Dirigenza Penitenziaria: mobilità provvisoria dirigenti penitenziari

18 Luglio 2011

Mobilità provvisoria dirigenti penitenziari

 
Al Direttore Generale del personale
e della formazione del DAP
Dr. Massimo De Pascalis
(rif. nota prot. n. 002639 del 14.07.2008)

Oggetto: mobilità provvisoria dirigenti penitenziari

Egregio Direttore Generale
la Fp Cgil ha preso atto di quanto comunicato con la nota in riferimento.
Al riguardo, pur nell’apprezzare l’impegno profuso nel difficile compito di concretizzare e quantificare i criteri generali concordati in data 9 aprile c.a., e riconoscendo la precisa volontà dell’Amministrazione nel mantenere vivo un rapporto contrattuale sull’argomento della mobilità dei dirigenti penitenziari, non possono sottacersi alcune perplessità.
Occorrebbe, innanzitutto, a parere di questa organizzazione sindacale, fare chiarezza sui periodi temporali oggetto di applicazione dei criteri enunciati.
Appaiono, infatti, non chiare le ragioni per le quali il primo di detti criteri si riferisca esclusivamente agli incarichi assunti dalla data di immissione nel ruolo dirigenziale, mentre, per il secondo non sia prevista alcun riferimento temporale, contemplando – viceversa – gli incarichi svolti “prima e dopo il decreto legislativo 146/2000”.
Uno degli effetti evidenti di tali scelte può essere l’ingiusta penalizzazione di dirigenti che per lunghi anni hanno avuto responsabilità dirigenziali, senza peraltro avere ottenuto, in molti casi, i relativi riconoscimenti economici, che rischiano di vedersi non riconosciuto, così, nemmeno il lavoro compiuto.
A tal proposito, a parere di questa Organizzazione, la soluzione potrebbe essere ricercata nell’individuazione di una decorrenza unica, magari ancorandola alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 146/2000, ovviamente solo nei confronti di coloro che risultano avere rivestito i posti di funzione dirigenziali in detto atto normativo individuati.
Appare ugualmente indeterminato il periodo di tempo minimo soggetto a valutazione. Mentre, infatti, sul secondo criterio è correttamente indicato tale periodo quale “anno di servizio o frazione di sei mesi” (anche se, assai più correttamente, sarebbe il caso di sostituire tale locuzione con la dicitura “ogni anno di servizio o frazione superiore a mesi 6 nell’anno solare”), è del tutto assente una indicazione analoga sul primo criterio; conseguentemente, il rischio di valutare situazioni analoghe in modo differente appare concreto.
Va, a nostro parere esplicitato meglio qual è il termine finale del periodo di tempo soggetto alla valutazione, che non può certamente coincidere con il momento della pubblicazione delle graduatorie, per ovvie ragioni di par condicio tra i partecipanti ad interpelli successivi. Assai più convincente appare far coincidere tale termine con una data certa, uniforme per l’intera dirigenza e giustificata da atti formalmente assunti dal DAP sul tema dei posti di funzione; ciò consentirebbe di procedere, anche nelle successive tornate, sulla base di posizioni di partenza certe e trasparenti, evitando di avvantaggiare (o svantaggiare) quei dirigenti che fossero stati oggetto di conferimento provvisorio di incarico nel periodo intercorrente tra, ad esempio, la ricognizione dei posti vacanti ed il successivo interpello, con provvedimenti assunti al di fuori dell’accordo sottoscritto.
La Fp Cgil sottolinea inoltre come l’applicazione di punteggi differenziati in relazione ai livelli delle strutture penitenziarie individuati con il D.M. 27.09.2008, anche per i periodi antecedenti a tale data, può risultare assai debole perché operata in relazione alla qualificazione delle strutture penitenziarie al tempo inesistenti.
E’, ancora, da rilevare l’assenza di ogni previsione di valutazione per i dirigenti che abbiano svolto, contemporaneamente e per un lasso di tempo significativo, più incarichi; l’assenza di tale previsione rischia di determinare pericolose iniquità di trattamento.
Da ultimo si coglie l’occasione per segnalare come non tutte le posizioni poste ad interpello siano ricomprese nella graduatoria, in modo del tutto incomprensibile; altresì, numerosi dirigenti lamentano asseriti errori di calcolo nella redazione della graduatoria.
Distinti saluti.

Roma 24 luglio 2008

p. la Fp Cgil Nazionale
Fabrizio Rossetti

 
 

 
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