Il personale non sia penalizzato dal ragionevole nuovo Patto per la salute. Dichiarazione di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale FP CGIL e di Massimo Cozza, Segretario Nazionale FP CGIL Medici. – Le prime valutazioni di merito della FP CGIL

18 Luglio 2011

Il personale non sia penalizzato dal ragionevole nuovo Patto per la salute. Dichiarazione di Fabrizio Fratini, Segretario Nazionale FP CGIL e di Massimo Cozza, Segretario Nazionale FP CGIL Medici

La soluzione ragionevole del nuovo Patto per la Salute – che adegua il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, seppure ancora sottostimato rispetto alla realtà – non può e non deve rappresentare una penalizzazione per il personale.

Se può essere condivisibile in parti del paese una riduzione dei posti letto ospedalieri, questa non può che avvenire a fronte di processi di riconversione e di contestuale potenziamento del territorio. Per questa ragione appare inaccettabile una aprioristica riduzione stabile delle dotazioni organiche. Se così fosse si tratterebbe di una mera riduzione delle prestazioni erogabili ai cittadini.

Ancor più grave è l’impegno per un conseguente ridimensionamento dei fondi per la contrattazione integrativa, presupponendo che le risorse della produttività e della retribuzione di anzianità per chi lascia il lavoro, da patrimonio dei fondi del personale vengano dirottate nelle casse aziendali.

E’ giusto l’obbiettivo di razionalizzazioni e di riduzione degli sprechi nella sanità ma appare irragionevole tagliare comunque, a partire dal personale. E questo appare ancor di più improprio a fronte dei dati diffusi ieri dall’Ocse che collocano la spesa sanitaria italiana sotto la media dei paesi più industrializzati.

Anche con questo Patto, pur con gli elementi apprezzabili di miglioramento rispetto alle proposte iniziali, le donne e gli uomini del servizio sanitario nazionale continuano ad essere avvertiti come spesa, come un peso.

Motivi in più per la mobilitazione generale e per lo sciopero del prossimo undici dicembre che vedrà manifestare tutta la Fp Cgil insieme alla Flc Cgil.

Roma, 9 dicembre 2009

 

Sanità: "Patto per la Salute per gli anni 2010-2011". Le prime valutazioni di merito della Fp Cgil.

 
Il 4 Dicembre u.s. è stato sottoscritto il nuovo Patto per la Salute – triennio 2010/2012. 
Sul testo dell’accordo sottoscritto vogliamo evidenziare alcuni aspetti.

 
Finanziamenti e loro ripartizione
il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale si attesta, con il nuovo Patto, in 106,164 miliardi di Euro per il 2010, 108,603 miliardi per il 2011 e 111,544 miliardi per il 2012.(vedi sito Conferenza Regioni e PP.AA ) viene finanziato nuovamente il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali per 150 milioni di euro per il 2010 viene finanziato nuovamente il Fondo per la non autosufficienza per 400 milioni di euro per il 2010 vengono incrementate le risorse disponibili per gli investimenti (da 23 a 24 miliardi di euro) i risparmi nella gestione dei servizi sanitari regionali rimangono nelle possibilità delle regioni stesse in queste ore si sta decidendo, in un confronto fra Governo e Regioni, la ripartizione delle risorse individuate nel Patto (vi informeremo tempestivamente non appena ne verremo a conoscenza degli esiti) Sistema di monitoraggio dei fattori di spesa e organi del monitoraggio settori strategici per la qualificazione dei servizi, per il soddisfacimento dei bisogni dei cittadini e per il controllo della spesa sono:

