“Napoli – Gomorra” – Comunicato Stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

18 Luglio 2011

"Napoli – Gomorra" – Comunicato Stampa di Lorenzo Mazzoli Segretario Nazionale FP CGIL

Ho visto e rivisto quel video che riprende “normali” scene di violenza e di morte in una città, Napoli, in cui è “normale” che questo possa accadere. Non è forse qui che Gomorra rivive il suo disfacimento biblico?

Ed allora di che cosa ci si stupisce: del terrore di chi fugge dai proiettili e scampato il pericolo non si cura se un proprio simile (con l’aggravante di possedere una fisarmonica, segno che di per sé già evidenzia precarietà) sta agonizzando?

Dei motorini contromano che sparano all’impazzata pensandosi “padrini” in ascesa ed invece sono come cani che fanno la pipì per segnare il territorio e che in molti si fermeranno in una pozza di sangue prima di diventare adulti? Petro Birlandeanu ha versato la sua esistenza quale porzione a carico dell’umanità innocente, come accade sempre di più nelle guerre.

E’ il tributo dovuto per partecipare (involontariamente) alla roulette russa della vita. Il decreto sicurezza migliorerà sicuramente la situazione: se nei pressi dei quartieri spagnoli ci fosse stata una ronda, magari con esperienza padana, le cose, con tutta probabilità, sarebbero andate diversamente.

Che tristezza! C’è bisogno della forza dello Stato (come dimostrano i successi anche di queste ore nei confronti di potenti famiglie mafiose) e della sua capacità di intervenire concretamente sui disagi sociali per togliere l’ossigeno al mostro tentacolare. Altro che milizie cromatiche!

In quella stazione dove un essere umano ha cessato di vivere, si è consumata l’indifferenza e l’egoismo, ma anche la paura di essere coinvolti e, più ancora, temo, la rassegnazione.

Evitiamo l’ipocrisia e pensiamo che Gomorra non è un confine, è un contesto e le sue metastasi sono già macroscopicamente al lavoro altrove. E se di fronte a tragedie di questo tipo non si prende atto che stiamo attraversando il confine di ciò che tiene insieme la società ed un sentimento collettivo di valori condivisi, saremo tutti dei sopravvissuti.

 
Roma 17 giugno 2009

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