Agenzia delle Entrate: lettera unitaria a Ruffini

10 Luglio 2018

Coordinamenti Nazionali Agenzia Entrate

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

Avv. Ernesto Maria RUFFINI

e, p.c. Al Capo del Personale

Dott. Aldo Polito

Come è certamente noto alla S.V., il combinato disposto della legge n. 147/2013 art.1 comma 456 e della legge n. 208/2015 art.1 comma 236, comporta per il Fondo dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate per l’anno 2016 un taglio di risorse destinate alla incentivazione del personale di oltre 55 milioni di euro così come medesima sorte hanno subito i Fondi degli ultimi anni.

In sostanza, tali previsioni normative riducono drasticamente le risorse destinate al personale ed in particolare quelle previste dalla legge n.350/2003 art.3 comma 165 che, come è noto, prevede che il Ministro “sulla base delle somme riscosse in via definitiva correlabili ad attività di controllo fiscale…, determina con proprio decreto le misure percentuali da applicare…. Le somme…, affluiscono ad appositi fondi destinati al personale dell’Amministrazione economica e finanziaria in servizio presso gli Uffici…che hanno conseguito gli obiettivi di produttività definiti, anche su base monetaria”.

Le risorse citate costituiscono quote importanti del salario accessorio del personale dell’Agenzia delle Entrate al quale sono affidati compiti vitali per il funzionamento dello Stato.

L’azione dell’Agenzia è sempre più focalizzata sui processi orientati al contribuente, migliorando quanto più possibile l’efficacia nella gestione dei servizi ma anche sull’attività di prevenzione e contrasto all’evasione tributaria ed entrambe concorrono in maniera sostanziale al perseguimento del massimo livello di adempimento degli obblighi fiscali; tutto ciò, come la S.V. ben sa, richiede all’Agenzia e al proprio personale un impegno sempre più intenso nel perseguire la propria missione.

Le Scriventi non stanno chiedendo necessariamente di “avere più soldi”, né di “avere sempre più soldi”; si tratta, piuttosto, di evitare che le risorse messe a disposizione dal Governo per il funzionamento della macchina del fisco ed in funzione dei risultati ottenuti, continuino ad essere fortemente esposte alle contingenze annuali della finanza pubblica, trascurando la differenza essenziale che esiste tra l’Agenzia delle Entrate e la generalità delle amministrazioni pubbliche: l’Agenzia, infatti, piuttosto che una “struttura di spesa”, è soprattutto una “struttura di entrata”, dato che assicura al bilancio dello Stato e degli enti territoriali, quindi all’intera collettività nazionale, circa l’80% delle entrate tributarie.

Le Scriventi tengono a ribadire che il costo del personale dell’Agenzia e la loro incentivazione non è semplicemente una spesa necessaria per la fornitura di servizi pubblici ma è in sé un investimento produttivo, destinato a generare molte più risorse finanziarie di quante non ne consumi, grazie all’incremento del gettito fiscale che tutti i dipendenti assicurano. I 5 miliardi di euro incassati dall’Erario con la lavorazione della “Voluntary” ne sono un esempio.

Per quanto sopra, le Scriventi hanno intenzione di porre in essere un ulteriore momento vertenziale, dopo quello per le progressioni economiche dello scorso anno, finalizzato ad una deroga delle norme richiamate in premessa e, con la presente nota, intendono sapere se il Direttore dell’Agenzia vorrà fare la sua parte convinti come siamo che solo l’unità di intenti potrà portare risultati apprezzabili.

Per un approfondimento complessivo della questione, si chiede un urgente incontro per il quale le Scriventi si rendono fin d’ora disponibili.

Roma, 10 Luglio

FP CGIL

CISL FP

UIL PA

CONFSAL/UNSA

Boldorini

Silveri

Cavallaro

Sempreboni

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