Corte dei Conti: disegno di legge costituzionale art. 81 – comunicato

12 Aprile 2012

 
 

MA DOVE VA LA NOSTRA CARA, VECCHIA CORTE DEI CONTI?

 

COMUNICATO   
Corte dei conti
 

DISEGNO DI LEGGE COSTITUZIONALE DI RIFORMA DELL’ ART. 81 DELLA COSTITUZIONE E AUTONOMIA DELLA CORTE
 
 

“Zitto, zitto e quatto, quatto” il ddl costituzionale A.S. n. 3047-B sull’ “introduzione del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale” è giunto alla  parte finale del suo iter.
Il mese scorso, è stato già approvato in seconda deliberazione dalla Camera dei Deputati e ora è al Senato per la seconda lettura.
Qui ce ne occupiamo perché all’ art. 5, co.1, lett. f), si prevede la famosa Authority presso le Camere con “compiti di analisi e verifica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell’ osservanza delle regole di bilancio”.
L’ effettiva istituzione dell’ Authority è demandata, ai sensi dell’ art. 5, co. 3, del cit. ddl ad una legge “rinforzata”, ossia ad un provvedimento normativo approvato dalla maggioranza assoluta di ciascuna Camera entro il 28/02/2013.
L’ “organismo indipendente” in questione, tanto per cambiare, fa parte dei “desiderata” europei (si veda in proposito la direttiva 2011/85) e si inserisce all’ interno di quella strategia liberista il cui mal celato obiettivo è la riduzione del debito attraverso lo smantellamento dello stato sociale, invece di aggredire con risolutezza la speculazione finanziaria e le disuguaglianze economico-sociali.
Questi organismi – in quella che viene definita, pomposamente, la “nuova governance economica europea” – sono dei “watchdogs” (cani da guardia) degli equilibri di bilancio e dei connessi meccanismi sanzionatori qualora si sfori dai prescritti tetti, saldi, ecc.
Giustamente, è stato osservato che nel nostro ordinamento c’è già la Corte che, quale organo ausiliario del Parlamento, fornisce referti e sempre più frequenti audizioni e, quindi, l’ indicazione europea sulla creazione del nuovo organismo sembra sposarsi con l’ antico vizio italico   di creare nuove Istituzioni anzicchè riformare quelle esistenti.
Tuttavia, di fronte al celere avanzare del ddl 3047-B, pensiamo che il nostro Istituto sconti una sostanziale subalternità al modello liberista che in una simile circostanza lo lascia privo di reali alleanze politico-istituzionali che avrebbero potuto dare anche un peso culturale alla propria autonomia (ci riferiamo, ad es., ad un diverso e più incisivo rapporto col mondo delle Autonomie che sarà ulteriormente colpito dalla costituzionalizzazione del pareggio di bilancio).
Infatti, quante oscillazioni sul “controllo collaborativo”, quante volte abbiamo sentito le lodi del controllo sanzionatorio e, ora, ci si trova disarmati e senza “sponde” efficaci quando altri scelgono il proprio “cane da guardia”.
Questo isolamento corre il rischio di avere anche una versione “interna” perché riteniamo che nel giusto sforzo di essere presenti in questi rivolgimenti istituzionali che ci riguardano molto da vicino – l’ Authority in argomento sarà la prima di rilevanza costituzionale – non sarebbe positivo trascurare il contributo che può venire dalle OO.SS. del personale amministrativo;
pertanto, appoggiamo convintamente la lettera che unitariamente è stata inviata dalle OO.SS. al Presidente Giampaolino lo scorso 30 marzo e nel succitato contesto ci auguriamo che le positive ma incerte ipotesi di affidare al nostro Istituto un ruolo più incisivo  sui bilanci dei partiti (ora si propone da parte delle forze politiche che appoggiano l’ attuale Governo una più fumosa “Commissione per la trasparenza ed il controllo dei bilanci dei partiti politici) non abbiano l’ amaro sapore di una compensazione al ribasso di altre funzioni che, qualora non venissero formalmente perse, verrebbero, però, sostanzialmente svuotate.
 
PER LA DELEGAZIONE NAZIONALE TRATTANTE
MICHELE PIETRAFESA
 

Roma 12/04/2012

 
 
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