Ministero Difesa: Comunicato esiti incontro Capo SME e mobilità

12 Ottobre 2018

INCONTRO CON IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO:
ASSUNZIONI IMMEDIATE L’UNICO VIATICO PER IMPEDIRE IL DECLINO!

Nel corso dell’incontro affrontati anche i temi delle relazioni sindacali, le criticità del NOI Pa, le problematiche degli ex militari ed il benessere del personale.
Si è tenuto ieri pomeriggio l’incontro con il Capo di Stato Maggiore Esercito – Generale Salvatore Farina – da noi a suo tempo richiesto per discutere, fra l’altro, delle criticità che continuiamo a registrare in tema di relazioni sindacali.
Dopo il saluto e la relazione introduttiva a cura del CSME, le scriventi OO.SS. hanno in via preliminare evidenziato che il diffuso incremento della conflittualità, in particolare nelle sedi periferiche, richiede una iniziativa straordinaria da parte dell’amministrazione, per ristabilire relazioni sindacali serene e coerenti con il disposto contrattuale.
FP CGIL CISL FP UIL PA e CONFSAL UNSA hanno poi sottolineato che è divenuta non più tollerabile la gestione complessiva delle buste paga, e che i ritardi nelle attribuzione delle competenze nonché gli errori seriali appurati nei cedolini privano i lavoratori della Difesa di una retribuzione puntuale nella tempistica e corretta nelle somme corrisposte, costituendo un unicum nel panorama della pubblica amministrazione.
Appare evidente che la riforma del sistema stipendiale avviata con il Noi Pa e realizzata nella Difesa attraverso una pluralità di piattaforme informatiche (CUSE, BDUS, ecc.), a cui è peraltro precluso a differenza del passato l’accesso ed il contributo degli enti amministrativi periferici, non ha conseguito l’obiettivo di razionalizzare e rendere efficiente il servizio, anzi, lo ha gravemente peggiorato.
Del tutto irrazionale è poi registrare che, per il personale amministrato da altre FF.AA, siano state assunte diverse soluzioni organizzative che rendono funzionale e privo di problemi il sistema in argomento.
Sulla richiamata problematica, che assume dimensioni via via sempre più gravi, FP CGIL UIL PA CISL FP UIL PA e CONFSAL UNSA hanno già richiesto l’intervento del vertice politico; tuttavia, all’eventuale assenza di risposte significative e al perdurare della problematica irrisolta, conseguiranno inevitabili percorsi di mobilitazione.
Le scriventi OO.SS. hanno poi evidenziato i numeri – impietosi – rinvenibili nel bi lancio della Difesa, che sanciscono il definitivo e acclarato fallimento della legge 244 del 2012 con la quale, sull’altare del contenimento della spesa per il personale, sono stati sacrificati il 30% degli organici del personale civile (pari 10.000 posti di lavoro) ed il 17% di quello militare.
A distanza di 6 anni da quel provvedimento legislativo la spesa complessiva invece che diminuire è oggi ulteriormente aumentata, mentre a ridursi è stata la sola spesa per il personale civile, acuendo così ulteriormente un divario già assai rilevante.
Accanto all’analisi compiuta sul passato, che ha ampiamente dimostrato quanto sia stata parziale ed inadeguata quella legge che ha evidentemente mancato di raggiungere l’obiettivo prefigurato, è in fine proprio l’Esercito a risultare maggiormente colpito per la sofferenza imposta all’attuale organico del personale civile, di fatto reso insufficiente nei numeri e ormai avviato alla soglia della meritata pensione.
Al punto in cui si è malauguratamente giunti, come abbiamo già avuto modo di comunicare al Ministro nell’incontro avuto lo scorso 19 luglio, anche per iscritto, solo il ricorso ad una assunzione straordinaria ed immediata di alcune migliaia di giovani da formare nelle Scuole di Formazione della Difesa e a cui trasferire le conoscenze professionali e le preziose esperienze maturate dal personale civile tuttora in servizio, potrà salvare il settore da un inevitabile declino.
In tale compromesso contesto, non può certo rappresentare l’unica soluzione l’impiego degli ex militari che transitano nei ruoli civili per motivi di salute, perlopiù non impiegabili in mansioni tecniche o con profili incoerenti con la pregressa esperienza, e spesso assegnati lontani dai luoghi di residenza, con ulteriori disagi personali e senza beneficio alcuno per l’A.D. In proposito, riteniamo non sia più ulteriormente rinviabile l’assunzione di un provvedimento legislativo, peraltro già chiesto al vertice politico da FP CGIL CISL FP UIL PA e CONFAS UNSA nell’ambito del menzionato incontro, che disponga il transito di quel personale su base volontaria in tutta la pubblica amministrazione, non solo alla Difesa, con la conservazione dell’assegno ad personam.
In tema di benessere del personale civile, richiamato l’art.80 del nuovo CCNL Funzioni Centrali, è stato rappresentato al vertice di Forza armata che l’attuale gestione esternalizzata degli Organismi di Protezione Sociale ha trasformato strutture una volta di grande pregio in opere degradate in completo stato di abbandono, facendo venir meno gli originali obiettivi di tutela sociale stabiliti per i dipendenti civili. Circostanza, quest’ultima, che richiederà una riflessione approfondita ma sulla quale siamo in grado di avanzare proposte di soluzione.
Nelle sue conclusioni il CSME ha espresso una generale condivisione delle analisi e delle proposte avanzate dalle scriventi OO.SS., evidenziando l’opportunità di trasmetterle per iscritto al Ministro ed impegnandosi ad intervenire tempestivamente sulle criticità più immediate rappresentate nel corso della riunione in tema di corrette relazioni sindacali e sul cedolino unico.
L’incontro si è tenuto in un clima cordiale, di disponibilità al dialogo e al confronto, nella consapevolezza di una comunione di intenti che confidiamo possa tradursi in risultati concreti per le lavoratrici ed i lavoratori della Difesa.

 

 

       Fp Cgil                          Cisl Fp                                        Uil Pa                     Confsal Unsa
Francesco Quinti       Massimo Ferri/ Franco Volpi   Sandro Colombi    Gianfranco Braconi

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