Lettera al Direttore Generale su problematiche riguardanti il personale

18 Luglio 2011

Lettera al Direttore Generale su problematiche riguardanti il personale

 
Roma, 29 ottobre 2007

Al Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dott. De Pascalis

e, p. c.
Al Capo del DAP
Pres. Ettore Ferrara

Ai Vice Capo DAP
Dott. E. di Somma
Dott. A. D’Alterio

All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte

Ai Delegati ed Eletti FpCgil RSU nei posti di lavoro

Egregio Dr. De Pascalis,
all’inizio del Suo mandato, nel corso degli incontri del cosiddetto “tavolo tecnico”, da Lei istituito con lo scopo di riavviare e rendere proficue le relazioni sindacali, evidenziammo in maniera determinata le numerose problematiche riguardanti il personale del Comparto Ministeri da tempo in attesa di soluzioni.
La Fp Cgil apprezzò l’intento e il metodo individuato per la ripresa del confronto dialettico con l’amministrazione, da troppo tempo eluso, e quei due incontri (pochi in verità!) servirono a rappresentare le aspettative del personale penitenziario in un elenco che giorno dopo giorno era divenuto sempre più articolato.
Credemmo, forse presi dall’entusiasmo, che per l’amministrazione penitenziaria, da anni ingessata dall’inerzia e da una politica non certo agevolante la sua crescita e del personale ad essa afferente, fosse giunto il momento del cambiamento di rotta.
A tutt’oggi dobbiamo purtroppo constatare che poco, molto poco si è fatto perché fosse realmente percepibile la realizzazione di quell’aspettativa che aveva, in qualche modo, contenuto il malessere ed il disagio operativo e professionale dei lavoratori, situazioni di sofferenza delle quali questa O.S. si era frequentemente fatta portavoce.
Il silenzio, a volte assordante, che fa seguito alla richiesta sempre più urgente di definizione delle problematiche sta rappresentando, a parere di questa O.S., una amministrazione poco attenta ai lavoratori, con difficoltà a decollare, carente di una progettualità organica che investa tutti i settori dell’organizzazione e tutte le componenti professionali loro afferenti e che riconsegni la giusta dignità al mandato istituzionale di riferimento.

E, d’altro canto, ci chiediamo quale validità e soprattutto quale credibilità potrebbe avere un benché minimo progetto quando risultano insolute questioni come:
* la grave carenza di organico divenuta endemica in tutti i settori professionali,
* la definizione dei percorsi di riqualificazione, ci riferiamo alla assunzione dell’ultima tranche di lavoratori vincitori del corso concorso per il passaggio dall’area B all’area C,
* la questione riguardante la collocazione nell’area C (con il nuovo CCNL terza Area) degli infermieri e dei tecnici di radiologia per i quali è stato sottoscritto l’ipotesi di modifica dell’art.26 del C.C. integrativo della giustizia e approvato dalla F.P.il 24.7.2006.
* l’assunzione dei dirigenti vincitori del concorso indetto nel 2001 ai sensi della DL.146/2000,
* l’assunzione di vincitori dei concorsi pubblici per educatori, contabili, psicologi, ecc. indetti nel 2004 , già espletati, che consentirebbe in maniera trasparente la mobilità del personale secondo i criteri previsti dal relativo accordo,
* la mancata applicazione dell’accordo sottoscritto il 22 maggio 2006 riguardante il protocollo di intesa n.4 al CCNL/CI.- passaggio tra posizioni economiche equivalenti di diversi profili professionali,

Problematiche a Lei note perché rappresentate, alcune delle quali sembravano, forse ingenuamente da parte nostra, in via di definizione come la stabilizzazione dei distacchi la cui proroga, fino al 31 ottobre, avrebbe consentito, di concerto con le OO.SS., una possibile soluzione. Una decisione che, qualche mese fa, trovò apprezzamenti tra i lavoratori ma che ad oggi non ha trovato riscontro, anzi, l’approssimarsi della scadenza senza comunicazione ufficiale di sorta, ha destato forte disorientamento e sfiducia tra gli stessi nonché perplessità a questa O.S.
La Fp Cgil è ben consapevole dell’entità delle difficoltà che Lei ha ereditato ma è altrettanto certa che questo non possa oltremodo giustificare l’immobilismo dell’amministrazione, la confusione ed il disorientamento che si percepisce ogni qualvolta si chiede di affrontare le questioni su esposte benché appartengano anch’esse a quella eredità cui ci riferivamo. La loro urgente definizione riteniamo sia indispensabile e necessaria per poter elaborare ed avviare un progetto condiviso che veda interagire e concorrere tutte le professionalità per la crescita e l’efficienza dell’amministrazione penitenziaria.
Forse un maggiore impegno politico ed assunzione di responsabilità nelle sedi opportune e, perché no, un po’ più di coraggio contribuirebbero a risolvere quelle problematiche che potrebbero apparire meno “nobili” ma determinanti per codesta istituzione.
Riteniamo, Dr. De Pascalis, che la politica del personale vada esplicata in primis ascoltando i lavoratori, i loro bisogni, le problematiche che quotidianamente essi vivono nelle realtà operative, siano esse periferiche o non, garantendo loro i diritti spesso umiliati o negati, riconoscendo giusta dignità alle diverse professionalità al fine di dirimere conflittualità spesso evidenti e dannose.
La strada intrapresa, a parere della FpCgil, sembrava quella giusta ma poi qualcosa è stato di intralcio e si è interrotta , ora sta a Lei riprendere le fila del discorso e anche con urgenza; noi siamo pronti al confronto ed al sostegno sempre che si vada in tale direzione.
In attesa di riscontro, si porgono distinti saluti

Il Coordinatore Nazionale
Penitenziari C. Ministeri

Lina Lamonica

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