Contratto Statali: Interviste di Carlo Podda a L’Unità e Il Manifesto

18 Luglio 2011

Contratto Statali: Interviste di Carlo Podda a L'Unità e Il Manifesto

Pubblichiamo i testi di due interviste rilasciate da Carlo Podda, segretario generale Fp Cgil, a L’Unità e Il Manifesto  sul Contratto degli statati 
 
L’UNITA’  17 luglio 2007

CARLO PODDA Il segretario generale Cgil Funzione pubblica valuta la novità dell’accordo per i ministeriali

«E ora non si parli più di fannulloni»
/ Milano – gp.r.

Carlo Podda, per i lavoratori dei ministeri arrivano 101 euro di aumento. È un premio ai “fannulloni”?

“La risposta è un no secco. Tanto per cominciare perché l’accordo firmato sabato, al di là dell’aspetto economico, contiene elementi di fortissima innovazione, che creano le condizioni per il rapido rinnovo anche degli altri contratti ancora aperti e per un’amministrazione pubblica finalmente moderna e più efficiente che dimostrano che i sindacati sono pronti ai fatti concreti».

E quali sono questi elementi?

«Primo: norme più stringenti in materia di estenalizzazioni. Un piano di riorganizzazione che prevede alcuni rientri e un sistema di valutazione, insieme ai sindacati, che precede ogni futura esternalizzazione: prima si valuta se quel servizio costerà di meno o renderà di più.  
Secondo: un riavvicinamento tra cittadini e lavoratori pubblici attraverso l’esposizione della Carta dei diritti degli utenti in ogni ufficio, per mezzo di un sistema di rilevazione del grado di soddisfazione dei cittadini per ciascun servizio e, anche, con un premio di risultato individuale attraverso una precisa definizione di ciascuna mansione degli obiettivi e con la valutazione finale dei risultati effettivamente raggiunti».

Significa che si potrà misurare la produttività e la qualità del servizio pubblico?

«Proprio così e con questo considero serviti tutti coloro che sostenevano che i sindacati si oppongano a questo. Semplicemente abbiamo sempre chiesto di mettere in campo  strumenti idonei a farlo. Adesso noi abbiamo compiuto questo passo, spetta all’altra parte organizzarsi per rendere attuabile tutto questo nuovo impianto contrattuale”

Cioè, lei dice che sulla base di queste nuove norme se ci saranno ancora fannulloni sarà colpa di una sbagliata organizzazione del lavoro?
 
«Proprio così. Perché, se mi consente un paragone, come non si combatte la criminalità organizzata arrestando gli scippatori, che comunque devono essere arrestati, non si combatte l’improduttività licenziando il singolo fannullone.
L’organizione del lavoro nei pubblici uffici è qualcosa di più complesso, e tra l’altro lo stesso professor lchino ultimamente ha riconosciuto che si tratta di una minoranza…».

Con queste innovazioni ci avviciniamo al modello francese, dove la parola “burocrate” non evoca disprezzo ma rispetto?

«Credo di sì, dipende anche da come risponderà l’organizzazione statale, il mio sogno è vedere, come è accaduto in
Francia, i cittadini che difendono i lavoratori pubblici anche quando scioperano. 
 
_______________________________
 
IL MANIFESTO 17 luglio 2007
 
«Contratto triennale? Non esiste»

Podda (Fp Cgil) sull’accordo dei ministeriali: incentivi al merito su pagelle stilate dagli utenti. Modello contrattuale: «Di triennio non si parla più. Io sono contro le deroghe»
Antonio Sciotto

Il segretario generale dei lavoratori pubblici Fp Cgil, Carlo Podda, spiega al manifesto il senso del contratto siglato per i ministeriali, che porta con sé una sensibile novità: incentivi individuali, erogati in base alle pagelle che i cittadini faranno sui singoli uffici, e anche secondo la produttività misurata dai dirigenti, sulla griglia di obiettivi contrattati e controllabili in ogni passaggio dal sindacato. «Una piccola rivoluzione per il lavoro pubblico», spiega. Ma prima ci tiene a sottolineare un punto, riguardo ai modelli contrattuali: «Come si può vedere, abbiamo firmato per il quadriennio normativo e il biennio economico, dunque perfettamente in linea con le regole vigenti. il triennio non esiste neppure all’orizzonte: e d’altra parte sarebbe molto difficile proporcelo per il fu-turo, dato che il governo dovrebbe trovare almeno altri 3 miliardi di euro di risorse a fine anno».

