Corte dei Conti: nuove funzioni – comunicato

08 Ottobre 2012

 

Corte dei conti

NUOVE FUNZIONI DELLA CORTE: OLTRE L' ONDATA EMOTIVA

 

 

Come nel 1993, seppur in un contesto molto diverso, ci troviamo a discutere di nuove funzioni della Corte attraverso un decreto-legge, allora l’ “urgenza” era data da “tangentopoli”, oggi dallo scandalo dei costi della politica (non a caso a richiedere il d-l concordato è stata la Conferenza delle Regioni).
Venti anni fa si disse che il controllo preventivo era inadeguato perché “lasciava passare gli avvoltoi e bloccava i moscerini”, rallentava l’ azione amministrativa, deresponsabilizzava i dirigenti.
Oggi, la “colpa” è l’ eccessiva autonomia di Regioni ed EE.LL., la riforma del titolo V della Costituzione, ecc.;
in realtà, oggi come allora, c’ è molto fumo: la riforma dei controlli è adoperata strumentalmente, “a riflettori accesi”.
Infatti, da un lato, si cerca di nascondere o supplire l’ incapacità di buona parte della politica di autoriformarsi, dall’ altro, si dà in pasto al popolo qualche Fiorito di turno e si sfrutta la situazione per preparare altri tagli alla Sanità (meno 1,5 miliardi) e al pubblico impiego (ora si vuole cancellare anche l’ indennità di vacanza contrattuale).
Allora, nell’ attuale situazione, la Corte si trova sovresposta, sovraresponsabilizzata, perché dietro il rafforzamento dei controlli c’è anche la volontà politica di eliminare quei livelli di resistenza politico-istituzionale alla politica economica liberista rappresentati dal sistema delle Autonomie;
ciò significa che il rischio di farsi stritolare da strategie diverse e contraddittorie è elevato, e, le stesse, almeno in parte, passano sulla testa dell’ Istituto pur sfruttandone alcuni indirizzi (è da tempo, ad es., che sono presenti all’ interno della Corte posizioni miranti al rilancio del controllo preventivo).

Pertanto, prima di valutare, anche unitariamente, quali rivendicazioni portare avanti (eventuale potenziamento delle dotazioni organiche, maggiori forme di incentivazione economica, rilancio “mirato” della formazione) occorre fare un’ “operazione verità”, sviluppare un lavoro di demistificazione anche rispetto a quelle posizioni del mondo politico che ora sembrano “lavarsi la coscienza” con il rafforzamento dei controlli, fare un’ analisi attenta dell’ attività di controllo già svolta nelle Regioni ad autonomia speciale che, in alcuni casi, non ha potuto supplire a problemi riguardanti l’ attuale sistema di potere e la sua forte capacità corruttiva in grado di oscurare anche i più volenterosi controllori.

PER QUANTO CI RIGUARDA, NOI PENSIAMO CHE LA RIFORMA IN CORSO NON SOLTANTO NON DEBBA PASSARE SULLA TESTA DELL’ ISTITUTO, MA, IN PARTICOLARE, NON DEBBA ESSERE SUBITA DAL PERSONALE AMMINISTRATIVO E, QUINDI, E’ GIA’ NEGATIVO CHE CI SIANO ORGANI DI STAMPA CHE HANNO PIU’ NOTIZIE DELLE OO.SS.:
QUESTA RIFORMA HA QUALCHE SPERANZA DI SUCCESSO SOLTANTO SE SI COINVOLGONO SIN DALL’ INIZIO LAVORATRICI E LAVORATORI DELLA CORTE CHE, CON TUTTO IL RISPETTO PER GUARDIA DI FINANZA E SERVIZIO ISPETTIVO DELLA RAGIONERIA GENERALE DELLO STATO, DEBBONO ESSERE, COMUNQUE, DETERMINANTI.
         
Roma, 8 ottobre 2012
 

                 Il Coordinatore della Delegazione Nazionale
                      Trattante CGIL della Corte dei Conti
                                  Michele Pietrafesa
 

 

 
 
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