Agenzia delle Entrate: Comunicato Unitario – Lettera al Ministro Tria

06 Dicembre 2018

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Giovanni Tria

Ai Sottosegretari di Stato

Massimo Bitonci

Laura Castelli

Massimo Garavaglia

Alessio Mattia Villarosa

Oggetto : L’Agenzia delle Entrate al servizio del Paese. Richiesta incontro.

Sono circa quarantamila i funzionari dell’Agenzia delle Entrate che, con professionalità ed abnegazione, sono al servizio del Paese e dell’intera collettività.
Donne e uomini , servitori dello Stato, che svolgono una missione difficile, forse impopolare, ma fondamentale per il buon funzionamento del sistema Paese.
Dalla sua nascita (2001) l’Agenzia svolge la sua azione secondo le direttive dell’Autorità Politica che fissa annualmente gli obiettivi qualitativi e quantitativi, il cui raggiungimento è consuntivato e valutato direttamente dal Ministero vigilante .
Mai, dal 2001 ad oggi, si è verificato il mancato raggiungimento degli obiettivi, a conferma , senza timore di smentite, dell’impegno profuso dagli addetti.
L’Agenzia è perfettamente in grado di svolgere il suo ruolo di contrasto all’evasione fiscale ove quest’ obiettivo, sia in termini numerici che di gettito, gli sia assegnato in modo efficace e continuativo dall’Autorità Politica.
Tutto ciò è avvenuto nonostante un quadro normativo penalizzante per tutta la Pubblica Amministrazione, ma in modo più grave per l’Amministrazione fiscale che è stata costretta :
– a chiudere oltre cento Uffici, presidii di legalità sul territorio, in ossequio alla cosiddetta spending review;
– a ridurre drasticamente l’organico, sia del personale delle aree professionali che della dirigenza;
– a subire consistenti e ingiustificate riduzioni del salario di produttività nonostante l’assegnazione di obiettivi sempre più sfidanti
Inoltre l’accavallarsi dei provvedimenti normativi, spesso contraddittori e le politiche altalenanti sulle modalità di contrasto all’evasione, hanno indubbiamente reso ancora più difficile il lavoro delle donne e degli uomini dell’Agenzia, lasciandoli troppo spesso soli di fronte ai contribuenti, facendoli apparire come i responsabili di colpe non loro, addebitabili alla mala politica ed alle politiche emergenziali di questi anni.
Le contraddizioni di cui sopra hanno avuto anche pesanti riflessi sul consolidamento del modello organizzativo, mai definitivamente decollato, e sui processi di valorizzazione del personale e di accesso alla dirigenza. Criticità queste addebitabili anche alle scelte in molti casi autoreferenziali, e di scarso respiro, volute dai Vertici che si sono susseguiti in questi anni alla guida dell’Agenzia.
Ma la strada da seguire, a parere delle scriventi, non è l’indebolimento dell’Agenzia, la spoliazione delle sua attività istituzionali, a partire da quella di contrasto all’evasione. E’ necessario invece rafforzarne le funzioni, come sottolineato nei mesi scorsi dall’OCSE e dal Fondo Monetario Internazionale nei loro rapporti dedicati al funzionamento del sistema fiscale italiano.
Ecco il perché è si necessario un maggior coordinamento degli Enti e delle Amministrazioni impegnate nella lotta all’evasione, che ricordiamo ammonta ancora a circa centoquaranta miliardi di euro, secondo precise direttive dell’Autorità Politica che in questa direzione deve dare segnali chiari ed inequivocabili.
Condividiamo, e non potrebbe essere altrimenti, la necessità di rendere sempre più efficace l’azione di assistenza ai contribuenti, le politiche della tax compliance, un fisco più semplice, ma è evidente che questa azione deve essere accompagnata da un’efficace azione di contrasto all’evasione che rientra nelle mission fondamentali dell’Agenzia delle Entrate.
Per svolgere al meglio questo ruolo, nell’interesse dell’intero Paese e della sua capacità di essere competitivo, è necessario un rinnovato impegno del Governo e del Parlamento che deve tradursi, in un quadro organico e non parziale o emergenziale, in specifici interventi mirati a superare le criticità che impediscono lo sviluppo pieno delle potenzialità operative e professionali.
Ecco il perché, Sig. Ministro, Le rinnoviamo la richiesta di incontro, già avanzata nei giorni scorsi, finalizzata ad avviare un proficuo confronto, ormai ineludibile, sulle problematiche sopra evidenziate.
In attesa di un cortese riscontro le inviamo cordiali saluti

Roma. 5 dicembre 2018

FP CGIL                   CISL FP              UIL PA          CONFSAL/UNSA                   FLP
Boldorini                    Silveri              Cavallaro              Sempreboni           Cefalo/Patricelli

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