DGMC: lettera al Ministro su riforma nuovo dipartimento

30 Novembre 2016

DGMC: lettera al Ministro su riforma nuovo dipartimento

Sig. Ministro,

come sa abbiamo sin dal primo momento condiviso
l’impianto della riforma del Ministero della Giustizia nella parte che
istituiva il nuovo Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità. Alla luce
delle modifiche normative che hanno istituito la messa alla prova anche per gli
adulti riteniamo infatti che la creazione di un Dipartimento dedicato
prevalentemente alla esecuzione penale esterna ed alle misure alternative sia
cruciale per operare un cambio di passo nell’intero sistema.

           
Tuttavia,
sin dalla prima ora, abbiamo messo in evidenza come questa riforma non avrebbe
sortito effetti positivi se non si fosse dato spazio ad un progetto complessivo
nel quale investire risorse adeguate per il personale, oramai ridotto al
lumicino ed incapace di svolgere serenamente il suo importante mandato.     Sino
ad oggi ci risulta che la riforma stia procedendo a rilento ed  in maniera confusa. Nell’ultimo incontro con
il Capo Dipartimento non abbiamo avuto soddisfacenti risposte alle nostre
osservazioni relative al decreto riguardante l’istituzione dei nuclei di
polizia penitenziaria negli UEPE, in particolare con riferimento alla mancata
definizioni dei compiti che questo personale dovrà esercitare negli Uffici in
questione.

           
In
relazione a ciò torniamo a segnalare che la presenza della Polizia
Penitenziaria negli UEPE si giustifica solo se a questa sono assegnati
compiti  precisi nell’ambito del proprio
mandato istituzionale  e che non  interferiscano  con quelli della professionalità di servizio
sociale, specificamente afferenti per mandato al settore dell’esecuzione penale
esterna. Né a nostro parere è possibile che il personale di polizia
penitenziaria sia adibito,  per carenza
di altre professionalità, a svolgere compiti non istituzionalmente previsti
dalle norme.

           
Il
personale degli UEPE ha manifestato e continua a manifestare gravissimo disagio
poiché all’aumento del carico di lavoro, determinato dalle nuove misure, non è
corrisposto l’adeguamento degli organici. Sulla questione delle risorse, dei 10
milioni da lei annunciati lo scorso 4 ottobre, non abbiamo ancora riscontri
positivi che confermino che le stesse saranno destinate a nuove assunzioni, in
particolare di personale di servizio sociale, rimuovendo ostacoli normativi che
le impediscano.

           
Ritenendo
non ulteriormente prorogabile il tempo che ci siamo imposti sostenendo il
processo di riforma da Lei avviato, con rammarico evidenziamo che  in assenza di risposte concrete sulle
questioni suesposte, il nostro giudizio positivo sulla riforma non potrà essere
confermato.

           

Roma, 30 novembre 2016                                                              

                                                                                 

Il
Segretario Nazionale FPCGIL
Salvatore Chiaramonte

                                                                                                

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