Comunicato a tutto il personale

18 Luglio 2011

Comunicato a tutto il personale

FUA 2008 – ASSEMBLEA ODIERNA
LA FP CGIL NON HA FIRMATO L’ACCORDO FUA 2008 DELL’8/4/2008

5 dicembre 2007:
l’assemblea del personale del MCI dà mandato alle OO.SS. di sottoscrivere il FUA 2007, pur esprimendo piena contrarietà alla sua impostazione di fondo, che compensa la produttività collettiva e alcuni disagi “SENZA CONSIDERARE L’IMPEGNO ED IL MERITO DEI LAVORATORI”, e con il vincolo di avviare e concludere nel più breve tempo possibile la trattativa sul FUA 2008 “PER QUANTO ATTIENE LA DEFINIZIONE DEI CRITERI DI EROGAZIONE DEL SALARIO ACCESSORIO”.

8 aprile 2008:
4 mesi dopo CISL, UIL e FLP firmano senza indugio la piattaforma dell’Amministrazione, dal titolo “Ipotesi di accordo stralcio Fondo Unico di Amministrazione per il personale con qualifica non dirigenziale. Anno 2008”.
Perché stralcio? Semplice, risponde la Parte Pubblica “perché mancano i criteri”….. (che tutti si impegnano però a definire entro i successivi 10 giorni….)

Peccato,
che in tanti mesi l’Amministrazione non abbia mai neanche pensato di aprire un tavolo sui criteri!
E ancora oggi si interroga sull’importo esatto di risorse disponibili
per questa fantasmagorica e benefica operazione….
Comunque, CISL, UIL, FLP non hanno esitazioni a disdettare il mandato assembleare,
e firmano
Smemorati? No, attenti interpreti del bene comune che vuole oggi, come ieri, l’altro ieri e domani, sottolineare l’urgenza di procedere, anche senza criteri, davanti all’emergenza del momento. E ce n’è sempre una…

Invece, per l’ennesima volta, alla FP CGIL (1° sindacato in questa Amministrazione), che ha presentato la propria piattaforma per il Fua 2008 (cfr. allegato),
viene negato qualsiasi margine di negoziazione,
finanche su macroscopici errori tecnici contenuti nell’accordo:

QUESTO SI CHIAMA CALPESTARE, E SENZA REMORE,
I DIRITTI DELLA MAGGIORANZA, PIU’ IN GENERALE LO SPIRITO DELLA DEMOCRAZIA
LE RAGIONI DEL NOSTRO NO: PARTE FISSA DEL FUA.

L’accordo prevede l’utilizzo del 100% della parte fissa del FUA per effettuare tanti passaggi di fascia economica quanti ne consentano le risorse: unico pre-requisito indispensabile per accedere alla competizione è la permanenza da almeno due anni, al 1/1/2008, nella propria fascia economica.

Si afferma che l’urgenza di oggi è l’imminente, scontato dal momento della caduta del Governo, accorpamento con un’altra Amministrazione che, quale essa sia, si vuole pappare le nostre ridicole risorse – quantitativamente ridicole rispetto alle disponibilità e dimensioni del MISE o MAE – per cui dobbiamo utilizzarle tutte noi, immediatamente, massicciamente, adeguando regole e criteri a questo obiettivo.

Quindi, sul campo non c’è che un’opzione, senza alcun margine di negoziazione:
utilizzo del 100% della parte fissa del FUA per i passaggi di fascia economica.
Per molti, moltissimi….ma non per tutti. E già questo crea un’ingiustizia.
I passaggi vengono infatti pagati per sempre sulla parte fissa FUA, quindi quei pochi oggi esclusi saranno esclusi per molto, moltissimo tempo, forse per sempre. E questo rende quell’ingiustizia un po’ più grande.
L’accordo non dice, omissione gravissima, quante unità di personale sono interessate ai rispettivi passaggi e quali siano i costi, impedendo qualsiasi calcolo sulle risorse disponibili e lasciando ampi spazi di ombra sull’ampiezza totale dell’operazione.
Attenzione, fra gli esclusi potresti esserci anche tu!

LA FREGATURA, PERO’, GUARDANDO BENE, E’ PER TUTTI,
anche per coloro che oggi usufruirebbero del passaggio, privati per molto, moltissimo tempo, forse per sempre, della possibilità di procedere oltre. Esaurendo oggi tutta la parte fissa non sarà più possibile, infatti, attivare le norme del contratto che consentono passaggi di fascia ogni due anni, da contrattare in base alle disponibilità finanziarie. Soprattutto è una fregatura per chi titoli e professionalità li possiede e quindi potrebbe passare di fascia nuovamente tra due anni, mentre con questa operazione di

ENNESIMO APPIATTIMENTO GENERALE
sarà impedito per molto, moltissimo tempo, forse per sempre.