a. la riorganizzazione delle reti ospedaliere
b. l’assistenza farmaceutica
c. il governo del personale
d. l’ assistenza specialistica
e. la regolazione rapporto pubblico-privato
f. la mobilità interregionale
g. l’ assistenza territoriale e post acuta
h. il potenziamento procedimenti amministrativi-contabili
i. l’ attività di prevenzione
costituiscono indicatori di efficienza ed appropriatezza
a. il rispetto della programmazione triennale
b. i costi medi
c. gli standard posti letto
d. gli standard deospedalizzazione
e. gli standard costo personale (si considera anomala una spesa per il personale superiore al valore medio delle regioni in equilibrio finanziario e che garantiscono LEA, appropriatezza ed efficienza delle prestazioni)
f. gli standard numerosità del personale (si considera anomala la presenza di personale che eccede il numero medio di unità di personale delle regioni in equilibrio finanziario ecc.ecc. in relazione ai posti letto – per gli Ospedali – ed ai cittadini – per i servizi territoriali -)
g. gli standard di struttura (si considera anomala la presenza sul territorio di Ospedali pubblici con un numero medio di posti letto inferiore al numero medio registrato nelle regioni in equilibrio finanziario ecc. ecc)
h. gli standard di appropriatezza, di efficacia ed assistenza.

 – le regioni che garantiscono LEA con adeguati standard di appropriatezza, efficacia ed efficienza sono individuate in base a criteri oggetto di specifica intesa Conferenza Stato-Regioni sono organismi del monitoraggio il Tavolo di verifica degli adempimenti ed il Comitato permanente per la verifica del LEA.
 – è istituita una ulteriore struttura tecnica di monitoraggio paritetica (a supporto della conferenza Stato-Regioni) che può a sua volta avvalersi dell’AGENAS e dell’AIFA.
–  Saranno aggiornati gli strumenti di valutazione e monitoraggio degli adempimenti: obiettivo è innovare il sistema di valutazione sugli “adempimenti” che tutte le regioni devono rispettare . Si tratta di collegare finalmente i risultati economico finanziari delle Regioni ai risultati sulla qualità e sull’appropriatezza dell’assistenza offerta ai cittadini, in modo da superare l’attuale approccio, prevalentemente di tipo ragionieristico. Anche per questa via si può costruire su tutto il territorio nazionale un sistema di vigilanza sui “Livelli Essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali” come prevede la Costituzione, peraltro indispensabile in vista del passaggio al federalismo fiscale.

Rete ospedaliera ed appropriatezza nei ricoveri
le Regioni riducono lo standard dei posti letto accreditati ed effettivamente in carico al Servizio Sanitario Nazionale a 4 posti letto per mille abitatati (comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie) (possibile deroga, motivata ed autorizzata, entro il limite del 5%)(sono esclusi dal calcolo i posti letto per pazienti provenienti da altre Regioni) tale riduzione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2010 per le Regioni sottoposte a piano di rientro ed entro il 30 giugno 2011 per le altre Regioni.

Accreditamenti
è prevista una apposita intesa Conferenza Stato-Regioni per una revisione della normativa in materia di accreditamento è prorogato al 31 dicembre 2010 il termine entro il quale concludere il processo per l’accreditamento definitivo delle strutture sanitarie private.

Personale del Servizio Sanitario Regionale
le Regioni si impegnano ad un ulteriore contenimento della spesa del personale attraverso:
a. la definizione di misure di riduzione stabile delle dotazioni organiche e al conseguente ridimensionamento dei fondi per la contrattazione integrativa
b. la fissazione di parametri standard per l’individuazione delle strutture semplici e complesse, delle posizioni organizzative e dei coordinamenti tali adempimenti devono essere assicurati entro il 30 Giugno 2010 dalle Regioni sottoposte a piano di rientro ed entro il 31 dicembre 2010 da tutte le altre.

