Pa: Sorrentino (Fp Cgil), Bongiorno annuncia riforma che diceva di non voler fare

17 Novembre 2018

Per servizi di qualità ci vuole lavoro di qualità, sia nel pubblico che nel privato che offre servizi pubblici. Non serve un’altra legge contro i lavoratori pubblici: servono investimenti, quelli che non si fanno perché le risorse nella legge di bilancio finanziano misure inique e premiano i veri furbetti, quelli che evadono le tasse visto che non si parla di seria lotta all’evasione, alla corruzione e di giustizia fiscale. Non serve ai cittadini un’altra legge contro i lavoratori pubblici, se non al Ministro che può dire di aver fatto una riforma con il suo nome”. Così la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, commenta le notizie relative alla riforma Bongiorno, aggiungendo che: “Il ministro della Pubblica amministrazione non ha resistito alla tentazione di fare una ‘riforma’ col suo nome contro i dipendenti pubblici, anche se quando è stata nominato diceva esattamente il contrario“.

“Prima la rilevazione biometrica come risposta retorica e populista sul contrasto all’assenteismo – aggiunge Sorrentino -. Chi non lavora e froda la comunità va punito, ma perché prendersela con chi lavora tutti i giorni e fa il proprio dovere anziché punire i dirigenti che non controllano? Inoltre, ora torniamo ai premi per le eccellenze e le pagelline, ovviamente senza riferimenti alla contrattazione e al ruolo delle Rsu. Perché sia chiaro: il Ministro Bongiorno, come abbiamo avuto modo di ascoltare in settimana nella riunione a palazzo Vidoni, vuole dipendenti ‘saltellanti’. Appare ancora più assurdo, e indice di non volontà di ascoltare i lavoratori, il fatto che sono passati solo 4 giorni dall’incontro che abbiamo avuto con il ministro senza che si sia stato annunciato nulla, mentre ora apprendiamo di una riforma che potrebbe addirittura arrivare con un disegno di legge delega al prossimo Cdm”.

“La Fp Cgil ha chiesto al Ministro nell’incontro del 13 Novembre: un Piano straordinario di assunzioni che vada oltre il turn over; risorse adeguate per i salari, dato che nella legge di bilancio sono ad oggi neanche un terzo rispetto al rinnovo precedente; risorse per la riqualificazione, la formazione, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; la stabilizzazione di tutti i precari, anche quelli esclusi dalla legge precedente; la proroga e scorrimento delle graduatorie; il finanziamento del nuovo ordinamento e sistema di classificazione del personale. Questo è ciò che davvero serve per dare il giusto valore al lavoro pubblico”, conclude Sorrentino.

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