DAP e DGMC: Appello al voto

16 Aprile 2018

Le elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) sono un appuntamento importante e un grande esercizio di democrazia.

I lavoratori hanno la possibilità di eleggere direttamente chi li rappresenta, colleghi con cui sono
in quotidiano rapporto e che ben conoscono le dinamiche e i problemi dei loro posti di lavoro.
Per questo è fondamentale la scelta dei candidati, che se eletti sono chiamati a svolgere un ruolo
importante e delicato, che richiede attenzione, empatia, sensibilità al tema dei diritti .
Un sentito ringraziamento va alle lavoratrici e ai lavoratori che si sono candidati nelle liste FP Cgil,
superando talvolta perplessità e timori circa le difficoltà di conciliare l’impegno sindacale con il
carico di lavoro istituzionale.
Avranno bisogno del sostegno e della collaborazione dei lavoratori tutti, e certo non mancherà
quello della Cgil.
Un sentito grazie va anche a chi ha dato la disponibilità alla nomina di componente delle
Commissioni Elettorali e di scrutatore, a chi ha sottoscritto le nostre liste e a chi le ha sostenute,
adoperandosi in maniera spesso determinante per la loro composizione.
Il voto del 17, 18 e 19 Aprile sarà un voto ai candidati, ma anche alla storia, alla coerenza e al
progetto sindacale dell’Organizzazione presentatrice di lista.
Perché votare la CGIL?
Avete avuto modo di leggere una breve sintesi del nostro impegno negli ultimi anni e degli
obiettivi futuri riguardo al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e al Dipartimento
per la Giustizia minorile e di Comunità.
Sono due ambiti con specificità complesse che richiedono l’impegno su obiettivi mirati tra cui :
– la revisione completa dei profili professionali , le ulteriori progressioni economiche
all’interno delle aree e i passaggi tra le aree; il confronto sul fabbisogno triennale
per nuove assunzioni; l’utilizzo degli strumenti previsti dal nuovo CCNL a partire
dalle turnazioni, orario di lavoro, lavoro agile e telelavoro ; l’individuazione dei
criteri per la mobilità interna del personale; l’individuazione di criteri oggettivi per il
conferimento di posizioni economiche o incarichi direttivi.
Ma la CGIL è anche il Sindacato che da sempre si impegna sulla tutela dei diritti a tutto
campo, quei diritti che incidono sulla vita di ogni lavoratore anche in quanto cittadino, o sul destino
di nuove generazioni condannate a vivere in una società con tutele minori rispetto ai loro
genitori.
Dalle battaglie, spesso in solitudine rispetto ad altri sindacati, in difesa del lavoro pubblico e dell’art
18 alla mobilitazione contro la violenza sulle donne, dal contrasto della brutta legge sulla riforma
scolastica alla promozione dei referendum contro il Jobs Act che ha costretto ad un passo indietro
il governo Renzi, dalla vertenza sulla previdenza dei dipendenti dei servizi pubblici alla petizione
per la cancellazione della indebita trattenuta del 2,5% sul TFR, dalla campagna per il superamento
degli Opg a quella contro le discriminazioni di genere, di etnia e di orientamento sessuale, la
Cgil ha continuato nel tempo a perseguire con tenacia e coerenza un modello di società
equo, solidale e inclusivo.
Ci aspettano ancora tante battaglie, di diverso respiro e spessore, ma tutte importanti per
garantire una sempre più concreta ed efficace tutela.
Per i lavoratori del Dap e del DGMC ne evidenziamo soprattutto due:
–  la battaglia per una dotazione organica di tutte le figure professionali utili a
garantire il mandato istituzionale dei due Dipartimenti e una valorizzazione delle
professionalità coerente all’obiettivo di rafforzamento della funzione riabilitativa
della pena che ha ispirato la riorganizzazione del Ministero Giustizia e la recente
Riforma dell’Ordinamento penitenziario. A tal proposito ricordiamo le due campagne
documentali attivate dalla FpCgil # Fuori a metà, su esecuzione penale esterna e
giustizia minorile , e # Dentro a metà, sulla esecuzione penale intramuraria, che
attraverso filmati ed interviste hanno voluto dare visibilità a settori così complessi
e spesso emarginati e dare voce alle professionalità che nei specifici contesti,
nonostante le gravi problematiche e criticità, esplicano il loro mandato istituzionale
con grande impagabile impegno
–  la battaglia contro l’ingiusta decurtazione dell’indennità penitenziaria in caso di
malattia, che ha visto la subitanea diffida della Fp Cgil nazionale alle
amministrazioni (DAP e DGMC) e al Ministro della Giustizia, battaglia che continuerà
senza sosta a difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori .
Per la cittadinanza tutta, e soprattutto per le future generazioni, l’impegno sarà rivolto alla
proposta di legge di iniziativa popolare depositata in Parlamento che ha raccolto 1,2 milioni di
firme e rispetto a cui il Presidente della Camera ha già accolto la richiesta di incontro della
Cgil .
E’ la Carta dei diritti universali del lavoro, composta da da 97 articoli, un nuovo Statuto
delle lavoratrici e dei lavoratori, che estenda diritti a chi non ne ha e li riscriva per tutti alla
luce dei grandi cambiamenti di questi anni.
Il nuovo Statuto vuole innovare gli strumenti contrattuali preservando quei diritti fondamentali che
devono essere riconosciuti ed estesi a tutti, senza distinzione, indipendentemente dalla tipologia
lavorativa o contrattuale, perché inderogabili e universali.

Se questi sono obiettivi per voi condivisibili, se questo è il modello di
società che avete in mente, ci faremo forza della forza che ci darete.
E niente potrà fermarci.

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