MIBAC – Comunicato su riunione 30 settembre e comunicato stampa Campania

01 Ottobre 2013

Comunicato su riunione 30 settembre e comunicato stampa Campania

  

CONTRATTAZIONE DEL 30 SETTEMBRE:
IMPERVERSA LA BUROCRAZIA E SI PRODUCONO ALTRI TAGLI

 

 Ci siamo riuniti ieri in contrattazione nazionale a seguito di convocazione dell’amministrazione per la stipula definitiva dell’accordo sui progetti locali e la discussione sull’accordo “la domenica delle carte” .
            L’unica notizia buona (se tale si può definire) è la convocazione da parte del Ministro fissata per il 16 ottobre (sempre ammesso che avremo per quella data un governo nella pienezza dei suoi poteri). Il resto è stato francamente desolante oltre che preoccupante.
            Ci è stato presentata una ipotesi di accordo definitivo che in sostanza stravolge l’accordo siglato nel lontano maggio 2013, introducendo una sorta di pagellina individuale sulla base della quale il dirigente dovrebbe molto discrezionalmente valutare il singolo apporto produttivo del lavoratore.
            E, fatto se possibile ancora più grave, l’amministrazione ci ha comunicato che la decurtazione di 3.186.000 dal FUA 2013 è dovuta non solo alle cessazioni dal servizio, ma ad una vera e propria illegittima sottrazione da parte del MEF di circa 2.200.000 euro sulla base di una interpretazione burocratica dell’importo massimo che può avere il fondo con riferimento alla sua consistenza nel 2010.
            Sulla questione vi evitiamo le spiegazioni burocratiche, che saranno oggetto di una specifica lettera, ma vi possiamo assicurare che tale decurtazione è del tutto illegittima e figlia dello strapotere che in questo momento detengono gli organi di controllo. Questo taglio è assai grave perché, oltre a produrre un danno immediato ai lavoratori, impedisce qualunque possibilità di recupero al FUA di ulteriori risorse provenienti dai risparmi di gestione.
            Il tavolo sindacale ha semplicemente respinto l’ipotesi di sottoscrivere un accordo con queste evidenti penalizzazioni e, dopo una tesa discussione, l’amministrazione ha proposto di riformulare la proposta di accordo ed è stato deciso di conseguenza un rinvio a breve termine della riunione. Rinviando anche la discussione sul progetto di apertura domenicale di archivi e biblioteche.
            Noi naturalmente non ci stiamo ad accettare un ulteriore taglio ai salari dei lavoratori e certamente non stipuleremo accordi che abbiano al loro interno surrettizie soluzioni all’ansia da performance individuale dei nostri burocrati controllori.
            L’altra considerazione più ovvia è che siamo sempre più ostaggio degli organi di controllo, la cui pervasività ed arroganza è ormai oltremodo inaccettabile.
            In questo senso abbiamo posto unitariamente  la necessità, purtroppo contraddetta dalla situazione politica, di un intervento politico a difesa dei lavoratori del Ministero.
            Nel corso dell’incontro si sono esaminate anche altre situazioni che stanno comportando gravi problemi ai lavoratori, come ad esempio la situazione dei comandati, e anche su queste riteniamo necessario un intervento politico.
            Vedremo nei prossimi giorni ed in particolare quali impegni saprà assumere il Ministro, visto che finora non si è vista  alcuna misura  che guardi ai lavoratori del ministero, se non ulteriori insopportabili tagli.
            Vi terremo puntualmente informati.
 

L’Archeologica Napoli alla deriva.
           
            Infine vi alleghiamo un comunicato stampa della FP CGIL della Campania, che denuncia l’ennesima mortificante decisione unilaterale della Soprintendenza che, in palese contraddizione con  gli accordi firmati con la maggioranza delle OO.SS., non ha effettuato l’apertura straordinaria prevista nell’ambito dell’iniziativa “Una notte al Museo”. Una magra figura che la dice lunga sulla coerenza dei comportamenti adottati proprio sul versante della valorizzazione del patrimonio culturale.
 
                                       FP CGIL MIBAC
                                      Claudio Meloni
 


 
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