12 domande a Bertolaso sul futuro della Protezione Civile. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp CGIL

18 Luglio 2011

12 domande a Bertolaso sul futuro della Protezione Civile. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale Fp CGIL

Il sottosegretario Bertolaso rilascia dichiarazioni dubbiose e poco rassicuranti circa il futuro del Dipartimento della Protezione Civile e dei lavoratori addetti a questo delicato settore e servizio dello Stato preposto alla pubblica e privata incolumità.

Quest’ultima l’unica cosa privata oggi contemplata nella Protezione Civile.

Noi richiediamo al Sottosegretario e contemporaneamente Capo Dipartimento PC ispiratore dello schema del decreto legge in parola il sempre più auspicato incontro, anticipando alcuni semplici quesiti:

1. se è comprensibile la decretazione d’urgenza per il sisma, Messina e i rifiuti, quale è la necessità di riorganizzare il Dipartimento della PC con lo stesso eccezionale strumento?

2. quali saranno le ricadute sui lavoratori? Saranno trasferiti in modo forzoso nella Spa e quale tipo di contratto avranno? E come avverrà il passaggio da un contratto all’altro?

3. si abolirà o meno il ruolo speciale di protezione civile? Se no perché? Se sì perché?

4. è vero che il persistere della istituzione del ruolo speciale serve ad assumere nuovo personale a chiamata diretta che altrimenti non potrebbe essere assunto in assenza di tale prerogativa?

5. quale garanzie avranno nella nuova SPA gli attuali precari che auspichiamo presto assunti?

6. se il personale del DPC “potrà essere utilizzato dalla SPA” quelli che non saranno chiamati in SPA perché non possono restare in Presidenza al pari dignità degli altri lavoratori? Chi è che non li vuole?

7. Lei sente la necessità, non condivisa, di creare due strutture una pubblica (per quanto?) e una privata per la PC; quale sarà l’interoperabilità tra queste due strutture? E tra queste e il resto delle componenti del servizio di PC del Paese?

8. in caso di calamità i cittadini dovranno pagare i soccorsi cosiddetti “strumentali” di questa SPA?

9. in un Paese dove i pompieri non hanno la benzina per i loro mezzi chi finanzierà questa SPA? I soldi del terremoto dell’Abruzzo come affermano i media?

10. Lei dice di voler lasciare al Paese due PC, perché invece non ci lascia in eredità la sola pianificazione d’emergenza degli ultimi sette anni? Per esempio quella inerente l’Arco Calabro, il Gargano, il Matese, solo per riferirci al rischio sismico? E poi una volta per tutte ma che c’entra quest’Ufficio aeronautico, così configurato, con la PC?

11. come si coniuga il suo progetto con il titolo V della Costituzione?

12. perché non sottopone tutto il suo progetto che riguarda il personale a contrattazione sindacale?

Ecco, dott. Bertolaso, risponda a noi, ai dipendenti del DPC e al Paese. Lo faccia pubblicamente magari incontrandoci. A noi, ai lavoratori, questo silenzio non piace e ci creda pensiamo che il Paese non avverta tutta questa necessità di una protezione civile privatizzata, seppur sapientemente camuffata.

Roma 27 novembre 2009

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