MISE: Nota unitaria FP CGIL, CISL FP, UILPA – richiesta incontro su trattenuta 2,5%

20 Ottobre 2015

 

News

 
Lettera unitaria alla Direzione Generale
 
 

Roma, 20 ottobre 2015

 

Alla Direzione Generale per le risorse,
l’organizzazione e il bilancio

Dott.ssa Mirella Ferlazzo

Dott. Gaetano Vecchio

 

 

 

INSOSTENIBILI ULTERIORI RITARDI NELL’ATTUAZIONE
DELLE NOTE MEF E MIN. LAVORO SU TRATTENUTA 2,5%

 

 

 Risale ormai ad otto mesi fa la nota con cui il Ministero
dell’Economia e delle Finanze, seguendo quella ancora precedente del Ministero
del Lavoro e delle politiche sociali, affermava che alle retribuzioni del
personale MiSE transitato, senza soluzione di continuità, dall’IPI e dall’ICE,
già in regime di TFR, non andava applicata la trattenuta retributiva del 2,5%
prevista dal comma 3 del DPCM 20/12/1999.

 

Invece a tutt’oggi il personale interessato subisce ancora la
summenzionata trattenuta, destinata invece esclusivamente ai dipendenti
transitati dal TFS al TFR (comma 2) o assunti dal 2001 (comma 4).

Categorie nelle quali non rientrano né i dipendenti ex IPI né quelli
ex ICE, come evidenziato, oltre che dalla nota del MiSE, dai pareri chiari ed
inequivocabili del Ministero del Lavoro e del Ragioniere dello Stato: “Si
ritengono inapplicabili, ai casi di specie, sia i commi 2 e 3 dell’articolo 1
del citato DPCM 20 dicembre 1999, considerato che i dipendenti dell’ex IPI
godevano del trattamento di fine rapporto di cui all’articolo 2120 del Codice
Civile, ed  i  dipendenti dell’ex ICE non erano iscritti
alla gestione INPDAP per i trattamenti di fine servizio, sia il successivo
comma 4, la cui interpretazione letterale ne esclude l’estensione al personale
in parola che, alla data di entrata in vigore del DPCM del 1999, risultava già
in servizio, ancorché non alle dipendenze dell’amministrazione statale”.

 

Né si comprendono le voci circa difficoltà tecniche relative alla
risoluzione di questioni di carattere previdenziale, atteso che la trattenuta
di cui al comma 3 è di carattere meramente retributivo e non ha riflesso né
sulle prestazioni previdenziali, né sul TFR (vedi commi 2 e 3 del DPCM).

 

 La situazione non può proseguire oltre, non è possibile continuare a
sottrarre quote stipendiali ai dipendenti interessati, in barba alle vigenti
disposizioni normative (che peraltro assicurano la retribuzione percepita negli
enti di provenienza al momento del passaggio al MiSE), né ritardare
ulteriormente la restituzione delle quote già trattenute.

 

 Adesso si attende soluzione: dopo aver più volte diffidato
l’Amministrazione a proseguire le trattenute, da ultimo in una nota del 21
aprile scorso, la pazienza è finita.

 

 Ed è appena il caso di
ricordare che quando si è trattato di stornare quote dal cedolino per un
ricalcolo della retribuzione a scapito dei lavoratori, l’Amministrazione ha
proceduto velocemente, senza ritardi di sorta e, ancora peggio, senza avvisare
i lavoratori.

 
 Queste OOSS chiedono all’Amministrazione di interrompere la trattenuta
in oggetto e di restituire tutto quanto dovuto in occasione della prossima
elaborazione utile dei cedolini stipendiali. In mancanza di tali provvedimenti,
sarà valutato il ricorso alle vie legali, con aggravio di interessi e spese a
carico dell’Amministrazione e, quindi, a danno dell’Erario, con le connesse
responsabilità del caso.

 

 

 

    FP CGIL MISE              CISL
FP MISE               UILPA MISE
Luciano BOLDORINI    Carlo FILACCHIONI       Caterina LA BOCCETTA

 

 

 
 
 
 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto