Carceri: Sindacati, Dap diserta tavolo, parte protesta

14 Febbraio 2019

L’amministrazione penitenziaria diserta il tavolo, parte la protesta dei sindacati di polizia penitenziaria”. A denunciarlo sono Sappe, Osapp, Uilpa Pp, Sinappe, Cisl Fns, Uspp, Cnpp, Fp Cgil, spiegando che: “Nella giornata di ieri, infatti, si sarebbe dovuta tenere una riunione sul destino di circa 970 allievi vice ispettori che stanno completando il percorso formativo nelle Scuole dell’Amministrazione Penitenziaria, a seguito di un concorso il cui iter si completerà a giorni, dopo 11 anni dalla data del bando. Le organizzazioni sindacali tutte, inizialmente convocate alle ore 15, hanno atteso invano, fino alle ore 18 l’arrivo della delegazione di parte pubblica”.

A seguito di tale modalità, aggiungono i sindacati di Polizia Penitenziaria, “di (non) gestione delle relazioni sindacali e del mancato rispetto del personale di Polizia Penitenziaria impegnato nel corso che attende notizie sulla sua futura destinazione, in relazione ad un bando di concorso che ne prevedeva il rientro in sede, tutti i sindacati hanno deciso di non attendere oltre”. L’Amministrazione, con tale comportamento, “non solo dimostra che su un tema così delicato non ritiene utile il confronto con le organizzazioni sindacali, ma, contrariamente a quanto dichiarato in più occasioni, fa registrare una scarsa sensibilità anche della parte politica che, interessata più volte per addivenire ad una soluzione positiva della vicenda relativa ai ritardi ingiustificabili nel perfezionamento e nella conclusione di un concorso che ha penalizzato già oltremodo chi vi aveva partecipato e superato le prove, dopo oltre un decennio, non ha colto l’occasione per dimostrare attenzione nei confronti della Polizia Penitenziaria”.

Per tale ragione, i sindacati fanno appello “alla sensibilità del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per accogliere senza ulteriori tentennamenti ed indugi le richieste già chiaramente presentate da tutte le organizzazioni sindacali in merito al più ampio accoglimento delle aspirazioni dei partecipanti al concorso in questione, stante le lungaggini procedurali che lo hanno caratterizzato, pronti a scendere in piazza per manifestare pubblicamente il disagio vissuto dal personale interessato”, concludono i sindacati.

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