NO PERCHE’, per funzionare, costringe a utilizzare criteri estremamente morbidi che, data l’urgenza, non tollerano per definizione valutazioni di alcun tipo: il criterio principale sarà, ancora una volta, l’anzianità, laddove il contratto esplicitamente dice di non identificare l’esperienza professionale con la mera anzianità……..

Di fatto gli unici che trarrebbero un beneficio sicuro, e magari sensato e legittimo, sono proprio i pensionandi, coloro cioè che andranno in pensione entro i prossimi due anni;
chiunque avesse un avvenire lavorativo superiore al biennio, infatti,
si sta costruendo una prigione
dalla quale sarà difficile evadere, dato che non potranno essere finanziate
nuove progressioni di fascia economica.

NO PERCHE’ gli accorpamenti si possono accompagnare, non solo subire; presentarci con la parte fissa esaurita non ci farebbe fare una gran figura, e comunque il vantaggio di anticipare un passaggio di f.e., oltre a maldisporre gli altri, e a castrare futuri avanzamenti per il nostro personale, sarebbe meramente temporale rispetto al personale dell’altra Amministrazione, che si attiverebbe immediatamente per una rapida perequazione, assicurandosi di tener fermi tutti i “nostri”.

NO PERCHE’ il nuovo contratto ha voluto porre le fondamenta per un nuovo modo di lavorare delle amministrazioni, ricomponendo i processi lavorativi all’interno delle aree e prevedendo passaggi di f.e. in funzione del merito, dell’esperienza professionale, dei titoli., dell’organizzazione del lavoro, del miglioramento del servizio all’utente.

LE RAGIONI DEL NOSTR NO: PARTE VARIABILE
L’accordo ricalca il Fua 2007, tanto contestato anche dalle stesse OO.SS. al 2° livello di contrattazione (che si chiedevano chi mai potesse avere definito dei criteri così assurdi…….peccato che ai due livelli ci sono le stesse persone…), con un’unica concessione al nuovo CCNL (30% di incentivazione della produttività – anche se espressa in modo oscuro, operando un misto sintatticamente improprio tra produttività collettiva, legata alla mera presenza e che quindi nulla ha a che spartire con il merito, e produttività individuale, legata al riconoscimento del merito).
Ancora una volta prevale la logica risarcitoria delle indennità che, a ben vedere, sono le stesse del Fua 2007 (unica eccezione l’abolizione dell’indennità per assistenza informatica), anche se in alcuni casi contratte nei numeri e coincidenti con una sola persona.
Trasparenza vorrebbe che innanzitutto fosse definita la tipologia (es.: cosa si intende per disagio), poi verificata la sussistenza nei diversi uffici, piuttosto che la distribuzione a macchia di leopardo di salario accessorio.
Organizzazione vorrebbe che questa Amministrazione, piuttosto che indennizzare, ponesse fine al “disagio” con interventi risolutivi delle cause dello stesso, siano ambientali o organizzative.

Compare, come sempre, un’indennità per i formatori prelevata sulle risorse Fua (del personale) anziché sui fondi dell’amministrazione destinati alla formazione, che dovrebbero servire anche a pagare i compensi per i docenti, siano questi interni o esterni.
Non compare, è vero, la tanto contestata indennità di supporto alle Direzioni Generali che con un apprezzabile virtuosismo viene assorbita, con gli stessi importi, nell’indennità di turno che per essere tale deve essere, invece, disciplinata da un nuovo accordo sull’orario di lavoro.
Nessuna idea sul merito, sulla soddisfazione del cittadino,
su progetti intorno ai quali valorizzare l’apporto dei lavoratori
E non ci raccontiamo che non è questo il momento per parlare di concetti che vengono presentati come astratti e inattuabili!
Meglio sarebbe allora se l’amministrazione, denunciando la sua impossibilità/incapacità di assegnare degli obiettivi e di premiare il merito individuale, proponesse la distribuzione del Fua a pioggia, come la FP CGIL aveva suggerito per il 2007, in assenza di criteri trasparenti e oggettivi, chiaramente solo come male minore.

La FP CGIL dice no a questo ennesimo atto di liquidazione della nostra Amministrazione, che invece di interrogarsi sul proprio futuro e progettarsi virtuosamente come un servizio da rendere all’utente cittadino per il bene collettivo, sia come Ministero autonomo che in unione con altri Dicasteri, invece di fornirci gli strumenti per far crescere la nostra dignità di lavoratori e compensare il nostro lavoro con interventi mirati di distribuzione del salario accessorio, ci appiattisce tutti in un futuro senza meriti e senza speranze, ci abitua a volare bassi, a spartirci le risorse senza criteri, ci svuota di ideali e sogni, ci fa sorridere di chi si oppone a questa strategia che fiacca gli spiriti, che ci fa concludere ogni giorno che non è possibile cambiare, e che siamo costretti in eterno a rinviare l’esistenza.
Sede, 10 aprile 2008

FP CGIL
Monica Bellisario

 
 

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