Giustizia Minorile: collocamento ed accompagnamento dei minori in Comunità

18 Luglio 2011

Lettera al Capo Dipartimento

 

Roma, 7 giugno 2010

Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Dr. Bruno Brattoli

E, p.c. Al Direttore Generale del Personale e della Formazione
Dr. Luigi Di Mauro

Oggetto: Collocamento ed accompagnamento dei minori in Comunità

Sig. Presidente,

con circolare n.3/2010 del 21 maggio u.s., la Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari demanda al personale tecnico dei servizi della giustizia minorile il compito di effettuare gli accompagnamenti in comunità dei soggetti in carico, attività sin qui svolta, quasi nella totalità dei casi, dal personale di polizia penitenziaria, a cui sono istituzionalmente demandati i compiti relativi all’esecuzione dei provvedimenti penali emessi dall’A.G. .

Nella sostanza e nella pratica quotidiana del lavoro degli operatori della giustizia minorile si determina un inversione di competenze, per cui gli accompagnamenti in comunità diventano di pertinenza del personale tecnico, l’incombenza resta a carico del personale di polizia penitenziaria in casi eccezionali o per esplicite richieste provenienti dall’Autorità Giudiziaria.

Evidentemente ciò sottintende un’interpretazione della norma e dello status giuridico del minore, atteso che l’esecuzione dei provvedimenti dell’A. G. è compito specifico della polizia penitenziaria, che non è esplicitata nella Circolare, così come non sono esplicitati i livelli di responsabilità che potrebbero determinarsi in caso di allontanamento del soggetto da collocare in comunità o nel caso in cui dall’allontanamento derivassero danni a terzi o a cose.

Non solo, la Circolare determina cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e nei carichi di lavoro degli operatori della giustizia minorile, che richiedono all’Amministrazione il dovere di attivare le procedure di informazione alle organizzazioni sindacali previste dal vigente CCNL. A tal proposito, si evidenzia che tali cambiamenti incidono di riflesso anche sull’orario di lavoro del personale tecnico, in considerazione del fatto che i collocamenti in comunità non sempre avvengono in maniera programmata e non di rado vengono eseguiti in strutture ubicate fuori dal contesto provinciale, se non addirittura regionale in cui il servizio opera.

Per tale motivo si chiede, nel merito, un incontro urgente e l’attivazione immediata delle procedure previste dall’art. 6 del CCNL 98/01. Si resta in attesa di urgente riscontro.


Il Coordinatore nazionale
FPCGIL Giustizia Minorile
Gianfranco Macigno

 
 
 

 
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