Con la determina 110 del 21 dicembre, l’Amministrazione ha adottato il nuovo sistema di misurazione e valutazione delle performance, che entrerà a pieno regime nel 2024, senza neanche la cautela di un’adozione sperimentale. La scelta dell’INPS è stata quella di non dare valore al confronto con le organizzazioni sindacali e alle perplessità espresse al tavolo dalle diverse componenti rappresentative.
Come FP CGIL, ancora una volta, sin dalla presentazione del progetto abbiamo posto in risalto elementi apprezzabili e criticità del nuovo modello, senza pregiudizi di sorta ma chiedendo spiegazioni o correttivi laddove abbiamo registrato punti di caduta. Lo abbiamo fatto sulla scorta di quanto avvenuto nel recente passato, quando criticammo la scelta di ancorare la produzione delle sedi all’indice di giacenza, sbattendo contro la volontà ferrea dell’Istituto di fare di quell’elemento un punto centrale del sistema, salvo poi adottare elementi di manutenzione in corso d’opera dando implicito riconoscimento alle obiezioni di questa organizzazione.
Alla prova dei fatti l’Amministrazione non ha raccolto alcuna osservazione. Non ha neppure presentato una simulazione strutturata, sede per sede, su tutto il territorio nazionale rispetto a come il nuovo modello avrebbe potuto impattare a regime sulla base dei dati di produzione 2023: due città sono state elevate a campione rappresentativo e fine dei giochi, fine delle spiegazioni.
Resta, quindi, la sensazione di un’occasione mancata, di un dibattito incompiuto in cui una delle parti ha prestato poco ascolto a spunti e suggerimenti. Non un bel segnale, dunque.
Ci apprestiamo a vivere, nel 2024, l’ennesimo salto nel buio, sulla cui base verosimilmente potrebbe essere presentata, nelle prossime settimane, anche una bozza di riorganizzazione dell’Ente. Una bozza estremamente articolata, che già sembra girare nei corridoi dell’INPS, anche tra non addetti ai lavori.
Che in questa fase cruciale di definizione di un nuovo equilibrio non sia tenuta in considerazione la posizione espressa dalle organizzazioni è un evidente limite per l’Istituto e un elemento grave. Il tema che emerge sullo sfondo, però, è il rischio concreto che le scelte prese oggi possano essere pagate domani dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’INPS. Quella comunità umana sempre apprezzata sul piano retorico, ma ascoltata distrattamente nei momenti clou del cambiamento, colpita dai tagli del MEF e che ora rischia di avere ancora meno risorse durante l’anno per la liquidazione, a consuntivo periodico, dell’incentivo ordinario. Una comunità che ha un solo torto: garantire ogni giorno la fruizione dei diritti ai cittadini e la continuità dei servizi. Novità normative, pandemie e modifiche alla governance non hanno inciso, così come non rilevano le carenze di personale specie in alcune regioni del paese. Ecco: quella comunità merita certamente maggiore attenzione.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota di convocazione del Tavolo Tecnico per la Formazione con all’O del G la circolare per formatori elisoccorritori e le circolari per la formazione nei settori Aeroportuale, Nuoto e Salvamento VVF e NIA
Siamo alle solite il coordinamento territoriale Fp Cgil VVF chiede tutela e rispetto per le donne e uomini del Corpo dopo l’ennesimo incendio che sta coinvolgendo la salute di chi quotidianamente è al servizio della cittadinanza
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione riguardo l’inizio e l’organizzazione del corso XVI per Ispettori Antincendi
Pubblichiamo la nota del Dipartimento sullo schema di regolamento recante le norme di individuazione dei criteri e delle procedure di assegnazione degli alloggi di servizio connessi all’incarico presso il Dipartimento
Pubblichiamo il Decreto emanato dal Dipartimento in merito il riconoscimento delle sedi disagiate a tempo determinato
Con il messaggio 4611/2023 l’INPS ha finalmente riconosciuto la possibilità di fruire dei permessi orari durante le fasce di contattabilità nelle giornate di lavoro agile, una battaglia che la FP CGIL da sola ha portato ai tavoli nel rispetto del dettato dell’art. 39 del CCNL.
Dalla data del 1° gennaio 2024, quindi, saranno rilasciate, nell’ambito delle procedure Sap/TM e p@perless, le implementazioni informatiche e sarà possibile fruire di tutti i permessi orari previsti dalle disposizioni contrattuali e legislative vigenti, alle condizioni ed entro i limiti temporali già previsti per ciascun giustificativo di assenza.
Le lavoratrici e i lavoratori che faranno richiesta di permesso orario all’interno della fascia di contattabilità saranno così esonerati dai relativi obblighi per la durata del permesso stesso.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo
Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane riguardo l’ipotesi di accordo integrativo nazionale concernente la modifica dei criteri per la formazione delle graduatorie nazionali di mobilità volontaria a domanda del personale appartenente al ruolo dei vigili del fuoco iniziata il 07.06.2023 e definita durante l’incontro del 19.12.2023
Pubblichiamo il Decreto del Dipartimento in merito l’avvio delle Attività di Ricerca e delle Attività di Sperimentazione per l’anno 2023 per il personale non direttivo e non dirigente del CNVVF
Pubblichiamo la nota unitaria delle Strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo la richiesta di chiarimenti per l”assegnazione del II° buono pasto
L’anno che si sta per chiudere è stato un anno particolarmente intenso. Abbiamo vissuto momenti complicati, che hanno proiettato l’ente in uno scenario diverso:
con l’adozione delle famiglie professionali abbiamo superato la logica della battaglia navale, quella dei profili cristallizzati (A, B, C) con rigidi tetti ai percorsi di crescita;
con le progressioni verticali in deroga abbiamo provato ad archiviare definitivamente la stagione del mansionismo, riconoscendo le colleghe e i colleghi per il contributo lavorativo che offrono quotidianamente all’Istituto, non per rigidi inquadramenti immodificabili;
con quelle orizzontali, infine, abbiamo rafforzato l’impegno nel riconoscere una politica di valorizzazione delle professionalità esistenti in INPS, puntando – nell’arco di tre anni – ad attribuire un passaggio a tutte le lavoratrici e i lavoratori che hanno affrontato la pandemia mettendosi al servizio del paese con indefessa professionalità.
