18 Luglio 2011

Comunicato

IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE E’ UNA COSA BUONA PER I LAVORATORI E LE LAVORATRICI DELLA ORGANIZZAZIONE GIUDIZIARIA

L’entrata in vigore del nuovo contratto, a dispetto delle notizie che circolano, è una buona cosa per i lavoratori della giustizia.
La costituzione di III aree nell’ambito delle quali vengono previste soltanto posizioni economiche, e non giuridiche come era nel vecchio contratto, fa sì che ogni profilo professionale debba insistere su di un’unica area, che individua il lavoro nella sua generalità; le diverse posizioni economiche descrivono vari livelli di specializzazione e responsabilità nell’ambito della medesima attività lavorativa.
Questo significa che secondo il nuovo contratto non potranno più esistere figure professionali spalmate su due aree, perché il profilo professionale che individua il lavoro coinciderà con l’area e con la figura giuridica.
Con il nuovo contratto si risolverà l’anomalia del nostro Ministero dove molteplici figure professionali sono spalmate su due aree diverse e hanno più posizioni giuridiche; esempio classico il cancelliere che parte dall’area B (posizione giuridica B3) e arriva fino a C2.
I profili professionali affini dovranno essere collocati nella medesima area anche se su diverse posizioni economiche.
Il lavoro del personale della giustizia in questi anni si è modificato, alla luce dei cambiamenti avvenuti; il nuovo contratto integrativo quindi ricomporrà molte figure professionali nella III area e uguale operazione avverrà per il passaggio dalla I alla II area (ex aree A e B). Questi passaggi, insieme a quelli interni alle aree, avverranno con le procedure semplificate e accelerate di cui al protocollo di intesa dello scorso novembre (esperienza professionale o titolo di studio) visto che il nuovo Contratto nazionale ha apposto una speciale norma di salvaguardia per tutti gli accordi presi in precedenza.
L’applicazione del nuovo contratto sarà pertanto definitiva con la definizione dei profili professionali del nuovo contratto integrativo, che noi intendiamo fare seguendo la logica della ricomposizione dei lavori.
Le risorse economiche necessarie per realizzare i passaggi fra le aree potranno derivare dal DDL sull’ufficio per il processo e la riqualificazione professionale o da altri provvedimenti, ma in ogni caso dovranno essere reperite dall’amministrazione.
Per questo il nuovo contratto è una spinta che rende ancora più impellente e ormai inevitabile la riqualificazione del personale della giustizia.

Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone


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