Politica Europea di Vicinato (PEV): comunicazione per il 2008 – Un maggiore impegno per una politica di vicinato più forte

18 Luglio 2011

Politica Europea di Vicinato (PEV): comunicazione per il 2008 – Un maggiore impegno per una politica di vicinato più forte

 
La comunicazione stabilisce gli obiettivi per il 2008 e gli anni successivi: tra questi

– Agevolazione dei viaggi di breve durata effettuati legalmente e sviluppi più ambiziosi, a più lungo termine, per quanto riguarda la migrazione gestita. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europeo ad adottare il suo “pacchetto” 2008 sui visti e ad avvalersi appieno delle possibilità di agevolare i viaggi offerte dalle norme in vigore.

– Un ulteriore impegno con i partner PEV per risolvere i conflitti latenti, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione dell’UE per stabilizzare le zone di conflitto e postconflitto.

– Un maggior sostegno dell’UE alle riforme settoriali dei paesi partner nei seguenti settori: energia, cambiamenti climatici, pesca, trasporti, politica marittima, ricerca, società dell’informazione, istruzione, occupazione e politica sociale.

– Sono stati decisi i primi stanziamenti a favore del nuovo fondo per la governance, che fornisce un sostegno supplementare ai paesi partner dove si sono registrati i maggiori progressi nella realizzazione delle priorità attinenti alla governance indicate nei piani d’azione. I primi beneficiari sono il Marocco (28 milioni di euro) e l’Ucraina (22 milioni di euro).

– È stata lanciata l’iniziativa Sinergia del Mar Nero onde conferire una dimensione regionale alla politica di vicinato per l’Est.
–  Sono in corso negoziati per consentire a Israele, Marocco e Ucraina di partecipare ai programmi e alle agenzie dell’UE. La firma imminente del protocollo con Israele ne farà il primo partner PEV partecipante al programma “Competitività e innovazione”.

La PEV va al di là della cooperazione politica di tipo classico, in quanto comprende elementi di integrazione economica e un sostegno alle riforme onde promuovere lo sviluppo socioeconomico. Per attuare le riforme sono stati concordati dei piani d’azione di 3-5 anni, basati su impegni precisi a promuovere la modernizzazione economica, potenziare lo Stato di diritto, la democrazia e il rispetto dei diritti umani e collaborare per raggiungere i principali obiettivi politici.

 
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