Possiamo considerarci soddisfatti? Mai, perché è nella lotta e nella proposta che si delinea l’azione sindacale. E mentre attendiamo, in questo senso, il CCNI definitivo dagli organi di vigilanza, per l’anno venturo abbiamo già diverse sfide innanzi:
dovremo popolare la quarta area, che rappresenta uno sbocco professionale ambito e risponde al mandato del contratto collettivo;
dovremo analizzare criticità e punti di caduta rispetto alle sperimentazioni dell’ente in materia di lavoro a distanza, con spirito critico e con franchezza, che sono le cifre dell’impegno della CGIL. A tal proposito ribadiamo quanto il confronto sia stato vano: e dire che alcune sigle avevano ringraziato l’Amministrazione per la “straordinaria apertura” nel riconoscere un giorno in più di SMART, salvo scoprire che invece dipenderà dalla discrezionalità del dirigente…;
dovremo, ancora, verificare l’andamento delle stesse progressioni, orizzontali e verticali in deroga, per individuare eventuali criticità, procedendo a correttivi nella linea d’azione.
Sono, queste, solo alcune tra le sfide dell’immediato futuro. E scrivo alcune perché l’INPS non è un ente che opera su Marte, bensì il tassello di un mosaico più ampio. E di tale mosaico dobbiamo avere consapevolezza.
Già quest’anno abbiamo registrato un’ingerenza degli organi di vigilanza sul nostro integrativo, con un intervento che ha limitato il potere della contrattazione applicando un taglio di venti milioni di euro al nostro fondo. Non è un elemento isolato nell’azione di certa politica che svilisce il ruolo del servizio pubblico: come altro spiegare il tentativo, in finanziaria, di adottare correttivi punitivi alle misure previdenziali, colpendo le pensioni di chi ha lavorato a vario titolo per lo Stato? Sono elementi diversi di un’unica strategia complessiva, che vede nel nostro ente – e più in generale nelle pubbliche amministrazioni – un bancomat cui attingere per finanziare altre mirabolanti imprese. Dobbiamo allora capire dove stiamo andando.
La FP CGIL è impegnata in una campagna di mobilitazione costante per il rinnovo dei contratti e per la crescita dei salari: non c’è stata solo la manifestazione del 7 ottobre a difesa della Costituzione (“la via maestra”), né c’è stato soltanto il partecipato sciopero generale del 17 novembre. Ci sono stati i presidi al MEF e al Ministero della PA il 7 e il 18 dicembre e nuove iniziative sono già in cantiere.
Come INPS non possiamo che chiedere il superamento del tetto posto alla disponibilità di spesa del nostro Fondo, che vincola l’ente ogni anno a riparametrare le spese sulla base della liquidità registrata nel lontano 2016. In sostanza avremmo in potenza la possibilità di spendere molto di più, di investire in progressioni e adeguare gli incentivi, ma il d.l. 75/2017 ci vincola ogni anno a tornare all’anno zero, limitando la contrattazione. È l’INPS, in tal senso, che deve condurre una battaglia per LIBERARE IL FONDO DOPO QUASI 8 ANNI. È l’INPS che deve muoversi al nostro fianco per tutelare i suoi dipendenti e l’autonomia dell’Istituto. Noi continuiamo a chiedere la rimozione di questo maledetto tetto quale pre-condizione per valutare come investire le risorse. Non sfugga, all’ente, quanto avvenuto negli ultimi anni.
Mentre ancora alcuni parlano di INPS e INPDAP sono entrati in Istituto quasi 10.000 funzionari. Età e titoli sono spesso simili e l’INPS è fortemente carente sotto il profilo d’inventiva, nella capacità di delineare percorsi di crescita. È in questo senso che chiediamo un ragionamento collettivo all’Amministrazione: perché la leva per la crescita non può essere né la valutazione individuale (che dà al dirigente un potere slegato da un’analisi oggettiva), né tantomeno l’elemento anagrafico. Per questa ragione, soli al tavolo, abbiamo più volte chiesto una differenziazione reale dei titoli. Per questa ragione abbiamo chiesto attenzione a un nuovo modo di misurare le performance, per valorizzare e non deprimere chi lavora nelle sedi. E continueremo a ribadire tali posizioni finché non saranno affrontati i problemi all’orizzonte, finché non sarà trovato un punto d’equilibrio che dia una visione d’insieme al più grande ente previdenziale d’Europa.
Gli spunti, quindi, sono tanti. E già a gennaio organizzeremo assemblee per confrontarci come sempre facciamo sui posti di lavoro. In presenza, ove possibile; da remoto, ove necessario.
Con la speranza che possiate passare serene festività, per un Natale felice e un 2024 prospero, gli auguri da parte di tutta la CGIL.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo