Ministero della Giustizia: comunicato su esito incontro con il Sottosegretario Ferraresi

12 Ottobre 2018

Riunione con il Sottosegretario Ferraresi: qualcosa sembra muoversi

La riunione che abbiamo tenuto ieri al Ministero della Giustizia, giunta dopo una lunga stasi, ha
prodotto alcuni risultati concreti e molti impegni da parte dell’Amministrazione. Ed è stata utile per
un chiarimento su come si intenda andare avanti nel confronto, in particolare rispetto ai punti che
noi avevamo chiesto venissero discussi e che poi sono stati oggetto tutti di disanima. Da questo
punto di vista, a fronte delle dure prese di posizione di buona parte delle OO.SS. presenti, dal
Sottosegretario sono venute parola chiare circa l’intenzione di avviare un confronto intenso e
proficuo con le parti sociali, che hanno in sostanza solennemente confermato gli impegni assunti
direttamente dal Ministro Bonafede. Impegno che noi abbiamo chiesto di estendere anche agli altri
Dipartimenti (DAP, Giustizia Minorile e Archivi Notarili), coinvolgendo il Sottosegretario che ha
ricevuto la delega specifica. Una prima riunione con il Sottosegretario a cui è stata assegnata la
delega al personale del DOG, venuta tardi, ma non priva di risultati concreti e di impegni precisi su
tutte le materie elencate. Andando in ordine ecco i risultati:
FUA 2017 e 2018.
il 2017 sarà sottoscritto definitivamente all’inizio della prossima settimana. Il 2018 sarà trattato
immediatamente dopo. Di fronte alle nostre lamentele per i ritardi ingiustificati che ha subito
l’approvazione del FUA, l’Amministrazione ha portato al tavolo le osservazioni degli organi di
controllo. Sta di fatto che il ritardo accumulato rende molto difficile la possibilità di percepire i
compensi entro l’anno. Per tale motivo sarà opportuno avviare immediatamente dopo la firma
definitiva e la contestuale emanazione del decreto di riparto delle somme le contrattazioni locali.
Sperando di avere dall’Ufficio Centrale di Bilancio l’ok in tempo utile da consentire il pagamento
entro il mese di dicembre. Su questo punto assai delicato, che sconta su l’invadenza e la
prepotenza degli organi di controllo, noi abbiamo chiesto di utilizzare da subito l’art. 8 del CCNL
che prevede tempi precisi e brevi per la certificazione degli accordi e abbiamo comunque
osservato che sulle materie vincolate alla contrattazione noi dobbiamo essere tempestivamente
informati su qualunque impedimento si dovesse verificare e incidere sull’efficacia degli accordi
sottoscritti. Infine abbiamo chiesto di verificare possibilità di incremento del FUA, alla luce di
situazioni analoghe che si stanno realizzando in altri ministeri. Su questo la buona notizia è che il
FUA 2018 avrà un incremento di circa 20 milioni di euro di somme recuperate, ma l’obiettivo
rimane quello di portare il montante accessorio a livelli accettabili rispetto ai bassissimi rendimenti
attuali. Ci siamo riservati delle proposte anche dietro sollecitazione dell’amministrazione.
Progressioni economiche.
Nelle prossime settimane, ed entro la prima settimana di novembre verranno pubblicate le
graduatorie delle progressioni economiche. Questo, insieme alla sigla sull’accordo FUA 2018,
consentirà anche l’avvio del nuovo processo, che però a questo punto dovrà essere finanziato con
fondi 2018.
Interpello del personale
L’Amministrazione ci ha annunciato la prossima emanazione del bando per gli interpelli degli
assistenti giudiziari. Per noi non è sufficiente: abbiamo chiesto la possibilità di estendere la
possibilità di interpello a tutto il personale e su questo lavoreremo da subito.
Passaggi dalla prima alla seconda area
Un tema delicato sul quale le risposte dell’amministrazione sono state interlocutorie e non
sufficienti. Rappresentando difficoltà nell’attuazione del processo previsto nel 2010. Noi abbiamo
semplicemente proposto di utilizzare la possibilità che ci offre, utilizzando l’art.22, comma 15, del
D. Lgs. 75/2017, la legge Madia. Analogamente a quanto avvenuto al Ministero dei Beni Culturali,
dove è stato sottoscritto un accordo per i passaggi dalla prima alla seconda area. Il vantaggio di un
accordo fatto su questa norma è la sua vigenza triennale, con possibilità di scorrimento entro il
2020 della graduatoria, e la previsione di copertura finanziaria, nei limiti del 20% della disponibilità
ordinaria di budget assunzionale assegnabile nel triennio. Un percorso che può essere certamente
attivato e noi ci siamo riservati di produrre ogni utile contributo.
21 quater, piano dei fabbisogni, piano assunzioni, lavoratori precari.
Questi sono i veri punti nodali del confronto politico: abbiamo preso atto dell’impegno del
Sottosegretario, teso alla realizzazione di tutti gli obiettivi previsti dall’accordo del 26 aprile 2017,
comprese le modifiche normative che hanno esteso ad altre professionalità la possibilità di
avanzamento giuridico. Un impegno peraltro giustificato non dall’obbligo di dare attuazione a
impegni concordati con il precedente governo, ma dalla convinzione che tali misure siano
necessarie all’efficientamento dei servizi. Appare del tutto evidente che l’attuazione sia del 21
quater che dell’assorbimento dei lavoratori precari è legata alla qualità e quantità del piano
assunzionale e di quello dei fabbisogni. Piani di cui non abbiamo ricevuto alcuna informativa,
malgrado più volte richiesta. Per cui, a fronte di notizie contraddittorie che pervengono in questa
fase convulsa di definizione delle misure da inserire nella legge di stabilità, abbiamo chiesto di
acquisire dati certi sia in riferimento alla programmazione triennale delle assunzioni che alla
definizione del fabbisogno.
Le risposte sono state al momento parzialmente soddisfacenti e hanno definito solo per grandi
linee un processo che, per l’anno prossimo, dovrebbe portare a circa 7mila assunzioni nelle varie
qualifiche, compresi gli scorrimenti ed i passaggi giuridici interni e l’assorbimento graduale e totale
della graduatoria degli assistenti giudiziari, per i quali peraltro è previsto lo scorrimento dei 200
idonei già autorizzato all’atto dell’emanazione di un DPCM che dovrebbe uscire entro la fine del
prossimo mese. Sono numeri ballerini, nel senso che ci è stato detto che è in corso un serrato
confronto con il MEF per le risorse, e soprattutto non sono ripartiti per i vari profili professionali.
Inoltre noi vogliamo avere il dato sull’evoluzione dell’organico con riferimento alle uscite per
cessazione previste nel prossimo quinquennio, al netto della quota 100 che produrrebbe
certamente una quantità molto più grande dei pur corposi numeri previsti in vigenza della Fornero.
Quindi il confronto nelle prossime settimane, alla luce di quanto sarà definito nel dettaglio nel
disegno di legge stabilità per il 2019, dovrà portare ad avere un quadro generale che ci consenta di
avere ragionevoli certezze sulla dimensione finale del processo avviato dalla norma. In tale
contesto il rispetto dei tempi definiti dall’accordo del 26 aprile del 2017 è parte del problema e in tal
senso si è discusso di una possibile modifica a quell’impianto normativo che consenta una
velocizzazione degli scorrimenti, in particolare il comma 2 che lega gli scorrimenti alle assunzioni
dall’esterno, trovando una formula meno vincolante.
Bando 300 operatori
La problematica dei lavoratori precari è stata da noi posta in modo specifico sul tavolo, sia per i
ritardi registrati nella emanazione del bando per i 300 operatori che per la ricerca di soluzioni
complessive che pongano termine ad una situazione assolutamente inaccettabile.
L’Amministrazione ci ha risposto che il bando per le 300 assunzioni è stato predisposto, ma che si
sta pensando ad una ulteriore blindatura dei criteri tramite una norma specifica e ad un
ampliamento dei numeri rispetto alla platea originaria.
Resta il problema legato alla dimensione numerica di questo personale, che deve essere valutato
alla luce dei numeri delle carenze riferibili al profilo specifico che dovranno andare a ricoprire, nel
contesto dei dati generali che abbiamo richiesto e anche con riferimento al medio periodo, e
dobbiamo comprendere quali soluzioni normative sono allo studio garantendo in ogni caso
continuità alla prestazione resa nelle more della definizione e dei tempi di conclusione del
processo. Pertanto noi pensiamo che una norma che salvaguardi nella selezione per chiamata
diretta i requisiti maturati con i tirocini svolti al Ministero sia necessaria e utile, in qualche modo
assimilando il tirocinio ad un rapporto di lavoro. E che l’ampliamento corposo dei numeri sia
altrettanto necessario. Quindi lavoreremo sin dai prossimi giorni su questa vertenza, valutando
anche noi proposte che possano in qualche modo aiutare a trovare una soluzione. Anche su
questo non abbiamo tempistiche certe da offrire ma è chiaro che i tempi dovranno essere di molto
abbreviati rispetto a quelli dilatati che abbiamo vissuto in questo periodo.
Tavolo UNEP.
L’ultima notizia è quella riferita all’impegno di aprire al più presto il tavolo tecnico sulla situazione
degli Uffici NEP. Che consenta di affrontare, anche alla luce della piattaforma presentata da CGIL
e CISL, il nodo complesso della riorganizzazione di questi uffici.
In conclusione non possiamo certo definire improduttiva la riunione che si è svolta ieri, ma è del
tutto evidente che gli impegni assunti sulla partite più delicate devono essere puntualmente
verificati passo dopo passo e questo sarà il nostro compito al servizio dei lavoratori.
Scusandoci per la lunghezza, cari saluti

p. FP CGIL Nazionale Funzioni Centrali
Claudio Meloni

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