Verso un dialogo sociale europeo formale nello Stato

10 Agosto 2011

Verso un dialogo sociale europeo formale nello Stato

Nel loro nono incontro, a Stoccolma l’11 dicembre 2009, i rappresentanti della delegazione sindacale europea (TUNED, formata da rappresentanti della FSESP e del CESI) e dei direttori generali responsabili della pubblica amministrazione nei 27 stati membri (EUPAN) hanno concordato la creazione di un Comitato di dialogo sociale settoriale per l’amministrazione dello Stato.

La decisione fa seguito ad una discussione sui risultati della fase di prova 2008-2009 su alcuni aspetti di dialogo sociale formale e la valutazione positiva della Fase di prova fatta dalla agenzia di valutazione Ramböll-Management.

In meno di due anni, EUPAN e TUNED hanno concordato una posizione comune sullo stress sul lavoro e una relazione sulle buone pratiche su questo argomento, e completato un progetto finanziato dalla UE che ha previsto una conferenza congiunta e un rapporto di ricerca. La discussione sull’efficienza delle amministrazioni, con particolare attenzione alla parità e alla diversità, lo sviluppo delle competenze e la delega di responsabilità è stata avviata sotto la Presidenza svedese (seconda metà 2009).

Accogliendo con favore i risultati positivi , i direttori generali del Belgio (presidenza UE nel secondo semestre 2010) e della Spagna (presidenza UE nel primo semestre 2010), Jackie Leroy e José Martín Arahuetes hanno dichiarato che la Risoluzione dei Direttori Generali sul dialogo sociale, adottata il 10 dicembre 2009, sarà pienamente attuata nell’ambito delle rispettive Presidenze della UE.

Leroy ha chiarito che, “per quanto riguarda formalizzazione del dialogo sociale, insieme con la futura Presidenza spagnola, prepareremo le norme di procedura e la richiesta congiunta alla Commissione per un Comitato di dialogo sociale settoriale. Speriamo che il Comitato possa essere avviato al caldo di Madrid o nell’ autunno a Bruxelles”.

I direttori generali di Francia, Germania, Repubblica Ceca e Regno Unito hanno espresso il pieno sostegno per il piano d’azione per la formalizzazione. I rappresentanti dei Paesi Bassi e Danimarca hanno espresso la loro opposizione a un Comitato di dialogo sociale e preferirebbero mantenere un dialogo sociale informale.

Più precisamente si legge nella risoluzione dei direttori generali si dice ” Si prende nota della possibilità per gli Stati membri – che su base individuale e su base volontaria intendano farlo – di creare una piattaforma datori di lavoro al di fuori di EUPAN, da presentare congiuntamente con il TUNED alla Commissione per la creazione di un Comitato per il dialogo sociale settoriale per l”amministrazione pubblica centrale.

E poi ” Si prende nota della possibilità per gli Stati membri – che su base individuale e su base volontaria intendano farlo- di partecipare, al di fuori EUPAN, al dialogo sociale intersettoriale – attraverso il CEEP (il Centro europeo dei datori di lavoro e delle imprese che forniscono servizi pubblici).

Conclude dicendo che ” Incoraggia, se del caso ,lo scambio di informazioni e il coordinamento delle attività con CEEP e se dovesse essere creato, con un Comitato di dialogo sociale settoriale per le amministrazioni centrali.

La FSESP ha dichiarato di essere lieta dei passi in avanti ottenuti, “che sono lo logica conclusione della fase di prova durata due anni. Il fatto che alcuni paesi non siano ancora pronti ad impegnarsi in questo processo non dovrebbe impedire agli altri di andare avanti. Il sindacato europeo è pronto alla formalizzazione già da gennaio 2010”.

Il TUNED definirà, a breve, un programma di lavoro , per continuare intanto il dialogo sociale informale, con i rappresentanti spagnolo e belga.

Enzo Bernardo Ufficio Internazionale Fp Cgil

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