VVF – Toscana – Un poco di chiarezza, a proposito di volontari – discontinui – precari VVF!

18 Luglio 2011


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Toscana – Un poco di chiarezza, a proposito di volontari – discontinui – precari VVF!

01.04.2008 – Stiamo assistendo da alcuni giorni al fiorire di polemiche – spesso strumentali – nei confronti della componente volontaria del Corpo, sia quella definita “a campana”, in particolare laddove (sembra) si creano problemi di sovraordinazione gerarchica a svantaggio della componente permanente, sia nei confronti dei tanto vituperati discontinui/precari per (sembra, ma puzza di imbroglio) favorire i quali (quanto meno quelli già esistenti), si vorrebbe impedire ad un qualsiasi cittadino di iscrivirsi all’albo del volontariato VVF  – e se lo fa anche perchè spera in una opportunità di lavoro nei Pompieri, non c’è nulla di scandaloso – nè si dovrebbero più fare corsi per volontari VVF, tanto meno aprire nuovi distaccamenti.
 
Ebbene, siamo stati indecisi a lungo se confermare, o meno, in prima persona, la posizione della FPCGIL VVF nei confronti di queste problematiche; il compagno Roberto BERNARDINI, Coordinatore FPCGIL VVF della Toscana ci ha tolto dall’impiccio: pubblichiamo, di seguito, la sua analisi, le sue valutazioni e le prospettive che ne derivano, poichè le condividiamo e le sosteniamo, non da oggi, ma da sempre.
 
Adriano FORGIONE


 

COORDINAMENTO FPCGIL VVF TOSCANA

 

Care/i compagne/i,
sono venuto a conoscenza della circolazione, in talune sedi della nostra regione, di documenti di altre OO.SS. ineggianti particolari prese di posizione nei confronti di quei cittadini italiani che, a norma di legge ed avendone i requisiti (art.18, DPR 6 Febbraio 2004, n.76), decidono di farsi reclutare ed iscrivere tra i volontari del CNVVF (art.1, DPR 6 Febbraio 2004, n.76).

In tal senso, mi corre l’obbligo, poiché mi è stato richiesto, di fornire, di seguito, alcune precisazioni, cercando di spiegare quello che io penso e quale sia il mio punto di vista sulla questione, pensando di non sbagliare se affermo che ciò sia anche il punto di vista della FP CGIL VV.F..

La prima affermazione, a mio avviso opinabile, è che la Legge Finanziaria 2007 ha riconosciuto la condizione di precari a tutti i volontari VF: non è così, né lo sarà per il futuro!
 
* Estratto dal comma 519, finanziaria 2007:…omissis…nei limiti del presente comma, la stabilizzazione del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e’ consentita al personale che risulti iscritto negli appositi elenchi, di cui all’articolo 6 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139, da almeno tre anni ed abbia effettuato non meno di centoventi giorni di servizio;
* Tale comma, è stato successivamente integrato con la finanziaria 2008, articolo 3, comma 91: il limite massimo del quinquennio previsto dal comma 519 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, al fine della possibilità di accesso alle forme di stabilizzazione di personale precario, costituisce principio generale e produce effetti anche nella stabilizzazione del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nelle forme disciplinate dalla medesima legge. Conseguentemente la disposizione che prevede il requisito dell’effettuazione di non meno di centoventi giorni di servizio, richiesto ai fini delle procedure di stabilizzazione, si interpreta nel senso che tale requisito deve sussistere nel predetto quinquennio.
 
Ebbene, credo che non ci siano dubbi: non tutti i volontari VVF sono precari – ovvero, accedono alla procedura di stabilizzazione – ma lo sono solo coloro che risultano iscritti negli appositi elenchi da almeno tre anni (a partire dal 31.12.2006) ed abbiano effettuato almeno 120 giorni di servizio nell’ultimo quinquennio (tra il 1 gennaio 2002 ed il 31 dicembre 2006).