Ma allora perché varie associazioni d’impresa chiedono di prolungare la vigenza proponendo a modello il contratto pubblico?
Perché è vero che si parlò dei tre anni, quando in maggio ottenemmo i 101 euro di aumento, ma serviva al governo per dire ai giornali che stavano ottenendo qualcosa in cambio. E’ però una cosa che oggi non esite, e che non vedo neppure all’orizzonte: se infatti è già difficile reperire risorse per il biennio 2008-2009, figurarsi cosa dovrebbe fare l’esecutivo per trovare i 3 miliardi, entro fine anno, per proporci un triennio 2008-2010. Ma voglio sottolineare una cosa: se un merito ha la Fp, è che in questi anni non ha mai deviato rispetto alle linee confederali, ne ha tentato di forzarle. E ci è parso ingeneroso essere indicati, anche dal Manifesto, come possibili responsabili di una depressione delle linee confederali.

Visto che stiamo in tema, come giudica la Fp le deroghe al contratto nazionale siglate di recente da alcune categorie?
Quella non è la mia idea del contratto nazionale: io non firmerei mai delle deroghe per il mio contratto, se mi venissero proposte.

Bene, veniamo finalmente al merito del contratto siglato. Come funzionano gli incentivi?
L’aumento è di 101 euro, 8 dei quali dedicati alla produttività e contrattabili con l’integrativo, in particolare, 5 di questi verranno erogati in base ai nuovi strumenti. Ma dico subito una cosa: non sono le uniche risorse che arricchiranno il salario accessorio; si devono agiungere  i fondi della contrattazione integrativa e poi, importante novità, i risparmi di gestione del personale: prima venivano restituiti al bilancio statale, ora torneranno in parte ai dipendenti. In base a tutte queste risorse il salario accessorio si potrà incrementare fino a un 30% in più, ma solo con tutte le voci al massimo. Tornando comunque ai 5 euro, possiamo dire che circa 3 saranno destinati in base ai risultati di qualità giudicati dal pubblico: ogni ufficio dovrà affiggere una Carta dei servizi, e i cittadini potranno compilare apposite schede di valutazione. Credo sia una conquista importante di «democrazia partecipata dei servizi: gli uffici pubblici sono una «fabbrica dei servizi», la titolarità è dei cittadini, e loro così giudicano la qualità. 

E la quota del dirigente?
Ecco, si tratta degli altri 2 euro: a inizio anno il dirigente fissa i compiti e gli obiettivi del dipendente, ma in base a criteri che vengono dalla contrattazione. La produttività verrà erogata in percentuale agli obiettivi raggiunti: se il dipendente
non si sente ben valutato, può ottenere un contraddittorio con il dirigente, assistito dal sindacato.

E il dirigente chi lo giudica?
Per il contratto dei dirigenti chiederemo, in linea con il memorandum, che il suo risultato sia ancorato a quello generale dell’ufficio: è un preciso impegno che il governo ha preso con noi. Infine ci sono le esternalizzazioni: abbiamo ottenuto che le prossime si potranno fare solo dopo un confronto con il sindacato, dove la dirigenza deve giustificare l’economicità e l’efficienza dell’operazione. Si è fissato poi un percorso di reinternalizzazione rispetto al passato, in base al criterio di «attività tipica della missione istituzionale dell’amministrazione».

E sui precari come stiamo? Restano oltre 300 mila nel settore.
Sugli statali si sono aperti i concorsi, restano critici enti locali e sanità. Credo che quest’anno si siano fatti accordi per 20-30 mila persone, ma certo restano pochi: giudico inadeguata la finanziaria 2006, credo che dovremmo fare di più.

Ipotizzate manifestazioni?
Penso che in autunno si potrebbe fare una manifestazione con Cisl e Uil su precari e equità del fisco.

Manifestazioni di movimento come è stata «Stop precarietà ora» dunque sono inattuali?
Diciamo che in questa fase le vedo più difficili: credo sia importante trovare adesso un’unità sindacale sul tema della precarietà.

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto