Croce Rossa Italiana, incontro con il ministro Lorenzin

10 Giugno 2014

Croce Rossa Italiana, incontro con il ministro Lorenzin

COMUNICATO STAMPA FPCGIL CISLFP UILPA FIALP-CISAL

Roma, 27 maggio 2014

Primi passi avanti sulla vertenza Croce rossa italiana. All’incontro di oggi con il ministro della Salute le federazioni di categoria di Cgil Cisl Uil e Cisal hanno infatti ottenuto la disponibilità di Beatrice Lorenzin a far ripartire il tavolo di confronto sulla controversa applicazione della riforma, ottenendo che la politica riprenda in mano il percorso della riforma.

Tre le richieste presentate da Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal. In primo luogo una gestione condivisa delle cosiddette norme di raccordo, per non causare perdite retributive e occupazionali.

Secondo, aprire il confronto sul piano di riforma della Cri alla luce del disegno di legge che porta proprio il nome del ministro della Salute e che prevede il riordino degli enti vigilati dal Ministero, tra cui appunto la Croce rossa. Cgil Cisl Uil e Cisal sono contrari al ridimensionamento della Cri e chiedono da tempo una profonda riorganizzazione dell’ente che tagli i costi salvaguardando i lavoratori e cittadini. Il ddl Lorenzin può rappresentare in questo caso la leva per correggere una riforma che mette a rischio  retribuzioni e posti di lavoro, minacciando di ridimensionare pesantemente i servizi di emergenza e soccorso.

Terza richiesta, sospendere tutti gli atti unilaterali adottati dai vertici della Croce rossa, anche in relazione alla sospensiva disposta dal Tar del Lazio: provvedimenti illegittimi che incidono negativamente su bilanci, contratti e organizzazione del lavoro.

Di fronte a queste richieste il ministro Lorenzin si è impegnata a far ripartire il tavolo interministeriale (presso la Funzione pubblica) sulla questione complessiva e sulle norme di raccordo. Con l’obiettivo di difendere i livelli occupazionali e salariali dei lavoratori e di avviare percorsi di stabilizzazione per i 1.500 precari. “Una apertura importante” per Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal, che però avvertono: “Verificheremo nei fatti. La mobilitazione continuerà fin quando non avremo ottenuto una soluzione che tuteli lavoratori e comunità”.
 
 

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