Solo chi ha queste caratteristiche si può definire volontario/precario, tutti gli altri continueranno ad essere volontari – o a domanda, o d’ufficio, in quanto ex ausiliari – secondo quanto definito dall’art. 1, DPR 6 Febbraio 2004, n. 76; né alimenteranno il precariato coloro che sono divenuti volontari VF dopo la finanziaria 2007, né quelli che lo diverranno in futuro, poiché, come è evidente, o si riscrive una nuova norma che li include, o non potranno mai più rientrare nei parametri temporali succitati.

Appare, pertanto, decisamente fuori luogo anche il richiamo al comma 419, articolo 1, finanziaria 2008: “E’ fatto divieto alle Amministrazioni destinatarie delle risorse – relative alla stabilizzazione – di ricorrere a nuovi rapporti di lavoro precario nei cinque anni successivi all’attribuzione delle stesse”, così come, appaiono ancora più fuori luogo le richieste di interrompere la programmazione di nuovi corsi per il personale volontario.

Mi si permettano, prima di concludere, alcune sommesse riflessioni anche sul precedente capoverso.

Stabilito che il divieto di ricorrere a nuovi rapporti di lavoro precario non può, in alcun modo e senza alcun dubbio, riguardare l’Amministrazione dei Vigili del Fuoco, chiedere di non programmare più corsi di formazione per il personale volontario, oltre ad essere contro le norme esistenti – a partire dalla LEGGE 13 MAGGIO 1961, n. 469 – rasenta il masochismo e ricorda molto il famoso struzzo che, davanti al “pericolo”, nasconde la testa sotto la sabbia.

Secondo quale ragionamento o logica si vorrebbe impedire ad un cittadino di iscriversi al volontariato VVF e di avere in tempi congrui l’idoneo corso di formazione?

Un conto è chiedere con forza la revisione del DPR 76/04, il ritorno alla separazione tra i volontari che vengono richiamati dai Comandi e quelli che prestano servizio nei Distaccamenti, l’affermazione della sovraordinazione gerarchica del personale permanente e della meritoria funzione, non sostitutiva, ma di supporto, di quello volontario, uno sviluppo sensato della componente volontaria che non pregiudichi il potenziamento di quella permanente, e una formazione dei quadri volontari adeguata ai tempi ed alle esigenze del servizio, altra cosa è chiederne pretestuosamente un ridimensionamento, malgrado, in determinate condizioni e circostanze, il loro contributo sia prezioso ed irrinunciabile, peraltro richiesto anche nella nostra regione in diverse occasioni, anche da coloro che oggi firmano documenti per chiedere l’interruzione della formazione del personale volontario.

Certa “politica”, certa burocrazia prefettizia e certe OO.SS. – sostenendo ed approvando la legge 252/04 ed il D.L.ivo 217/05 – hanno voluto e vogliono un Corpo super specialistico i cui compiti siano quelli della difesa civile e del contrasto ad eventi terroristici con armi non convenzionali; hanno voluto e vogliono un Corpo che, invece di occuparsi della protezione dei cittadini e della salvaguardia dell’ambiente, si deve occupare della “continuità politica ed economica del Paese”; hanno creato le condizioni per cui, al Corpo, vengono continuamente ridotti gli organici e le risorse ed hanno creato le condizioni per un utilizzo del “Volontariato” né nobile, né funzionale: ma ora, di cosa si lamentano?

Mi sembra che la FPCGIL VVF aveva le idee chiare prima e continua ad averle: bisogna ridiscutere il modello organizzativo del Corpo, ristabilirne ruolo e compiti, consolidare dotazioni organiche coerenti con gli standard europei (1 VF/ogni 1500 abitanti) e le risorse necessarie al buon funzionamento, il tutto in stretta sinergia con tutti gli altri soggetti che si occupano di Protezione Civile, siano essi le Amministrazioni Locali, siano i volontari VVF e non, siano i semplici cittadini.

Tutto il resto, comprese le fibrillazioni e le polemiche delle ultime settimane nei confronti della componente volontaria del Corpo – la cui esistenza è sancita dalla legge 13 MAGGIO 1961, n. 469 – sono scorciatoie che creano solo confusione, non danno risposte e soluzioni ai problemi, ma soprattutto rischiano di aggravare ulteriormente la capacità operativa dei Vigili del Fuoco.

 

Il Coordinatore Regionale FPCGIL VVF Toscana
Roberto BERNARDINI

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