno dell’FRD 2022 e non vorremmo perdere anche i differenziali stipendiali, con decorrenza 1° gennaio 2023.
A fronte di tutto questo, anche a seguito dell’assemblea nazionale del personale da noi indetta, e che ha visto la partecipazione di centinaia di colleghe e colleghi, riteniamo fondamentale proseguire con la mobilitazione. Come?
Proseguendo certamente con le assemblee sui territori, laddove vi siano ancora ore disponibili. Non dando disponibilità a svolgere lavoro straordinario o adesioni a task-force.
E’ fondamentale inviare comunicati stampa territoriali, avvalendosi della RSU e delle OO.SS. territoriali, per evidenziare che la vertenza dell’INL non cessa e che i problemi restano.
E’ fondamentale inviare alla Prefettura, territorialmente competente, una richiesta di incontro urgente con il Prefetto, per rappresentare che – nonostante le ampie rassicurazioni della Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali – nessuna delle tre questioni alla base della mobilitazione è stata ancora risolta e che si chiede un impegno serio per garantire la piena funzionalità di questo Ente. Su questo, vi manderemo una nota che potrete utilizzare.
Facciamo uscire fuori dalle mura dell’INL i tanti problemi che ancora persistono.
Alle altre sigle, che hanno deciso di restare al balcone ad attendere gli eventi, ribadiamo la nostra piena disponibilità a proseguire nel percorso unitario nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori, che è ciò che a noi sta a cuore. Le polemiche sterili le lasciamo volentieri da parte.
Coordinatore nazionale FP CGIL – INL Matteo Ariano |
Giovedì 7 dicembre dalle ore 9,30 alle 12.30 Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa hanno annunciato un presìdio davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze (lato via XX settembre), a Roma, per dire “basta” alle risorse insufficienti, alle penalizzazioni che continuano a colpire lavoratrici e lavoratori del pubblico impego, ad una legge di Bilancio che continua a tagliare, e alla progressiva riduzione dei servizi per i cittadini.
“Le previsioni sui pensionamenti nella P.A. da qui al 2030 – scrivono i sindacati – ci dicono che oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche. Di queste 120.000 nel Comparto delle Funzioni centrali come Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici, 220.000 negli Enti Locali come Regioni e Autonomie Locali, IPAB, Camere di Commercio, 240.000 nel Comparto della Sanità, segnatamente Sanità pubblica, privata, Medici e Dirigenti SSN, Professioni sanitarie, Salute mentale, Dirigenza STPA, -140.000 nel Comparto sicurezza e difesa, Soccorso pubblico e nel Comparto autonomo, con effetti devastanti sull’accesso e la qualità dei servizi pubblici resi ai cittadini, sul diritto alla salute, all’assistenza, ai servizi educativi e scolastici. Di contro – si legge ancora in una nota – il governo continua a tagliare, da ultimo 600 milioni anche agli Enti locali, e a non ascoltare il sindacato confederale, scegliendo di non assicurare nella legge di bilancio 2024 lo stanziamento delle risorse economiche necessarie a garantire le assunzioni nella P.A. Inflazione a due cifre, mancato adeguamento dei salari, mancata soppressione dei tetti di spesa al personale e dei vincoli per il salario accessorio, nessun rifinanziamento delle risorse economiche necessarie a completare la riqualificazione del personale: sono solo alcuni dei motivi che ci spingono a manifestare”.
“Dopo la straordinaria partecipazione dei lavoratori agli scioperi generali messi in campo dalle confederazioni sindacali CGIL e UIL e dalle categorie FP CGIL e UIL PA e FPL, la nostra mobilitazione continuerà. Noi – assicurano – non ci fermiamo: continueremo a difendere pubblicamente diritti e legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori e a manifestare contro una legge di bilancio incapace di dare risposte adeguate al mondo del lavoro, alle persone e alla costruzione di un futuro migliore per il nostro Paese”, concludono.