SSAEP – AIAS – Comunicato stampa unitario – AIAS, Cgil Cisl Uil replicano a Lo Trovato

01 Ottobre 2012

 
 

Comunicato Stampa

 
 


AIAS, Cgil Cisl Uil replicano a Lo Trovato:
“Non garantiamo i furbi,
ma non si fa cassa sulla malattia”

Infondate le accuse del presidente Aias: la mancanza di risorse dipende dalla cattiva organizzazione del lavoro, non dalle tutele contrattuali

 

“Non garantiamo i furbi, ma è impensabile fare cassa sulla malattia dei dipendenti tagliando indiscriminatamente le buste paga” Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl replicano al presidente Aias, autore di un duro intervento contro i lavoratori e i sindacati accusati di speculare sulle assenze e di scarsa informazione rispetto alle condizioni economiche della Onlus.
“Le affermazioni rilasciate dal Presidente Nazionale dell’Aias, Francesco Lo Trovato, intervenuto subito dopo la protesta organizzata oggi a Viagrande da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl, denotano una visione padronale sradicata dai valori del lavoro e che individua unicamente nel taglio delle garanzie contrattuali dei lavoratori i fattori di contenimento dei costi. Già qualcuno più in “alto” di lui ci ha provato con i lavoratori pubblici e i fatti lo hanno sconfessato”.
“Il problema della sostenibilità economica dei contratti di lavoro ha visto Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl sempre propositive, ma indisponibili allo svilimento della contrattazione e all’annullamento delle conquiste sindacali. Abbiamo sempre sostenuto che gli strumenti per evitare e punire gli abusi sono altri e sono affidati a chi deve gestire le risorse umane. Infatti gli sprechi sono riconducibili ad una cattiva organizzazione del lavoro e non al fatto che i contratti tutelino la salute dei lavoratori, come avviene in tutte le società civili”.
“Inoltre la tutela contrattuale della malattia è un costo ponderato all’interno delle disponibilità economiche offerte ai rinnovi dei contratti dalle parti Pubbliche e che entrambe hanno sottoscritto nella logica di un diffuso concetto di sussidiarietà tra il lavoro e l’assistenza fornita dallo Stato. In base a ciò l’INPS eroga in caso di assenza per malattia, a partire dal 4° giorno e fino al 20° giorno un’ indennità pari al 50% della retribuzione e dal 21° giorno fino al 180° una indennità paria al 66% della retribuzione , lasciando ai contratti di lavoro l’onere, sempre pagato dai lavoratori in termini di costo contrattuale, dell’integrazione”.
“Il Presidente omette di considerare come questa stessa sussidiarietà consenta anche che, attraverso le tasse pagate dagli stessi lavoratori, le imprese ricevano agevolazioni e finanziamenti. Inoltre, relativamente all’aliquota del 37% citata dal Presidente va precisato che oltre il 9% è a carico del lavoratore e che solo il 2% afferisce alla garanzia della malattia. Ciò evidenzia, non solo come una voluta gestione artificiale speculi a ripetizione su diritti contrattuali dei lavoratori che questi ultimi hanno pagato per avere, ma anche come altrettanto demagogica e fuori bersaglio sia la pretesa che il bilancio dell’Inps si carichi totalmente dell’assistenza a scapito della previdenza.
“Questi stessi padroni domani, magari immemori delle loro precedenti affermazioni, sarebbero pronti a mescolare nei bilanci dell’Inps le spese di assistenza e previdenza per profetizzare l’insostenibilità del nostro welfare”.

 

       CGIL FP              CISL FP               UIL FPL 
 (Cecilia Taranto) (Daniela Volpato) (Giovanni Torluccio)

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