Min. Difesa: comunicato stampa Cgil di Brindisi

18 Luglio 2011

dai territori

   
Comunicato Stampa

La Crisi non si affronta con i tagli e le svendite ma attraverso un’azione di rilancio dell’economia e del reddito delle famiglie.

In questi anni numerose sono state le iniziative che le RSU e le OO.SS dell’Arsenale di Brindisi hanno indetto affinché tutte le parti sociali, politiche ed istituzionali del territorio fossero coinvolte nella Vertenza Arsenale, che vede messi a rischio gli assetti occupazionali e la sopravvivenza stessa dell’industria pubblica navale.
Come lavoratori abbiamo seguito attentamente i lavori che le numerose commissioni, nominate dal Ministro della Difesa, avvicendatesi in questi anni, fornissero proposte per riorganizzare i vari Enti, in particolare quelli dell’area industriale.
Tra queste, la commissione per la Riorganizzazione degli Arsenali della Marina Militare (CRAMM), aveva il compito di elaborare provvedimenti normativi, regolamentari e statutari quali:
* La costituzione di un organismo pubblico a gestione industriale;
* Definire regole nuove di governance
* Sviluppare ipotesi di piani industriali;
* Elaborare uno schema di contratto di lavoro con connotazioni “industriali”.
Dopo una serie di incontri tenutisi lo scorso anno, e un appena accennato confronto con le Organizzazioni Sindacali, sui contenuti del lavoro affidato, questa Commissione non ha aperto alcuno spiraglio di luce, né fatto intravedere segnali per una ripresa della produzione legata ad un effettivo rilancio di queste strutture.
Il risultato di un anno di lavoro è stato solo il silenzio totale.
Contestualmente, gli Arsenali versano in una situazione di collasso e degrado indicibile, ulteriormente peggiorato da una manovra finanziaria che si presenta come una vera mattanza per tutto il personale civile delle aree industriali della Difesa, comportando:
* Il blocco totale del turn-over, un vero dramma soprattutto per quelle lavorazioni dove l’invecchiamento anagrafico del personale rende sempre più difficile la capacità di far fronte alle esigenze delle lavorazioni;
* Tagli indiscriminati delle risorse economiche con riduzione del 10% (triennio 2011/13), già drasticamente salassata dai tagli previsti nella legge 133/08, che ha sottratto al bilancio della Difesa 3 miliardi di euro nel 2009;
* Riduzione del 50% dei contratti a termine e delle risorse destinate alla formazione, strumento indispensabile alla continuità lavorativa degli Arsenali, sulle nuove unità navali ormai dotate di sofisticate tecnologie;
Per tutti questi motivi continua lo stato di agitazione dei lavoratori, che chiedono a tutte le forze politiche, le istituzioni locali e regionali di sostenere con più forza e convinzione gli interessi di questo territorio già fortemente penalizzato dal punto di vista occupazionale.

Brindisi 07.07.2010

CGIL
Gioia CISL
Nicolau UIL
Barbera UNSA
Maizza RSU
Guadalupi

 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto