PROTEZIONE CIVILE: una riforma da cancellare. Dichiarazione stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

18 Luglio 2011

PROTEZIONE CIVILE: una riforma da cancellare. Dichiarazione stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Nonostante i significativi cambiamenti apportati in sede di discussione alla Camera al testo del disegno di legge sulla Protezione civile la CGIL Funzione Pubblica conserva il proprio giudizio negativo su di un provvedimento che, nonostante non si parli più di privatizzazione e di “scudo giudiziario”, continua ad ipotizzare per questa Istituzione il mantenimento di ruolo e funzioni che niente hanno a che vedere con la protezione civile come: la gestione di spettacoli, feste, processioni e campionati vari.

Ruolo e funzioni che “nei fatti” la rendono un entità autonoma, un corpo estraneo dello Stato non soggetto alle leggi ed ai regolamenti che il Governo ha messo in atto con le leggi e i decreti contro – riformatori del Ministro Brunetta.

In particolare, sul tema delle assunzioni, risulta scandaloso che alla Protezione Civile possa essere consentito di assumere personale senza dover ottemperare ai rigidi vincoli numerici ed economici a cui il Ministro Brunetta ha costretto le pubbliche amministrazioni pregiudicando così l’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini, alcuni dei quali della stessa rilevanza di quelli svolti dalla Protezione Civile, come quelli sanitari e dei vigili del fuoco.

Per non parlare della Presidenza del Consiglio dei Ministri dove la crescita delle collaborazioni esterne e dei relativi compensi è cresciuta a livelli esponenziali inimmaginabili da quando è andata al Governo la nuova maggioranza di centro-destra.

Il Ministro Brunetta , già noto, all’0pinione pubblica per la sua incoercibile pulsione ideologica diretta ad aggredire le lavoratrici e i lavoratori pubblici, non si è accorto – o peggio ha fatto finta di non vedere le stabilizzazioni ad personam di dirigenti a contratto della protezione civile, mentre ne parla tutto il paese. Non si è accorto, o peggio a fatto finta di non vedere, che decine di migliaia di precari della pubblica amministrazioni sono ancora in attesa di una stabilizzazione. Per molti di loro l’agognata “stabilizzazione” potrebbe non avvenire mai, grazie proprio alle leggi Brunetta.

Il ministro ci dica quale relazione c’è tra il DL. 195 , riguardo al personale, e la nuova pubblica amministrazione, della efficienza, della meritocrazia, della serietà, e della trasparenza. Di tutto ciò non c’è traccia nel DL. 195.

Il confronto con il sindacato sui temi del funzionamento di queste strutture e della valorizzazione ed il riconoscimento del lavoro svolto dal personale dipendente è inesistente.

E’ questa l’ennesima dimostrazione del disegno messo in atto per rendere incapace ed inefficace l’azione della pubblica amministrazione a svolgere la sua funzione di garante dell’attuazione degli indirizzi costituzionali nei confronti dei cittadini per fare uscire il paese dalla crisi, anche attraverso il rilancio del servizio pubblico; ad eccezione di settori come la Protezione Civile e la stessa Presidenza del Consiglio dove con ‘affermazione ideologica “dell’urgenza del fare” vengono acquisite modalità e pratiche di gestione poco limpide e trasparenti, non soggette ad alcun controllo che non possono e non devono essere consentite ad un servizio pubblico.
 
La CGIL Funzione Pubblica non accetta, e non accetterà mai, questo modo di gestire la pubblica amministrazione da parte del Governo continuando a lottare per sostenere la stabilizzazione dei lavoratori precari , per reintrodurre trasparenza e legalità nella gestione del lavoro pubblico.

Roma, 23 febbraio 2010

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