Fp Cgil contro il no dell’Europa al dialogo sociale

29 Marzo 2018

La commissione europea si rifiuta di attuare l’accordo del 2015 sul dialogo sociale europeo nelle Amministrazioni Centrali

La Commissione Europea dice no all’attuazione dell’accordo sul diritto all’informazione a alla consultazione dei lavoratori pubblici delle Amministrazioni Centrali firmato lo scorso 21 dicembre 2015, a Bruxelles, tra le parti sociali europee, sindacati e amministrazioni pubbliche.

Attraverso l’accordo, i lavoratori europei avrebbero avuto il diritto di partecipare alle scelte relative a questioni come le ristrutturazioni, l’equilibrio vita-lavoro e la salute e la sicurezza. Una direttiva già esistente per i lavoratori privati, che finalmente si sarebbe estesa ai lavoratori del pubblico impiego, tenendo fede a uno dei diritti della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione.

Eppure, dopo due anni di ritardi burocratici, lo scorso 17 gennaio, la Commissione ha espresso il proprio rifiuto e ha dichiarato la mancata volontà di trasporre l’accordo in direttiva. Decisione confermata con una nota ufficiale del 6 marzo. “È una discriminazione bella e buona tra lavoratori privati e lavoratori pubblici”, dichiara Nicoletta Grieco, referente della Fp Cgil nonché vicepresidente del Comitato europeo delle amministrazioni centrali. Secondo la maggioranza dei sindacati aderenti al Comitato questa decisione della Commissione è in contrasto con il Trattato del Funzionamento dell’Unione che “prevede una procedura di attuazione degli accordi automatica e non discrezionale” specificano i sindacati. “È inoltre gravissimo perché costituisce un pericoloso precedente che darebbe d’ora in poi alla Commissione il potere di decidere unilateralmente quali accordi trasporre e quali no”.

Per contrastare la decisione della Commissione, durante la quarta riunione del Comitato europeo delle Amministrazioni centrali, tenutasi a Bruxelles lo scorso 27 marzo, è stato concordato un piano strategico che comprende una raccolta firme ed una campagna mediatica contro tale rifiuto. Inoltre, è stato dato mandato al Segretario generale dell’Epsu di esplorare la possibilità di ricorrere alla Corte di Giustizia Europea per la violazione del trattato. La decisione fa seguito a quanto proposto dall’ordine del giorno del Comitato direttivo nazionale della Fp Cgil del 26 gennaio scorso. “La campagna politica è già in atto. La decisione di portare la Commissione davanti alla Corte di giustizia europea sarà presa al Comitato esecutivo di Epsu, che si terrà i prossimi 8-9 maggio a Bruxelles e a cui parteciperanno tutti i segretari generali europei” spiega Concetta Basile, segretaria nazionale della categoria. E conclude con una precisazione: “La Fp Cgil difende i diritti dei lavoratori pubblici in ogni sede, anche in Europa. Siamo gli unici a farlo, con l’attiva partecipazione ai comitati settoriali”.

 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto