Ministero Difesa: unitaria benefici pensionistici

22 Marzo 2019

CONTINUA LA BATTAGLIA PER IL RICONOSCIMENTO DEI BENEFICI PENSIONISTICI
LAVORI INSALUBRI E POLVERIFICI.
– INDISPENSABILE UNA SOLUZIONE! –

Sono drammaticamente note le disastrose conseguenze generate dalla circolare diffusa in
data 14 Marzo 2016 dalla Direzione generale del personale sulle lavoratrici e sui lavoratori civili
della Difesa impiegati in lavori insalubri e nei polverifici.
Una iniziativa improvvida ed unilaterale, a nostro giudizio, che ha sconvolto le certezze del
personale a cui sono stati inopinatamente cancellati, parzialmente o totalmente, i benefici pensionistici maturati e derivanti da supervalutazione di periodi di servizio prestati in lavori insalubri,
polverifici e imbarchi previsti dagli artt. 19 e 25 del D.P.R. 1092/1973.
Disposizioni che abbiamo immediatamente contestato, nella forma e nel merito, opponendo
tali e tante argomentazioni, anche di natura legale, che non sono mai state realmente e volutamente
confutate dalla Direzione Generale del Personale Civile al tavolo di confronto tra le parti.
Rammentiamo perfettamente il respingente atteggiamento di chiusura tenuto dalla D.G. di
Persociv nei confronti delle rappresentanze sindacali del personale sull’applicazione di quella circolare, che ci costrinse a spostare la problematica verso il vertice politico del Ministero con la nota
del successivo 14 giugno e a chiedere di aprire un tavolo di confronto tecnico allo scopo di
ripristinare la corretta osservanza della citata normativa. Richiesta in seguito accolta, anche se la
questione fu definita dall’allora Sottosegretario delegato un “atto amministrativo dovuto” della Direzione Generale del Personale.
Eppure, il 12 luglio 2016 fummo nuovamente costretti ad inviare una nota di sollecito a Persociv
con la richiesta di apertura del tavolo, alla quale – considerato il silenzio opposto dalla predetta
direzione generale – il successivo 4 agosto seguì l’inoltro di una nota al Ministro che evidenziava
il mancato rispetto dell’impegno assunto dal vertice politico. Discussione poi attivata il 12 ottobre
2016, che non portò ad alcun risultato tangibile per l’intransigente atteggiamento di chiusura
nuovamente manifestato dalla stessa Direzione Generale nel corso della riunione.
L’esito della predetta riunione tecnica fu portato nuovamente al tavolo di confronto politico
il 1° dicembre 2016, ma ancora una volta le speranze dei lavoratori vennero tradite dal momento
che la riunione si concluse con l’impegno del predetto Sottosegretario a modificare la norma, cosa
che in realtà non è poi mai avvenuta.
Il 1° febbraio 2017, con una lunga ed esaustiva nota trasmessa dalle scriventi segreterie
nazionali al Ministro che delineava il quadro sconfortante di una vicenda grottesca consumata nel
silenzio assordante di un’amministrazione e di un vertice politico incapaci di sostenere una discussione
di merito sugli argomenti proposti dalle rappresentanze sindacali del personale. Di qui l’interruzione
delle relazioni sindacali e l’avvio delle manifestazioni unitarie, tra le quali quella svolta
sotto il palazzo di Persociv e nelle maggiori sedi della Difesa tenuta il 19 ottobre 2017.
Questione da noi sottoposta all’attenzione della Ministro Elisabetta Trenta lo scorso 19
luglio 2018, nell’ambito del primo incontro avuto tra le parti presso il Ministero.
Ma anche qui, verificato il notevole lasso di tempo inutilmente trascorso e l’inerzia registrata
sull’argomento, lo scorso 21 settembre 2018 siamo stati costretti a sollecitare la Ministro per
iscritto, rivendicando una soluzione praticabile al problema.
Di seguito, e purtroppo ancora, constatata la perdurante inattività registrata, il 23 ottobre
2018 decidemmo di inviare una nuova lettera molto articolata alla Ministro Trenta, con osservazioni
e anche proposte di soluzione al caso.
Finalmente, a seguito delle forti pressioni esercitate dal sindacato confederale con la
proclamazione dello stato di agitazione nazionale – reso pubblico con il comunicato stampa del 7
dicembre scorso -, il Gabinetto del Ministro incaricava lo Stato Maggiore della Difesa di promuovere
un incontro interministeriale sulla questione, allo scopo di individuare una soluzione accessibile.
Riunione che a tutt’oggi, però, non ci risulta sia stata ancora mai convocata da SMD.
Il 20 dicembre 2018, nell’ambito della manifestazione di protesta svolta unitariamente nella
piazza limitrofa al Ministero della Difesa, la questione fu una delle priorità avanzate all’attenzione
dell’opinione pubblica e, successivamente, alla Ministro nell’incontro da questa convocato mentre
era in corso l’iniziativa pubblica.
Nel mentre, tutt’altra apertura e disponibilità alla ricerca di soluzioni condivise è stata manifestata
alle proprie rappresentanze sindacali da parte di un altro importante Ministero che impiega
quotidianamente il proprio personale in lavori insalubri.
Al Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo ci si è infatti adoperati per individuare
soluzioni interpretative ed amministrative a beneficio del personale dipendente che il Ministero
della Difesa ha fino ad ora sempre ostinatamente rifiutato di percorrere.
E’, quindi, anche in ragione di quanto appena segnalato che riteniamo inspiegabile si determini
una situazione per la quale su un problema analogo, legittimamente avvertito dai lavoratori
coinvolti in egual misura, vi sia una visione di soluzione amministrativa diametralmente opposta
nella P.A. Ovvero, l’una ancora immotivatamente negazionista, mentre l’altra sensibile e aperta alla
discussione, che dimostra di avere a cuore il percorso lavorativo e la tutela della salute dei propri
dipendenti.
E allora, così come è stato possibile per il MIBACT individuare per via amministrativa
adeguate soluzioni, pretendiamo che ciò debba avvenire anche per le lavoratrici ed i lavoratori
civili del Ministero della Difesa.
In ragione di quanto poc’anzi richiamato sul tema, constatata la perdurante assenza di attenzione
e risposte ai bisogni dei lavoratori coinvolti fin qui dimostrata, invitiamo le lavoratrici e i
lavoratori civili della difesa a sostenere le iniziative che le scriventi organizzazioni sindacali decideranno
presto di avviare per contrastare gli effetti di quelle insopportabili disposizioni.

Fp Cgil                            Cisl Fp                                                  Uil Pa                                 Confsal Unsa
Francesco Quinti       Massimo Ferri/Franco Volpi   Sandro Colombi          Gianfranco Braconi

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