SSAEP – AIAS: Il contratto nazionale è segreto, un fantasma. Peggio di Marchionne. Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil

01 Ottobre 2012

AIAS: Il contratto nazionale è segreto, un fantasma. Peggio di Marchionne. Comunicato stampa di Cecilia Taranto, Segretaria Nazionale Fp-Cgil

 
I tagli del Governo e la sua azione di destrutturazione delle relazioni sindacali producono i primi effetti. Alcune associazioni imprenditoriali del privato sociale iniziano a scaricare così su lavoratrici e lavoratori le conseguenze delle ultime manovre, approfittando della situazione di incertezza per emulare e scavalcare Marchionne nell’attacco al contratto nazionale. È quanto accade all’Aias (Associazione Italiana Assistenza Spastici) che, dopo mesi di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale e a fronte dell’indisponibilità di Cgil, Cisl e Uil a mettere in discussione la tutela della malattia e dell’infortunio, ha deciso di adottare unilateralmente un regolamento aziendale.

Nel mese di giugno Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl hanno lanciato la mobilitazione con un’assemblea nazionale tenutasi a Catania, chiedendo un confronto con le Regioni sui criteri di accreditamento. La Regione Sicilia ha per prima reagito invitando l’Aias al rispetto del contratto, sulla base del quale sono definite le tariffe.
 
L’associazione ha fatto sapere di “avere a disposizione un contratto nazionale di lavoro”.
Un contratto che finora è rimasto segreto, firmato da organizzazioni con una rappresentatività marginale, in luoghi e con modalità ignote a sindacati e lavoratori.
Facendo così l’Aias va ben oltre gli accordi separati in Fiat, oltre l’articolo 8 dell’ultima manovra correttiva.

I lavoratori non hanno potuto né valutare né tanto meno votare questo “contratto fantasma”. Li informeremo noi con una campagna di assemblee, come informeremo gli Enti locali chiedendo l’apertura di un confronto sulle imprese sociali accreditate. Una riflessione che solleciteremo anche alla Conferenza delle Regioni. Chi non rispetta i contratti e non garantisce rapporti equilibrati tra le parti non dovrebbe ottenerel’accreditamento.

Occorre definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali e di quelle integrate per permettere una migliore qualificazione della spesa e affermare in tutto il territorio nazionale il diritto al sostegno sociale e sociosanitario.

Sarà la risposta dei lavoratori e delle lavoratrici a chiarire quali siano i soggetti rappresentativi. Le aule di tribunale faranno il resto.

Roma, 17 Ottobre 2011


 
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