Equilibrio economico-finanziario
è definito standard di disavanzo il livello del 5% rispetto al finanziamento ordinario ed alle maggiori entrate proprie sanitarie
le regioni, in caso di disavanzo, applicano il blocco del turn-over sino al 31 dicembre del secondo anno successivo al disavanzo ed alle stesse è fatto divieto di effettuare spese non obbligatorie per il medesimo periodo

Piani di rientro
nel caso di disavanzo le Regioni sono obbligate alla presentazione di un piano triennale per le misure di riequilibrio entro il 30 giugno il piano triennale è valutato dalla struttura tecnica di monitoraggio e dalla Conferenza Stato Regioni rispettivamente entro 30 e 45 giorni dalla data di approvazione del piano da parte della Regione il Piano è approvato dal Consiglio dei Ministri; in caso di mancata presentazione del piano o di sua valutazione negativa il Consiglio dei Ministri, entro i successivi trenta giorni, nomina il Presidente della Regione quale Commissario ad acta sono sospesi i trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio
decadono i direttori generali, amministrativi e sanitari degli enti e dell’assessorato sono automaticamente incrementate (per l’intera durata del piano) le aliquote IRAP ed IRPEF rispettivamente di 0,15 % e 0,30% l’erogazione del maggior finanziamento può avvenire, limitatamente alla sola quota del 40%, solo dopo l’approvazione del piano triennale da parte del Consiglio dei Ministri ed a consuntivo, per la parte rimanente, solo dopo l’attuazione positiva del piano stesso
per le Regioni già sottoposte a piano di rientro alla data di sottoscrizione del nuovo Patto per la Salute resta fermo l’attuale assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del piano. È possibile, però, presentare un nuovo piano di rientro secondo le procedure indicate nel nuovo patto per la salute
lo Stato si impegna ad adottare misure legislative per il blocco dei pignoramenti, per una moratoria di dodici mesi per azioni ingiuntive di pagamento nei confronti di enti del servizio sanitario della Regione sottoposta a piano di rientro.
le regioni sottoposte a piano possono accedere alle risorse FAS per la copertura dei debiti sanitari e possono, entro il 31 Dicembre 2009, coprire il disavanzo con risorse a bilancio regionale

Altro
entro il 30 giugno 2010 dovrà essere raggiunta apposita intesa Conferenza Stato-Regioni sul nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione 2010-2012, il cui fondo è incrementato di 200 milioni di euro entro il 30 giugno, inoltre, dovranno essere raggiunte intese per adeguati processi di qualificazione della rete ospedaliera, per gli indirizzi in materia di relazione con le istituzioni sanitarie private (partecipazione nella programmazione, controllo dei volumi e della spesa delle prestazioni) e sul governo clinico.

Finanziamenti contrattuali.
nell’incremento complessivo per il 2010 sono stati calcolati anche i circa 460 milioni di euro per il riconoscimento dell’indennità di vacanza contrattuale per il personale del Comparto lo stesso Governo, nella parte relativa ai suoi impegni, continua a non sciogliere il nodo del finanziamento per i prossimi rinnovi contrattuali. Affermare, infatti, che “qualora al personale vengano riconosciuti incrementi contrattuali superiori a quelli dell’indennità di vacanza contrattuale, v’è la garanzia di un ulteriore finanziamento” è sintomatico di un atteggiamento non più solo omissivo, ma anche offensivo.

Un nuovo Patto per la Salute che, come ripetutamente già dichiarato, rappresenta si un passo in avanti sulla questione del finanziamento complessivo del Servizio Sanitario Nazionale e sulla sua necessaria gestione partecipata, ma anche una conferma, negativa, su come, Governo e Regioni continuano ad interpretare la questione del personale, delle risorse contrattuali, nazionali ed integrative e più in generale dei diritti del lavoro, con un approccio ragionieristico.

Anche con questo Patto, pur con gli elementi apprezzabili di miglioramento rispetto alle proposte iniziali, le donne e gli uomini del servizio sanitario nazionale continuano ad essere avvertiti come spesa, come un peso.

Motivi in più per la mobilitazione generale e per lo sciopero del prossimo undici dicembre.

Fabrizio Fratini Segretario Nazionale Fp Cgil

Roma 9 Dicembre 2009

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