Mibact: Integrazione Comunicato 11 luglio e allegati

12 Luglio 2018

INTEGRAZIONE SUL COMUNICATO 11 LUGLIO:
RELAZIONI SINDACALI E ANCORA PASSAGGI DI AREA

Per motivi di spazio e di tempo abbiamo tralasciato colpevolmente una importante tematica che
pure è stata ampiamente discussa durante il confronto del 10 luglio scorso: ovvero le numerose
denunce che ormai ci giungono da tutto il territorio nazionale e riguardano la gestione delle
relazioni sindacali in periferia, ovvero la continua e palese violazione di accordi sottoscritti, di
impegni assunti, di disposizioni ministeriali, di prerogative delle parti sindacali che viene praticata
in moltissimi uffici periferici. In tale contesto la parte del leone, inutile dirlo, la fanno i cosiddetti
Direttori manager dei Musei autonomi. Situazioni che definiamo al limite, come ad esempio quella
che si vive nella Reggia di Caserta, con atti unilaterali e sottoscrizione di accordi con singole sigle
sindacali, magari in quel contesto più compiacenti di altre e stravolgimenti di clausole relative agli
accordi nazionali in materia di orari o peggio ancora l’abitudine di pubblicizzare a tutti i lavoratori le
condizioni di tutela sociale fruite da lavoratori. Oppure Capodimonte, dove gli impegni che si
assumono sul tavolo negoziale vengono immediatamente e puntualmente non rispettati dal
Direttore di quel sito per finire a Pompei, dove si è arrivati alla rottura delle relazioni sindacali da
parte delle sigle firmatarie del CCNL e, dopo aver raggiunto un faticoso compromesso che ancora
una volta ha impegnato con clausole precise la Direzione per poi essere immediatamente
disatteso dalla stessa. Non sono le uniche realtà, ma solo quelle più significative: ad esse
possiamo aggiungere Galleria Borghese nella gestione del Direttore attualmente sospeso dal
servizio, il Palazzo Ducale di Mantova, alle prese con la fantasiosa gestione del suo Direttore, e
buon ultima, in mero ordine di tempo, la Pilotta di Parma dove il clima lavorativo interno si è fatto
irrespirabile a causa di atteggiamenti non propriamente uniformabili al Codice di comportamento
da parte del Direttore. A queste aggiungiamo certamente molti altri Uffici: il caso della BUG di
Genova, alle prese con interpretazioni singolari e il tentativo di piegare il tavolo ai voleri di una
unica Organizzazione sindacale, la SABAP di Lecce, dove siamo stati costretti a proclamare lo
stato di agitazione in conseguenza di decisioni unilaterali assunte dalla Dirigente per finire alla
SABAP Milano 2, con il Dirigente evidentemente solo attento alla compressione dei diritti dei
lavoratori addirittura in pieno e palese contrasto con gli indirizzi dati dalla Direzione Generale
Organizzazione. Insomma un panorama sconfortante dove sembra regnare la discrezionalità, una
visione autoreferenziale del proprio ruolo e interpretazioni di comodo persino delle disposizioni che
il Ministero emana. Come ad esempio quella che definisce la titolarità delle Organizzazioni
sindacali firmatarie del CCNL, disattesa spesso con interpretazioni bizzarre, non ultima quella che
ammette tutte le sigle al tavolo in nome della trasparenza, lasciando intendere che questa non
verrebbe garantita dalle sigle titolari in questo momento della negoziazione. Per questi motivi noi
abbiamo posto il tema delle verifica dello stato di salute delle relazioni sindacali come tema politico
chiedendo intanto una verifica degli accordi in materia di relazioni sindacali sottoscritti a livello
politico e portando la tematica alla conoscenza diretta del Ministro. Questo perché, a nostro
avviso, il ricorso permanente al tavolo nazionale come sede regolatoria di conflitti rischierebbe di
snaturare le vertenze in atto a livello territoriale e inciderebbe molto sulla funzionalità del tavolo
stesso che, come è noto, si trova ad affrontare delicati e complessi problemi vertenziali che
riguardano direttamente la vita e le legittime aspettative dei lavoratori. A corredo di quanto
affermiamo ricordiamo che nel recente passato abbiamo tenuto a livello nazionale due tavoli di
conciliazione su Pompei e Capodimonte. Dal risultato evidentemente inutile, come si può verificare
in questi giorni. Pertanto è importante che i tentativi di conciliazione seguano l’iter definito dal
recente accordo che abbiamo sottoscritto e che la verifica negativa rispetto agli eventuali impegni
assunti dai Dirigenti in sede di conciliazione sia oggetto di valutazione congiunta dei livelli
territoriali e nazionale rispetto alle decisioni da assumere di conseguenza.
Ancora sui passaggi di area
Riteniamo utile, ai fini della necessaria esigenza di chiarezza nello scenario confuso che riguarda
questo importante passaggio, trasmettervi la nota che l’Amministrazione ha trasmesso al MEF ed
alla Funzione Pubblica chiedendo in sostanza la possibilità che il MIBACT possa utilizzare la
famosa norma MEF che autorizza i passaggi interni in quella Amministrazione. E la nota di risposta
del MEF, l’unica pervenuta per quanto ci risulta all’amministrazione, assai significativa nella sua
esplicazione del parere contrario all’ipotesi prospettata dai vertici amministrativi del MIBACT. Una
nota di risposta che richiama alcune posizioni per noi già note, rispetto alla valutazione sulla
validità delle graduatorie interne, con il richiamo alla Circolare n. 5 del 2013 della Funzione
Pubblica, tema che abbiamo ampiamente illustrato nel momento in cui si attivarono i famosi
monitoraggi sulle graduatorie vigenti in applicazione della legge 125/2013. Quindi un giudizio
negativo su tutta la linea e corredato dall’ipocrita richiamo alla norma MEF esclusivamente
applicabile a quel Ministero. Questa corrispondenza abbiamo chiesto di acquisirla in questi giorni,
ma ci era stata già illustrata sul tavolo nazionale ed è perfettamente a conoscenza di tutte le sigle
sindacali. L’abbiamo chiesta con il chiaro intento di renderla pubblica, esattamente per far
comprendere le difficoltà di questo percorso: noi ribadiamo che riproporremo l’esigenza di una
norma specifica al Ministro Bonisoli quando ci convocherà, nelle more riteniamo irresponsabile non
affrontare l’altro percorso.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

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